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Le zone polari

Le zone polari. Mauro Valli. la banchisa. Ampia coltre di ghiaccio che ricopre i mari delle regioni polari.

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Presentation Transcript


  1. Le zone polari Mauro Valli

  2. la banchisa • Ampia coltre di ghiaccio che ricopre i mari delle regioni polari. • La solidificazione dell'acqua marina avviene con più facilità presso le coste, dove la profondità è minore e, per l’apporto di acque fluviali o di ghiacciai terrestri, minore è anche la salinità. • Lo spessore della banchisa non supera di norma i 2-3 m. Durante la stagione estiva parte della banchisa fonde (è questo il cosiddetto ritiro della linea dei ghiacci), oppure si frammenta in lastroni separati da canali più o meno ampi. I lastroni, per la spinta delle correnti, possono anche accavallarsi l'uno sull'altro, raggiungendo altezze di parecchie decine di metri, fino a un paio di centinaia (i cosiddetti hummocks). Una parte della banchisa persiste per tutto l’anno. •  L'insieme dei lastroni di ghiaccio che, staccatisi dalla banchisa, vanno alla deriva sospinti dai venti o dalle correnti marine forma il cosiddetto pack. La navigazione nella banchisa, un tempo impossibile anche nella stagione estiva, è oggi consentita dalle navi rompighiaccio.

  3. Clima

  4. clima • Temperature: maggior parte dell’anno sottozero, mese più caldo luglio <10° • Precipitazioni scarse, distribuite abbastanza regolarmente

  5. Perchè le precipitazioni sono scarse? Cella convettiva simile a quella equatoriale, basse pressioni attorno 60° parallelo

  6. perchè fa freddo: inclinazione raggi del sole • Secondo la legge di Lambert la quantità di radiazioni che colpice l'unita di superficie è proporzionale al seno dell'angolo incidente • si ha la massima quantità con incidenza perpendicolare, al diminuire dell'angolo aumenta • la superficie colpita dalla stessa quantità di radiazioni • lo spessore dell'atmosfera attraversato da questi. • Ciò crea le variazioni d'irraggiamento giornaliere e annuali.

  7. perchè fa freddo: albedo • Albedo (grandezza che indica la capacità di un corpo di riflettere i raggi provenienti da una sorgente luminosa). • La neve fresca appena caduta ha un'albedo del 90%. • Le pianure dell'Antartide si collocano attorno all'80% • Un prato è attorno al 20%.

  8. perchè fa freddo: durata del giorno e della notte • Al polo abbiamo 6 mesi durante i quali il sole non sorge mai • Al circolo polare abbiamo un giorno senza sole • Più ci avviciniamo al polo più aumentano i giorni durante i quali il sole non sorge mai

  9. Vegetazione: tundra • Tundra Formazione vegetale caratteristica della fascia subpolare, con rada vegetazione arborea (vedi Conifere; Salici; Betulle) e piante erbacee quali il cipero e l'erica, e costituita prevalentemente da muschi e licheni. Si trova anche nelle regioni alpine a altitudini elevate.

  10. Tundra siberiana ll paesaggio brullo e ghiacciato della tundra siberiana, privo di vegetazione arborea, durante la brevissima estate si colora per la comparsa, con il disgelo del terreno, di muschi, licheni e arbusti.

  11. Vegetazione: taiga • Taiga bioma caratterizzato da foreste di conifere, che si estende nell’emisfero boreale e occupa le regioni subartiche del pianeta. • Il clima freddo continentale di queste aree, rende meno diversificata la vegetazione della taiga rispetto a quella di altri biomi. • Le specie arboree più diffuse sono:i pini, gli abeti (soprattutto abeti rossi e siberiani) e i larici, le cui foglie aghiformi e la cui chioma piramidale permettono di sopportare le intense nevicate; non mancano, tuttavia, foreste di betulle, pioppi e ontani. • La taiga ospita numerosi animali, tra cui grossi mammiferi come l’orso, l’alce, la renna e il lupo; ma anche animali di taglia più modesta come la lince, il ghiottone e lo zibellino.

  12. Taiga siberiana Il bioma della taiga, nell'emisfero boreale, è caratterizzato da foreste di conifere, sempreverdi o decidue, e da sottoboschi di muschi ed ericacee.

  13. Correnti marine • Le maggiori correnti oceaniche, sono un effetto dei venti persistenti. • Esse creano circuiti chiusi il cui verso, orario nell'emisfero boreale e antiorario in quello australe, è determinato da una forza dovuta alla rotazione terrestre, detta forza di Coriolis. • Le correnti oceaniche costituiscono uno dei meccanismi di trasferimento del calore da cui dipendono i climi delle terre emerse. • La calda corrente del Golfo, ad esempio, che ha origine nel golfo del Messico e attraversa tutto l'oceano Atlantico in direzione nord-est, mitiga il clima delle regioni settentrionali d'Europa.

  14. Permafrost • Suolo perennemente congelato. Vasti tratti di permafrost attraversano l'Alaska, l'Europa settentrionale, l'Asia settentrionale e l'Antartide, mentre la Groenlandia ne è quasi completamente ricoperta. Tasche di permafrost si trovano inoltre in Canada anche al di sotto del 50° parallelo e in Siberia al di sotto del 45°. • Nei ghiacci dell'emisfero settentrionale sono stati ritrovati resti di mammut, animali estinti tra 10.000 e 15.000 anni fa, in coincidenza con la fine dell'ultima glaciazione.

  15. Ghiaccio • Nell'Artico si trovano tre tipi di ghiaccio: di terra, di fiume e di mare. • Il ghiaccio di terra è costituito dagli iceberg, che non sono altro che pezzi staccatisi dai ghiacciai, soprattutto quelli groenlandesi. • I fiumi trasportano nell'Artico l'acqua dolce, che qui congela. Vaste zone della piattaforma siberiana e di quella nordamericana sono coperte da ghiaccio di fiume. • Il ghiaccio di mare viene formato dal congelamento dell'acqua salata; si tratta della forma più comune di ghiaccio presente nell'Artico.

  16. ghiaccio 2 • Nei mesi invernali una lastra permanente di questo ghiaccio si estende su tutta la superficie del mare (banchisa), fatta eccezione per la zona a nord-est dell'Islanda e a nord della Scandinavia. • D'estate questa lastra s'incrina e si spezza, lasciando affiorare la superficie del mare qua e là, soprattutto lungo le coste della Siberia, dell'Alaska e del Canada. Si forma allora il cosiddettopack: pezzi di ghiaccio accumulati e pressati, che si staccano dalla banchisa e galleggiano sul mare formando spesso vere e proprie creste di ghiaccio che possono raggiungere uno spessore di oltre 10 m.4

  17. La conquista • La lunga conquista boreale: 4 secoli di esplorazioni delle coste canadesi per trovare il passaggio a Nord Ovest (Cabot, Barents, Hudson, Baffin, Bering, e molti altri..) • Solo Inizio XIX Von Bellingshausen inviato Zar Alessandro I avvista l’antartico), • 1909 conquista polo nord(Peary USA) • 1911 polo sud (Roal Amundsen Norvegia)

  18. 3 cicli di esplorazioni • L’esplorazione artica deve reinventare costantemente i suoi obiettivi. • Esplorazione geografica, finisce con l’arri-vo degli aerei e dei satelliti che sostitui-scono i cartografi. • Esplorazione scientifica, importanza regio-ni polari per sistema-terra le trasforma in vasti cantieri di ricerche interdisciplinari. • Esplorazione mediatica, sviluppo passione collettiva per artico favorita interesse mass-media (legata ricerche scientifiche e raccolta fondi).

  19. Le popolazioni autoctone • Difficile quantificare queste popolazioni per vari motivi (dispersione, mobilità criteri etnici) • Inuits 155.000, Sames 60.000, i 26 piccoli popoli del nord 200.000 • Lunga evoluzione semantica: Selvaggi, popoli primitivi (=> colonizzazione), società tradizionali ( nostra civiltà), indigeni, aborigeni poi autoctoni • Hanno gli stessi problemi dei 350 milioni di autoctoni sulla terra: riconoscimento identitario, culturale e linguistico su un territorio del quale sono stati nella maggior parte spoliati

  20. Guerra fredda: artico guerra di posizione e osservazione • Europa divisa in due, la “cortina di ferro” continua nell’artico con la “cortina di ghiaccio”. • Russi e americani moltiplicano le stazioni meteo, gli aeroporti (trasporto materiale bellico) e la ricerca di materie prime. • Dal 1960 apparizione sottomarini propulsione nucleare con missili atomici aumenta le tensioni artiche.

  21. Risorse energetiche • Da più di un secolo gli stati polari ricercano le potenzialità energetiche di queste zone • Oro (Klondike canadese e Kolyma russo in Jakuzia) • Carbone, Nickel, amianto, ferro, diamanti e uranio • Petrolio (1920) Yukon e Alaska • Recente: gaz mare di Barents

  22. Le rotte polari • Riduzione banchisa estiva (2,5 mio Km2 dal 1979) e invernale => rinascita idea rotte polari • Est: rotta russa, passaggio americano NW e ponte artico tra Mourmansk e Churchill • Il conto alla rovescia è già comincia-to, le navi e i porti in costruzione

  23. Le rotte polari 2 • realtà (già oggi importante traffico merci nelle zone polari), • viabilità (navi adatte, capitani competenti, soccorsi e cartografia stato ghiacci) • vulnerabilità (frequenza e pericolosità trasporti es. petrolio)

  24. L’indice di nordicità o l’invenzione della nordicità • Composto dieci variabili: • Sei elementi naturali: latitudine, calore estivo, freddo annuale, natura del ghiaccio locale, precipitazioni, vegetazione • Quattro elementi umani: accessibilità e aeroporti, popolazione (residente annuale), densità demografica regionale, attività economica (locale o regionale)

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