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VALLE SOANA

VALLE SOANA. Catechesi per tutti. ATTI DEGLI APOSTOLI. Premessa. Gli Atti degli Apostoli sono stati scritti da San Luca, un cristiano di Antiochia di origine pagana, tra il 70 e l’80 d. C. Ancora oggi questo libro è poco conosciuto. Luca ha scritto un’opera unica in due volumi:.

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Presentation Transcript


  1. VALLE SOANA Catechesi per tutti

  2. ATTI DEGLI APOSTOLI

  3. Premessa Gli Atti degli Apostoli sono stati scritti da San Luca, un cristiano di Antiochia di origine pagana, tra il 70 e l’80 d. C. Ancora oggi questo libro è poco conosciuto

  4. Luca ha scritto un’opera unica in due volumi: LA VITA DELLE PRIME COMUNITA’ CRISTIANE DALL’ASCENSIONE FINO ALLA MORTE DI PAOLO Atti Da Gerusalemme parte l’annuncio dei primi cristiani fino ai confini del mondo LA VITA DI GESU’ FINO ALL’ASCENSIONE Vangelo Dalla Galilea a Gerusalemme dove Gesù muore, risorge e ascende al Cielo

  5. Se gli Atti vengono letti subito dopo il vangelo di Luca ci si accorge subito del legame profondo dei due e come il secondo libro sia la continuazione del primo Leggiamo l’inizio degli ATTI

  6. CAPITOLO I (Versetti 1-2)Il libro precedente l’ho dedicato, o Teofilo, ad esporre tutto ciò che Gesù ha operato e insegnato dall’inizio fino al giorno in cui, dopo aver dato disposizioni agli Apostoli che si era scelti nello Spirito santo, fu assunto in cielo.

  7. Il Titolo Il titolo non lo ha dato Luca ma fu dato successivamente: Quando si decise di riunire i 4 Vangeli, siccome il Vangelo di Luca fu posto fra Marco e Giovanni, l’opera fu divisa in due. ATTI: Come il Vangelo non è la vita cronologica e completa di Gesù ma riporta solo alcuni episodi e detti del Maestro, così gli Atti raccontano alcuni detti e fatti degli Apostoli. APOSTOLI: Non di tutti gli Apostoli ma in modo particolare di Pietro e Paolo. Si dice degli Apostoli (e non di Pietro e Paolo) perché l’inizio è dedicato a tutta la comunità primitiva con particolare riferimento ai DODICI

  8. VEDIAMOLO: Nella storia raccontata da Luca (Vangeli e Atti) l’ASCENSIONE occupa il posto centrale. Per questo è raccontata due volte. Il primo racconto richiama il completamento del secondo

  9. ATTI (Act. 1,10ss) Ed ecco due uomini si presentarono loro in vesti bianche e dissero: “Uomini di Galilea, perché ve ne state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato… Verrà così come lo avete visto andarsene al cielo VANGELO (Lc 24,4ss) Ed ecco due uomini apparvero loro in vesti sfolgoranti e dissero loro: Perché cercate tra i morti il Vivente? Non è qui ma è risuscitato.

  10. Come è composto? In tutti gli Atti si possono riscontrare molti parallelismi tra l’agire di Pietro e quello di Paolo e questo per dimostrare che in loro c’è un unico messaggio. Se abbiamo tempo: alla fine della lettura degli Atti possiamo provare a vedere questo parallelismo.

  11. PERCHE’ QUEST’OPERA?Vi sono varie ipotesi: 1 – Dimostrare che non c’è differenza tra la predicazione di Pietro (Pietrinismo? E quella di Paolo (Paolinismo) 2 – Forse un’apologia (difesa dell’operato) di Paolo da presentare all’autorità romana.

  12. 3 – Certamente vuole essere una dimostrazione che quello che si predica è una continuazione della loro fede con quella di Israele e la predicazione di Cristo Quindi più che un valore storico-narrativo ha anche un valore ecclesiale-salvifico dimostrando lo sviluppo del disegno di Dio che parte dalla scelta del popolo ebraico per realizzarsi pienamente con la salvezza di tutti gli uomini. 4 – Gesu’ è Colui che ha promesso ed inviato lo Spirito Santo che pervade tutta la Chiesa ed opera ovunque qualcuno accetta la testimonianza degli Apostoli

  13. NB: Lo Spirito Santo è così presente negli Atti che il libretto fu chiamato all’inizio il LIBRO DELLO SPIRITO SANTO. Il momento centrale è la PENTECOSTE Si riceve con l’imposizione delle mani

  14. Considerazioni spirituali LA CHIESA CHE NASCE E’ INVITATA AD UNA VITA ADULTA Tutti attendevano imminente la venuta definitiva del Signore (fine dei tempi). Ci si accorge che, nonostante la venuta e la morte del Salvatore, le cose continuano intorno a loro come prima. Fanno una domanda a Gesù:“Signore, è questo il tempo in cui intendi restituire la potenza regale a Israele?” Gesù risponde: “ Non sta a voi il conoscere i tempi e le circostanze che il Padre ha determinato di propria autorità”. Ma lo Spirito Santo verrà su di voi e riceverete da lui la forza per essermi testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, la Samarìa e fino all’estremità della terra”.

  15. La vita della Chiesa di può paragonare alla vita dell’uomo: - Finché si è giovani si può vivere nell’illusione che tutto debba realizzarsi subito (c’è l’entusiamo) - Ma la vita adulta ci insegna quanto sia duro realizzare la mèta che ci si prefigge. Sorge allora la forza della speranza

  16. GLI APOSTOLI FANNO ESPERIENZA DI SOLITUDINE Dopo l’Ascensione i loro sguardi sono fissi al Cielo e rivelano tristezza per la consapevolezza del distacco (Il Signore se ne va e li lascia soli) Tra l’Ascensione e il suo ritorno si pone il tempo della Chiesa.

  17. LA CHIESA NASCE DALLA PERPLESSITA’ DI POVERA GENTE -Tornando dal Monte degli Ulivi non sanno cosa fare. L’unica cosa è quella di pregare in attesa della Promessa di Gesù. - Sono perplessi, delusi, stanchi ma hanno la determinazione di stare uniti

  18. Meno male che con loro c’è MARIA che serbava le meraviglie di Dio nel suo cuore. -Nessuno trova nell’altro la forza di sostenersi: Scoprono negli altri la stessa solitudine; La stessa debolezza

  19. Vengono qui nominati i DODICI ( che poi sono 11):PIETRO, GIOVANNI, ANDREA, GIACOMO, FILIPPO, TOMMASO, BARTOLOMEO, MATTEO, GIACOMO DI ALFEO, SIMONE LO ZELOTA E GIUDA di Giacomo (Taddeo)- Si provvede alla sostituzione di Giuda Iscariota con l’elezione di MATTIA;12 è il numero della solidità (le 12 tribù d’Israele; i 12 mesi dell’anno; le costellazioni dello Zodiaco ecc.)

  20. Gli Atti ci vogliono insegnare che non ci si può basare sulla sola impalcatura Istituzionale perché scricchiola.SI DEVE ESSERE INVESTI DA UNA POTENZA DALL’ALTO

  21. Gli Atti non cominciano dal Capitolo II (evento della PENTECOSTE)ma dal Cap. I dove la Comunità prende coscienza di chi è senza lo Spirito e di cosa sarà poi capace con l’azione dello Spirito.

  22. Fine della PRIMA LEZIONE

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