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Arcidiocesi di Capua Parrocchia S. Maria dell’ Agnena Vitulazio

Arcidiocesi di Capua Parrocchia S. Maria dell’ Agnena Vitulazio. QUARESIMA 2009. QUARESIMA 2009. Per me il vivere è. Cristo. ( Fil 1,21 ). Assemblea Parrocchiale Sulle orme di San Paolo 9° Incontro di formazione Lunedì 30 marzo - ore 19,30 Auditorium Giovanni Paolo II.

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Arcidiocesi di Capua Parrocchia S. Maria dell’ Agnena Vitulazio

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Presentation Transcript


  1. Arcidiocesi di CapuaParrocchia S. Maria dell’AgnenaVitulazio

  2. QUARESIMA 2009

  3. QUARESIMA 2009 Per me il vivere è Cristo (Fil1,21)

  4. Assemblea ParrocchialeSulle orme di San Paolo9° Incontro di formazioneLunedì 30 marzo - ore 19,30Auditorium Giovanni Paolo II

  5. Spirito d’amore viene in noi, Spirito consolatore, vieni in noi, Spirito di preghiera, vieni in noi, Spirito di adorazione, viene in noi Santo Spirito vieni in noi Santo Spirito vieni in noi, vieni in noi.

  6. Spirito di potenza vieni in noi Spirito liberatore vieni in noi Santo spirito vieni in noi. Santo Spirito vieni in noi. Vieni in noi. Vieni Santo Spirito vieni vieni Santo Spirito, vieni in noi Santo Spirito , vieni in noi, Vieni in noi , vieni in noi.

  7. Lettera ai Filippesi di San Paolo Apostolo

  8. FILIPPESI 4

  9. 1Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi! 2Esorto Evòdia ed esorto anche Sìntiche ad andare d'accordo nel Signore. 3E prego te pure, mio fedele collaboratore, di aiutarle, poiché hanno combattuto per il vangelo insieme con me, con Clemente e con gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita.

  10. 4Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. 5La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! 6Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; 7e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

  11. 8In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. 9Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi!

  12. 10Ho provato grande gioia nel Signore, perché finalmente avete fatto rifiorire i vostri sentimenti nei miei riguardi: in realtà li avevate anche prima, ma non ne avete avuta l'occasione. 11Non dico questo per bisogno, poiché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione; 12ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. 13Tutto posso in colui che mi dà la forza.

  13. 14Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alla mia tribolazione. 15Ben sapete proprio voi, Filippesi, che all'inizio della predicazione del vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa aprì con me un conto di dare o di avere, se non voi soli; 16ed anche a Tessalonica mi avete inviato per due volte il necessario. 17Non è però il vostro dono che io ricerco, ma il frutto che ridonda a vostro vantaggio.

  14. 18Adesso ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio. 19Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù. 20Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. 21Salutate ciascuno dei santi in Cristo Gesù. 22Vi salutano i fratelli che sono con me. Vi salutano tutti i santi, soprattutto quelli della casa di Cesare.23La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.

  15. Notiamo ancora una volta il profondo affetto che lega Paolo alla comunità di Filippi.Paolo abbonda nell’esprimere i sentimenti che prova per i filippesi

  16. 1Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi!

  17. Per l’Apostolo i cristiani di Filippi sono motivo di gioia e consolazione!Essi sono un dono di Dio!

  18. “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in mee io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in mee io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”. Giovanni (15, 1-5) …rimanete saldi nel Signore! cioè: RIMANETE NEL SIGNORE

  19. Il rischio è sempre presente!La possibilità cioè di staccarsi da Lui

  20. Rimanere saldi nel Signore equivale a rimanere saldi nella sua grazia e nella sua verità, nella fede, nella speranza, nella carità. Il cammino è iniziato, non è ancora finito.

  21. La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al beneRm 12, 9Chi è il Bene se non il Signore?

  22. GMG 2009    Messaggio del Papa Cari amici,la prossima Domenica delle Palme celebreremo, a livello diocesano, la XXIV Giornata Mondiale della Gioventù. …ora siamo incamminati verso il raduno internazionale in programma a Madrid nel 2011, che avrà come tema le parole dell’apostolo Paolo: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr Col 2,7). In vista di tale appuntamento mondiale dei giovani, nel 2009 “Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente” (1 Tm4,10), e nel 2010 sulla domanda del giovane ricco a Gesù: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?” (Mc 10,17).

  23. 2EsortoEvòdia ed esorto anche Sìntiche ad andare d'accordonel Signore. Evodia e Sintiche, due donne della comunità di Filippi di cui, all’infuori del nome, sappiamo solo che ebbero una loro importanza nella vita attiva delle più antiche comunità cristiane. In che cosa sia consistita la loro discordia non lo sappiamo.

  24. Ciò che conta è che Paolo le invita alla concordia e all’amore e non ha paura di correggerle in una forma personale citandole per nome in una lettera pubblica alla comunità. Paolo non sta lì a dire chi ha torto e chi ha ragione ma le invita ad andare d’accordo nel Signore.

  25. Paolo le invita a guardare al Signore, ad avere i suoi sentimenti.Questo ammonimento ben si lega a quanto l’apostolo ha detto al cap. 2, 1-4

  26. 1Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, 2rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. 3Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, 4senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.

  27. 3E prego te pure, mio fedele collaboratore, di aiutarle, poiché hanno combattuto per il vangelo insieme con me, con Clemente e con gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita.

  28. Chi è questo collaboratore a cui Paolo chiede aiuto? L’interpretazione più plausibile per quanto riguarda il nome Sùzugos (che la bibbia della CEI traduce come "suo fedele collaboratore”) è che si tratti del nome proprio di uno degli episcopi o dei diaconi della comunità.

  29. chàirete en KyrìoCirca l’invito alla gioia abbiamo già detto tante volte 4Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi.

  30. Già al cap. 3, 1 abbiamo trovato: Per il resto, fratelli miei, state lieti nel Signore. Qui Paolo aggiunge l’avverbio Pantòte. Cioè in tutto, Sempre!

  31. Che cos’è l’Affabilità?Il termine greco usato da Paolo (epieikés)traduce moderazione, benevolenza, dolcezza, amabilità, rispetto, cortesia.

  32. La gioia: in che modo e perchè 5La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. (è il come)Il Signore è vicino! (è il perchè)

  33. La gioia non è fine a se stessa, non può essere introversa ma si deve vedere, deve aprirsi agli altri.La bontà è intesa come il segno distintivo della comunità che deve giungere agli altri uomini. La vicinanza del Signore allude alla parusia del Kyrios.

  34. La gioia cristiana, che Paolo ci suggerisce, non è allora uno staccarsi dalla realtà…Essere cristiani non significa ridere e scherzare sempre e comunque, nonostante tutto. Significa piuttosto possedere quella pace, serenità di chi sa che il Signore non mi abbandona nelle mie difficoltà.

  35. Pier Giorgio Frassatiamava ripetere: “finché la fede mi darà la forza: sempre allegro!”

  36. VALORE DI UN SORRISODonare un sorrisoRende felice il cuore.Arricchisce chi lo riceveSenza impoverire chi lo dona.Non dura che un istante,Ma il suo ricordo rimane a lungo.Nessuno è così riccoDa poterne fare a menoNé così povero da non poterlo donare.

  37. Il sorriso crea gioia in famiglia,Da sostegno nel lavoroEd segno tangibile di amicizia.Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,Rinnova il coraggio nelle prove,E nella tristezza è medicina.E poi se incontri chi non te lo offre,Sii generoso e porgigli il tuo:Nessuno ha tanto bisogno di un sorrisoCome colui che non sa darlo.P. Faber

  38. Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice.Tutti devono vedere la bontà del vostro viso,nei vostri occhi, nel vostro sorriso.La gioia traspare dagli occhi,si manifesta quando parliamo e camminiamo.Non puo' essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.La gioia è molto contagiosa.Madre Teresa

  39. 6Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; 7e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

  40. Salmo 54Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno

  41. Salmo 23IL SIGNORE È IL MIO PASTORE

  42. non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me.

  43. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.

  44. 25Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Matteo 6, 25-34

  45. 26Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?

  46. 27E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 28E perché vi affannate per il vestito?Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.

  47. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?

  48. 31Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena

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