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SEMINARIO “DISLESSIA E AUSILII ASSISTIVI TECNOLOGICI”

SEMINARIO “DISLESSIA E AUSILII ASSISTIVI TECNOLOGICI”. Somma Vesuviana 18/3/09 Dr. ATTILIO COVINO Medico Foniatra Responsabile Settore Logopedia Casa di Cura S. Maria del Pozzo. APPRENDIMENTO UMANO.

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SEMINARIO “DISLESSIA E AUSILII ASSISTIVI TECNOLOGICI”

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Presentation Transcript


  1. SEMINARIO“DISLESSIA E AUSILII ASSISTIVI TECNOLOGICI” Somma Vesuviana 18/3/09 Dr. ATTILIO COVINO Medico Foniatra Responsabile Settore Logopedia Casa di Cura S. Maria del Pozzo

  2. APPRENDIMENTO UMANO • “E’ un processo attivo di costruzione di una mappa di conoscenze che si realizza in conseguenza dell’esposizione ad un evento o un’esperienza, collegando al proprio vissuto ogni nuova informazione mediante connessioni pratiche, verbali e logiche, allo scopo di incrementare le proprie capacità adattive”.

  3. SCHEMA BASE LETTO-SCRITTURA LETTURA SEGNO -> SUONO -> SIGNIFICATO SCRITTURA SIGNIFICATO -> SUONO -> SEGNO

  4. Difficoltà PRIMARIE del bambino con disturbi dell’Apprendimento LETTURA DIFFICOLTA’ NEL PROCESSARE SEGNI E SUONI E DI ACCEDERE AL SIGNIFICATO SCRITTURA DIFFICOLTA’ DI CODIFICARE I SIGNIFICATI IN SUONI E SEGNI

  5. Bisogni PRIMARI del bambino con disturbi dell’Apprendimento LETTURA MIGLIORARE IN VELOCITA’ E CORRETTEZZA I MECCANISMI DI TRANSCODIFICA SEGNI-SUONI POTER ACCEDERE AI CONTENUTI DI QUANTO LETTO PER ARRICCHIRE E INTEGRARE E ORGANIZZARE LE SUE CONOSCENZE

  6. Bisogni PRIMARI del bambino con disturbi dell’Apprendimento SCRITTURA MIGLIORARE LA CORRETTEZZA E FLUENZA DEI PROCESSI DI TRANSCODIFICA SUONI-SEGNI POTER UTILIZZARE LA SCRITTURA PER ESPRIMERE I CONTENUTI DI PENSIERO, PER FISSARE E ORGANIZZARE INFORMAZIONI ECC.

  7. Difficoltà SECONDARIE del bambino con disturbi dell’Apprendimento • SCARSA CONSAPEVOLEZZA DELLA NATURA DEL SUO DISTURBO. • RIDOTTA E SCARSA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE, CON O SENZA AZIONI DI DISTURBO • CONFRONTO PERDENTE CON I COMPAGNI DI CLASSE • BASSA AUTOSTIMA E DEMOTIVAZIONE • TEMPI LUNGHI E AFFATICABILITÀ NELL’ESECUZIONE DELLE CONSEGNE • TENDENZA A DIPENDERE DALL’ADULTO PER SCARSA AUTONOMIA OPERATIVA

  8. Bisogni SECONDARI del bambino con disturbi dell’Apprendimento • CONSAPEVOLEZZA DELLA NATURA SPECIFICA DEL SUO DISTURBO • PARTECIPAZIONE ATTIVA ALLE ATTIVITA’ SCOLASTICHE • CLIMA COOPERATIVO CON I COMPAGNI • MOTIVAZIONE INTRINSECA E BUONA AUTOSTIMA • RICONOSCIMENTO DELLA SUA FATICA E AFFATICABILITA’ • LAVORO IN EFFICACIA E NON IN EFFICIENZA • MAGGIORE AUTONOMIA E EFFICACIA OPERATIVA ANCHE CON USO DI ADEGUATI STRUMENTI COMPENSATIVI

  9. L’INSEGNANTE IDEALE : è a conoscenza del problema, instaura un clima cooperativo, accetta tempi più lunghi di esecuzione, valorizza i contenuti rispetto agli errori, sostiene l’autostima, riconosce la “fatica”, individua le consegne opportune, predispone ed introduce al momento opportuno i sistemi compensativi adatti, è a conoscenza delle misure dispensative

  10. Il BAMBINO DISLESSICO IDEALE: è inserito in un intervento riabilitativo specifico, i familiari hanno compreso ed accettato il problema, frequenta con assiduità ed ha un buon rapporto con i compagni di classe, ha consapevolezza della specificità del suo disturbo, è motivato a migliorare, accetta gli strumenti compensativi e li fa propri

  11. Approccio neuropsicologico • Interviene sul potenziamento della macrofunzione alterata (esempio lettura), operando in maniera gerarchica e progressiva sulle alterazioni di quei processi che permettono l’esplicazione della macrofunzione stessa.

  12. Intervento logopedico ad indirizzo neuropsicologico linguistico scritto • Tale intervento è rivolto all’acquisizione dei meccanismi di lettura e scrittura nella componente alfabetico-fonologica e ortografico-lessicale, al fine di conseguire la piena padronanza in efficacia ed efficienza delle regole transcodificative procedurali del codice scritto in input (lettura) e output (scrittura), e consentirne gli usi funzionali comunicativi e cognitivi. • Tali meccanismi procedurali, secondo l’approccio neuropsicologico, sono organizzati in componenti funzionali, dalla cui integrità e interazione dipende la possibilità per un soggetto di leggere, comprendere e scrivere parole, frasi e testi, in modo efficace ed efficiente.

  13. Intervento logopedico ad indirizzo neuropsicologico linguistico scritto Le componenti funzionali neuropsicologiche della lettura e della scrittura sono rappresentate da: LETTURA (Decifratura) - Discriminazione e ricerca visiva - Memoria e fusione fonemica - Corrispondenza grafemi-fonemi - Lessico visivo SCRITTURA (Cifratura) - Discriminazione fonemica - Analisi fonemica - Corrispondenza fonemi-grafemi - Lessico di parole - Prassie di scrittura

  14. Intervento logopedico ad indirizzo neuropsicologico linguistico scritto L’indirizzo terapeutico neuropsicologico si basa sul presupposto che intervenendo su uno o più di questi livelli funzionali, variabilmente compromessi, si favorisca lo sviluppo o il recupero delle competenze linguistiche scritte in toto del soggetto ; in tal senso sono stati strutturati dei training specifici per ciascuno dei suddetti livelli.

  15. Intervento logopedico ad indirizzo neuropsicologico linguistico scritto Le attività terapeutiche praticate possono prevedere: • esercizi di discriminazione e ricerca visiva di lettere e sillabe in vari contesti grafemici; • allenamento dei meccanismi di conversione grafema-fonema e viceversa; • training metafonologico sui processi di analisi e sintesi sillabica e fonetica; • esercizi di memoria a breve termine verbale con riguardo a quella fonologica; • training di lettura e scrittura di sillabe, parole e frasi che le contengono, a criteri progressivi di difficoltà prima fonologici, poi ortografici ed infine lessicali e morfo-sintattici; • training specifico sulla disgrafia a prevalente connotazione visuo-spaziale o prassico-motoria;

  16. Approccio metacognitivo Interviene sul superamento delle difficoltà attraverso una riflessione cosciente e consapevole sul problema, sul conflitto cognitivo che si realizza,cercando di elaborare strategie o espedienti per superare o attenuare tali difficoltà.

  17. Intervento logopedico ad indirizzo metacognitivo Tale intervento si prefigge di attivare nel paziente la conoscenza delle proprie attività cognitive ed il controllo che è in grado di esercitare su di esse, per garantirne un funzionamento ottimale.

  18. Intervento logopedico ad indirizzo metacognitivo E’ possibile distinguere in ambito metacognitivo: 1) L’ATTEGGIAMENTO METACOGNITIVO Propensione a riflettere sul proprio funzionamento mentale e sui compiti da affrontare. 2) LE CONOSCENZE METACOGNITIVE Idee e informazioni sul funzionamento della mente, sulle caratteristiche del contesto e del compito, e sulle strategie specifiche in relazione ad essi.

  19. 3) LE STRATEGIE METACOGNITIVE Insieme di azioni e comportamenti consapevoli che il soggetto attua per affrontare un compito cognitivo 4) I PROCESSI DI CONTROLLO METACOGNITIVI Insieme di operazioni con cui il soggetto sovrintende all’esecuzione del compito; essi prevedono: PREVISIONE della propria prestazione con uso cosciente e deliberato di strategie per ottimizzarla tramite una PIANIFICAZIONE anticipata, UN MONITORAGGIO nel corso dell’azione e una VERIFICA finale Intervento logopedico ad indirizzo metacognitivo

  20. Intervento logopedico ad indirizzo metacognitivo Per ciascuno di questi ambiti è possibile attivare un training che incida sia sulle idee e sulle teorie che il paziente ha sviluppato in merito al suo operare e alla natura del compito, e sia in termini più operativi sulle azioni da intraprendere per migliorare in modo attivo e consapevole le proprie performances.

  21. Intervento logopedico ad indirizzo metacognitivo I Disturbi dell’apprendimento in età evolutiva rappresentano la patologia foniatrica in cui più spesso è necessario effettuare un intervento ad indirizzo metacognitivo con riguardo ai processi di: - motivazione allo studio; - strategie di studio e memorizzazione; - comprensione e produzione del testo scritto; - soluzione dei problemi; - metalinguaggio; - strategie di calcolo a mente; - uso funzionale del linguaggio verbale e scritto.

  22. ESEMPI DI TRAINING METACOGNITIVI • training metacognitivo per gli scopi della lettoscrittura (leggere o scrivere istruzioni, l’assegno, l’orario del treno, leggere per divertirsi ecc.); • training metacognitivo per le strategie di lettoscrittura (lettura veloce, lenta a balzi, ripetizioni ecc.) • training metacognitivo per il tipo di testo (poesie, lettere, brani di fantascienza, favole e relativi indizi su anticipazioni e previsioni di contenuti, argomenti e informazioni) • training specifici per la comprensione e produzione facilitata del testo con uso di immagini, del frazionamento del brano, di schemi di domande-guida, di canovacci e schemi operativi ecc.

  23. Approccio compensativo • E’ la parte applicativa dell’approccio metacognitivo, che si serve di strumenti, ausilii tecnologici e materiale didattico, per supportare e rendere possibili gli apprendimenti scolastici.

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