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Rovigo, 21 febbraio 2013

Il futuro delle risposte di welfare per le persone anziane in provincia di Rovigo: dall ’ analisi alle proposte. Rovigo, 21 febbraio 2013. L ’ IMPATTO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA NELLA PROVINCIA DI ROVIGO. 2. MAPPATURA DEI SERVIZI COMUNALI PER ANZIANI, a livello provinciale.

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Rovigo, 21 febbraio 2013

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  1. Il futuro delle risposte di welfareper le persone anziane in provincia diRovigo: dall’analisi alle proposte Rovigo, 21 febbraio 2013

  2. L’IMPATTO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA NELLA PROVINCIA DI ROVIGO 2

  3. MAPPATURA DEI SERVIZI COMUNALI PER ANZIANI, a livello provinciale • Dal 2004 e il 2009 sono sempre presenti22 servizi su 36 (il 61%), tra cui alcuni fondamentali • Nel 2009 il 40% dei servizi presenti ha bassa o medio-bassa diffusione territoriale • Nel 2009 i servizi ad alta diffusione (presenti in almeno il 61% dei comuni), sono 6: servizio sociale professionale, Sad, telesoccorso, assegno di cura, trasporto sociale, integrazione delle rette per le strutture residenziali • La mappatura a livello comunale indica una prevalenza di comuni che gestiscono un numero contenuto di servizi 3

  4. SPESA E CAPACITÀ DI RISPOSTA DEI COMUNI PER LE PERSONE ANZIANE(al netto degli assegni di cura Regione Veneto) Nel 2008 la spesa per anziani dei Comuni è5 volte inferiore alla spesa per indennità di accompagnamento 4

  5. SPESA DEI COMUNI PER ANZIANO RESIDENTE 5

  6. SPESA DEI COMUNI PER LIVELLO ASSISTENZIALE (%) 6

  7. CAPACITÀ DI RISPOSTA DEI COMUNI PER LIVELLO ASSISTENZIALE (%) 7

  8. QUOTA DI EROGAZIONI ECONOMICHE (al netto degli assegni di cura) SUL TOTALE DELLA SPESA PER ANZIANI 8

  9. SPESA PER ANZIANO RESIDENTE PER DISTRETTO 9

  10. SAD: COSTO COMPLESSIVO E UTENTI RAGGIUNTI 10

  11. SAD: CHI PAGA? (valori in € per anziano res.) 11

  12. SAD: CHI PAGA NEI 3 DISTRETTI?(val. € per anziano residente) 12

  13. IL SAD NEL 2009 13

  14. UN “DEFICIT” DI GOVERNO? Spesa per servizi domiciliari vs. Spesa per servizi residenziali 14

  15. UN “DEFICIT” DI GOVERNO? Percentuale ultra 75enni vs. Spesa per anziani 15

  16. NON AUTOSUFFICIENZA COME SFIDACOMUNITARIA: in termini di capacità di… • valorizzare l’apporto di tutti i possibili soggetti (pubblici e privati) interessati • consolidare la rete integrata di risposte • integrare l’efficienza produttiva con indici di efficacia adeguati ai bisogni delle persone anziane e delle loro famiglie • non perdere tempo: in provincia di Rovigo si parte da una posizione di vantaggio 16

  17. ALCUNI NUMERI SULLA CAPACITÀCOMUNITARIA ATTUALE • L’apporto delle associazioni di volontariato riguarda soprattutto il servizio di trasporto (5.160 anziani assistiti, più di 10 mila prestazioni), spesso convenzionato con l’ente locale • Le cooperative sociali hanno assistito quasi 1.000 anziani in un anno (125 mila prestazioni) • I centri di servizio hanno accolto più di 1.200 persone con impegnative di residenzialità 17

  18. IL LORO APPORTO PER IL FUTURO • Associazioni di volontariato: dare continuità alle attività già realizzate piuttosto che introdurre azioni innovative; mettersi in rete con altri servizi del territorio, integrandosi con gli enti pubblici • Cooperative sociali: sviluppare la qualità e l’efficacia dei servizi (formazione, integrazione, …); mettersi in rete anche per rendere disponibile le proprie conoscenze • Centri di servizio: sviluppare servizi a carattere domiciliare e intermedio, a complemento della residenzialità 18

  19. UNA SFIDA ANCHE ECONOMICASOPRATTUTTO PER LA FAMIGLIA Notevole apporto finanziario che forniscono le persone anziane non autosufficienti quando entrano nelle strutture residenziali: compartecipano al costo con 21,6 milioni di euro, Quasi quattro volte quello che spendono insieme i Comuni polesani per erogare interventi sociali alle persone anziane (5,5 milioni) 19

  20. UN TERRITORIO LABORATORIO DI WELFARE? • I problemi attuali dell’invecchiamento in provincia di Rovigo diventeranno i problemi che altri territorio del Veneto dovranno affrontare tra 10-20 anni • Un sistema non governabile senza visione di insieme • L’osservatorio provinciale può diventare una condizione di governo a disposizione dei soggetti territoriali? 20

  21. GLI OBIETTIVI DELLA GIORNATA DI OGGI Come utilizzare le criticità e le potenzialità emerse dallo studio per una migliore capacità di risposta al problema della non autosufficienza in età anziana? Come sostenere, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, l’Osservatorio provinciale per renderlo strumento utile ai fini programmatori e valutativi? (chi fa che cosa) 21

  22. COME CI ORGANIZZIAMO • Tre gruppi di lavoro suddivisi per territorio (uno per ognuno dei tre distretti sociosanitari) • In ogni gruppo ci sarà un coordinatore/stimolatore e un rapporteur da selezionare tra i componenti del gruppo • Dopo i lavori di gruppo ci troveremo in plenaria dove ogni rapporteur relazionerà rispetto al proprio gruppo • Per non disperdere quanto emergerà è necessario predisporre una nota scritta di quanto emerge dai lavori di gruppo 22

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