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La pioggia nel pineto

La pioggia nel pineto. Di Gabriele D’annunzio. Biografia del poeta.

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Presentation Transcript


  1. La pioggia nel pineto Di Gabriele D’annunzio

  2. Biografia del poeta Gabriele D'Annunzio nato a Pescarail 12 marzo 1863 e morto Gardone Riviera, 1º marzo 1938 è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico e giornalista italiano, simbolo del Decadentismo italiano, del quale fu il più illustre rappresentante assieme a Giovanni Pascoli, ed eroe di guerra. Occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. Come letterato fu «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana » e come politico lasciò un segno sulla sua epoca e una influenza sugli eventi che gli sarebbero succeduti.

  3. Poesia - parafrasi • Taci. Su le sogliedel bosco non odoparole che diciumane; ma odoparole più nuoveche parlano gocciole e foglielontane.Ascolta. Piovedalle nuvole sparse.Piove su le tamericisalmastre ed arse,piove sui pini • Taci. Qui all’ingressodel bosco non sentoparole che tu diciessere umane; ma sentoparole diversedette dalle gocce e dalle foglielontaneascolta. Piovedalle nuvole sparse in cielo.Piove sulle tamericiSalate e bruciate, piove sui pini

  4. scagliosi ed irti,piove su i mirtidivini,su le ginestre fulgentidi fiori accolti,su i ginepri foltidi coccole aulenti,piove su i nostri voltisilvani, • con corteccia a scagliee foglie pungenti,piove sui mirtisoavi,sulle ginestre risplendentidi fiori raggruppati,sui ginepri pienidi bacche profumate,piove sui nostri voltisimili alla selva,

  5. piove su le nostre maniignude,su i nostri vestimentileggeri,su i freschi pensieriche l'anima schiudenovella,su la favola bellache ierit'illuse, che oggi m'illude,o Ermione. • piove sulle nostre maninude,piove sui nostri vestitileggeri,sui nostri pensieri nuoviche l’anima rinnovatalascia uscire,piove sulla bella illusioned’amore che ieriha illuso te edche oggi illude meo Ermione.

  6. Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitio che durae varia nell'aria secondo le frondepiù rade, men rade.Ascolta. Rispondeal pianto il cantodelle cicaleche il pianto australenon impaura,né il ciel cinerino.E il pino • Senti? La pioggia cadesulla vegetazione disabitatacon un crepitio che durasecondo che le fronde sianopiù rade o meno rade.Ascolta. Al pianto della pioggiarisponde il canto delle cicaleche non sono impauritedal vento del sud e nemmenodal cielo color cenere.Ed il pino

  7. ha un suono, e il mirtoaltro suono, e il gineproaltro ancora, stromentidiversisotto innumerevoli dita.E immensinoi siam nello spiritosilvestre,d'arborea vita viventi;e il tuo volto ebroè molle di pioggiacome una foglia,e le tue chiomeauliscono comele chiare ginestre,o creatura terrestreche hai nomeErmione. • ha un suono, il mirtoun altro suono, il gineproun altro ancora, sembranostrumenti diversi tra lorosuonati da innumerevoli ditae noi siamo immersinello spirito del bosco,viviamo la vita degli alberi,e il tuo volto inebriatoè intenerito dalla pioggiacome una fogliae i capelliprofumano come le chiare ginestre,oh creatura della terrache hai nome Ermione.

  8. Ascolta, Ascolta. L'accordodelle aeree cicalea poco a pocopiù sordosi fa sotto il piantoche cresce;ma un canto vi si mescepiù rocoche di laggiù sale,dall'umida ombra remota.Più sordo e più fiocos'allenta, si spegne.Sola una notaancor trema, si spegne,risorge, trema, si spegne. • Ascolta, ascolta. La melodiacostruita dalle cicalelentamente si fa più attutitosotto il rumore della pioggia. ma un canto si mescolapiù rauco, più gracchianteche sale da lontano,dall’ombra lontana e umida.Il suono delle cicale si fapiù soffocato e più tenuerallenta il suo ritmoe si spegne del tutto.

  9. Non s’ode voce del mare Non s'ode su tutta la frondacrosciarel'argentea pioggiache monda,il croscio che variasecondo la frondapiù folta, men folta.Ascolta.La figlia dell'ariaè muta: ma la figliadel limo lontana,la rana,canta nell'ombra più fonda,chi sa dove, chi sa dove!E piove su le tue ciglia,Ermione. • Non si sente più la voce del mare.Ora su tutta la vegetazionesi sente scrosciare la pioggialuminosa, che pulisce,secondo che la vegetazionesia più folta o meno.Ascolta.La cicala è in silenzioma la figlia del fango,la rana,canta dove l’ombra e più scurachi sa dove, chi sa dove!E piove sulle tue ciglia,Ermione,

  10. Piove su le tue ciglia neresì che par tu piangama di piacere; non biancama quasi fatta virente,par da scorza tu esca.E tutta la vita è in noi frescaaulente,il cuor nel petto è come pescaintatta, • piove sulle tue ciglia neresì, sembra che tu piangama di piacere; non sei biancama quasi lo sei diventata, verdeggiante sembra tu sia uscitadalla corteccia di un albero.E tutta la vita in noiè fresca e profumata,il tuo cuore nel petto è come una pescanon colta, intatta,

  11. tra le palpebre gli occhison come polle tra l'erbe,i denti negli alveolison come mandorle acerbe.E andiam di fratta in fratta,or congiunti or disciolti( e il verde vigor rudeci allaccia i melleolic'intrica i ginocchi)chi sa dove, chi sa dove! • tra le palpebresono come le sorgenti tra l’erbae noi andiamo di cespuglio in cespuglioora uniti, ora sciolti(e la rude forza verde del boscoci allaccia le cavigliesi avvolge nelle ginocchia)e ci porta chissà dove, chissà dove!

  12. E piove su i nostri voltisilvani,piove su le nostre maniignude,su i nostri vestimentileggeri,su i freschi pensieriche l'anima schiudenovella,su la favola bellache ierim'illuse, che oggi t'illude,o Ermione. • E piove sui nostri volti,piove sulle nostre maninude,piove sui nostri vestitileggeri,sui nostri pensieri nuoviche l’anima rinnovatalascia uscire,piove sulla bella illusioned’amore che ieriha illuso te edche oggi illude meo Ermione

  13. commento La poesia inizia con una constatazione che è anche un imperativo: Taci. Il silenzio è fondamentale per ascoltare la voce della natura, una voce particolare, che si rinnova di giorno in giorno, proprio grazie all’acqua, quella pioggia che cade sul pineto come una benedizione. E' così che piove su tutte le piante, da quelle con le foglie inaridite a quelle profumatissime e rigogliose: l'acqua cade anche sui due innamorati, figli e parte della natura che li circonda. La ripetizione del verbo piove è molto importante nella poesia.

  14. L'altro verbo rivolto all'amata è ascolta. Sospensione e attenzione, comunicazione soprattutto. Ascoltare è il segreto per comunicare, sia quando si tratta di persone, sia quando si tratta di dialogare con la natura. L'attenzione è sulle piccole cose, sull'ambiente più prossimo: non il mare, ma la pioggia che filtra tra le fronde dei pini. La rana, animale acquatico, canta da un chi sa dove molto vicino quella pioggia che scende sulla donna amata: anche la bella amante è ormai tutt'uno con la natura. E il confine tra natura e uomo si assottiglia. Il silenzio ha dato i suoi frutti, quel silenzio richiesto a chi della voce ha fatto la sua vita: Ermione è infatti Eleonora Duse, attrice che portò in scena molti drammi di D'Annunzio. Ma essa stessa, la bella Ermione, non ha più nulla di umano: è una parte della natura bagnata dalla pioggia.

  15. Inquadramento storico La poesia è stata scritta tra luglio 1902 e l’agosto del 1903. in quel periodo in Italia c’era un passaggio tra la crisi di fine secolo e l’era Giolittiana c’era la monarchia il Re era Vittorio Emanuele III

  16. Lavoro svolto da: Simone Delbene, Gioele Caccia, Sveva Virgilio & Simone Piano

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