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CAPITOLO 6

CAPITOLO 6. TECNOLOGIE PER LA PRODUZIONE MANIFATTURIERA E PER I SERVIZI. 6 -. OBIETTIVI DEL CAPITOLO. TECNOLOGIA MANIFATTURIERA A LIVELLO ORGANIZZATIVO TECNOLOGIA PER I SERVIZI A LIVELLO ORGANIZZATIVO TECNOLOGIA A LIVELLO DI UNITA’ PROGETTAZIONE DELLE UNITA’ ORGANIZZATIVE

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CAPITOLO 6

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Presentation Transcript


  1. CAPITOLO 6 TECNOLOGIE PER LA PRODUZIONE MANIFATTURIERA E PER I SERVIZI 6 -

  2. OBIETTIVI DEL CAPITOLO • TECNOLOGIA MANIFATTURIERA A LIVELLO ORGANIZZATIVO • TECNOLOGIA PER I SERVIZI A LIVELLO ORGANIZZATIVO • TECNOLOGIA A LIVELLO DI UNITA’ • PROGETTAZIONE DELLE UNITA’ ORGANIZZATIVE • INTERDIPENDENZA DEL FLUSSO DI LAVORO TRA LE UNITA’ • IMPATTO DELLA TECNOLOGIA SULLA PROGETTAZIONE DELLA MANSIONE

  3. PROCESSO DI TRASFORMAZIONE PER UN’AZIENDA MANIFATTURIERA AMBIENTE Organizzazione Tecnologia Input materie prime Output prodotti e servizi Processo di trasformazione Gestione dei materiali Assemblaggio Lavorazione Controllo Unità

  4. TECNOLOGIA MANIFATTURIERA A LIVELLO ORGANIZZATIVO LO STUDIO DI WOODWARD: CLASSIFICAZIONE BASATA SUL SISTEMA DI PRODUZIONE • Gruppo I • Produzione unitaria e a piccoli lotti • Gruppo II • Produzione a grandi lotti e produzione di massa • Gruppo III • Produzione a processo continuo

  5. Classificazione di Woodward basata sul sistema di produzione

  6. RELAZIONE TRA COMPLESSITA’ TECNICA E CARATTERISTICHE STRUTTURALI

  7. RELAZIONE TRA COMPLESSITA’ TECNICA E CARATTERISTICHE STRUTTURALI

  8. NUOVI SVILUPPI NELLA TECNOLOGIA MANIFATTURIERA: COMPUTER-INTEGRATED MANUFACTURING COMPUTER-INTEGRATED MANUFACTURING - CIM produzione integrata e automatizzata tramite la messa in rete delle diverse componenti della produzione manifatturiera (robot, macchine, attività di progettazione e di ingegneria TRE SOTTO-COMPONENTI del CIM 1. COMPUTER-AIDEDE DESIGN - CAD: per il disegno, la progettazione e l’ingegnerizzazione di nuovi prodotti 2. COMPUTER-AIDED MANIFACTURING: per la gestione dei materiali, la fabbricazione dei componenti e l’assemblaggio 3. SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO: per raccordare la produzione con le altre funzioni aziendali

  9. I VANTAGGI DEL CIM DUE VANTAGGI FONDAMENTALI 1. LA PERSONALIZZAZIONE DI MASSA possibilità di realizzare in serie prodotti progettati e personalizzati sulle specifiche del singolo cliente 2. LA PERFORMANCE possibilità di ottimizzare l’uso dei macchinari, diminuire gli scarti, di gestire in modo rapido ed efficiente le variazioni del mix di produzione

  10. Personalizzazione di massa RELAZIONI TRA LA TECNOLOGIA COMPUTER-INTEGRATED MANUFACTURING E LE TECNOLOGIE TRADIZIONALI Piccoli lotti Produzione flessibile Personalizzazione NUOVE SCELTE Produzione di massa FLESSIBILITA’ DI PRODOTTO SCELTE TRADIZIONALI Processo continuo Standardizzazione DIMENSIONI DEL LOTTO Piccola Illimitata

  11. Caratteristica Produzione di massa CIM Struttura Controllo gerarchico Ampio Limitato Livelli gerarchici Molti Pochi Compiti Routinari, ripetitivi Adattabili, artigianali Specializzazione Alta Bassa Processo decisionale Centralizzato Decentralizzato Ambiente generale Burocratico, meccanico Auto-regolamentato, organico CONFRONTO TRA LE CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE ASSOCIATE ALLA PRODUZIONE DI MASSA E QUELLEASSOCIATE AL COMPUTER INTEGRATED MANUFACTORING

  12. CONFRONTO TRA LE CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE ASSOCIATE ALLA PRODUZIONE DI MASSA E QUELLEASSOCIATE AL COMPUTER INTEGRATED MANUFACTORING Caratteristica Produzione di massa CIM Risorse umane Interazioni Autonomia Lavoro di gruppo Formazione Specifica, isolata Ampia, frequente Competenze Manuali, tecniche Cognitive, sociali capacità di risoluzione dei problemi

  13. Caratteristica Produzione di massa CIM Relazioni interorganizzative: Domanda da parte dei clienti Stabile Mutevole Fornitori Molti, rapporti distaccati Pochi, rapporti stretti Confronto tra le caratteristiche organizzative associate alla produzione di massa e quelleassociate al computer integrated manufactoring

  14. TECNOLOGIA PER I SERVIZI A LIVELLO ORGANIZZATIVO PROGRESSIVO SVILUPPO DEL SETTORE DEI SERVIZI0 NECESSITA’ DI SVILUPPARE TECNOLOGIE DIVERSE NECESSITA’ DI PROGETTARE UNA STUTTURA ORGANIZZATIVA SPECIFICA

  15. DIFFERENZE TRA TECNOLOGIE MANIFATTURIERE E PER I SERVIZI • Tecnologie manufatturiere • Prodotto tangigile • I prodotti possono essere immagazzinati per un consumo successivo • Capital intensive • Scarsa interazione con il cliente • L’elemento umano può essere meno importante • La qualità è misurata direttamente • Sono accettabili tempi di risposta più lunghi • Il luogo di produzione è moderatamente importante • Tecnologie per i servizi • Prodotto intangibile • La produzione e il consumo avvengono simultaneamente • Lavoro e knowledge intensive • Interazione con il cliente generalmente alta • Elevata importanza dell’elemento umano • La qualità è percepita e difficile da misurare • È generalmente necessario un rapido tempo di risposta • Il luogo di erogazione è estremamente importante Servizi Linee aeree, hotel, consulenza, assistenza sanitaria, studi legali Prodotti e servizi Fast-food, cosmetici, agenzie immobiliari, agenzie di intermediazione Prodotto aziende siderurgiche, aziende automobilistiche, produzione alimentare

  16. CONFIGURAZIONE E CARATTERISTICHE DELLE ORGANIZZAZIONI DI SERVIZI E PRODOTTI Servizi Prodotti Struttura Ruoli di confine separati pochi molti Dispersione geografica elevata bassa Processo decisionale decentralizzato centralizzato Formalizzazione minore maggiore Risorse umane Livello di competenze dei dipendenti maggiore minore Competenze enfatizzate interpersonali tecniche

  17. TECNOLOGIE A LIVELLO DI UNITÀ ORGANIZZATIVA - IL MODELLO DI PERROW DUE DIMENSIONI NELL’ANALISI DELLE TECNOLOGIE A LIVELLO DI UNITÀ ORGANIZZATIVA 1. VARIETA’ numero di eccezioni nel lavoro (frequenza di eventi inattesi e nuovi che si verificano nel processo di trasformazione 2. ANALIZZABILITA’ scomponibilità del lavoro in singoli passi chiaramente definibili INCROCIANDO LE DUE DIMENSIONI, PERROW INDIVIDUA 4 CATEGORIE DI TECNOLOGIE: 1. ROUTINARIE 2. ARTIGIANALI 3. INGEGNERISTICHE 4. NON ROUTINARIE

  18. ARTIGIANALI Bassa analizzabilità Bassa varietà Esempi: Arti e spettacolo Commercio Produzione ROUTINARIE Alta analizzabilità Bassa varietà Esempi: Vendite Attività d’ufficio Progettazione Auditing TECNOLOGIE A LIVELLO DI UNITÀ ORGANIZZATIVA - IL MODELLO DI PERROW

  19. INGEGNERISTICHE Alta analizzabilità Alta varietà Esempi: Aspetti legali Ingegnerizzazione Contabilità fiscale Contabilità generale NON ROUTINARIE Bassa analizzabilità Alta varietà Esempi: Pianificazione strategica Ricerche nel campo delle scienze sociali Ricerca applicata TECNOLOGIE A LIVELLO DI UNITÀ ORGANIZZATIVA

  20. RELAZIONE TRA TECNOLOGIA A LIVELLO DI UNITÀ E CARATTERISTICHE STRUTTURALI E DI GESTIONE A PARTIRE DALLA NATURA DELLA TECNOLOGIA DELL’UNITA’ ORGANIZZATIVA, E’ POSSIBILE DETERMINARE LA STRUTTURA APPROPRIATA IN TERMINI DI : 1. FORMALIZZAZIONE 2. CENTRALIZZAZIONE 3. LIVELLO DI COMPETENZE DEI DIPENDENTI 4. SPAN OF CONTROL 5. COMUNICAZIONE E COORDINAMENTO

  21. RELAZIONE TRA TECNOLOGIA A LIVELLO DI UNITÀ E CARATTERISTICHE STRUTTURALI E DI GESTIONE Struttura prevalentemente organica 1. Moderato livello di formalizzazione 2. Moderato livello di centralizzazione 3. Esperienza sul campo 4. Span of control da moderato ad ampio 5. Comunicazioni orizzontali e di tipo verbale ARTIGIANALE Struttura organica 1. Bassa formalizzazione 2. Bassa centralizzazione 3. Formazione ed esperienza 4. Span of control da moderato a limitato 5. Comunicazioni orizzontali, riunioni NON ROUTINARIA Struttura meccanica 1. Alta formalizzazione 2. Alta centralizzazione 3. Poca formazione o esperienza sul campo 4. Span of control ampio 5. Comunicazioni verticali e di tipo scritto ROUTINARIA Struttura prevalentementemeccanica 1. Moderata formalizzazione 2. Moderata centralizzazione 3. Programma formale di formazione 4. Span of control moderato 5. Comunicazioni di tipo verbale e scritto INGEGNERISTICA

  22. Forma di interdipendenza Necessità di comunicazione orizzont, processo decisionale Tipo di coordinamento richiesto Necessità di collocare le unità vicine le une alle altre Generica (banca) Basso livello di comunicazione Standardizzazione, regole, procedure Struttura divisionale Bassa Cliente Sequenziale (linea di assemblaggio) Medio livello di comunicazione Piani, programmazione, feedback Task Force Media Cliente Reciproca (ospedale) Alto livello di comunicazione Alta Adattamento reciproco, riunioni inter-unità, lavoro di gruppo Struttura orizzontale Cliente CLASSIFICAZIONE DI THOMPSON DELL’INTERDIPENDENZA E IMPLICAZIONI GESTIONALI

  23. Sequenziale (realizzazione del prodotto) Generica (distribuzione del prodotto) METODI PRINCIPALI DI COORDINAMENTO PER LIVELLI DIVERSI DI INTERDIPENDENZA TRA I COMPITI DI UN’AZIENDA MANIFATTURIERA INTERDIPENDENZA COORDINAMENTO Alta Reciproca (sviluppo di un nuovo prodotto) Struttura orizzontale, team interfunzionali Comunicazione faccia a faccia, riunioni non programmate, ruoli di integrazione full-time riunioni programmate, task force Comunicazione verticale Piani Regole Adattamento reciproco Pianificazione Standardizzazione Bassa

  24. Relazioni tra interdipendenza e altre caratteristiche del ruolo di squadra Baseball Football Basket Interdipendenza generica sequenziale reciproca Dispersione fisica dei giocatori alta media bassa Coordinamento regole di gioco schema di gioco e ruoli nelle varie posizioni adattamento reciproco e responsabilità condivisa Ruolo chiave dell’allenatore selezionare i giocatori e sviluppare le loro capacità preparare e gestire la partita influenzara il flusso di gioco

  25. PROGETTAZIONE DELLA MANSIONE: L’IMPATTO DELLA TECNOLOGIA • PROGETTAZIONE DELLA MANSIONE (job design) • consiste nella assegnazione di obiettivi e compiti che devono essere • realizzati dai dipendenti • TECNOLOGIE • ROTAZIONE DELLA MANSIONE (job rotation) • consiste nello spostamento dei dipendenti da una mansione all’altra • SEMPLIFICAZIONE DELLA MANSIONE (job simplification) • consiste nella riduzione della varietà e della difficoltà dei compiti svolti • da una persona

  26. PROGETTAZIONE DELLA MANSIONE: ALCUNI CONCETTI DI FONDO ARRICCHIMENTO DELLA MANSIONE (job enrichment) consiste nel prevedere un livello maggiore di responsabilità di riconoscimento e di opportunità per la crescita e lo sviluppo ALLARGAMENTO DELLA MANSIONE (job enlargement) consiste nell’aumento del numero dei diversi compiti eseguiti da una persona

  27. MODELLO DEI SISTEMI SOCIO TECNICI Sistema tecnico Tipo di tecnologia produttiva (piccoli lotti, produzione di massa, CIM ecc.) Livello di interdipendenza (generica, sequenziale, reciproca) Contesto fisico di lavoro Complessità del processo produttivo Natura delle materie prime Pressione del tempo Sistema sociale Comportamenti individualie di gruppo Cultura organizzativa e di gruppo Prassi di gestione Stile di leadership Grado di apertura e di comunicazione Bisogni e desideri individuali Progettazione per l’ottimizzazione congiunta Ruoli, compiti, flusso di lavoro Obiettivi e valori Competenze e abilità

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