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Valutare nella scuola dell’Infanzia

A.I.M.C. – Seminario regionale “Nuove sfide per la scuola dell’infanzia”. Valutare nella scuola dell’Infanzia. Palermo, 28 – 02 - 2009.

andrew
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Valutare nella scuola dell’Infanzia

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Presentation Transcript


  1. A.I.M.C. – Seminario regionale “Nuove sfide per la scuola dell’infanzia” Valutare nella scuola dell’Infanzia Palermo, 28 – 02 - 2009

  2. “ Il termine valutazione, e le varie azioni del valutare, indipendentemente dagli oggetti presi in considerazione, hanno la forza di scatenare in ogni contesto o soggetto preso a riferimento paure e fantasie, fantasmi e pregiudizi, alcuni dei quali spiegano i gravi ritardi che sino ad oggi hanno impedito al nostro sistema di sviluppare una moderna cultura della valutazione” Gaetano Domenici(La valutazione come risorsa)

  3. ORIENTAMENTI ’91

  4. consapevole ricerca della qualità: • superamento di desueti atteggiamenti di • autoreferenzialità • recupero e messa in atto di strategie e di • strumenti di controllo e di rendicondazione • dell’intervento formativo, visto nella sua • complessità e nel suo dinamismo. • Progetti Nazionali di Ricerca e Sperimentazione: • - A.S.C.A.N.I.O. (Attività Sperimentale Coordinata Avvio Nuovi • Indirizzi Organizzativi) • - A.L.I.C.E. (Autonomia: un Laboratorio per l’Innovazione dei • Contesti Educativi – sperimentazione triennale • dall'anno scolastico 1998-99) • D.P.R. 275/’99: Regolamento autonomia scolastica

  5. ricerca della qualità direttamente proporzionale al rinnovato interesse per l’azione valutativa • PISTA DI RIFLESSIONE • CHE COSA E’ LA VALUTAZIONE • PERCHE’ LA VALUTAZIONE • COME LA VALUTAZIONE

  6. CHE COSA È LA VALUTAZIONE: Verifica: Atto che precede e rende possibile la valutazione, raccolta di una serie di dati, informazioni, comportamenti Si avvale di più strumenti, anche strutturati (schede di vario tipo) ma si basa soprattutto sulla osservazione occasionale e più ancora sistematica. Interpretazione di una serie di dati, informazioni, comportamenti precedentemente raccolti. strumento primario e imprescindibile per “riformulare a specchio” la prassi educativa e i suoi fattori, letti nella loro obiettività ed interpretati in chiave epistemologica e professionale. strettamente collegata all’atto progettuale, ne dichiara anche gli aspetti organizzativi, fornendo un quadro il più possibile chiaro ed esaustivo del processo “vissuto” dal sistema. verifica = momento euristico basato sull’osservazione e sulle prove oggettive; valutazione = momento ermeneutico.

  7. Ha valore: orientativo: • mette in condizione di rivedere, aggiustare, riprogettare • i percorsi didattici per rispondere più adeguatamente possibile • ai bisogni dei bambini • procede secondo criteri di razionalità e di progressività , • distinguendosi in: • - valutazione iniziale; • - valutazione intermedia Ha valore certificativo: identifica i livelli di conoscenza, competenza, capacità, raggiunti dai bambini nei settori specifici del loro “fare e agire”: i campi di esperienza, laddove certificativo non significa “misurativo”, secondo una misurazione fine a se stessa, ma si pone, piuttosto, come opportunità di “espansione “ verso nuove e più significative mete qualitative, presentandosi come: - valutazione finale o sommativa

  8. PERCHE’ LA VALUTAZIONE: elemento indispensabile di ripensamento, di autodeterminazione e di riprogettazione efficace e orientata verso precisi orizzonti di senso Attenzione non più solo a frammenti di realtà educative ma, interi quadri di riferimento, disegnati nella intrinsecità dei loro rapporti e delle loro interazioni richiesta crescente di qualità consapevolezza professionale rispetto all’offerta formativa

  9. valutazione di sistema: estesa a tutti gli aspetti del processo formativo dal concepimento dell’idea educativa alla sua traduzione in pratica al prodotto finale alle modalità e alle strategie con cui viene realizzata alle relazioni che si stabiliscono in funzione della presenza o della assenza di determinate variabili (es. risorse umane o materiali) alla specificità che assume nel contesto

  10. VALUTAZIONE dall’accertamento di performances a regolazione dell’intero sistema scolastico 3. COME LA VALUTAZIONE Una valutazione obiettiva può derivare sempre e solo da scelte contestualizzate, dove la varietà dei metodi e la molteplicità delle procedure sono frutto dell’abitudine all’autovalutazione e alla flessibilità . individuare gli indicatori di regolazione del sistema quattro fattori/contenitori di informazioni quali-quantitative: contesto input e risorse processi prodotti della scuola

  11. duplice dimensione della valutazione: 1) la valutazione del contesto e dell’offerta formativa, centrata sulla valutazione della scuola come AMBIENTE EDUCATIVO e dunque della sua opportunità formativa (spazi, tempi, attività, occasioni sociali, occasioni di apprendimento) e delle sue risorse; 2) la valutazione dei processi di apprendimento e del raggiungimentodei traguardi di sviluppo, volta a verificare in itinere gli apprendimenti infantili attraverso le pratiche dell’osservazione, e l’analisi di comportamenti e produzioni.

  12. VALUTARE NON IL BAMBINO MA...

  13. COSTRUIRE GLI STRUMENTI: esempio • VALUTAZIONE DEL PROCESSO D’INSEGNAMENTO/ APPRENDIMENTO IN RELAZIONE AL BAMBINO:

  14. COSTRUIRE GLI STRUMENTI: problemi • Scarsa “leggibilità” degli strumenti di valutazione, cioè, difficoltà ad analizzare/interpretare immediatamente i dati raccolti per potere formulare ipotesi relativamente a cause, concause, motivazioni, spiegazione degli eventi. • Inutilizzabilità di materiali “preconfezionati”, perché de-contestualizzati • Necessità di costruire strumenti di valutazione sulla base di criteri semplici e condivisi che consentano: • - ai valutatori, di collocare gli esiti della valutazione • all’interno di fasce previste e standardizzate • (es.ottimo, buono, insufficiente); • - ai fruitori, di comprendere immediatamente ed • inequivocabilmente gli esiti della valutazione.

  15. COSTRUIRE GLI STRUMENTI: ipotesi, la scala di valutazione? Far ricorso ad un criterio quantitativo che però dia accesso ad una valutazione qualitativa, quanto più obiettiva e condivisa possibile. Si potrebbero prevedere,per ciascun indicatore un certo numero di possibili risposte, a ciascuna delle quali attribuire un punteggio (3 – 2 – 1 ); si costruirebbero così delle vere e proprie scale da riportare nelle singole schede. Esempio: VALUTAZIONE DEL PROCESSO D’INSEGNAMENTO/ APPRENDIMENTO IN RELAZIONE AL DOCENTE: AUTOVALUTAZIONE A1 – capacità culturali: IL SAPERE Titoli culturali posseduti oltre il diploma: laurea in pedagogia, psicologia, scienze dell’educazione altra laurea specializzazioni postdiploma (almeno biennali) Esperienze di formazione in qualità di formatore: per almeno 100 ore per almeno 50 ore per almeno 20 ore 3 2 1 3 2 1

  16. Esperienze di formazione in qualità di corsista: per almeno 100 ore per almeno 50 ore per almeno 20 ore Conoscenza della normativa vigente relativamente a: tutti gli ordini di scuola alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria solo alla scuola dell’infanzia SCALA DI VALUTAZIONE da 9 a 12 OTTIMA da 5 a 8 BUONA meno di 5 INSUFFICIENTE 3 2 1 3 2 1

  17. GRAZIE E.... BUON LAVORO!

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