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Educazione linguistica

Educazione linguistica. SILSIS Scienze naturali - FIM a.a. 2007-2008. Ancora il lessico…. “Il lessico ha sempre rappresentato una specie di rete di protezione sulla quale parare le ragioni delle difficoltà di fare scienze a scuola, e non soltanto a scuola”

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Educazione linguistica

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Presentation Transcript


  1. Educazione linguistica SILSIS Scienze naturali - FIM a.a. 2007-2008

  2. Ancora il lessico… “Il lessico ha sempre rappresentato una specie di rete di protezione sulla quale parare le ragioni delle difficoltà di fare scienze a scuola, e non soltanto a scuola” “E’ certo la porta di accesso al mondo delle conoscenze; rappresenta spesso uno scoglio per arrivare a cogliere i contenuti delle singole discipline; ma non è il solo luogo nel quale risiedono tutti i problemi di comprensione” (Altichieri/Colmelet/Deon)

  3. L’organizzazione delle informazioni • Un testo è fatto, oltre che di lessico, di sviluppo tematico, di alternanza di argomenti, di permanenza e riconoscibilità di informazioni portanti • I testi scientifici a scuola sono difficili da leggere, da studiare e da apprendere, oltre che per il lessico, per il fatto che l’alto numero di informazioni non consente a volte una sufficiente articolazione e perché l’ordine con cui tali informazioni sono date non è sempre lineare

  4. L’informazione nel testo • tema/rema • Nei libri per la scuola media e superiore è presente una tendenza a proporre pagine che, per quel che riguarda l’informazione, presentano un prevalente andamento lineare e monotono

  5. Leggibilità • Lunghezza del testo in righe • Lunghezza media dei paragrafi • Numero medio dei periodi per paragrafo • Numero medio di frasi per periodo • Numero di lessemi non appartenenti al vocabolario di base • Numero di lessemi appartenenti al vocabolario di base, ma usati in un significato specifico • neologismi

  6. Leggibilità 2 • Caratteristiche linguistico-testuali di superficie: scelte lessicali strutturazione della frase e del periodo modalità di coesione • Caratteristiche relative alla struttura e alla coerenza testuale • Caratteristiche relative al rapporto tra testo e contesto

  7. Lingue speciali • Varietà diafasiche: registri/sottocodici • Berruto: sottocodici come varietà diafasiche caratterizzate da un lessico speciale, in relazione a particolari domini extralinguistici e alle corrispondenti aree di significato (= lingue speciali)

  8. Caratteri generali di una lingua specialistica • Precisione: ogni termine di una lingua scientifica si deve riferire direttamente al suo significato, senza nessuna intermediazione • Neutralità emotiva: ogni linguaggio scientifico esclude connotazioni emotive

  9. Il lessico • Si ricorre ad una lingua straniera, utilizzando prestiti non integrati o calchi. Le lingue più utilizzate sono l’inglese, il greco, il latino • Si formano neologismi (affissazione) • Si utilizzano termini che già esistono nella lingua comune, attribuendo loro un significato diverso, di solito più specializzato • Si formano sigle e acronimi

  10. Morfologia e sintassi • Processo di nominalizzazione: trasformazione di un sintagma verbale in sintagma nominale • Perdita di importanza del verbo • Alta densità semantica • Uso ridotto di preposizioni subordinanti • Uso del passivo e delle forme impersonali

  11. Le strutture testuali • Le caratteristiche fondamentali del ragionamento scientifico sono: chiarezza, assenza di contraddizioni, coerenza • Struttura: introduzione - problema - soluzione - conclusione • Referenza anaforica • connettivi

  12. Tra metafore e termini scientifici • Come si vede, un linguaggio scientifico non è fatto solo di parole, simboli, termini specifici: è fatto bensì di ciò, ma in quanto questi elementi riescano a connettersi in sequenze che vanno lette come istruzioni, ordini chiari, e chiari perché costruiti con parole di accezione ben predeterminata o regolarmente riducibili a parole predeterminate. Ordini chiari per un fare ordinato, cioè replicabile e sempre produttivo di certi risultati, sensibilmente costanti alla misurazione e al permanere di certe con- dizioni» (De Mauro 1988)

  13. Aristotele e l’analogia • Aristotele accusava i filosofi di ‘parlare a vuoto’, di ricorrere al linguaggio metaforico, che appartiene al genere poetico, piuttosto che a quello scienifico • Aristotele però ammette un particolare tipo di metafora, la metafora ‘per analogia’ branchie: pesci = polmoni:mammiferi

  14. La metafora • Il procedimento metaforico permette di esplorare un nuovo campo di conoscenza, usando come mappa un campo di conoscenza noto • Metafora che permette di ovviare ad una lacuna del vocabolario (es. ‘gamba del tavolo’, ‘letto del fiume’) • Metafore ‘esegetiche e pedagogiche’: forniscono una prima immagine intuitiva di fenomeni o processi (es. catena dei trasportatori di elettroni nella membrana mitocondriale interna)

  15. La metafora 2 • Metafore ‘costitutive di teorie’ (es. metafora dell’albero nella teoria darwiniana) “Come i germogli crescendo danno origine a nuovi germogli, e questi, se vigorosi, si ramificano e superano da ogni parte un ramo più debole, così per generazione io credo sia avvenuto per il grande albero della vita, che riempie la crosta terrestre con i suoi rami morti e rotti e ne copre la superficie con le sue sempre rinnovantesi, meravigliose ramificazioni” (Darwin)

  16. Le metafore esegetiche e pedagogiche • Modelli metaforici, ma anche modelli visivi: trasferiscono su processi di per sé non visualizzabili metafore facilmente comprensibili

  17. Nuove scoperte…nuove metafore • What one wants to call metaphors in science are always just descriptions, and they function just as descriptions always do. When science advances, the language needed to describe what’s new changes too. New phenomena, new data, newly discovered mechanisms, new theories call for new words, whether coined or borrowed (Machamer)

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