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Corso di Sistemi organizzativi complessi a.a. 2010-2011

Corso di Sistemi organizzativi complessi a.a. 2010-2011. Prof. Renato Fontana. Il cambiamento organizzativo Analisi e progettazione. Il concetto di organizzazione. Che cos’è un’organizzazione.

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Corso di Sistemi organizzativi complessi a.a. 2010-2011

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Presentation Transcript


  1. Corso diSistemi organizzativi complessia.a. 2010-2011 Prof. Renato Fontana

  2. Il cambiamento organizzativoAnalisi e progettazione Titolo Presentazione

  3. Il concetto di organizzazione Titolo Presentazione

  4. Che cos’è un’organizzazione • Un’organizzazione è un’entità collettiva dotata di qualche formalizzazione costituita per raggiungere fini. • La tipologia dei fini e il livello di formalizzazione rappresentano le due variabili che distinguono un’organizzazione da altri sistemi sociali. • Esistono tre diverse accezioni del termine “organizzazione”. Titolo Presentazione

  5. Prima accezione • Un’organizzazione è un soggetto collettivo riconoscibile all’esterno come attore del sistema economico, giuridico, sociale o politico. • Comprendere l’identità e la tipologia a cui appartiene un’organizzazione è il primo step dell’analisi e della progettazione organizzativa. Titolo Presentazione

  6. L’organizzazione come soggettoLe tipologie organizzative • In letteratura si distinguono varie tipologie organizzative in base: • all’attività svolta (Istat); • al tipo di autorità che ne legittima il governo (Weber); • al tipo di potere (Gouldner); • alle funzioni prevalenti (Parsons); • al beneficiario (Blau); • al potere e alla partecipazione (Etzioni); • al sistema di produzione (Woodward); • al grado di comprensione e controllabilità dei processi (Perrow); • all’ambiente esterno (Lawrence e Lorsch). Titolo Presentazione

  7. Seconda accezione • Un’organizzazione si definisce in base all’attività organizzatrice, ossia agli atti compiuti per passare da uno stato di disordine ad uno di maggior ordine. • Organizzare significa portare a unità elementi diversi. Titolo Presentazione

  8. L’attività organizzatrice • I parametri per descrivere l’attività organizzatrice sono quattro: • il contesto; • le dimensioni; • i criteri di prestazione e gli obiettivi; • l’attività delle persone. Titolo Presentazione

  9. L’attività organizzatriceIl contesto • Il contesto comprende lo studio di tre fattori (le 3T): • la tecnologia; • il tempo; • il territorio. Titolo Presentazione

  10. L’attività organizzatriceLe dimensioni • Le dimensioni dell’attività organizzatrice sono quattro (le 4C): • la cooperazione; • la comunicazione; • le conoscenze; • la comunità. Titolo Presentazione

  11. L’attività organizzatriceI criteri di prestazione • L’attività organizzatrice si svolge rispetto a criteri di prestazione per valutarne l’azione: • efficienza: rapporto tra risultati e costi; • efficacia: raggiungimento di un obiettivo. Titolo Presentazione

  12. L’attività organizzatriceGli obiettivi • Gli obiettivi che un’organizzazione si prefigge sono di 3 tipi: • obiettivi tecnici; • obiettivi economici; • obiettivi sociali. Titolo Presentazione

  13. L’attività organizzatriceGli universi delle attività • Le attività svolte dalle persone si collocano all’interno di cinque universi dell’attività organizzatrice: • universo fisico; • universo operativo; • universo procedurale; • universo degli impegni; • universo decisionale. L’attore è sempre implicato in dimensioni multiple. Gli universi del lavoro sono molto diversi per i lavori operativi e per quelli intellettuali. Titolo Presentazione

  14. Terza accezione • Un’organizzazione si definisce in base alla sua struttura che può essere: • formale (studio di norme, regole, organigrammi, mansionari, ecc.) • latente (studio delle comunità di lavoro, delle relazioni di cooperazione, della comunicazione e delle conoscenze). • Un’organizzazione è un artefatto socio-tecnico, composto da elementi eterogenei che interagiscono tra loro (obiettivi, persone, tecnologie, processi, ecc.). Titolo Presentazione

  15. Il sistema organizzativo Un sistema organizzativo è un’unità definita da fini/obiettivi, risorse, configurazioni che le consentono di sviluppare il controllo e la promozione di attività e processi specifici, sottratti al controllo di altri. • Esso è composto da: • obiettivi e prestazioni; • risorse; • configurazione organizzativa. Titolo Presentazione

  16. Il cubo organizzativo Titolo Presentazione

  17. Obiettivi e prestazioni • Gli obiettivi e le prestazioni possono essere: • tecnici; • economici; • sociali. • Le prestazioni sono il grado e il modo con cui gli obiettivi vengono raggiunti. Le organizzazioni sono quello che fanno e come lo fanno Titolo Presentazione

  18. Risorse • Le risorse possono essere: • finanziarie; • fisiche; • umane. • Al contrario di quanto affermava Dahrendorf, la scuola socio-tecnica sostiene che non è possibile capire i rapporti sociali senza studiare le risorse tecnologiche e i processi produttivi su cui i processi sociali in parte si fondano. Titolo Presentazione

  19. La configurazione organizzativa È l’insieme degli elementi stabili che definiscono le regole con cui l’organizzazione opera (ossia “l’organizzazione” vera e propria). • Essa comprende: • processi; • compiti; • ruoli; • sistema sociale; • cultura; • … e le relazioni di tali fattori tra loro e con il mondo esterno. Titolo Presentazione

  20. I processi • Miller e Rice definiscono il processo come “una trasformazione o una serie di trasformazioni che hanno luogo sull’oggetto dell’attività funzionale di un sistema, come risultato del quale l’oggetto viene cambiato nella sua posizione, forma, misura o in qualche altro aspetto”. Il processo è una sequenza di eventi adeguatamente concepiti, concretamente realizzati ed efficacemente controllati che convertono input in output e conducono al raggiungimento degli scopi dell’organizzazione al soddisfacimento dei bisogni degli utenti/clienti. Titolo Presentazione

  21. Le attività lavorative Sono le fasi in cui il lavoro necessario viene configurato esattamente disaggregato per svolgere un determinato processo in un determinato modo. Titolo Presentazione

  22. Coordinamento e controllo I sistemi di coordinamento e controllo servono a definire con quali logiche, regole e tecniche si configurano i modi di sincronizzazione degli eventi, di assegnazione delle risorse a soggetti, attori, di allocazione delle attività ai sistemi tecnologici, come si stabilisce cosa viene prima e cosa dopo, come si prevede ciò che deve succedere. Titolo Presentazione

  23. Le microstrutture Le microstrutture sono composte da tutti gli elementi in grado di realizzare i processi operativi (reparti, uffici, negozi, ecc.). Titolo Presentazione

  24. Ruoli e professioni Il ruolo è ciò che ciascuno fa in vista di un risultato funzionale, nelle sue relazioni con gli altri, all’interno di un determinato contesto tecnico-organizzativo. Titolo Presentazione

  25. I sistemi di gestione • I sistemi di gestione del personale comprendono: • contratti; • orari; • retribuzioni; • sistemi di compenso; • modelli di selezione; • formazione; • relazioni industriali; • … Titolo Presentazione

  26. La macrostruttura Le macrostrutture organizzative rendono visibili le gerarchie mediante organigrammi e funzionigrammi. Titolo Presentazione

  27. Sistemi di regolazione e strutture latenti • Fanno parte dei sistemi di regolazione e delle strutture latenti: • la cultura organizzativa; • le comunità di pratica e professionali; • l’interazione tra organizzazione e sistema sociale; • i sistemi di senso. Titolo Presentazione

  28. Una definizione di organizzazione L’organizzazione è il modello delle relazioni normative, tecniche, procedurali, sociali, valoriali, comunicative stabilite intenzionalmente da/fra gli uomini per agire in modo adeguato a raggiungere i fini. Titolo Presentazione

  29. La successione dei modelli organizzativi Titolo Presentazione

  30. I principi del taylorismo • Trovare il modo migliore (la one best way): solo lo studio scientifico dei processi e dei metodi di lavoro può definire la modalità con cui il lavoro va fatto; • mettere le persone giuste al posto giusto: per ogni lavoro vanno scelte persone con caratteristiche adatte; • controllare, premiare, punire: il controllo serviva ad assicurarsi che il lavoro venisse svolto adeguatamente, gli incentivi, invece, a premiare chi lavorava al di sopra degli standard; • impiegare organismi di staff per pianificare e controllare: il management doveva impartire istruzioni e controllare la corretta applicazione delle procedure e dei metodi di lavoro determinati dagli staff specializzati. Titolo Presentazione

  31. Uomo e lavoro nell’OSL • L’individuo e il suo compito rappresentano la base essenziale di un’organizzazione. • L’individuo è un’estensione della macchina. • Gli individui e i loro compiti sono collegati tra loro dai supervisori. • L’organizzazione può impiegare qualsiasi mezzo per imporre comportamenti adeguati ai dipendenti. • Il frazionamento dei compiti serve a diminuire i costi del lavoro. • Le esigenze della tecnologia sono più importanti di quelle degli individui. • L’OSL non è soggetta a giudizi di valore. Titolo Presentazione

  32. Limiti dell’OSL • Rigidità del sistema produttivo e lentezza dei processi decisionali Vs condizioni di contesto ambientale e di processo variabile. • Elevati costi di coordinamento e controllo. • Incapacità di far fronte alle eccezioni causate dall’irresponsabilità degli operai. • Scarsa capacità di trattamento delle informazioni. • Scarsa motivazione, scarso commitment del personale ed alta conflittualità sociale che limitano i livelli di qualità e produttività. • Insufficiente orientamento al mercato e al cliente. Titolo Presentazione

  33. Declino del taylor-fordismo • Durante gli anni Settanta si assiste al declino del taylor-fordismo e alla nascita di nuove forme organizzative non gerarchiche. • In particolare si assiste allo sviluppo di “imprese a rete” e di “reti di impresa”. Titolo Presentazione

  34. Le nuove forme organizzative • Quattro sono le dimensioni fondamentali che accomunano le nuove forme organizzative (modello delle 4C): • la cooperazione autoregolata e condivisa; • la condivisione delle conoscenze; • la comunicazione; • lo sviluppo di comunità all’interno delle organizzazioni. Titolo Presentazione

  35. La configurazione organizzativa Approfondimenti Titolo Presentazione

  36. I processi • Possono essere suddivisi per: • Classi. • Tipi di attività. • Livelli di formalizzazione più o meno elevati. Titolo Presentazione

  37. I processiLe classi • Esistono diverse tipologie di processi: • Processi primari: riguardano il raggiungimento dei fini primari dell’organizzazione e la soddisfazione delle esigenze dei clienti/utenti finali. • Processi di supporto: sono funzionali alla realizzazione del processo primario. • Processi di coordinamento, controllo e integrazione: hanno la funzione di definire fini, obiettivi e strategie e di controllare attività e risultati. Titolo Presentazione

  38. I processiTipi di attività • Le attività prevalenti all’interno di un processo possono essere: • di trasformazione: sono utili a convertire l’input in output e si distinguono in attività • manifatturiere • di servizio • di elaborazione professionale; • di coordinamento e controllo; • di mantenimento e innovazione del sistema tecnico, organizzativo e sociale. Titolo Presentazione

  39. Le attività • La struttura delle attività è relativa alla qualità, quantità e distribuzione delle diverse tipologie di compiti presenti in un processo. • La qualità indica la tipologia di attività prevalente o l’insieme di attività che caratterizzano il processo. • La quantità delle attività riguarda: • tempi di lavoro • carichi di lavoro • frequenza delle operazioni • La distribuzione attiene all’allocazione delle attività: • nel tempo • nelle varie sedi • nelle diverse fasi del processo • in base alle tecnologie e metodologie disponibili Titolo Presentazione

  40. Variabilità delle attività • Si distingue tra: • attività definite, con poche eccezioni caratterizzare da ruoli definiti, lavoro standardizzato, procedure fisse (catena di montaggio); • attività definite, con molte eccezioni o varianze, ossia incidenti, errori, imprevisti che vanno controllati e studiati; • attività non definite, con molte eccezioni: la difficoltà consiste nel definire bene il processo. In queste attività prevale la professionalità della persona. Titolo Presentazione

  41. Il sistema di coordinamento e controllo • Il suo scopo è la sincronizzazione degli impegni, delle azioni e del prodotto delle singole azioni in modo che la realizzazione complessiva corrisponda alle attese. • È fondato sulla collaborazione che può essere di tipo: • operativo; • informativo; • creativo. • Ulteriori aspetti su cui fondare l’analisi e la diagnosi del sistema sono: • l’autorità e la responsabilità; • la natura delle procedure; • la fonte del controllo. Titolo Presentazione

  42. Le microstrutture • Le microstrutture sono le organizzazioni operative che hanno il compito di “fare le cose”. • I criteri per la determinazione delle microstrutture si distinguono nelle seguenti tipologie: • su base numerica; • su base temporale; • per prodotto/tecnologia; • funzionale; • per area geografica. Titolo Presentazione

  43. Le microstrutture • A partire dagli anni Cinquanta, in alternativa a quello taylorfordista, emergono nuovi paradigmi di organizzazione del lavoro. • Per la scuola sociotecnica il sistema sociale diviene una delle componenti strutturali dell’organizzazione: le persone e le relazioni che esse costruiscono diventano il perno intorno a cui ruotano le nuove forme di lavoro. Titolo Presentazione

  44. La lean production • Il modello della produzione snella scardina molti dei principi del taylorfordismo, distinguendosi anche dalla tradizione socio-tecnica. • I principi su cui essa si basa sono: • il just in time; • il kaizen. Titolo Presentazione

  45. Unità di processo e team • Per unità di processo si intende un insieme di strutture di lavoro flessibili e parzialmente autoregolate che operano stabilmente nella realizzazione di un processo o sottoprocesso di produzione o servizio (isole, process team, case team…). • Si definiscono team le diverse forme di gruppi di lavoro e di strutture orizzontali centrate su processi e su programmi che, diversamente dalle unità di processo, sono temporanee e variabili. Ne esistono di tre tipi: • strutture temporanee per il miglioramento continuo (circoli di qualità, gruppi di problem solving, ecc.); • comunità professionali e di pratica; • organizzazioni temporanee centrate su progetti e programmi. Titolo Presentazione

  46. Ruoli e professioni • Il ruolo è l’elemento di congiunzione tra l’organizzazione e la persona ed è un insieme di compiti e responsabilità sui risultati. • Il modello della professione è quello che meglio descrive l’evoluzione del lavoro nelle moderne organizzazioni. • Le professioni sono caratterizzate da: • responsabilità sul risultato verso terzi; • impegno a produrre valore all’utente finale; • uso di conoscenza basate su discipline scientifiche; • formazione certificata; • riferimento a comunità professionali extra-aziendali; • sviluppo di deontologie, comportamenti e valori che sostituiscono norme e fonti estrinseche di regolazione del lavoro. Titolo Presentazione

  47. Le professioni • La progettazione di nuovi sistemi di professioni è insieme un sistema di gestione e sviluppo delle risorse umane e un sistema di produzione e offerta di servizi. • Le professioni aziendali sono microunità organizzative idonee a sviluppare con autonomia processi di innovazione, produzione e consegna di prodotti e servizi. • Il sistema professionale è dato da tre componenti: • il sistema di rappresentazione dei ruoli ascritti e agiti; • il sistema di broad professions; • il sistema di formazione/riconocimento delle potenzialità delle persone. Titolo Presentazione

  48. Le macrostrutture • La struttura organizzativa definisce e rappresenta l’allocazione del potere e dell’autorità in un’organizzazione e si manifesta attraverso: • organigrammi, funzionigrammi; • disposizioni organizzative; • ordini di servizio; • schemi e assetti organizzativi. Titolo Presentazione

  49. Le macrostrutture • Esistono tre tipologie di strutture organizzative: • la struttura gerarchico-funzionale; • la struttura divisionale; • la struttura a matrice. Titolo Presentazione

  50. Struttura gerarchico-funzionale Titolo Presentazione

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