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Interventi di prevenzione degli incidenti stradali dovuti al consumo

Interventi di prevenzione degli incidenti stradali dovuti al consumo di alcol, farmaci e droghe illegali rivolti ai patentandi, neopatentati e a guidatori a rischio Laura Marinaro Franca Beccaria Monica Piccoli Maria Grazia Tomaciello. Prima sessione Interventi di promozione della salute.

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Interventi di prevenzione degli incidenti stradali dovuti al consumo

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Presentation Transcript


  1. Interventi di prevenzione degli incidenti stradali dovuti al consumo di alcol, farmaci e droghe illegali rivolti ai patentandi, neopatentati e a guidatori a rischio Laura Marinaro Franca BeccariaMonica PiccoliMaria Grazia Tomaciello

  2. Prima sessione Interventi di promozione della salute Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali Costruzione di piani locali di prevenzione

  3. Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali Costruzione di piani locali di prevenzione Prima sessione: interventi di promozione della salute

  4. Piani Regionali di Sorveglianzae Prevenzione Incidenti Stradali 18 Regioni hanno presentato un Piano Prevenzione Incidenti stradali nell’ambito del Piano Nazionale della Prevenzione 2005 - 2007 Prima sessione: interventi di promozione della salute

  5. Si Non chiaro No Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali 7 Regioni hanno previsto interventi di rinforzo dell’azione di controllo delle Forze dell’Ordine sull’uso dei dispositivi di protezione individuale (casco, cinture, seggiolini) Prima sessione: interventi di promozione della salute

  6. Si Non chiaro No Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali 6 Regioni hanno previsto interventi di rinforzo dell’azione di controllo delle Forze dell’Ordine sulla guida in stato di ebbrezza Prima sessione: interventi di promozione della salute

  7. Si Non chiaro No Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali 14 Regioni hanno previsto interventi dieducazione/ informazione sull’uso dei dispositivi di protezione individuale Prima sessione: interventi di promozione della salute

  8. Si Non chiaro No Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali 10 Regioni hanno previsto interventi dieducazione/ informazione per contrastare la guida in stato di ebbrezza Prima sessione: interventi di promozione della salute

  9. Si Non chiaro No Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali 8 Regioni hanno previsto interventi finalizzati al miglioramento della qualità delle certificazioni di idoneità alla guida Prima sessione: interventi di promozione della salute

  10. Si Non chiaro No Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali 8 Regioni hanno previsto interventi di prevenzione incidenti dovuti al consumo di alcol, sostanze psicoattive legali/illegali, rivolti a giovani patentandi, neopatentati e guidatori a rischio Prima sessione: interventi di promozione della salute

  11. CalabriaNuovo intervento Prima sessione: interventi di promozione della salute

  12. CampaniaNuovo intervento Prima sessione: interventi di promozione della salute

  13. Emilia RomagnaIntervento consolidato Prima sessione: interventi di promozione della salute

  14. Emilia RomagnaIntervento consolidato Prima sessione: interventi di promozione della salute

  15. Friuli Venezia GiuliaIntervento consolidato Prima sessione: interventi di promozione della salute

  16. Friuli Venezia GiuliaNuovo intervento Prima sessione: interventi di promozione della salute

  17. PugliaNuovo intervento Prima sessione: interventi di promozione della salute

  18. Piemonte Intervento consolidato Prima sessione: interventi di promozione della salute

  19. SiciliaNuovo intervento Prima sessione: interventi di promozione della salute

  20. VenetoNuovo intervento Prima sessione: interventi di promozione della salute

  21. Si Non chiaro No Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali In 3 Regioni è dubbia l’attivazione degli interventi di prevenzione incidenti dovuti al consumo di alcol, sostanze psicoattive legali/illegali Prima sessione: interventi di promozione della salute

  22. Lazio Intervento consolidato Prima sessione: interventi di promozione della salute

  23. Lombardia Intervento consolidato Prima sessione: interventi di promozione della salute

  24. SardegnaNuovo intervento Prima sessione: interventi di promozione della salute

  25. Discussione e confronto su quanto scritto, attuato e previsto nelle realtà regionali Prima sessione: interventi di promozione della salute

  26. Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali Costruzione di Piani Locali di Prevenzione Prima sessione: interventi di promozione della salute

  27. Costruzione di piani locali di prevenzioneStrategia • Individuazione referenti regionali • Formazione attiva referenti regionali • Tutoraggio e assistenza tecnica ai referenti regionali e agli operatori coinvolti nelle attività di avvio e di sviluppo degli interventi di prevenzione Prima sessione: interventi di promozione della salute

  28. Costruzione di piani locali di prevenzioneObiettivi • Progettare e organizzare interventi di promozione della salute per la prevenzione degli incidenti stradali dovuti alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze psicoattive • Sensibilizzare e informare i patentandi, neopatentati e guidatori a rischio sui rischi connessi alla guida sotto l’effetto di sostanze psicoattive Prima sessione: interventi di promozione della salute

  29. Costruzione di piani locali di prevenzioneObiettivi specifici • Individuare “moltiplicatori dell'azione preventiva” • Sensibilizzare e informare i “moltiplicatori dell’azione preventiva” • Favorire l'individuazione di strategie comunicative e modalità didattiche adeguate • Fornire conoscenze di base per lo sviluppo delle attività di valutazione delle strategie e degli interventi attivati Prima sessione: interventi di promozione della salute

  30. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili Strategie e contesti favorevoli Educare alla salute significa stimolare la partecipazione attiva del cittadino al miglioramento della propria vita e di quella della sua comunità mediante la riduzione di quei comportamenti che possono indurre malattie e/o disabilità. Educare significa anche insegnare a ciascun soggetto a “sfruttare”, secondo la propria cultura, tutte le (sue) risorse fisiche, mentali, sociali e politiche. Prima sessione: interventi di promozione della salute

  31. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili “...relazioni fra le persone - reti sociali e regole di reciprocità e mutua fiducia che ne derivano” Prima sessione: interventi di promozione della salute

  32. Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili Reti sociali Un insieme di legami tra attori sociali Per individuare le reti sociali è necessario identificare due elementi: • gli attori sociali • i legami sociali ossia i flussi di risorse tra gli attori Le reti sociali producono idee, scambi, sostegno sociale, inclusione Prima sessione: interventi di promozione della salute

  33. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili Attori sociali • Gli attori sociali sono gli “altri” nei quali ci imbattiamo nelle nostre relazioni di interazione. Possono essere persone, gruppi, organizzazioni oppure istituzioni che possiamo riconoscere come rilevanti per gli obiettivi del progetto • Occorre analizzare gli attori sociali riconosciuti come rilevanti e non come semplici riceventi Prima sessione: interventi di promozione della salute

  34. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili Attori sociali Incorporare la diversità dinamica, non standardizzata, suppone uno spostamento sostanziale del concetto di partecipazione. Implica passare dall’intendere la partecipazione come prescrizione/ricetta di qualcosa di definito come buono che qualcuno deve fare/sapere, alla partecipazione come forma che considera l’altro come altro e non come strumento per. Si tratta di riprendere saperi, interessi e attese dei gruppi coinvolti per prevedere, nella strategia, azioni in grado di assumere le logiche in gioco Prima sessione: interventi di promozione della salute

  35. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili I processi inclusivi sono processi in cui si cerca di giungere a un risultato condiviso includendo un ampio numero di soggetti interessati a un determinato problema e facendoli partecipare alle scelte. Principali caratteristiche: • delimitazione/precisazione della popolazione di riferimento dell’intervento (target) • individuazione dei temi realmente percepiti e vissuti come importanti dalla popolazione • superamento della tradizionale tendenza di affidare ad esperti la definizione delle priorità nell’ambito della salute Prima sessione: interventi di promozione della salute

  36. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili Processi inclusivi Soggetti coinvolti: • non è possibile coinvolgere tutti i cittadini • persone rappresentative di tutti gli interessi e i punti di vista • persone motivate e interessate • gruppi già attivi sul territorio Prima sessione: interventi di promozione della salute

  37. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili Ciò significa perseguire: • lo sviluppo dell’autonomia e della competenza del cittadino di fronte alla propria salute • l’identificazione dei ruoli e delle responsabilità delle diverse istituzioni e dei diversi soggetti sociali Ogni componente della comunità locale può contribuire al miglioramento e alla promozione della salute. Prima sessione: interventi di promozione della salute

  38. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili Partecipazione di tutti gli attori interessati con un percorso di coinvolgimento e di responsabilizzazione. Cittadinanza attiva Ruolo di primo piano ai cittadini nello sviluppo di una migliore qualità di vita individuale e sociale Prima sessione: interventi di promozione della salute

  39. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili I progetti basati sull’approccio di comunità • coinvolgono più sistemi • utilizzano diverse metodologie Gli elementi imprescindibili di questi interventi sono: • l’individuazione dei fattori che aumentano i rischi di uso/abuso di sostanze, per contrastarli • l’individuazione dei fattori che contrastano i rischi di uso/abuso di sostanze, per sostenerli e potenziarli • il coinvolgimento degli attori locali che potenzialmente possono giocare un ruolo importante nella riduzione/potenziamento di tali rischi o fattori protettivi e svolgere quindi una funzione preventiva; essi sono: i giovani, gli adulti, le famiglie, i media e le istituzioni del territorio quali, ad esempio, la scuola, la chiesa, le forze dell’ordine Prima sessione: interventi di promozione della salute

  40. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili Lo sviluppo di comunità si focalizza sulle risorse presenti nella comunità coinvolgendo i suoi membri nella definizione del problema, nella progettazione e nella realizzazione dell’intervento affinché sviluppino competenze e “un senso di comunità” che permettano loro di gestire e controllare un processo di cambiamento. L’assunto di base è che tale cambiamento possa essere tanto più efficace quanto più riesce a coinvolgere i cittadini nella propria determinazione. Prima sessione: interventi di promozione della salute

  41. Costruzione di piani locali di prevenzioneRisorse attivabili Implicazioni per i professionisti della salute I professionisti sanitari devono: • facilitare la crescita di condizioni di autonomia della persone • responsabilizzare le persone verso stili di vita sani per sé e per gli altri • cooperare con altri settori produttivi che influenzano le condizioni di salute • favorire l’assunzione di nuovi impegni sociali per la salute della comunità • co-costruire un sistema e un ambiente di vita sostenibile e compatibile Prima sessione: interventi di promozione della salute

  42. Discussione Prima sessione: interventi di promozione della salute

  43. Seconda sessione Sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori Regia e tavolo di coordinamento regionale Moltiplicatori dell’azione preventiva Modelli organizzativi

  44. Regia e tavolo di coordinamento regionale Moltiplicatori dell’azione preventiva Modelli organizzativi Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

  45. Regia e tavolo di coordinamento regionaleRegia Referenti: • dei Dipartimenti di prevenzione/sanità pubblica • delle Aree di promozione salute • dei Dipartimenti/servizi dipendenze Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

  46. Regia e tavolo di coordinamento regionaleTavolo di coordinamento • Servizi socio-sanitari: sert/dipendenze patologiche, alcologia, psicologia, medicina legale, 118, educazione alla salute, farmacisti, medici certificatori autoscuole… • Associazioni di volontariato (ass. vittime della strada, ass. alcolisti, ecc.) • Associazioni di categoria delle autoscuole • Forze dell’Ordine (Polizia Stradale, Carabinieri) • Polizia Locale • Enti gestori di piste di guida sicura • Motorizzazione civile DTT • Assessorato trasporti regionali e provinciali • Province • Comuni • Comunità montane Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

  47. Regia e tavolo di coordinamento regionale Moltiplicatori dell’azione preventiva Modelli organizzativi Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

  48. Moltiplicatori dell’azione preventiva • Insegnanti e istruttori di autoscuola • Tecnici della motorizzazione civile (DTT) • Istruttori di piste di guida sicura • Personale delle Forze dell’Ordine • Operatori delle Aziende Sanitarie Locali Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

  49. Moltiplicatori dell’azione preventiva • porre attenzione alle determinanti ambientali del comportamento • pensare che è possibile raggiungere gli obiettivi di prevenzione migliorando il contesto interpersonale e organizzativo di appartenenza di un individuo (famiglia, scuola o luogo di lavoro, quartiere, città ecc.) • andare oltre l’approccio educativo individuale e promuovere la partecipazione di tutta la comunità e delle sue istituzioni per risolvere il problema dell’uso e abuso di alcol e droghe • sapere che i progetti basati sull’approccio di comunità sono tra i più efficaci Lavorare per lo sviluppo di moltiplicatori dell’azionepreventiva, significa operare secondo un approccio di Sviluppo di Comunità: Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

  50. Moltiplicatori dell’azione preventiva Lo sviluppo delle competenze e della forza di una comunità (empowerment) si realizza attraverso: • il coinvolgimento sia dei sistemi formali e strutturati sia di quelli informali e cioè di quelle aggregazioni umane spontanee che si compongono di tutti coloro che possono e vogliono contribuire attivamente a migliorare la qualità della vita del proprio contesto • Il coinvolgimento, l’accompagnamento e la formazione di soggetti disponibili a contribuire alla crescita della propria comunità nell’ambito dell’attività che svolgono (per esempio insegnanti, istruttori di scuole guida, sindacalisti, ecc.) In questi termini tali soggetti possono assumere il ruolo di moltiplicatori dell’azione preventiva. Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

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