1 / 54

SAPERE – SAPER FARE: SAPERE? di ELIDE CATALFAMO

SAPERE – SAPER FARE: SAPERE? di ELIDE CATALFAMO. Napoli, 4-5 marzo 2006. Forum delle sezioni ANISN EDUCAZIONE AL FUTURO: come fare scienze ai bambini e ai ragazzi.

Mia_John
Download Presentation

SAPERE – SAPER FARE: SAPERE? di ELIDE CATALFAMO

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. SAPERE – SAPER FARE: SAPERE?di ELIDE CATALFAMO Napoli, 4-5 marzo 2006 Forum delle sezioni ANISN EDUCAZIONE AL FUTURO: come fare scienze ai bambini e ai ragazzi

  2. IL FILO… (o la rete?) del ragionamento:il temail riassuntoil contesto Lo scambio di “lettere”

  3. SAPERE dallo Zingarelli 2006 Sapere • -Essere consapevole di un determinato fatto, conoscerne i motivi, le ragioni: so perché ha agito così -Conoscere per aver visto, provato, esperimentato: sapere che cos'è la vita; sapere come vanno le cose; sapere come va il mondo; sapere del mondo, delle cose del mondo • -Possedere una serie di nozioni, spec. pratiche, derivanti dall'esperienza, dall'esercizio e sim.: sapere il proprio mestiere; sapere le regole del gioco | • -Possedere una serie più o meno vasta di conoscenze e nozioni acquisite mediante lo studio, l'informazione, l'applicazione, l'apprendimento

  4. Excursus storico recente La scuola dei PROGRAMMI Ieri Il docente insegna(trasmette i contenuti) l’allievo apprende(se non ci riesce la scuola delega) il docente valuta(tanto più e tanto meglio se sa ripetere i contenuti)

  5. Le Scienze Naturali sono connotate da: contenuti morfologico-funzionali (la biologia delle cause prossime, la geografia/geologia descrittiva) metodo induttivo (l’esperienza di laboratorio o sul campo tende alla “dimostrazione”) e deduttivo Il SAPERE (e il saper fare) E’ ISOMORFO CON L’ESSERE (inteso come disposizione comportamentale)

  6. La scuola della Programmazione, dei moduli, delle U.D. degli OSA, delleUA, della individualizzazione, della personalizzazione… Fino ad oggi Oggi Il /i docenti di Scienze si attrezzano di uno strumento concettuale nuovo, sentono il bisogno (non tutti) di sapere anche di didattica generale Le scienze nella scuola media sono relegate inghiottite dall’insegnamento della matematica

  7. Ritorna l’isomorfismo SAPERE- ESSERE? Da oggi Domani Si riparte? In che direzione?

  8. Ai docenti il compito del rovesciamento degli attuali valori sociali Sapere e Saper fare devono coniugarsi con Saper Essere.

  9. I docenti si interrogano Di nuovo contenuti? Nei nuovi campi di ricerca? Quale scienza?   I sette saperi di E.Morin? I valori per lo s.s. di I.Sachs? La nuova formazione dei docenti di M.Clary? Le intelligenze multiple di H. Gardner? o attenta a valori e formazione? La nuova immagine della scienza che la scuola dovrebbe fornire sta proprio nei perché, e nella individuazione di valori Perché?

  10. I sette saperi necessari all’educazione del futurodi Edgar Morin • La cecità delle conoscenze: l’errore e l’illusione • i principi di una conoscenza pertinente: il contesto, il globale, il multidimensionale, il complesso • Insegnare la condizione umana: chi siamo, dove siamo, da dove veniamo, dove andiamo? • Insegnare l’identità e la coscienza terrestre: concepire l’insostenibile complessità del mondo • affrontare le incertezze della conoscenza, del reale→ ECOLOGIA dell’AZIONE • Insegnare la comprensione: c. intellettuale-oggettiva-, umana intersoggettiva • L’ETICA del genere umano

  11. dalla lettera di un collega: “…il docente va in cerca di un’idea concreta per effettuare un esperimento, di un’esperienza già fatta e funzionante per organizzare un’escursione…” “La questione della complessità. Non entro nel merito se ai bambini piccoli sia opportuno o meno presentare la complessità, e soprattutto come…” “Le relazioni tra organismi produttori, consumatori primari, secondari, bioriduttori etc. (e financo tutto il ciclo bio-geo-chimico) non possono essere colte a partire dalle rane che catturano insetti, le biscie che catturano rane…” NATURALMENTE SI

  12. Questo gli insegnanti lo sanno fare? non è peculiarità degli OGGETTI NATURALI la complessità? I docenti della primaria lo sanno e sanno come affrontare in modo semplice il “complesso” I docenti delle secondarie credono di …saperlo! Qualche esempio

  13. Il progetto AMBIENTE cl.1° C • Finalità:  il progetto ambiente ha lo scopo di avvicinare i bambini ad una prima conoscenza della natura e delle regole che la governano. Si compone di obiettivi generali quali: abituare il bambino a rispettare l'ambientee, attraverso la scoperta, riconoscerne il valore; gli obiettivi specifici vanno, invece, dall'utilizzo degli organi di senso per osservare e rapportarsi al mondo che ci circonda, all'osservare i mutamenti attraverso i cicli stagionali. La scoperta, anche se avviene in modo graduale, quando supportata dalle attività più diverse (escursioni in ambienti naturali, osservazione degli alberi nel cortile della scuola, elaborazione di racconti di fantasia) fa sì che il percorso non sia necessariamente sequenziale, ma articolato e reticolare (ipertestuale). Da ciò è nata l'esigenza di un'elaborazione personale e originale che non rappresenta solo il prodotto finale di un anno di lavoro, ma ne esplicita l'intero percorso.   

  14. fidarsi è bene, ma… • -“Sono una rana!”- Rispose il gigantesco anfibio. Arabella non ne aveva mai visto una, ma ne aveva sentito parlare tante volte dalle sue amiche farfalle. Non c’era un granché da fidarsi…!  

  15. … si mangia • La rana, vedendola perplessa, si rivolse a lei dicendo: “Non temere, non ti farò alcun male… io sono vegetariana!”… Fecero amicizia e cominciarono a giocare insieme. 

  16. le “complici” • -“Ah, ah, ah! Che ridere! Una rana che gioca con una farfalla…”- Esordì la salamandra.-“Siamo amiche!”- Disse la rana facendo l’occhiolino alla salamandra. Ecco che di lì stava passando un’altra farfalla, tutta di colore lilla, che vide la scena:  

  17. uno “scherzo” contro gli imbroglioni • aveva capito che la rana stava imbrogliando l’ignara Arabella e decise di far loro uno scherzo! La farfallina lilla volò a chiamare in aiuto le altre farfalle.

  18. l’unione fa la …salvezza • Insieme accerchiarono la malvagia rana e la furba salamandra, “srotolarono” la loro “trombetta” e fecero, così, prendere loro un gran spavento! 

  19. …mentire non conviene • Arabella allora spiccò il volo e andò più in alto che potè. La rana provò a saltare, ma non riuscì a raggiungere la farfallina e ricadde facendo un gran tonfo.La rana, arrabbiata, cominciò a prendersela con la salamandra accusandola di averle fatto scappare il pranzo. 

  20. l’amica del cuore • –“E tu, come ti chiami?”- chiese Arabella.-“Io sono Lilli, e tu?”--“Il mio nome è Arabella e ti sono davvero grata per ciò che hai fatto, mi hai tolto da un brutto guaio!”--“Eri in difficoltà e ti ho aiutato…”--“Vuoi giocare con me? Possiamo essere amiche per la pelle!”- Disse felice Arabella.-“Sì, è bello avere un’amica del cuore!”- Rispose Lilli contenta di aver trovato una nuova compagna di giochi. 

  21. Attenzione alle deleghe totali nelle collaborazioni tra colleghi • Il lavoro degli insegnanti deve essere condotto insieme …fino in fondo

  22. i cicli delle stagioni • -         “IO NON SONO SEMPRE COSÌ E LO SAPETE ANCHE VOI. E’ NATURALE CHE IN AUTUNNO IO PERDA LE FOGLIE E CHE DURANTE L’INVERNO SIA SPOGLIO. MA TRA UN PO’ ARRIVERÀ LA PRIMAVERA E IO SONO QUASI PRONTO A FAR NASCERE LE PRIME TENERE FOGLIOLINE…”-         “E’ VERO, GUARDATE: SUI RAMI CI SONO GIÀ LE GEMME!”- LO INTERRUPPE FESTOSAMENTE ISABELLA.-         “…E POI D’ESTATE SONO PROPRIO BELLO CON LA MIA VERDE CHIOMA !!”   

  23. …r i s c h i in agguato • …EPPOI, COME FAREI A MANGIARE? IO TRAGGO NUTRIMENTO (ANCHE) DALLE SOSTANZE DISCIOLTE NELL’ACQUA DEL TERRENO…QUESTA È LA MIA NATURA ED È GIUSTO COSÌ. VI RIVEDRÒ IN SETTEMBRE QUANDO RIAPRIRÀ LA SCUOLA E RICOMINCERANNO LE LEZIONI. VOI TORNERETE A FARMI COMPAGNIA CON I VOSTRI CANTI E I VOSTRI GIOCHI…FEDERICO:- “SI, MA QUESTA VOLTA CI RICORDEREMO DI NON FARTI PIÙ DEL MALE, SIAMO AMICI ORA!”   

  24. Attenzione: la laurea può non bastare • le prossime diapositive evidenziano una esperienza ricca , la cui presentazione iniziale ha però mostrato come spesso a scuola si ritenga di poter fare attività “scientifica” senza la cura ed il rigore che deve essere “modello” per orientare, istruire ed educare.

  25. una bella esperienza sul campo e in laboratorio…ma • Determinazione del peso sgocciolato di un campione di alghe Procedura 1 ) si centrifuga il campione mediante 10 giri 2) si pesa 3) si riportano i valori in un grafico 4) si ripetono i punti 1, 2 e 3 sino a che il peso rimane costante

  26. Il rigore però è…d’obbligo, anche a scuola • dati fisici

  27. campioni Ulva Cystoseira Fucus Enteromorpha campioni Ulva Fucus Enteromorpha

  28. Ulva Ulva Ulva Ulva Ulva Fucus virsoides Fucus virsoides Fucus virsoides Fucus virsoides Fucus virsoides Fucus virsoides Ulva Ulva

  29. Alla scoperta di una caratteristica ecologica

  30. Alla scoperta di una caratteristica ecologica

  31. N. d’ordine: 7 • Genere:Fucus • Specie:virsoides • Autori: J.Agardh • Etimologia: dal greco phŷcos = alga; dal latino vis = vigore e dal greco eîdos = aspetto, da cui il nome volgare di “quercia di mare”2.2.3. • Ecologia: • Vive su rocce, o altri substrati duri, a livello del mediolitorale, sopportando quindi un regolare periodo di emersione dovuto al periodico alternarsi delle maree; predilige ambienti riparati, di moda calma. E’ una specie eurialina, euriterma e resistente alla disidratazione. Caratterizza l’associazione Fucetum virsoidis, nella quale spesso si ritrova, in sottostrato, anche l’alga rossa incrostante Hildebrandtia rubra. • Distribuzione geografica: • Alto Adriatico; segnalata fino in Albania • .

  32. vincoli strutturali, epistemologici…meglio non cimentarsi? • Noi crediamo che occorra più che mai utilizzare nuove modalità, persino extrascolastiche, vista la situazione attuale, per far sì che anche le nuove generazioni possano “Sapere-saper fare” per sapere osservare, analizzare, ipotizzare, capire, “criticare”, scegliere

  33. Esistono allora “BUONE PRATICHE?” NOI CI ABBIAMO PROVATO, MA CERTAMENTE NON SI REALIZZANO “ANDANDOA NOZZE … CON I FICHI SECCHI”

  34. Come costruire un prodotto utile ed efficace e …TRASFERIBILE? Lavorando in gruppo, confrontando idee, accettando limiti, provando e…riprovando. Di seguito è riportata una parte della produzione per il progetto Mare e Vita relativa alla CHIAVE DI RICONOSCIMENTO DELLE ALGHE. Il lavoro, avviato come sperimentazione allargata nel 1990 ha visto LA LUCE nel 2003. Il gruppo attivo di lavoro è stato di circa 15 persone, tutti docenti che lavoravano l’ultima settimana di AGOSTO. Il gruppo di ideazione e realizzazione: Guido Bressan Elide Catalfamo Eva Godini

  35. Cosa propone il progetto, come si possono usare i materiali didattici realizzati? un approccio diverso … quello ECOLOGICO-EVOLUTIVO … un approccio pratico !! che faccia apprendere NATURAL-MENTE

  36. Gli allievi hanno bisogno di sentirsi parte dell'ambiente, di toccare gli oggetti del mondo naturale ...

  37. …di imparare ad osservare con cura ….

  38. …ed imparare a distinguere i diversi organismi viventi e gli oggetti inanimati

  39. Come è possibile orientarsi in mezzo ad una moltitudine di specie diverse? Le chiavi di determinazione sono qui per aiutarci!!

  40. Le chiavi di determinazione • Ci sono vari modi per distinguere le specie all’interno di un gruppo di organismi • I metodi comunemente usati sono: • 1. Le chiavi di determinazione dicotomiche • 2. Gli atlanti di identificazione

  41. Nella chiave di determinazione dicotomica si risponde ad una serie di domande, scegliendo ogni volta tra due possibilità; alla fine si perviene al nome della specie ricercata. Specie A Specie B Specie C Specie D • Questa chiave è analitica e spesso usa caratteri osservabili solo dagli specialisti del settore. • Uno svantaggio può essere la perdita di una visione globale riguardo l'oggetto che si vuole identificare.

  42. L’atlante di identificazione propone una serie di immagini o fotografie. • Tra queste si sceglie l’immagine con i caratteri che meglio corrispondono alla specie che si vuole determinare. • Questo metodo ha il vantaggio di dare una visione globale dell'oggetto, ma è meno analitico della chiave dicotomica.

  43. Il gruppo delle alghe (macro-alghe) possiede pochissimi caratteri distintivi.

  44. Gli scienziati identificano le alghe per mezzo di chiavi dicotomiche nelle quali si usano soprattutto caratteri microscopici. • I caratteri legati alla riproduzione, utili per la determinazione, non sono sempre presenti.

  45. La chiave di determinazione glossario-atlante • Questa metodologia è finalizzata ad essere sia efficiente che didattica. • Per efficiente si intende che deve funzionare bene per identificare le specie. • Gli scopi didattici di questo metodo sono: insegnare ad osservare con cura, fornire un glossario di base relativo al mondo delle alghe, far riconoscere alcune “strategie” della natura

  46. Questo metodo usa tre caratteri principali: FORMA COLORE RAMIFICAZIONE

  47. Per ciascuno di essi vi è una tavola sinottica in cui tutte le diverse possibilità per questi caratteri sono rappresentate per mezzo di disegni ed accompagnate da una breve descrizione scritta.

  48. Ogni volta che si deve identificare un'alga, bisogna leggere le descrizioni ed osservare le diverse caratteristiche proposte nelle tavole, scegliendo quelle che si adattano alla specie che si sta analizzando.

  49. Facendo ciò, si acquisirà in modo naturale la terminologia specifica necessaria per descrivere un'alga.

More Related