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Citazione Rilke

Citazione Rilke. Non credere che lui, che cerca di darti conforto viva sereno tra le semplici e quiete parole che talvolta ti fanno sentir bene. Nella sua vita molte sono le difficoltà e i dolori. Diversamente, mai sarebbe stato capace di trovare quelle parole.

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Presentation Transcript


  1. Citazione Rilke • Non credere che lui, che cerca di darti conforto • viva sereno tra le semplici e quiete parole • che talvolta ti fanno sentir bene. Nella sua vita • molte sono le difficoltà e i dolori. Diversamente, • mai sarebbe stato capace di trovare quelle parole. • (R.M.Rilke)

  2. STRUTTURA della VITA INDIVIDUALE (Levinson et al., 1978) contesti sociali: classe, religione, appartenenza etnica, famiglia, sistema politico, struttura occupazionale partecipazione/uso selettivo del mondo da parte dell'individuo Desideri, conflitti, ansietà e modi di risolverli. Fantasie, valori, ideali, talenti, tratti di carattere, modi di sentire, pensieri, azione. CONSCIO INCONSCIO MONDO SOCIO-CULTURALE Elaborazione da Levinson et al, 1978. -Materiale di lavoro a cura di Gianni Del Rio

  3. Fasi dell’Età Adulta di Levinson Fonte: Levinson,D.J. et al. (1978), The Seasons of a Man’s Life, Ballantine, New York, pag. 57

  4. Holmes,T.H. e Rahe,R.H., The Social Readjustement Rating Scale, 1967. Holmes e Rahe

  5. Edipo si imbatté nella Sfinge. [Sfinge: dal greco Sphínx, da sphíngein (stringere), col significato di 'strangolatrice']. Stress - Etimo  (Gr), cappio, cavezza Stringĕre (Lat), stringere, strangolare Strang (Ted), fune; e Streng, severo, rigido, ortodosso Stringere (It), Stress • “Spinta, pressione, costrizione.” (Es. Times of -.: periodi di difficoltà; di intenso lavoro. Under the -. of anger: sotto l’impulso della rabbia.) • “Enfasi, importanza, insistenza.” (Es. To lay special -. on sthg.: porre in rilievo qualcosa.) • (gramm.) Accento tonico. • (scienza delle costruzioni) “Sollecitazione, sforzo, tensione.” (Maximum -.: carico di rottura).

  6. Selye - La General Adaptation Syndrome  Se l’azione stressante continua e l’organismo non ha più energie per sostenere le difese, quest’ultimo soccombe in modo più o meno completo con alterazioni permanenti o, nei casi più gravi, la morte. E’ l’adattamento vero e proprio. La sua durata varia sia in funzione in ragione del tempo di azione della fonte di stress - e quindi si mantiene nell’organismo la condizione di stress - sia in funzione delle capacità individuali di difesa. L’agente stressante comincia a far sentire la sua azione sull’organismo. Compaiono i fenomeni di retroazione difensiva.

  7. Selye e ciclo di Heifetz – Bersani SOVRACCARICO CHALLENGE RELAX NOIA In rapporto al modello di Heifetz - Bersani (1983) Elaborazione di Gianni Del Rio da J.Rivolier, “Lhomme stressé”, PUF, Paris, 1989; cit in A.Rossati, G.Magro, Stress e burnout”, Carocci, Roma, 1999.

  8. Freudenberger (1974) “Uno stato di fatica o di frustrazione originato da una devozione a una causa, da uno stile di vita o una relazione che non hanno prodotto la ricompensa attesa” Motivazione e carisma vengono progressivamente sostituiti da esaurimento, fatica e sintomi psicosomatici. Dubbi sulle capacità di aiuto. Mattingly (1977) “E’ un’ineffabile configurazione di sintomi, comportamenti e atteggiamenti, unica per ogni individuo” Maslach (1977) “… l’ultimo guizzo di una fiamma, un guscio vuoto e consunto, di ceppi morenti e ceneri fredde e grigie” (1982) Mbi (1981): Esaurimento emotivo: sensazione di essere in continua tensione, emotivamente inariditi dal rapporto con gli altri. Percezione di sé come inadeguati. Spersonalizzazione: risposta negativa nei confronti dei destinatari dell’aiuto. Insorgere di sensi di colpa. Ridotta realizzazione sul lavoro: senso di incompetenza e di fallimento. Depressione. Cherniss (1980) “Da un punto di vista psicologico […] un particolare tipo di risposta ad una situazione di lavoro sentito come intollerabile” Edelwich e Brodsky (1980) “progressiva perdita di idealismo, energia, motivazione e interesse come risultato delle condizioni di lavoro” Pines, Aronson e Kaftry (1981) “Il risultato di una costante o ripetuta pressione emotiva associata ad un intenso coinvolgimento emotivo con persone per lunghi periodi di tempo” Contessa (1981-82) “Operatore cortocircuitato” Cedimento delle difese e riemergere dell’aggressività latente nella relazione d’oggetto Fischer (1983) Distinzione tra burnout (“essi non sono bruciati, bensì stanno bruciando”)e worn-out [esausto, logorato, stanco, consunto per l’uso]. Del Rio (1990) “Usura” Usuraio di se stesso: “colui che richiede a se stesso di investire quantità di mezzi sempre più ingenti e onerose per mantenere in piedi la bugia di capacità insufficienti a fronteggiare la situazione” Rossati e Magro (1999) “Il buon samaritano deluso”. Terzo stadio (Frustrazione) di Edelwich e Brodsky. Prevalenza di sentimenti di rabbia e depressione Cos’è il burnout

  9. Impotenza appresa

  10. Processo di stress di Perlman e Hartman (1982) e di Edelwich e Brodsky (1980) Perlman e Hartman – Edelwich e Brodsky 1 2 3 4 ESITI DELLE STRATEGIE DI COPING SITUAZIONE DI PROBABILE STRESS PERCEZIONE DELLO STRESS COPING Percepito in modo distonico      psicoterapia     cambiamento di lavoro Il soggetto non è all’altezza delle richieste, oppure la situazione non soddisfa bisogni e aspettative  livello di soddisfazione lavorativa  qualità delle prestazioni  stato fisico e psichico  assenteismo  abbandono del lavoro vengono messi in atto comportamenti in base a  oppure  Individuo & Organizzazione Percepito in modo sintonico     burnout  superamento della fase  non superamento della fase    ENTUSIASMO  STAGNAZIONE  FRUSTRAZIONE APATIA Motivazione idealistica ‘Mistica professionale’ “Che ci faccio qui?” Noia Distacco Rabbia Frustrazione  burnout. “L’apatia può essere percepita come noia” Gianni Del Rio

  11. Errori della ‘mistica professionale’ In sintesi: un’immagine idealizzata. Il primo errore è credere che il possesso del titolo professionale porti di per sé alla competenza professionale e quindi al successo. Il secondo è credere che lo status professionale implichi autonomia personale e controllo sul proprio lavoro. Il terzo errore riguarda l’immagine di un utente collaborante e riconoscente. Il quarto errore riguarda l’immagine del lavoro: l’enfasi e le aspettative sono sugli aspetti interessanti mentre vengono scotomizzati quelli di difficoltà e routine. Infine, l’attesa è che i colleghi siano sempre disposti all’aiuto e alla collaborazione, laddove nella realtà possono esserci conflitti e competizione. (da: C.Cherniss,Staff Burnout. Job Stress in the Human Service, Sage Publ. Beverly Hills,1980; tr. it: CST, Torino, 1983, pagg. 149 segg.) Materiale di lavoro a cura di Gianni Del Rio

  12. I “Dodici Punti” della Stagnazione(Edelwich e Brodsky, 1980) • Stipendio insoddisfacente • Orario eccessivo • Carriera senza sbocco • Impossibilità di valutare i risultati • Mancanza di potere e di controllo • Mancanza di sostegno da parte del superiore nelle decisioni importanti • Cattiva politica istituzionale • Non rispondenza del sistema dei servizi ai bisogni dell’utente • Mancanza di apprezzamento da parte del responsabile • Mancanza di apprezzamento da parte dell’utente • Troppa carta • Formazione insufficiente •   inoltre … • Sessismo • Pressione dal basso e dall’alto (responsabile) • Cattiva immagine della professione • Mancanza di consapevolezza e di sostegno nella comunità • Svalorizzazione da parte dei colleghi

  13. Indicatori diagnostici di Apatia • Declino nella qualità o quantità di lavoro. • Pattern di assenteismo o ritardo. • Pattern di “emergenze” personali che richiedono di lasciare presto il lavoro. •  Disturbi psicosomatici. •  Uso di alcol durante l’attività lavorativa. •  Costante fallimento nell’esecuzione dei compiti richiesti (p.es. paperwork) •  Comportamenti agiti durante le riunioni (presa di distanza silenziosa, criticismo distruttivo, questioni irrilevanti, etc.) •  Denigrazione costante dei colleghi, unitamente alla mancanza di volontà di impegnarsi per una reale soluzione del conflitto. •  Diffusione di atteggiamenti apatici attraverso il pettegolezzo, la pignoleria, il sabotaggio (al di là del normale livello di lamento osservabile in ogni situazione di lavoro. (Edelwich, J e Brodsky, A., Training Guidelines. Linking the Work Experience to Needs On and Off the Jobs, in: W.S.Paine (Ed), “Job Stress and Burnout”, Sae Publ., Beverly Hills, 1982, p.138 –Trad. a cura di G.Del Rio)

  14. Dallo stress al burnout(*) “… Nel venire a patti con stress e frustrazioni della propria attività, chi è all’inizio della carriera comincia a cambiare … a vedere molti utenti come avversari anziché come innocenti vittime della malasorte … ciò che era cominciato come una vocazione diventa nient’altro che un lavoro …” Ridurre gli obiettivi Colpevolizzare la vittima Chiudersi alla relazione Mettere l’interesse personale al primo posto Abbandonare psicologicamente “… questi cambiamenti nel modo di vedere le cose sembrano essere autoprotettivi …” (*) da C.Cherniss, Beyond Burnout. Elaborazione di G. Del Rio

  15. Segni e sintomi dello stress e del burnout Da: C.Cherniss, La sindrome del burnout, CST, Torino, 1983

  16. Dalla situazione di stress al burnout, oppure no. situazione potenzialmente stressante nessun senso di colpa aumento della coesione; senso di efficacia; soluzione collettiva del problema ricerca partecipata delle cause e delle possibili soluzioni condivisione del problema stress percepito come tale strategie esiti “ignoranza pluralistica” incremento dell’investimento di energie e dello stress senso di solitudine e di incompetenza; burnout senso di colpa A cura di Gianni Del Rio. Elaborazione da Perlman e Hartman (1982)

  17. Sinergia fattori di stress I FATTORI DI STRESS AGISCONO IN MODO SINERGICO Fonte: Courage e Williams, An approach to the Study of Burnout in Professional Care Providers in Human Service Organizations, 1987

  18.  FATTORI RIFERITI ALLA PERSONA E AL SUO PRIVATO caratteristiche di personalità età sesso stato civile vita affettiva formazione storia familiare salute psicofisica storia personale: capacità attuali sistema di valori/ideali esperienze appartenenze vita professionale; status sogni e progetti cultura etnica aspettative A cura di Gianni Del Rio. Questo materiale è di proprietà dell’autore. Può essere utilizzato citando la fonte.

  19.  FATTORI RIFERITI ALL’UTENZA Variabili demografiche  età  sesso  famiglia  competenze cognitive e culturali; abilità di base di comprensione  status sociale ed economico  sistema di valori; appartenenze etniche e culturali Situazione attuale dell’utente Acuzie/ cronicità Complessità Relazionalità  Frequenza e intensità del rapporto Aspetti problematici della qualità emotiva del rapporto (rabbia, ostilità, rifiuto della relazione, diffidenza; comportamenti percepiti come sgradevoli o pericolosi; dipendenza; erotizzazione; ansia; depressione; disperazione) A cura di Gianni Del Rio. Questo materiale è di proprietà dell’autore. Può essere utilizzato citando la fonte

  20.  FATTORI RIFERITI ALL’AMBIENTE DI LAVORO Compito  chiarezza rispetto al mandato  condivisione della definizione  identità  significatività  varietà/routine  feedback  challenge Struttura  struttura burocratica e coordinamento  gestione del potere  processi decisionali Ruolo  ambiguità/chiarezza delle aspettative sovraccarico/sottocarico (quantitativo/qualitativo)  presenza di conflitto Sostegno di tipo:  psicologico/affettivo tecnico da parte di:  superiore gerarchico  supervisore  gruppo dei colleghi  privato (partner, amici, organizzazione) situazione di lavoro Formazione e Ricerca A cura di Gianni Del Rio. Questo materiale è di proprietà dell’autore. Può essere utilizzato citando la fonte

  21. “L’ambivalenza americana verso l’aiuto al bisognoso”(*) Noi vogliamo aiutare chi davvero ha bisogno di aiuto ma tendiamo a rifiutarci di aiutare gli altri se non hanno fatto tutto il possibile per aiutarsi da soli. Temiamo che se li aiutiamo troppo diventano dipendenti. Forte propensione al valore del contare su se stessi. Quando qualcuno finisce per trovarsi in una situazione di bisogno, tendiamo a vederne la causa in una mancanza di motivazione individuale. Riconosciamo l’influenza di fattori esterni, ma tendiamo a pensare che se ci si prova, l’ostacolo si supera. Fede nell’individualismo e nella libera volontà. Le misure di welfare hanno anche una finalità di mantenimento dell’ordine sociale: per non vedere ragazzi senza regole sulla strada o persone mentalmente disturbate che creano disordini sul lavoro e in famiglia, etc. Il che crea conflitto nella motivazione all’aiuto. Istanza di controllo sociale. La rivoluzione industriale ha creato un enorme surplus di beni: anche chi ha mezzi modesti può permettersi di acquistare molto più di ciò che gli è strettamente necessario. La maggior parte di questo surplus è destinata al consumo privato. Vogliamo aiutare chi ha bisogno, ma vogliamo anche sempre più beni materiali per il nostro personale benessere. Materialismo. (*) da C.Cherniss, Beyond Burnout. Elaborazione di G. Del Rio

  22. La crisi del welfare europeo TENDENZE ECONOMICHE: - Globalizzazione - Incertezza del mercato del lavoro - Consumismo - Commodificazione di relazioni sociali - Criminalità come impresa organizzata internazionale TENDENZEDEMOGRAFICHE:  - Invecchiamento - Cultura di eterna giovinezza - Frantumazione delle relazioni famigliari - Migrazione EFFETTO COMBINATO Disorientamento Sradicamento Individualismo globale Gli A.S. si collocano qui, nella doppia pressione ELEVATO LIVELLO DELLE DOMANDE DI SERVIZI SOCIALI CALO DEL FINANZIAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI CAMBIAMENTO DELLA CULTURA POLITICA: - Populismo delle tasse ridotte - Privatizzazione dei rischi - Frantumazione della solidarietà sociale - Sussidiarietà senza solidarietà

  23.  FATTORI RIFERITI AL CONTESTO SOCIALE, POLITICO, ECONOMICO Sistema dei valori misurato su:  prendersi cura/sfruttare; allevare/predare;manutenzione/consumismo  tasso di stereotipi e pregiudizi interesse e curiosità/ostilità e difesa verso il diverso da sé  ritiro individualistico/partecipazione Risorse legislative in materia di Welfare Sistema di Welfare Sistema dei servizi Immagine dei diversi ruoli professionali Immagine delle diverse utenze specifiche Scelte locali A cura di Gianni Del Rio. Questo materiale è di proprietà dell’autore. Può essere utilizzato citando la fonte

  24. (scienza delle costruzioni) “Sollecitazione, sforzo, tensione.” (Maximum -.: carico di rottura). Il sostegno

  25. I tipi di sostegno AFFETTIVO TECNICO L’ascolto Il sostegno tecnico Il sostegno affettivo Lo stimolo tecnico Lo stimolo affettivo Il feedback sulla realtà

  26. Le fonti di sostegno • I colleghi • Il referente • Il partner • Il supervisore L’altro Il gruppo L’Istituzione Le Comunità Ideologiche

  27. Il sostegno sociale come fattore di moderazione dello stress sostegno sociale nell’ambito di lavoro funzione “cuscinetto” situazione di lavoro percezione di stress conseguenze sulla salute fisica e psichica  agenti stressanti Materiale di lavoro a cura di Gianni Del Rio

  28. Tipologie di operatori e processo di stress (il “termometro”) 42  41,2 41 40  39,3 39  38,4 38  37,3 37  37,0 Gianni Del Rio. Fonte: G. Contessa (a cura), “L’operatore cortocircuitato”, 1987  36,6  36,5 36 Al primo stadio I Convalescenti Gli Acuti La fase terminale Gli Immuni In incubazione I Cicatrizzati sani a rischio malati a rischio sani

  29. Stress/burnout e mobbing stress & burnout mobbing senso di colpa paranoia indifferenza disorientamento tensione atteggiamenti persecutori clima aziendale frustrante sospetto irritabilità ansia apatia isolamento processo in stadi insonnia risorse/richieste malcontento utenti/clienti diminuzione prestazioni terrore psicologico cinismo demotivazione non chiarezza deiruoli dispute disperazione scarsa qualità del servizio stanchezza insoddisfazione disaffezione al lavoro perdita di stimoli limitazione benessere (economico) depressione retribuzione inadeguata coalizioni conflitti irrisolti rivalità scarsa comunicazione impotenza affaticamento impazienza scarico responsabilità aumento diffidenza stigmatizzazionedellavittima monotonia fallimento scarsa realizzazione personale spersonalizzazione rumorosità mal di testa complicità negativa vibrazioni esaurimento emozionale assenteismo fuga psicologica umidità modifica dei comportamenti vulnerabilità alla malattia accusa unanime illuminazione appartenenza/alienazione al gruppo delusione delle ambizioni perditacapacita’mnemoniche conflitto di ruolo capacita’/incapacità perdita concentrazione variazioni “temperatura” coinvolgimento vita privata atteggiamento negativo verso l’amministrazione reputazionenegativa disturbifisici

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