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il cibo come relazione: aspetti psicologici ed educativi dell’alimentazione

il cibo come relazione: aspetti psicologici ed educativi dell’alimentazione. Maria Luisa Barbazza Psicologa- Consulente e Mediatrice familiare.

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il cibo come relazione: aspetti psicologici ed educativi dell’alimentazione

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Presentation Transcript


  1. il cibo come relazione:aspetti psicologici ed educativi dell’alimentazione Maria Luisa Barbazza Psicologa- Consulente e Mediatrice familiare

  2. educazionealimentareinvito a riflettere sugliaspetti, non solo nutritivi del cibo ma anche su quelli emozionali, educativi, formativie sul suo ruolo aggregante, sociale e culturale

  3. alimentarsi significaincontrare la mamma, il caregiver, chi si prende cura di mel’alimentazione,dall’allattamento in poi,conserva un significato relazionale • il cibo è, fin dalla nascita, uno dei principali mediatori nella nostra relazione col mondo

  4. che nutre un bambino instaura con lui una relazione profonda ed importante, essenziale per il suo sviluppo psichico nel neonato la sopravvivenza e quindi la vita sono strettamente legati alla ricerca del benessere

  5. il processo alimentare è al centro della vita emotiva del neonato e tutto gravita attorno ad esso con le emozioni più importanti: la soddisfazione,la paura, la rabbia…

  6. il cibo buono rinforza il vissuto di mamma buonail benessere organico diventa benessere relazionalebenessere che è alla base di quel senso di fiducia sul quale si fonda la personalità e l’identità sociale

  7. l’atto del nutrire e dell’alimentarsi non è la semplice soddisfazione del bisogno biologico è da subito un atto sociale e di comunicazione, un atto relazionale carico di informazioni, di significati e di emozioni

  8. il cibo rende personeperché il nutrirsi e nutrire è fondamentale per la costruzione della soggettività, del senso del sésiamo quello che mangiamo

  9. la competenza alimentare evolve parallelamente allo sviluppo della mente, della reattività emozionale, delle competenze sociali il cibo è buono da mangiare ma anche da sentire e da pensare

  10. incorporare, metter dentro , significa per un bambino,porsi in relazione,accettare, fidarsi, conoscere, sperimentare…

  11. nella prima infanzia si iscrivono nel nostro corpo dei significati e delle associazioni che permangono perchéil corpo del bambino memorizza e quindi ricorda…

  12. nella costruzione dei gusti alimentari intervengono quattro tipi di fattori • biologici • psicologici • culturali • sociali

  13. il contesto familiare e socio-culturale esercita una forte condizionamento sulla formazione dei suoi gusti alimentari e del suo rapporto col cibo in generale quello che gli viene dato conta tanto quanto da chi e da come gli viene dato

  14. se mangio, accetto di appartenere, di far parte… chi mangia si sistema in un gruppo di riferimento (famiglia, classe, gruppo..) importanza della suggestione sociale

  15. neofobie possono corrispondere ad una fase normale dello sviluppo fase in cui struttura una sua alimentazione, ponendo scelte rigide

  16. Ricerca in Francia nel 2008 su un campione di 840 bambini divisi per fasce d’età 4/7 -11/14 -17/18 • avversione per le verdure (specialmente verdi) • predilezione per il croccante (impanati, patatine..) • tendenza a rifiutare cibi mescolati • rifiuto per parti molli dei cibi (pelle, frattaglie, grasso della carne..) • formaggi molto saporiti o alimenti che puzzano

  17. i genitori hanno la responsabilità dell’alimentazione propria e dei dei figli soprattutto dello stile del rapporto col cibo e della cura dei momenti legati al cibo

  18. il pasto in famiglia è una sintesi originale di molti aspetti perché, oltre al cibo, entrano in gioco la cura , le attenzioni per gli altri e le relazioni interpersonali

  19. spesso i pasti sono un momento in cui emergono conflittisu cui i bambini, soprattutto se piccoli, non hanno altro modo di richiamare l’attenzione

  20. la necessità di pasti veloci, semplici, ed economicirischia di far cercare soluzioni veloci, semplici ed economiche ai problemi che hanno a che fare con l’alimentazione

  21. la tavola è una grande occasione educativama non dovrebbe essere un luogo di lezioni educative

  22. la tendenza attuale è di tener separati i bisogni degli adulti e quelli dei bambinicol rischio di mettere costantemente in primo piano le esigenze dei bambini o di tenere i mondi separati

  23. dalla parte dei bambinii dalla parte della famiglia sono concetti che si equivalgonoperchéun bambino può crescere meglio dove si sta bene insieme

  24. bibliografia • Mangiare e crescere: • aspetti cognitivi, sociali e relazionali • Francisco Javier Fiz Perez • La difficoltà di alimentazione nei bambini:la generosità dell’accettare. • Gianna Polocco Williams

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