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VALIDIT DEL COSTRUTTO

bobby
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VALIDIT DEL COSTRUTTO

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Presentation Transcript


    1. VALIDITÀ DEL COSTRUTTO Ci riporta alla definizione di ciò che intendiamo misurare ed è la forma di validazione che comprende in sé ogni tipo di evidenza che il punteggio al test rifletta proprio l’attributo che intendevamo misurare Tecnicamente, si riferisce principalmente a Rete di relazioni osservate tra costrutti diversi Matrici multitratto-multimetodo (MTMM) (di tipo concorrente) Validità nomologica (di tipo predittivo) Organizzazione interna degli stimoli (validità strutturale)

    2. Le matrici MTMM

    3. Le matrici MTMM Informazioni Diagonale delle affidabilità (valori in bianco) Diagonale della validità (valori in rosso) Triangolo eterotratto-monometodo (in azzurro) Triangolo etrotratto-eterometodo (in verde) Criteri Valori maggiori lungo diagonale affidabilità (>.70) Valori elevati e significativi lungo diag. validità, inferiori solo a valori lungo diag. affidabilità Valori nel triangolo eterotratto-monometodo > valori nel triangolo etrotratto-eterometodo Simili pattern di correlazioni nei vari triangoli

    4. LA VALIDITÀ STRUTTURALE: l’analisi fattoriale Obiettivo generale dell’analisi fattoriale è ridurre l’informazione contenuta in una matrice di correlazioni con n variabili in una nuova matrice con k < n nuove variabili Approcci basilari Analisi esplorativa Analisi delle componenti principali (ACP) Analisi dei fattori comuni (AFC) Analisi confermativa

    5. L’ANALISI FATTORIALE INTRODUCE una TERZA VARIABILE: il fattore o la componente ACP: relazione di indicazione Obiettivo: descrivere e massimizzare la previsione, analizzando tutta la varianza delle variabili osservate AFC: relazione di dipendenza Obiettivo: spiegare le relazioni tra variabili analizzandone solo la varianza comune

    6. L’ANALISI FATTORIALE INTRODUCE una TERZA VARIABILE: il fattore o la componente ACP: modello formativo della misurazione AFC: modello riflettivo della misurazione

    7. LA VALIDITÀ STRUTTURALE: perché l’analisi fattoriale? Selezionato un insieme di stimoli per misurare un costrutto, vi è corrispondenza tra l’organizzazione teorica degli stimoli e quella empirica? Se misuriamo un unico costrutto, vi è riscontro empirico che tutti gli stimoli tendano a covariare tra loro come ipotizzato? Se misuriamo più costrutti indipendenti, vi è riscontro empirico che gli stimoli ideati per misurare un costrutto covarino tra loro, ma non covarino con gli stimoli ideati per gli altri costrutti?

    8. L’analisi fattoriale: momenti principali Selezione delle variabili, indicatori del costrutto Selezione del campione, ampio e rappresentativo della popolazione in cui si assume la qualità misurata sia presente con elevata variabilità Estrazione dei fattori Determinazione del numero di fattori Rotazione dei fattori Interpretazione dei fattori Stima dei punteggi fattoriali Eventuale selezione delle variabili o indicatori Cross-validity

    9. L’analisi delle componenti principali Una componente principale è una combinazione lineare di variabili: in cui rappresenta il peso che ogni variabile ha nel determinare la componente stessa

    10. L’analisi delle componenti principali: l’estrazione In termini matematici, obiettivo dell’ACP è riuscire a stimare la matrice delle componenti, defininedo l’equazione caratteristica della matrice RV=lV in cui V è il vettore caratteristico o autovettore della matrice e corrisponde ad una sequenza di pesi applicabili alle variabili analizzate z l è l’autovalore o radice caratteristica, si associa alla componente estratta e esprime la quantità di varianza della matrice R spiegata dalla componente stessa

    11. L’analisi delle componenti principali: l’estrazione

    12. L’analisi delle componenti principali: procedura d’estrazione Sommare i valori della matrice R per colonna, ottenendo il primo vettore di prova Ua1 Elevare al quadrato i valori di Ua1, sommarli e calcolarne la radice quadrata ( ) Dividere ogni valore di Ua1 per il valore ottenuto al punto 2, ottenendo così Va1, primo vettore caratteristico di prova

    13. L’analisi delle componenti principali: procedura d’estrazione

    14. L’analisi delle componenti principali: procedura d’estrazione L’elemento Ua2 viene normalizzato per ottenere Va2: Ogni elemento di Ua2 viene diviso per ottenendo

    15. L’analisi delle componenti principali: procedura d’estrazione Poiché Va1 e Va2 non coincidono, la procedura ricomincia daccapo per estrarre Va3; e così fino a quando ultimo e penultimo vettore caratteristico di prova coincidono: Va3 è il primo vettore caratteristico della matrice da Ua3 ricavo la prima radice caratteristica della matrice o autovalore

    16. L’analisi delle componenti principali: procedura d’estrazione È possibile verificare l’equazione caratteristica della matrice RV=lV

    17. L’analisi delle componenti principali: procedura d’estrazione La I componente principale, con i valori si ottiene:

    18. L’analisi delle componenti principali: procedura d’estrazione Estratta la prima componente, si procede con l’estrazione della II componente dalla MATRICE DEI RESIDUI, dalla matrice R parzializzata dalla componente già estratta (covarianze parziali) Per questo le componenti via via estratte sono ORTOGONALI tra loro

    19. L’analisi delle componenti principali: informazioni salienti

    20. L’analisi delle componenti principali: la rotazione Perché? Una matrice delle componenti principali ottenuta dall’estrazione spesso NON si presta a facile interpretazione, così i contenuti della matrice R rimangono oscuri. La rotazione serve a produrre una matrice delle componenti che sia interpretabile

    21. L’analisi delle componenti principali: la rotazione Quale? Matrice estratta e matrici (potenzialmente infinite) ruotate sono matematicamente equivalenti. Il criterio privilegiato per la rotazione è noto come STRUTTURA SEMPLICE: ogni componente deve essere definita da poche saturazioni elevate, mentre le restanti devono approssimarsi a 0 ovvero ogni variabile deve presentare 1 saturazione elevata su una sola componente e saturazioni basse sulle altre componenti

    22. L’analisi delle componenti principali: la rotazione Come? Metodi analitici di rotazione (ciechi) varimax oblimin Rotazioni grafiche e manuali L’angolo di rotazione viene scelto da chi analizza i dati, in accordo con una struttura teorica attesa o teoricamente sensata, anche in violazione del principio della struttura semplice

    23. IAS-C scales projected onte the HiPIC space

    24. L’analisi delle componenti principali: la rotazione ortogonale

    25. L’analisi delle componenti principali: la rotazione Applicando una rotazione si ottiene una nuova matrice delle componenti, la matrice ruotata. Come? Si definisce una matrice di rotazione in base a Angolo di rotazione Direzione della rotazione Rotazione antioraria Rotazione oraria

    26. L’analisi delle componenti principali: la rotazione ortogonale

    27. L’analisi delle componenti principali: interpretazione e punteggi

    28. L’analisi delle componenti principali: la selezione degli item Una scelta complessa che tiene conto di più criteri, anche legati all’obiettivo del lavoro, tentando di soddisfarli tutti al meglio, ad esempio: in accordo con il criterio della struttura semplice, si selezionano gli item “puri” con elevate saturazioni su un solo fattore e minime sugli altri si scelgono gli item che permettono di massimizzare la validità convergente e divergente e di ottenere scale con adeguati livelli di affidabilità

    29. Esercitazione: analisi delle componenti principali di 50 BF marker Comunalità

    30. Esercitazione: analisi delle componenti principali di 50 BF marker varianza totale spiegata

    31. Esercitazione: analisi delle componenti principali di 50 BF marker

    32. Esercitazione: analisi delle componenti principali di 50 BF marker MATRICE d’estrazione delle COMPONENTI

    33. Esercitazione: analisi delle componenti principali di 50 BF marker MATRICE d’estrazione delle COMPONENTI (continuazione)

    34. Esercitazione: analisi delle componenti principali di 50 BF marker MATRICE ruotata delle COMPONENTI

    35. Esercitazione: analisi delle componenti principali di 50 BF marker MATRICE ruotata delle COMPONENTI (continuaz)

    36. Esercitazione: analisi delle componenti principali di 50 BF marker

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