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Gli indicatori per l'azione pubblica locale: Primo Repertorio Statistico dei comuni della Sicilia

Gli indicatori per l'azione pubblica locale: Primo Repertorio Statistico dei comuni della Sicilia. abate@istat.it ISTAT Sede Territoriale per la Sicilia. POVERTÀ E VULNERABILITÀ Venerdì 11 novembre ore 16.00 Complesso monumentale dello Steri, Palazzo Chiaramonte, Sala delle Armi

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Gli indicatori per l'azione pubblica locale: Primo Repertorio Statistico dei comuni della Sicilia

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Presentation Transcript


  1. Gli indicatori per l'azione pubblica locale:Primo Repertorio Statisticodei comuni della Sicilia abate@istat.it ISTAT Sede Territoriale per la Sicilia POVERTÀ E VULNERABILITÀ Venerdì 11 novembre ore 16.00 Complesso monumentale dello Steri, Palazzo Chiaramonte, Sala delle Armi Piazza Marina, 61 - Palermo

  2. Introduzione “L’informazione statistica” è un supporto oggi indispensabile per le decisioni • dei governi e delle amministrazioni pubbliche • degli operatori economici • delle parti sociali • dei cittadini tutti. Serve a rendere i governi,a qualsiasi livello, trasparenti e valutabili, in definitiva accountable nei confronti degli elettori e dei legittimi portatori di interessi. Offre la possibilità di conoscere e valutare le attività e la performance degli amministratori

  3. Informazione e cultura statistica • Una comune cultura statistica è un cardine dello sviluppo del sistema statistico, a livello nazionale e territoriale. • Numbers are public, but the public is not generally numerate (Gigerenzer 2002) • La statistica ufficiale è resa pubblica, ma i cittadini non hanno gli strumenti culturali per metterla a buon uso

  4. Sovrabbondanza di informazioni. Necessità di sintesi e analisi • “…This means that we are inundated by a flood of data. A flood you, who run some of the best statistical instituted in the word, must hels us stem” (Romano Prodi – Presidente della Commissione Europea - Inaugurazione DGINS Conference di Palermo 2002) • I dati statistici sono così abbondanti e accessibili che il loro valore tende a zero. La catena del valore si sposta verso l’alto ovvero verso la selezione, la sistematizzazione, l’analisi. • Dare risposte a fabbisogni informativi specifici

  5. Europa e federalismo

  6. La risposta dei dati territoriali • Spesso si coglie solo in parte il fenomeno oggetto di studio: è comunque importante individuare la FONTE • Una soluzione INTEGRARE LE FONTI === COMPARABILITA’ (?) • AGGIORNABILITA’ (?)

  7. Repertorio Statistico dei Comuni • Partnership ISTAT – Regione Siciliana • Offerta di indicatori per fascia demograficadei comuni per una lettura facile e immediata del fenomeno e la possibilità di confronto per analisi di benchmarking e di contesto • Offerta di indicatori selezionati per nove aree tematiche (143) • Analisi descrittivadei principali fenomeni socioeconomici • Metadati per sintetizzare il patrimonio informativo raccolto, le definizione degli indicatori e le molteplici fonti, in prevalenza del Sistema Statistico Nazionale, che sono state selezionate • Glossarioper le definizioni degli aggregati più significativi.

  8. Repertorio statistico dei Comuni • cd-rom e link a http://www.istat.it/it/archivio/37124 oppure http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssessoratoEconomia/PIR_DipBilancioTesoro/PIR_ServizioStatistica per la navigazione ipertestuale all’interno dei nove capitoli e la consultazione delle variabili selezionate per il calcolo degli indicatori. • Consultazione friendly anche del data base in serie quinquennale. • In linea con quanto previsto dal Codice italiano delle statistiche ufficiali: rafforzare al cooperazione all’interno del Sistema Statistico nazionale valorizzare il patrimonio informativo esistente

  9. Politiche sociali e informazione statistica Nella gestione delle politiche sociali è più che evidente l’importanza di adeguati strumenti di conoscenza: • per valutare i bisogni che l’adeguatezza dei servizi, • per mettere in atto correttivi o attivare nuove misure che meglio rispondano ai bisogni della cittadinanza. Quindi, anche per la componente sociale, sono nati sistemi informativi SOCIALI regionali e locali IMPORTANTE adottare “terminologie” e “linguaggi comuni” in modo da renderli “parlanti” tra loro e rispetto al livello nazionale

  10. Politiche sociali e informazione statistica I maggiori produttori dei dati elementari del sistema sociale sono i Comuni o le loro associazioni, in quanto osservatori del fabbisogno erogatori dei servizi Essi hanno necessità di informazioni per: • poter programmare al meglio la rete assistenziale • monitorarla e offrire trasparenza sul proprio operato • verso la cittadinanza • verso tutti gli stakeholders del sistema sociale

  11. Politiche sociali e informazione statistica Nel 2004, è stata avviata un’indagine sulla spesa sociale relativa ad interventi e servizi sociali erogati dai Comuni singoli o associati. L’indagine è stata frutto della collaborazione tra Ministero del welfare, dell’economia, l’Istat e le Regioni per valutare le voci di spesa per i diversi servizi sociali, con l’obiettivo di condividere un linguaggio comune Le informazioni raccolte sono articolate in sette aree di utenza dei servizi: famiglia e minori, disabili, dipendenze, anziani, immigrati e nomadi, povertà disagio adulti e senza fissa dimora, multiutenza

  12. Politiche sociali e informazione statistica All’interno di ogni area di utenza si rileva: • la presenza di vari tipi di servizi sociali e di contributi economici • il numero di utenti che ne beneficiano • le spese correnti impegnate dagli enti gestori per l’anno di riferimento • le quote pagate dagli utenti e dal Servizio Sanitario Nazionale come compartecipazione alla spesa (quindi, per differenza, le risorse pubbliche destinate alle politiche sociali a livello locale) A partire dall’indagine riferita al 2006 si rilevano inoltre le fonti di finanziamento per le spese indicate da ciascun ente di rilevazione.

  13. Citazione • Marco Revelli afferma: “So benissimo che la povertà interessa poco. Lo so per averlo sperimentato giorno dopo giorno nel triennio in cui mi è capitato di presiedere la commissione d’indagine sull’esclusione sociale (Cies) (...) È spiacevole a dirsi, ma è così. Interessa poco al sistema dei media, perché essendo cosa grave e preoccupante, non lascia spazio al gossip. E interessa poco anche alla politica (...) perché in assenza di politiche sociali credibili, di contrasto e di risposta, la povertà non è un item quotabile alla borsa del consenso politico.” (Revelli M. (2010), Poveri noi. Einaudi, pag. 34-35).

  14. Conclusione “I bambini con i loro perché ci mettono spesso in difficoltà. All’università un professore ad ogni risposta mi chiedeva sempre: perché? Lo faceva almeno tre volte e i questo modo si arrivava ad individuare la ragione di fondo di un fenomeno. Le domande sono fondamentali per conoscere e apprendere. Chissà per quale motivo noi adulti siamo più abituati a dare risposte che a fare domande. E se riprendessimo il gioco dei perché? E magari cominciassimo col chiederci perché c’è chi vive nel superfluo e chi negli stenti?” (Claudio Baccarini - Diario di viaggio sul treno che non va in nessun posto) GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE

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