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PARROCCHIA

PARROCCHIA. quale realtà?. alcuni spunti per conoscere e servire meglio. “Parrocchia”, dal greco paroikìa , significa "abitazione presso". Chi abita presso qualcuno non è stabile, è uno che non ha lì la sua casa.

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PARROCCHIA

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Presentation Transcript


  1. PARROCCHIA quale realtà? alcuni spunti per conoscere e servire meglio

  2. “Parrocchia”, dal greco paroikìa, significa "abitazione presso". Chi abita presso qualcuno non è stabile, è uno che non ha lì la sua casa. Abramo, esule in Egitto, era un pàroikos, un forestiero, uno che sta fuori della sua terra. Parrocchia significa dunque "abitazione provvisoria ", "dimora temporanea" e questo si applica molto bene alla Chiesa locale: è infatti per il cristiano una comunità di passaggio.

  3. La parola parrocchia perciò ci ricorda che siamo una comunità di pellegrini, che viaggiano insieme verso la vera patria, il Cielo, e si aiutano a raggiungerla. Un po' come il Popolo ebreo in cammino verso la Terra Promessa.

  4. Quindi il termine parrocchia ci richiama il "santo viaggio", che cerchiamo di percorrere. La Christifideles laici delinea così la parrocchia: • "Essa è l'ultima localizzazione della Chiesa, è in un certo senso la Chiesa stessa che vive in mezzo alla case dei suoi figli e delle sue figlie". • È la Chiesa che vive sul posto.

  5. "La parrocchia non è principalmente una struttura, un territorio, un edificio … • è piuttosto «la famiglia di Dio, come una fraternità animata dallo spirito d'unità» è «una casa di famiglia, fraterna ed accogliente»”

  6. È "la casa aperta a tutti eal servizio di tutti • o, come amava dire il papa Giovanni XXIII, • «la fontana del villaggio» alla quale tutti ricorrono per la loro sete"

  7. “Ho visto la grande fontana del villaggio,acqua viva dell’unica Sorgente. Una sola fontana, con tanti zampilli, dove ognuno può dissetarsi e rinnovarsi interamente da capo a piedi, e persino giocarci dentro e nuotare … perché la grande Fontana è la Vita del villaggio, è la Festa del villaggio, è l’Unità del villaggio, perché tutti vivono della stessa Fonte … E ciascuno trova in essa ciò che cerca. Ho bevuto alla Grande Fontana E mi sono sentito un piccolo zampillo, proprio io”.

  8. Non è dunque la chiesa in muratura, ma una vita che trabocca, una convivenza spirituale da costruire giorno per giorno. • Viene in mente la qualifica che S. Agostino dava alla Chiesa (e la parrocchia è Chiesa nel territorio): la Chiesa e carità, è agape.

  9. Paolo VI diceva: • "la parrocchia è un prodigio sociale, una bellezza sociale... Qui siete uniti da una rete di rapporti spirituali, • qui vi volete bene ... vi unisce il vincolo della carità... • Carità: questo è il cemento • che fa di una popolazione cosi varia e cosi diversa e cosi sparsa un cuor solo e un'anima sola".

  10. Il nuovo Codice di Diritto canonico definisce la parrocchia: "una comunità di fedeli". "comunità" Alcuni autori fanno derivare questa parola dal latino cum-munus: mettere insieme i propri doni. La parrocchia è la comunità dove si vive la condivisione dei beni e dei talenti e si fa di tale comunione un dono al mondo.

  11. La sua “originaria vocazione e missione“ è "essere nel mondo luogo della comunione dei credenti, e insieme segno e strumento della vocazione di tutti alla comunione”

  12. La parrocchia è comunità se, come in una famiglia, - si fanno circolare i beni, • - si mettono in comune le proprie capacità, • - si vive l'uno per l'altro, • - ci si aiuta e ci si ama scambievolmente.

  13. La parola "comunità“ sottolinea l'esigenza di una spiritualità collettiva, che stimoli a vivere la reciprocità e la comunione sul modello della vita della Trinità.

  14. Ancora leggiamo nella Christifideles laici "È necessario - che tutti riscopriamo il vero volto della parrocchia, ossia il «mistero» stesso dellachiesapresente e operante in essa". • La Chiesa è Cristo che continua nei secoli, • è il Suo Corpo mistico!

  15. Parrocchia è dunque presenza di Cristo fra gli uomini. • È una porzione di popolo di Dio, • che gode della presenza di Gesù • e del suo Spirito, perché unita nel suo nome.

  16. Scriveva Paolo VI • "La parrocchia attua la Sua (di Gesù) presenza in mezzo ai fedeli, e in tal modo lo stesso popolo cristiano diventa, si può dire, sacramento, segno sacrodella presenza • del Signore".

  17. E Giovanni Paolo II spiegava: • "Voi siete una parrocchia prima di tutto grazie al fatto che Cristo è qui, in mezzo a voi, con voi, in voi”

  18. A questo proposito dice un biblista focolarino: "la comunità cristiana è, sulla terra, il modo attuale di Gesù Risorto  di avere relazioni con gli uomini,  di entrare in contatto con l'umanità,  di agire nella storia". • La comunità cristiana "costituisce per il mondo degli uomini la presenza «visibile» della persona del Risorto".

  19.  Comunità cristiana chiamata a testimoniare l’amore di Dio per l’uomo come ha affermato recentemente papa Benedetto XVI ad Aquileia. Ma … quale uomo? Il Papa ha fatto riferimenti concreti: Innanzitutto ha citato “le persone più deboli, fragili, indifese, non autosufficienti, come i poveri, gli anziani, i malati, i disabili, quelle che san Paolo chiamava le parti più deboli del corpo ecclesiale …” (cfr 1Cor 12,15-27)

  20. E poi ha continuato: Abbiate cura di mettere al centro della vostra attenzione la famiglia, culla dell’amore e della vita, cellula fondamentale della società e della comunità ecclesiale …  promuovendo una feconda cultura fatta di amore alla vita, dal concepimento fino al suo termine naturale, di promozione della dignità della persona, di esaltazione dell’importanza della famiglia, fondata sul matrimonio fedele e aperto alla vita …

  21. E ha continuato:in un contesto di pluralismo culturale e religioso è necessario che i cristiani, sostenuti da una “speranza affidabile”, propongano la bellezza dell’avvenimento di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, ad ogni uomo e ad ogni donna, in un rapporto franco e sincero con i non praticanti, con i non credenti e con i credenti di altre religioni.

  22. Come cristiani siamo chiamati “a vivere con quell’atteggiamento carico di fede che viene descritto dalla Lettera a Diogneto: non rinnegate nulla del Vangelo in cui credete, ma state in mezzo agli altri uomini con simpatia, comunicando nel vostro stessostile di vita quell’umanesimoche affonda le sue radici nel Cristianesimo, tesi a costruire insieme a tutti gli uomini di buona volontà una “città” più umana, più giusta e solidale.

  23. Quale apertura allora per le nostre comunità e parrocchie? • Con Chiara Lubichdiciamo che la parrocchia dovrebbe essere una comunità viva, Regno di Dio vissutonel mondo e aperto al mondo.

  24. Una comunità dove tanti potranno scoprire in essa “il castello esteriore”, tutto luce, dove Gesù vive in mezzo al suo popolo

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