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"Il capolavoro del santo"

"Il capolavoro del santo". di Chiara Lubich. È frequente il fatto che, entrando nel parlatorio o nei lunghi corridoi d’un convento, di recente o di antica fondazione, si veda sulle pareti la figura del fondatore, spesse volte santo, con la regola in mano.

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"Il capolavoro del santo"

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Presentation Transcript


  1. "Il capolavoro del santo" di Chiara Lubich

  2. È frequenteil fatto che, entrando nel parlatorio o nei lunghi corridoi d’un convento,di recente o di antica fondazione,si veda sulle pareti la figura del fondatore, spesse volte santo,con la regola in mano.

  3. Chi sta nel mondo, entra, guardae non capisceo comprende poco.

  4. Nella maggior parte delle persone un santo riscuote sempre simpatia,anche fra gli atei.Ma la gente ama immaginarseloo nelle estasidella contemplazioneo confuso tra il popolo che beneficao in quei fattiche passano di boccain bocca e che circondano quasi sempre la figuradi un santo.

  5. Fatterelli minuti,alle volte, eternatinel tempo da una frase, da un gesto, che nessun uomo avrebbe dettoo fatto se non quel santo, perché guidato da Dio, gesto in cui è palese l’inconfondibile incontro fra il divino e l’umano,che dà una nota nuova,e alle volte rivoluzionaria, nel vivere noiosoe sempre ugualedel mondo.

  6. Ma il santo fondatore non è solo questo.

  7. Il fondatoreè un uomo che ha fatto quanto Dio voleva,che s’è sforzato –con un donosempre più totalee più largo di sé a Dio – d’esser perfettocome il Padre.

  8. Il santo è, in realtà, un piccolo padre e la santa è una piccola madre, perché Dio è Amore ed essere ripieni di Dio significa diventar partecipi della divina fecondità dell’Amore.

  9. Si comprende bene un fondatorese si guarda ciò che egliha fatto.

  10. Il piccoloo grande greggeche l’ha seguito,che egli ha ordinato in famiglia,con le leggi eternedel Vangelo,sentite risonarecon novella e attuale forza dallo Spirito Santonel suo spirito,è la più importante opera del santo: rappresenta ciò che per una madreè il figlio, il suo figlio.

  11. Quando il fondatore crede finital’opera di Dio, abbandonato in Lui,come uno strumentonelle mani d’un artista, stende le linee essenziali della sua operae scrive una regola.Lo deve faree lo vuole farecon la forza con la quale una madre dice:“Questo è il mio bambino e non un altro”.

  12. Nel bimbo la madreè ripagata di tutto il suo patire ed egli èil più vivo ricordodelle sue gioie e dell’amoreche l’ha legata al padre. Ha una determinata fisionomia,un suo carattere,un suo sangue.

  13. Il santo ama Diocon un amore che dista dall’amore umanodi quanto il cielodalla terrae quest’amore gli dà piccoli ed immensi dolori, piccoli e ineffabili gaudi nel Dio delle beatitudini.

  14. Ma gioie e dolorinon sonofine a sé stessi;sono mezzi perché la Chiesa abbia una nuova opera di Dio,dove il Signore delinea una data fisionomiacon caratteristiche inconfondibili,dove immetteun sangue divino,che è il particolare spirito che la informa e di cui parte dell’umanitàin quell’epocadeve essere beneficata.

  15. La regola attesta, spiega, fissa, mantiene tutto questoe perché lo fa è il capolavoro del santo.

  16. Grazie, Chiara. Sei sempre con noi nel santo viaggio.

  17. Testo tratto da: Scritti Spirituali\1 di Chiara Lubich Immagini tratte dal Web Elaborato da: Anna Lollo eDon Placido D’Omina

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