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ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A STRUMENTI MUNITI DI VIDEOTERMINALE

ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A STRUMENTI MUNITI DI VIDEOTERMINALE. Dott. Guido Lacca Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Igiene e Microbiologia Sezione di Medicina del Lavoro. ALCUNE FUNZIONI VISIVE. Accomodazione:

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ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A STRUMENTI MUNITI DI VIDEOTERMINALE

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  1. ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A STRUMENTI MUNITI DI VIDEOTERMINALE Dott. Guido Lacca Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Igiene e Microbiologia Sezione di Medicina del Lavoro

  2. ALCUNE FUNZIONI VISIVE • Accomodazione: capacità di mettere a fuoco immagini poste a distanze diverse (cristallino) • Convergenza: movimento coordinato degli occhi durante la fissazione di un punto vicino (muscoli estrinseci degli occhi)

  3. ALTERAZIONI DELLA REFRAZIONE • Miopia: incapacità di mettere a fuoco oggetti lontani (bulbo allungato) • Ipermetropia: necessità di accomodare anche per mettere a fuoco oggetti lontani (bulbo accorciato) • Presbiopia: incapacità a mettere a fuoco oggetti vicini (cristallino rigido) • Astigmatismo: incapacità a mettere a fuoco in modo regolare un oggetto (cornea irregolare)

  4. ALTRE ALTERAZIONI DELLE FUNZIONI VISIVE • Forie e strabismo: difetto nei movimenti coordinati degli occhi • Deficit della convergenza • Difetti del senso cromatico (daltonismo)

  5. DISTURBI VISIVI Il lavoro al computer può sottoporre i muscoli degli occhi ad uno sforzo notevole: • se i contrasti luminosi tra schermo, documento e tastiera sono eccessivi (possono avvenire sino a 25000 movimenti al giorno di adattamento alla luce)

  6. INTRODUZIONE Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale • VDT o AIDV • (APPARECCHIATURE INFORMATIZZATE DOTATE DI VIDEO) • Apparecchiature elettroniche progettate per attività informatiche, caratterizzate dalla presenza di: • una unità di visualizzazione (LCD, PLASMA, etc.), con possibilità di rappresentazione alfanumerica o grafica; • una unità di controllo, gestione e, generalmente, memorizzazione di dati; • dispositivi periferici, sia di interfaccia con l'utilizzatore, per funzioni di input (tastiera, mouse, etc.) e di output (stampanti, plotter, strumenti di misura, etc.), sia per acquisizione dati (scanner, sensori di sistemi di rilevazione etc.).

  7. INTRODUZIONE Razionale Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale • NON: diagnosi e prevenzione di patologie correlate a specifici singoli fattori di rischio • MA: area meno definita del disturbo-disagio originato da più fattori di rischio • Compiti del RSPP: • valutazione del rischio • Individuazione di particolari impieghi o situazioni di impiego di AIDV

  8. Campo di applicazione (art. 172 T.U.) Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale Attrezzature munite di VDT- Nel T.U. rispetto al 626/94 i sistemi portatili non sono più esclusi

  9. INTRODUZIONE Campo di applicazione Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale Escluse dall’ambito di applicazione delle norme contenute nel T.U. “ATTREZZATURE MUNITE DI UN PICCOLO DISPOSITIVO DI VISUALIZZAZIONE” (registratri di cassa, calcolatrici) “MACCHINE DI VIDEOSCRITTURA SENZA SCHERMO SEPARATO”

  10. CAMPO DI APPLICAZIONEART.172 Le norme al presente articolo si applica alle attività lavorative che comportano l’uso di attrezzature munite di videoterminale Non si applicano ai lavoratori addetti: • ai posti di guida dei veicoli o macchine; • ai sistemi informatici montati a bordo di mezzi di trasporto • ai sistemi informatici destinati in modo prioritario alla utilizzazione da parte del pubblico; • alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all’uso diretto di tale attrezzatura; • alle macchine di videoscrittura senza schermo separato.

  11. INTRODUZIONE Campo di applicazione Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  12. INTRODUZIONE Razionale Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale NECESSITA’ DI RICERCA E OPPORTUNITA’ DI REVISIONE • L’evoluzione subentrante sia dell’hardware sia del software comporta la possibilità si sempre nuovi possibili fattori di rischio e presuppone la necessità di un costante aggiornamento da parte dell’RSPP, del Datore di Lavoro e del MLC • Sempre più le AIDV sono usate per scopi professionali in ambienti “atipici” (treno, aereo, sede dei clienti, domicilio del lavoratore) • Monitorare in via continuativa eventuali nuove acquisizioni a proposito degli effetti dell’uso dell’AIDV sulla funzionalità dell’apparato visivo Es. “via-voice” con comunicazione via microfono e ricezione via cuffia con riduzione del possibile sovraccarico dell’arto superiore ma con aumento del carico percettivo

  13. INTRODUZIONE Campo di applicazione Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale Definizione di “lavoratore”

  14. INTRODUZIONE Campo di applicazione Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale • Definizione di “lavoratore”: non critica • Individuazione dei “lavoratori”: possibili criticità • Questionari ai lavoratori • Interviste guidate • Consultazione formale di dirigenti e preposti • Sistemi “tempi e metodi” aziendali • Rilevazioni oggettive dei tempi di utilizzo • MLC: non responsabilità diretta nell’individuazione, ma necessità di condivisione dei metodi utilizzati dal DDL • Individuazione di particolari impieghi di AIDV anche inferiori a 20 ore / settimana ma con richiesta di impegno visivo elevata: • caratteristiche della “presentazione visiva” • caratteristiche dell’operatore

  15. CAMPO DI APPLICAZIONEART.172 Le norme al presente articolo si applica alle attivita’ lavorative che comportano l’uso di attrezzature munite di videoterminale Non si applicano ai lavoratori addetti: • ai posti di guida dei veicoli o macchine; • ai sistemi informatici montati a bordo di mezzi di trasporto • ai sistemi informatici destinati in modo prioritario alla utilizzazione da parte del pubblico; • alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all’uso diretto di tale attrezzatura; • alle macchine di videoscrittura senza schermo separato.

  16. DISTURBI VISIVI • se gli occhi fissano a lungo oggetti molto vicini come uno schermo (i muscoli degli occhi sono in posizione di riposo se osservano oggetti distanti più di 6 metri) • se monitor e documenti da leggere non sono posti all'incirca alla stessa distanza (i muscoli degli occhi sono costretti ad una continua variazione di messa a fuoco)

  17. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva Mentre la fatica visiva e’ un problema ben assodato tra gli utilizzatori di AIDV, non esiste a tutt’oggi una convincente ed inequivocabile evidenza epidemiologica relativa alla possibilita’ da parte di tale attivita’ lavorativa di indurre alterazioni oculovisive funzionali permanenti o caratterizzate da un’alterazione anatomopatologica In particolare, e’ stata esclusa una maggiore prevalenza tra gli utilizzatori di AIDV di: • cataratta • glaucoma • irite • retinite • miopia Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  18. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva ASTENOPIA Duke-Elder (1949): “Quella sensazione che si avverte quando si prende coscienza del lavoro dell’apparato oculare per rendere chiara una visione per mezzo di aggiustamenti talora inefficaci dell’accomodazione”. Miglior (1989): ”Un insieme di disturbi funzionali che originano quando l’apparato visivo cerca di conseguire, ricorrendo ad artifici stressanti, risultati funzionali eccedenti le proprie possibilità fisiologiche”. Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  19. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva ASTENOPIA OCCUPAZIONALE Una associazione di sintomi e/o segni causata da fattori e compiti lavorativi che, eventualmente combinati con le caratteristiche oftalmiche del soggetto, favoriscono l’insorgenza o la reiterazione di un insieme di sintomi e/o segni oculari e/o visivi che, nei casi piu’ gravi, possono anche comportare disturbi generali Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  20. MANIFESTAZIONI DELL’ASTENOPIA E POSSIBILE OBIETTIVITA’ CORRELATA (I) ASPETTI VISIVI • disagio / disturbo alla luce (fotofobia) • visione sfuocata • visione sdoppiata • aloni colorati Cui possono corrispondere sul piano obiettivo • riduzione dell'acuità visiva • riduzione dell'ampiezza visiva • allontanamento del punto prossimo di accomodazione (ppa) • comparsa o aumento di forie • miopizzazione transitoria FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  21. MANIFESTAZIONI DELL’ASTENOPIA E POSSIBILE OBIETTIVITA’ CORRELATA (II) ASPETTI OCULARI • alterazioni dell'ammiccamento • pesantezza dei bulbi • lacrimazione • prurito • bruciore • secchezza • rossore riferito • sensazione di sabbia negli occhi • dolore periorbitario e/o retrobulbare Cui possono corrispondere sul piano obiettivo • iperemia congiuntivale • ipersecrezione oculare • alterazioni del film lacrimale FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  22. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva MANIFESTAZIONI DELL’ASTENOPIA E POSSIBILE OBIETTIVITA’ CORRELATA (III) ASPETTI GENERALI • cefalea • astenia • nausea • dispepsia • vertigine • tensione generale Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  23. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva CAUSE DI ASTENOPIA • Le cause di astenopia negli utilizzatori di AIDV possono essere schematicamente suddivise in quattro gruppi: • fattori legati alle caratteristiche intrinseche del compito visivo • fattori ambientali, a loro volta suddivisi in: • fotometrici • non fotometrici • fattori legati alla funzionalita’ dell’organo visivo • fattori organizzativi e individuali Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  24. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva CAUSE DI ASTENOPIA 1. Caratteristiche intrinseche del compito visivo 1.1 intensita’/difficolta’ del compito • dimensioni dei caratteri • caratteri troppo piccoli: • sforzo cerebrale per cercare di interpretare segnali visivi al limite delle capacità visive del soggetto • fissazione troppo ravvicinata come tentativo di compenso, con sollecitazione dell’accomodazione • visibilita’ intrinseca dei particolari da osservare • scarso contrasto:idem come sopra • attenzione • riduzione frequenza ammiccamento • mancato rilassamento muscoli oculari • variazione frequente della distanza di messa a fuoco (video/documenti) sempre nell’ambito della visione ravvicinata • continue variazioni: fatica muscolare accomodativa • posizionamento del video nei confronti del capo dell’utilizzatore • video troppo alto: • posizione dello sguardo non primaria • riduzione frequenza ammiccamento • maggiore apertura palpebre (maggiore espozione della superficie oculare) Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  25. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva CAUSE DI ASTENOPIA 1. Caratteristiche intrinseche del compito visivo 1.2 durata del compito • tempo totale trascorso, per ogni turno di lavoro, in attivita’ di fissazione del video • distribuzione (presenza o meno di interruzioni o cambiamenti di attivita’) Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  26. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva CAUSE DI ASTENOPIA 2. Fattori ambientali 2.1 fattori ambientali fotometrici • dal punto di vistaquantitativo: • eccesso di illuminazione (abbagliamento) • dal punto di vistaqualitativo: • squilibrio statico delle luminanze • squilibrio dinamico delle luminanze Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  27. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva ILLUMINAZIONE AMBIENTALE Si deve notare che la posizione di lavoro tipica dell’addetto a AIDV differisce da quella classica dell’operatore alla scrivania: nel secondo caso l’asse dello sguardo e’ rivolto prevalentemente verso il basso, nel primo e’ prevalentemente orizzontale, risultando cosi’ piu’ esposta all’ingresso nel campo visivo di fonti naturali e artificiali di illuminazione Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  28. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  29. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  30. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  31. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva I FILTRI • Filtri di vetro o plastica ricoperti da sottili film antiriflesso e/o polarizzatori • Filtri micromesh • Spray antiriflesso Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  32. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva I FILTRI L’uso dei filtri per ridurre la presunta emissione di radiazioni “dannose” dai terminali e’ privo di qualsiasi significato, poiche’ i videoterminali di fatto non emettono quantita’ apprezzabili di tali radiazioni. L’installazione dei filtri non sempre fornisce i risultati sperati nel ridurre eventuali disturbi dovuti alla riflessione della luce sullo schermo. Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  33. ALTRI RISCHI PER LA SALUTE • Dermatite irritativa: rara, al volto, causata dal campo elettrostatico

  34. PREOCCUPAZIONI INGIUSTIFICATE PER LA SALUTE • Radiazioni ionizzanti: pari al fondo naturale • Campi elettromagnetici: pari al fondo ambientale a 5 cm dallo schermo ed a 15 cm dal retro • Radiazioni ultraviolette: pari al fondo naturale a 5 cm dalloschermo

  35. PREOCCUPAZIONI INGIUSTIFICATE PER LA SALUTE • Non vi è rischio di cancro • Non vi è rischio di aborto

  36. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva I FILTRI Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  37. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva La migliore prevenzione dei fenomeni di riflessione della luce sul video, piuttosto che con l’impiego di filtri o spray antiriflesso, e’ rappresentata dalla corretta collocazionedei terminali oltre che da unacorretta illuminazione Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  38. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva I FILTRI Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  39. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva CAUSE DI ASTENOPIA 2. Fattori ambientali 2.2 fattori ambientali non fotometrici • microclima (umidita’ relativa ambientale) • flussi d’aria elevati e costanti • cariche elettrostatiche • inquinamento “indoor” (Sick-building syndrome) Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  40. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva CAUSE DI ASTENOPIA 3. Funzionalita’ dell’organo visivo 3.1 fattori refrattivi e di binocularita’ • vizi refrattivi non corretti (inadeguata correzione) • difetti ortottici (strabismo o forie) 3.2 patologie oculari o correlate • patologie comuni (congiuntivite allergica, sinusite frontale,…) • patologie meno comuni (cicatrici corneali, cataratta,…) 3.3 utilizzo di lenti a contatto Di per se’ non costituisce un fattore di limitazione di idoneità ma può determinare una maggior probabilita’ di insorgenza di astenopia in relazione a: • problemi microclimatici • riduzione dell’ammiccamento o aumento della superficie oculare esposta Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  41. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva CAUSE DI ASTENOPIA 4. Fattori organizzativi • ripetitivita’ e monotonia • organizzazione del lavoro • rapporti di gruppo Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

  42. DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI • Alcuni muscoli ed articolazioni sono sottoposti a posture fisse, mentre i muscoli delle mani e delle braccia si muovono incessantemente. • Le tensioni muscolari impediscono il normale afflusso di sangue a muscoli, tendini, nervi, dischi intervertebrali.

  43. DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI • Nel tempo si possono manifestare micro-lesioni, dolori, infiammazione dei tendini, compressione dei nervi (tendiniti, tenosinoviti, sindrome del tunnel carpale). • Alcune disfunzioni fisiche (diabete, peso eccessivo, artrite, ipertensione, fumo, gravidanza) ed attività extra-lavorative (sport, hobbies) aumentano il rischio di questi disturbi.

  44. SINTOMI MUSCOLO-SCHELETRICI • Tendiniti: dolori a livello delle articolazioni del braccio o della mano durante i movimenti • Sindrome del tunnel carpale: indolenzimento, torpore, formicolii alle mani, perdita di forza delle mani • Artrosi cervicale: indolenzimento, senso di peso, dolori al collo ed alle braccia

  45. POSSIBILI CAUSE DI DISTURBI ALLA COLONNA ED AGLI ARTI • Errata disposizione o regolazione di arredi e computer • Postura fissa e/o scorretta per lunghi periodi • Capo e tronco protesi in avanti • Spalle contratte nella digitazione o nelle pause • Ricevitore del telefono tenuto a lungo tra testa e spalla • Attività extra-lavorative, hobbies (sport pesanti, ecc...)

  46. PREVENZIONE DEI DISTURBI ALLA COLONNA ED AGLI ARTI • Scegliere attrezzature adattabili alle proprie esigenze • Adottare una postura rilassata: il tronco sullo schienale tra 90° e 110° • Variare spesso la posizione del corpo • Effettuare pause brevi ma frequenti • Variare le attività nel corso della giornata • Regolare con cura la posizione, l'altezza e la distanza del monitor

  47. POSSIBILI CAUSE DI DISTURBI A BRACCIA, POLSI E MANI • Movimenti rapidi, ripetitivi e prolungati su tastiera e mouse • Forza eccessiva nel digitare e nello stringere il mouse • Polsi piegati verso l'alto e non allineati agli avambracci

  48. PREVENZIONE DEI DISTURBI A BRACCIA, POLSI E MANI • Ridurre i movimenti rapidi e ripetitivi prolungati • Mantenere gli avambracci paralleli al pavimento e bene appoggiati sul tavolo • Mantenere polsi distesi e dritti nella digitazione

  49. FISIOPATOLOGIA Fisiopatologia muscolo-scheletrica • L’impiego richiesto all’apparato muscolo-scheletrico di un operatore VDT/PC si caratterizza per: • postura assisa protratta • possibile uso intensivo della tastiera e dei sistemi di puntamento • I segmenti corporei maggiormente interessati sono collo, schiena, spalle, braccia e mani. La sintomatologia è in genere rappresentata da formicolii, intorpidimento, rigidità e dolore, prevalentemente connessi a fenomeni di sovraccarico dei dischi intervertebrali, ad affaticamento muscolare, ad infiammazione delle strutture tendinee coinvolte, a compressione di nervi. • Le cause principali sono rappresentate da: • posizioni di lavoro inadeguate per disergonomie della postazione di lavoro (caratteristiche strutturali e posizionamento degli arredi e delle apparecchiature) • mantenimento della posizione operativa di lavoro per molte ore, con poche interruzioni • movimenti ripetitivi e rapidi (digitazione, microscivolamenti e pressioni) esercitati manualmente su tastiera e con sistemi di puntamento vari • sollevamento dell’arto superiore dedicato all’uso dei diversi sistemi di puntamento Esposizione professionale a strumenti muniti di videoterminale

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