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IL SISTEMA DEI CONTROLLI NELLA P.A. 30 maggio 2005

2. LA P.A. E I CONTROLLI. L'importanza dei controlli nella pubblica amministrazione. La graduale sparizione" dei controlli di legittimit.La nuova filosofia della riforma amministrativa.La ricerca dei processi di direzione.Controlli plurali per un'amministrazione plurale.. 3. IL SISTEMA DEI CO

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IL SISTEMA DEI CONTROLLI NELLA P.A. 30 maggio 2005

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Presentation Transcript


    1. IL SISTEMA DEI CONTROLLI NELLA P.A. 30 maggio 2005

    2. 2 LA P.A. E I CONTROLLI L’importanza dei controlli nella pubblica amministrazione. La graduale “sparizione” dei controlli di legittimitŕ. La nuova filosofia della riforma amministrativa. La ricerca dei processi di direzione. Controlli plurali per un’amministrazione plurale.

    3. 3 IL SISTEMA DEI CONTROLLI PRIMA DELLE RIFORME DEGLI ANNI ‘90 CONTROLLI INTERNI: sistema delle Ragionerie, Servizi ispettivi interni o di finanza (RGS), uffici di riscontro amministrativo e collegi dei revisori dei conti. CONTROLLI ESTERNI: Corte dei conti.

    4. 4 IL SISTEMA DEI CONTROLLI PRIMA DELLE RIFORME DEGLI ANNI ‘90 CONTROLLI DI LEGITTIMITA’: preventivi e successivi. CONTROLLI DI PROFICUITA’ O DI MERITO FINANZIARIO: preventivi e successivi.

    5. 5 Quale accezione di “controllo” ?

    6. 6 DAI CONTROLLI DI LEGITTIMITŔ A QUELLI DI TIPO GESTIONALE Secondo Sabino Cassese: “La rete dei controlli interni (di legittimitŕ) lascia passare gli avvoltoi e cattura i moscerini.”.

    7. 7 DAI CONTROLLI DI LEGITTIMITŔ A QUELLI DI TIPO GESTIONALE Secondo Vittorio Grilli: “Quando ci si confronta con milioni di atti da controllare e verificare, ci si deve interrogare se tali compiti siano ancora utili e se rappresentino una allocazione efficiente delle nostre risorse.”.

    8. 8 DAI CONTROLLI DI LEGITTIMITŔ A QUELLI DI TIPO GESTIONALE Secondo Luciano Hinna: “Oggi la tendenza, anche da parte di studiosi dei fenomeni organizzativi della P.A. - in prevalenza giuristi piů che aziendalisti -, č quella di leggere i controlli interni piů come una esigenza di adeguamento alla norma che non come una esigenza gestionale.”.

    9. 9 LE PRINCIPALI TAPPE DELLA EVOLUZIONE DEI CONTROLLI NELLA P.A.

    10. 10 LE RIFORME DEGLI ANNI ’90 Dal 1993 la P.A. ha iniziato a muoversi in direzione di un Modello gestionale di tipo “Manageriale”. Separazione fra compiti di indirizzo politico e di gestione amministrativa Realizzazione di nuovi sistemi contabili per rappresentare le condizioni economiche della gestione e per supportare le decisioni di bilancio e di finanza pubblica Introduzione di nuovi sistemi di controllo per: individuare gli obiettivi da raggiungere e le risorse necessarie; Verificare i risultati conseguiti e le risorse utilizzate; Valutare le responsabilitŕ dirigenziali.

    11. 11 Il “decreto sui controlli” all’articolo 1 impone alle amministrazioni di dotarsi di strumenti adeguati a svolgere

    12. 12 Le novitŕ piů importanti Le prime tre attivitŕ sono precisate nell’oggetto e ridefinite nelle competenze

    13. 13 I PUNTI SALIENTI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 286 DEL 1999 la distinta individuazione delle attivitŕ di competenza delle strutture di controllo interno; l’affidamento di tali attivitŕ a strutture diverse; l’organizzazione, quanto meno a livello di principi, delle strutture in modo da assicurare il rispetto di criteri di incompatibilitŕ fra le diverse funzioni di controllo interno e, per altro verso, la distinzione fra attivitŕ di supporto a quelle di indirizzo politico e attivitŕ volte al miglioramento dell’ordinaria gestione amministrativa; il venir meno della confusione fra controlli di tipo collaborativo e controlli di tipo repressivo.

    14. 14 Quali motivazioni per il controllo? La descrizione del tipo di strumenti di “controllo” da adottare deve essere accompagnata dall’individuazione degli utilizzatori e delle motivazioni (o incentivi) che questi possono avere nell’utilizzare tali strumenti ovvero non basta imporre uno strumento per legge perché venga usato!

    15. 15 VALUTAZIONE E CONTROLLO STRATEGICO (1) E’ lo strumento finalizzato a supportare l’attivitŕ degli organi di indirizzo politico-amministrativo e, pertanto, ad apprezzare l’adeguatezza, in termini di congruenza dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi predefiniti, delle scelte operate dai dirigenti per attuare le direttive, i piani e i programmi stabiliti dagli organi di indirizzo politico-amministrativo.

    16. 16 VALUTAZIONE E CONTROLLO STRATEGICO (2) La presenza di sistemi di programmazione e controllo strategico, attraverso i quali il vertice politico fornisce obiettivi all’amministrazione, costituisce in qualche modo il prerequisito per l’attuazione di tutti i sistemi di controllo interno. Gli obiettivi strategici, infatti, possono poi essere declinati in obiettivi operativi e programmi d’azione, il cui monitoraggio costituisce l’oggetto dei sistemi di controllo di gestione. Disponendo, poi, di obiettivi chiari e misurabili č possibile attivare i sistemi di valutazione dei dirigenti apicali, per fornire quindi alcuni importanti parametri per la valutazione dei dirigenti apicali.

    17. 17 CONTROLLO DI GESTIONE E’ lo strumento finalizzato a verificare l’efficacia, l’efficienza e l’economicitŕ dell’azione amministrativa, per consentire ai dirigenti di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati. I sistemi di controllo di gestione verificano i risultati dell’azione amministrativa all’interno di ciascun centro di responsabilitŕ amministrativa. Essi costituiscono quindi un elemento essenziale per poter attuare la valutazione dei dirigenti non apicali in modo non soggettivo.

    18. 18 VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA E’ lo strumento finalizzato ad attivare la responsabilitŕ dirigenziale e la connessa retribuzione del dirigente. La valutazione della dirigenza si alimenta grazie al controllo strategico (per la dirigenza apicale) e grazie al controllo di gestione (per la dirigenza non apicale).

    19. 19 CONTROLLO DI REGOLARITA’ AMMINISTRATIVA E CONTABILE E’ lo strumento finalizzato a garantire la legittimitŕ, la regolaritŕ e la correttezza dell’azione amministrativa. Il controllo di regolaritŕ amministrativa costituisce una attivitŕ “parallela” alle altre tipologie di controllo. Lo stesso garantisce, non solo la ragionevole conformitŕ dell’attivitŕ amministrativa alla legge, ma anche l’affidabilitŕ degli altri controlli interni. Il controllo di regolaritŕ amministrativa affronta il tema non meno importante del controllo sulle procedure.

    20. 20 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI L’esercizio integrato dei controlli interni”. La logica sequenziale degli stessi. PROBLEMATICA: Mettere a sistema ciň che ancora č solo “a sommatoria”………………………………………… e questo non č un compito semplice!

    21. 21 RAPPRESENTAZIONE FUNZIONALE DEI NUOVI STRUMENTI DI CONTROLLO (Fonte “Terzo Rapporto Comitato Tecnico-Scientifico – PCM )

    22. 22 IL GRANDE PASSO IN AVANTI DEL D. L.VO 286 DEL ‘99 L’idea guida che ha ispirato il D.Lgs. 286 č quella di un’attivitŕ amministrativa che gradualmente, distaccandosi dai modelli astratti di unilaterale ponderazione di interessi pubblici, sempre piů tenda a farsi servizio a favore della collettivitŕ, a tecnicizzarsi, in quanto improntata a metodologie gestionali di sana amministrazione ed ad assoggettarsi a valutazioni e misurazioni. La riforma dei controlli introdotta con il D.Lgs. n. 286 č dunque conseguenza, ed insieme strumento, di una rivoluzione culturale ed istituzionale; una rivoluzione che si articola su piů fronti e che comunque coinvolge tutta la Pubblica Amministrazione, dal Ministero all’Ente Locale, dal Ministro al cittadino.

    23. 23 FONTE: R.G.S. - I.G.P.B. – S.A.C.R. Il processo di programmazione e controllo generale della PA

    24. 24 FONTE: R.G.S. - I.G.P.B. – S.A.C.R Il processo di programmazione e controllo interno

    25. 25 CONSIDERAZIONI DI CARATTERE TECNICO L’introduzione di una serie di controlli nella P.A. puň aumentare il rischio gestionale delle P.A. se non č previsto e realizzato un giusto e corretto coordinamento; la stagione del controllo di legittimitŕ come unico grande strumento di controllo della P.A. si č conclusa nel 1993 quando č stata inaugurata la stagione dei controlli interni di gestione; ora č tempo di avviare una nuova stagione, quella della integrazione a sistema di tali controlli, per evitare che gli stessi controlli diventino fattore di rischio; in materia di controllo interno e coordinamento si puň fare tesoro dell’esperienza maturata in altri comparti pubblici internazionali ed in comparti privatistici; ma per far questo č necessario un maggiore orientamento alla cultura aziendalistica invece che giuridica; l’obiettivo č comunque quello di “coordinare” ed “armonizzare” le funzioni e gli strumenti piuttosto che aggiungere controlli a controlli; il passaggio da sommatoria a sistema dovrebbe consentire di ottenere: “piů di affidabilitŕ”, “meno di costi”, “meno di rischi” e, possibilmente, “meno di controlli”.

    26. 26 CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE Non bisogna attendersi risultati in tempi brevi: il processo di cambiamento in materia di controlli nella P.A. non ha ancora definitivamente concluso la stagione della definizione delle norme; nel mentre c’č da cominciare la messa a punto degli strumenti, che non č come spesso si crede, una “importazione” ed un adattamento di modelli del privato, ma č soprattutto sperimentazione e confronto tra le PP.AA.; č necessario dare il tempo alle strutture per metabolizzare nuove culture ed orientamenti e, soprattutto, nuovi strumenti. Il processo č operativamente in atto da sei-sette anni e non si puň pretendere, con la stessa generazione di manager pubblici, di realizzare ciň che in altri comparti hanno realizzato in molti decenni, con tante generazioni di dirigenti che si sono susseguite; se nella prima stagione dei controlli interni della P.A. sono stati creati i controlli, ora č necessario integrarli, ma questo processo, come č stato detto, se non avviene automaticamente a livello di singola Amministrazione, non si puň pretendere che avvenga a livello di sistema di tutte le P.A. lo sforzo che tutti dobbiamo fare, mondo accademico, dirigenti pubblici e politici, č stimolare un adeguamento degli strumenti di controllo sulla spinta di esigenze operative che č necessario saper interpretare ed individuare senza aspettare le norme.

    27. 27 CONCLUSIONI Se, come č auspicabile, il tentativo di riforma complessiva delle pubbliche amministrazioni che ha caratterizzato questi ultimi decenni avrŕ successo, nel senso che riuscirŕ a passare dalla mera statuizione di principi o dalla rimozione di vincoli a un effettivo miglioramento di efficacia ed efficienza delle politiche e dei servizi collettivi, con ogni probabilitŕ ciň sarŕ in parte dovuto allo sviluppo delle funzioni di “controllo interno” nella direzione indicata dalla recente legislazione. E, allora, forse, sarŕ possibile superare il paradosso di in cambiamento operato per legge che vuole stimolare la nascita dal basso di strumenti adeguati a risolvere i problemi collettivi nella complessitŕ delle societŕ moderne. Ma in questa direzione probabilmente molta č ancora la strada da percorrere. GRAZIE PER L’ATTENZIONE………………………………

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