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Sassari solidale, 27 settembre 2006

Sassari solidale, 27 settembre 2006. Giuseppe Demuro e Lucia Pozzi La popolazione di Sassari: oggi e domani Dipartimento di Economia, Impresa, Regolamentazione, Università di Sassari. Com’è cambiata la popolazione dell’isola?.

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Sassari solidale, 27 settembre 2006

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Presentation Transcript


  1. Sassari solidale, 27 settembre 2006 Giuseppe Demuro e Lucia Pozzi La popolazione di Sassari: oggi e domani Dipartimento di Economia, Impresa, Regolamentazione, Università di Sassari

  2. Com’è cambiata la popolazione dell’isola? • La Sardegna si è trasformata da terra ad alta natalità e saldi naturali nettamente positivi a regione a più bassa fecondità in Italia e crescita naturale negativa. Da terra di esodi di massa a meta di immigrazione, soprattutto estera • Cambiamenti profondi e rapidissimi

  3. Qualche dato sulla popolazione di Sassari • La popolazione è di poco inferiore ai 130.000 abitanti, in lieve crescita sino al 2005, anno in cui si osserva un’inversione di tendenza

  4. La crescita dei comuni limitrofi e costieri • Sassari, tende a perdere residenti nei confronti dei comuni della prima corona urbana (Usini, Tissi, Sorso, Sennori, Ossi), come tutte le nuove aree “metropolitane”, ed anche nei confronti dei comuni costieri (Alghero, Porto Torres, Stintino)

  5. Una popolazione che invecchia 19902005

  6. La bassissima fecondità Numero medio di figli per donna Mentre l’Italia diventava uno dei paesi a più bassa fecondità del mondo, la Sardegna arrivava ad essere la regione a più bassa fecondità del paese

  7. Un figlio per donna

  8. E sempre più tardi Non un volontario rifiuto della maternità, ma un forzato rinvio. Un continuo rimandare che finisce col tradursi spesso in una rinuncia di fatto

  9. La bassa fecondità è un problema? • Sul piano micro: le intenzioni riproduttive dei giovani e delle coppie sono orientate ad avere più figli di quanti ne hanno e questo divario, in parte forse fittizio, è condizionato da fattori economici e sociali • Sul piano macro, la bassa natalità crea gravi diseconomie inerenti al forte impatto sulla struttura per età, all’insostenibilità dei sistemi di previdenza sociale, agli effetti negativi sulla produttività • L’immigrazione che pur può compensare in parte la bassa natalità non può sostituirsi ad essa senza creare ulteriori diseconomie

  10. Gli effetti della bassa fecondità 2020 Donne in età feconda

  11. La popolazione di Sassari domani? Invecchierà comunque

  12. Un rapido recupero della fecondità invece..

  13. Un confronto con l’Europa • La spesa per la famiglia e i bambini espressa da un indicatore sintetico elaborato dall’Eurostat • Nel 2000 era pari al 12% del totale della spesa socialenei paesi scandinavi ed in Francia, al 5% nei paesi mediterranei (3,8% in Italia) • L’aumento di spesa per un figlio aggiuntivo in media è stimato attorno al 20%

  14. Spesa sociale e numero medio di figli per donna Fonte: Livi Bacci, 2003

  15. Un’indagine sugli atteggiamenti delle donne con figli • La decisione di non avere un figlio in più è stata attribuita in gran parte a costrizioni monetarie, di tempo, di lavoro da sole o collegate fra loro • Avrebbero voluto un altro figlio se…“Le politiche che hanno riscosso maggior consenso sono quelle che permettono alle coppie di prendersi cura dei figli, piuttosto che quelle che danno ai genitori sostanziosi assegni per i figli….” (Dalla Zuanna, Salvini, 2002) NECESSITA’ DI ADEGUATE STRUTTURE PUBBLICHE • A Sassari 1 posto in asili nido e spazi bimbo (pubblici e privati convenzionati) ogni 7 bambini nella fascia di età interessata (2006)

  16. In sintesi • Passaggio da tassi di crescita della popolazione positivi a un tendenziale decremento, per ora lento, ma destinato a crescere in assenza di cambiamenti nei comportamenti riproduttivi e dei flussi migratori • Nel corso degli ultimi 15 anni la popolazione di Sassari è passata dall’avere quasi 2 giovani (in età 0-14) per ogni anziano (+65 anni) a circa 1,3 anziani per ogni giovane • In assenza di forme di sostegno alla fecondità che ne assicurino un rapido recupero sino ai livelli di ricambio (2,1 figli per donna), la quota di anziani, comunque destinata a crescere notevolmente, potrebbe giungere a livelli doppi rispetto a quella dei giovani in soli 15 anni e quadrupli in 50 anni

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