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I VULCANI di Contiero Stefania

I VULCANI di Contiero Stefania. Spaccature della crosta terrestre dalle quali fuoriesce il magma sottoforma di lava. Magma : materiale roccioso fuso interno alla crosta terrestre. La lava forma l’edificio vulcanico. Lava : materiale roccioso fuso che fuoriesce dalla crosta terrestre.

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I VULCANI di Contiero Stefania

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Presentation Transcript


  1. I VULCANIdi Contiero Stefania Spaccature della crosta terrestre dalle quali fuoriesce il magma sottoforma di lava

  2. Magma: materiale roccioso fuso interno alla crosta terrestre La lava forma l’edificio vulcanico Lava: materiale roccioso fuso che fuoriesce dallacrosta terrestre

  3. STRUTTURA DI UN VULCANO

  4. ATTIVITA’ VULCANICA A seconda del loro grado di attività i vulcani si dividono in: • attivi, se l’emissione di lava è costante o periodica; • quiescenti, se l’emissione di lava no si ha da lungo tempo. Hanno ancora un vasto serbatoio magmatico che potrebbe fare riprendere improvvisamente l’attività. • Spenti, se non attivi e con il serbatoio magmatico esaurito.

  5. QUIESCENTI Vulcano SPENTI Colli Euganei, monte Amiata, crateri sedi di laghi come quello di Bolsena ATTIVI Etna, Vesuvio, Stromboli

  6. Etna Vesuvio

  7. Se accumulati al suolo danno luogo ai tufi PRODOTTI VULCANICI Polveri: impalpabili • Gas e vapori; • Piroclasti Cenere Lapilli: piccoli frammenti di lava Bombe vulcaniche: grossi frammenti di lava semifusa che, ruotando in ria su se stessi assumono una forma affusolata Pomici: frammenti di lava solida con elevata porosità

  8. Lapilli Cenere Pomice Bomba vulcanica

  9. MAGMA E TIPI DI LAVA • Magma: roccia fusa composta da silicati e mista a vapore acqueo e a notevoli quantità di gas (idrogeno, acido cloridrico, acido solforico, metano, ammoniaca e anidride carbonica) • Lava acida: contiene più del 60% di silicati. Provoca eruzioni di tipo esplosivo, con lanci di cenere, lapilli. • Lava basica: contiene meno de 50% di silicati. E’ più fluida e scorre velocemente, dà origine a eruzioni di tipo effusivo, con ampie colate laviche che scorrono per diversi km. • Lava neutra: contiene tra il 50% e il 60%di silicati; ha caratteristiche intermedie tra la lava basica e quella acida.

  10. TIPI DI ERUZIONI 1 Lava acida

  11. 2 Eruzione non violenta, senza caduta di piroclasti. Lava basica

  12. Eruzione effusiva Eruzione esplosiva Vulcano a scudo Vulcano a strato

  13. TIPI DI VULCANI In base al tipo di lava e al tipo di eruzione, l’edifico vulcanico può assumere diverse forme. Esistono infatti 6 tipi di vulcano: • Hawaiano e islandese; • stromboliano; • vulcaniano e vesuviano; • peleano.

  14. Hawaiano e islandese: eruzioni tranquille, lava fluida che non ostruisce il cratere e non provoca esplosioni. L’edifico vulcanico è largo e piatto (Mauna Loa, vulcani Islandesi).

  15. Stromboliano: eruzioni esplosive di modesta entità, lava pastosa, solidifica facilmente ostruendo il camino. L’emissione di lava è scarsa per cui l’edifico vulcanico non è molto alto (Stromboli nelle isole Eolie).

  16. Vulcaniano e vesuviano: violente eruzioni di tipo esplosivo, lava molto viscosa, si consolida facilmente ostruendo il cratere. L’edifico vulcanico è ripido (Etna in Sicilia, Vesuvio a Napoli, Vulcano nelle Eolie).

  17. Peleano: eruzioni esplosive catastrofiche, lava molto viscosa che ostruisce tutte le vie d’uscita, provocando esplosioni anche ai lati e alla base dell’edifico vulcanico (Pelée nell’isola caraibica di Martinica).

  18. Il Mount Pelèe l’8 maggio del 1902 non graziò nessuno tra gli abitanti (30000) tranne due fortunati: Léon Compère-Léandre e Ludger Sylbaris. Lèon era un calzolaio di St Pierre e questa è la sua terribile descrizione di quel maledetto 8 maggio 1902: ” Ho sentito un terribile vento che soffiava, la terra cominciò a tremare, e il cielo divenne improvvisamente scuro. Feci per  entrare in casa, con grande difficoltà superai le tre o quattro scale che mi separavano dalla camera, mentre sentivo le braccia e le gambe che bruciavano, infine tutto il mio corpo. Mi lasciai cadere su un tavolo. In questo momento altre quattro persone cercarono rifugio nella mia stanza, piangendo e contorcendosi dal dolore, anche se i loro vestiti non mostravano alcun segno bruciature. Dopo 10 minuti uno di questi, una bambina, Delavaud, di  circa 10 anni, cadde morta. Mi alzai e andai in un’altra stanza, dove ho trovato il padre di Delavaud, ancora vestito e disteso sul letto, morto. Egli era viola e gonfio, ma l’abbigliamento era intatto. Quasi Impazzito, mi buttai sul letto, inerte e in attesa della morte. Ma i sensi tornarono, forse un’ora dopo, quando notai che il tetto si era incendiato. Con forza sufficiente lasciai la casa con le gambe sanguinanti e coperto di ustioni, corsi a Fonds-Sait-Denis, a sei chilometri da St. Pierre.” Lèon fu inizialmente additato come pazzo, infine mandato dalla polizia a vegliare sulle rovine della città fantasma per evitare evenutali saccheggi. Comprensibilmente, il calzoliere di St Pierre lasciò la città dopo una settimana. Si racconta che lo stesso sopravvisse ad altre due nuvole ardenti e che morì soltanto nel 1936. L’altro superstite attestato, Ludger, aveva 27 anni all’epoca dell’eruzione e lavorava come operaio a St Pierre. La notte prima della tragedia, fu arrestato (pare per una rissa o altri dicono per omicidio) e gettato nelle prigioni comunali in isolamento. La cella era seminterrata, con spesi muri di pietra e fu questo che lo salvò dall’asfissia della nube tossica. La cella è tutt’oggi visitabile nella ricostruita St Pierre. Quattro giorni dopo l’eruzione, una squadra di salvataggio sentì le sue grida dalle macerie della prigione. Anche se orribilmente ustionato, è sopravvissuto ed è stato in grado di fornire un resoconto dell’accaduto. Secondo il suo racconto, intorno all’ora di colazione il giorno dell’eruzione, tutto si è fatto molto scuro. Aria calda mescolata con cenere fine è entrato nella sua cella attraverso la porta.  Il calore è durato solo un attimo, sufficiente a causare ustioni profonde sulle mani, braccia, gambe e schiena, ma i suoi vestiti non presero fuoco, e evitò, fortunatamente, di respirare l’aria calda bruciante. Che cosa ha ucciso nel 1902 30.000 persone in pochi minuti? Lo scopriremo a Pompei….

  19. Lava aa (lava acida, strutture irregolari) Lava a corda (basica). TIPI DI LAVA Lava a cuscini (raffreddata dall’acqua).

  20. VULCANESIMO SECONDARIO • Soffioni boraciferi: getti di vapore acqueo misto ad acido borico che fuoriescono dal suolo ad una temperatura di 200°C.Sono utilizzati per produrre energia (in Toscana). • Geyser: sorgenti d’acqua molto calda proiettata in alto a 40-50m, a intervalli di tempo precisi (Islanda, USA a Yellowstone). • Fumarole: emanazioni di gas sulfurei (Nell’isola di Vulcano, a Pozzuoli e nei Campi Flegrei). • Sorgenti termali: fuoriuscite di acqua ricca di gas e sali a temperature superiori alla media

  21. IL VESUVIO E POMPEI

  22. NUBE ARDENTE I gas emanati da un’eruzione esplosiva possono trascinare via frammenti di roccia dalle parti più alte del condotto vulcanico insieme a minuscole goccioline di lava nebulizzata. Ha origine una gigantesca nube incandescente che può superare i 100 km/h. Morte istantanea: nube a 300°C

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