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La Roma di Giulio II. Michelangelo. Giulio II Della Rovere e la nuova Roma. Nel 1503 viene eletto papa Giulio II, aristocratico personaggio della potente famiglia dei Della Rovere;
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La Roma di Giulio II Michelangelo
Giulio II Della Rovere e la nuova Roma • Nel 1503 viene eletto papa Giulio II, aristocratico personaggio della potente famiglia dei Della Rovere; • Giulio II è un uomo dal carattere molto forte e polemico, ma ha grandi progetti per dare a Roma lustro e splendore; • A questo gli servono le arti: egli infatti manda a chiamare i più grandi artisti del tempo per utilizzare le loro opere con valore celebrativo e di propaganda;
Nuovi edifici • Roma acquista in questo periodo e sotto il pontificato di Giulio II un nuovo volto, grazie a nuovi edifici come: • Il Tempietto di San Pietro in Montorio, a Roma; • Il radicale rifacimento della cattedrale di San Pietro;
Bramante, San Pietro in Montorio, 1502-1504 • Bramante è l’architetto prediletto da Giulio II; • Sarà lui a raccomandare il giovane Raffaello al papa; • Realizza in quest’opera, finalmente, il tempio a pianta rotonda che era stato realizzato – ma solo in teoria – dalle vedute delle città ideali del ‘400 (pp.214-215);
Bramante, Cattedrale di San Pietro, progetto • Questo progetto, commissionato da Giulio II a Bramante, non venne poi realizzato, anche se Michelangelo, quarant’anni dopo, si ispirò ad esso per il proprio San Pietro. • Anche questo è un esempio di edificio a pianta centrale, come il precedente.
Intervento sugli edifici già esistenti • Giulio II interviene inoltre sugli antichi edifici già costruiti dai suoi predecessori: il modo migliore per migliorarli e renderli moderni è quello di decorarli: è così che interviene su: • La Cappella Sistina, già realizzata nel ‘400 da Sisto IV, la cui volta era però dipinta semplicemente con un cielo stellato; • Le Stanze vaticane, gli appartamenti del papa, dove tra l’altro firmava i documenti e riceveva ospiti importanti.
Michelangelo a Roma: prima fase • Abbiamo già visto il giovane Michelangelo lavorare a Firenze, a contatto con artisti del calibro di Leonardo e Raffaello. • A Roma aveva realizzato la Pietà per un importante committente, quando viene chiamato nuovamente da Firenze da Giulio II, per partecipare al grande rinnovamento della città che stava progettando. • In particolare Giulio II vuole che Michelangelo, che prediligeva la scultura, realizzi una monumentale tomba proprio per lui. • Ma a Roma si trova poi a realizzare all’inizio del Cinquecento anche opere di pittura, come la volta della Cappella Sistina che abbiamo già visto.
Il ritorno a Firenze • Dopo aver affrescato la cappella Sistina, Michelangelo torna a Firenze, come un artista ormai celeberrimo, tanto che gli vengono assegnate delle importanti opere di architettura dai Medici, tornati da poco al potere. • Un esempio è la Sacrestia nuova, presso la chiesa di San Lorenzo.
Il ritorno a Roma • Infine di nuovo a Roma, Michelangelo progetterà nientemeno che la principale e ancora attualmente più grande chiesa della Cristianità, San Pietro, che sarà poi completata nel ‘600 con l’aggiunta della facciata. • Inoltre finirà di affrescare la Cappella Sistina con la più tormentata delle sue opere, il Giudizio Universale.
Michelangelo, Cattedrale di San Pietro, pianta e modello, 1547-1589
Confrontiamo… Quale altro Giudizio avevamo studiato?
Esercizio per casa: • Osserva attentamente i due Giudizi appena citati e cerca di confrontarli rispondendo alle seguenti domande: • Come viene rappresentato Gesù che giudica le anime? • Quale delle due composizioni ti sembra dia maggiore senso di movimento? • Come vengono rappresentati i dannati?