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“In tutte le lacrime indugia una speranza”

“In tutte le lacrime indugia una speranza”. Lavoro selezionato per FOCUSCUOLA Anno Scol. 2012/13 Referente Prof.ssa CRUSCOMAGNO MIRELLA. Sulle lacrime….

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“In tutte le lacrime indugia una speranza”

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Presentation Transcript


  1. “In tutte le lacrime indugia una speranza” Lavoro selezionato per FOCUSCUOLA Anno Scol. 2012/13 Referente Prof.ssa CRUSCOMAGNO MIRELLA Sulle lacrime….

  2. Nessuno sa con certezza perché gli esseri viventi piangono. Ci sono due tipi di lacrimazione : la lacrima spontanea o continua che inumidisce gli occhi e la lacrimazione riflessa che agisce subito quando qualche corpo estraneo irrita l'occhio. Prerogativa degli esseri umani è la lacrimazione causata da particolari stati emotivi come il dolore, ma sembra che ancora questo non sia ben compreso. Nel corso di uno studio hanno confrontato le lacrime provocate da un agente irritante (una cipolla) con quelle provocate da particolari stati emotivi (guardare un film triste). Le lacrime del secondo tipo avevano una maggiore concentrazione di proteine : circa il 24 per cento in più .

  3. Le lacrime non sono tutte uguali: si distinguano in “BASALI” utili a lubrificare l’occhio; “RIFLESSE” utili ad espellere corpi estranei, ed “EMOTIVE” solo queste ultime sono una caratteristica del genere umano ed hanno una diversa composizione: contengono livelli più alti di proteine, manganese (essenziale per la coagulazione del sangue), potassio (regola la pressione )e ormoni come la prolattina (che svolge un ruolo chiaro nel sistema immunitario). Secondo alcuni studi le lacrime emotive sono comparse prima del linguaggio, quando l’emisfero destro (sede degli impulsi e dell’emotività) dominava la vita dei nostri antenati. Per il pianto il linguaggio non serve, anzi: se scoppiamo a piangere non riusciamo più a parlare. Si ipotizza così la “teoria del recupero:” il corpo trova in un pianto liberatorio più facilmente il suo equilibrio.

  4. Secondo William Frey , professore nell’Università del Minnesota , le lacrime emotive riescono a “ eliminare le sostanze chimiche che aumentano durante un evento traumatico, prevenendo il rischio di infarto e favorendo quindi la sopravvivenza dell’uomo “. Le lacrime lanciano un segnale di aiuto e riducono in tal modo l’aggressività di chi ci sta di fronte. Anche i bambini, a 3 mesi di età, lanciano un segnale di aiuto con le lacrime perché vogliono protezione e vicinanza . A volte però esprimono volontà di allontanamento dell’altro e quindi hanno una funzione opposta a quella di aiuto. Il pianto può avere anche una funzione purificatrice e può aiutare a sfogare ansie o conflitti interiori.

  5. Le donne piangono più facilmente degli uomini. Anche i bambini e le bambine piangono più o meno allo stesso modo, tuttavia dopo la nascita occorrono giorni o settimane prima che il neonato pianga per stimoli emotivi. Nell'adolescenza , tuttavia , cominciano a svilupparsi le differenze, probabilmente a causa di condizionamenti sociali . Fino all'adolescenza la prolattina, cioè l’ormone che stimola la produzione di latte, si trova nei giovani di sesso maschile e femminile . Tra i 13 e i 16 anni, nelle donne aumenta il livello di prolattina che è presente nelle lacrime e si accumula nel corpo in situazioni di stress . E’ questo il motivo per cui le donne piangono più facilmente e più frequentemente degli uomini. Si è scoperto che c’è un legame fra il trattenere le lacrime e un ‘ incidenza maggiore di disordini interni legati allo stress , come ulcere e coliti . Perciò qualsiasi cosa le provochi , sia una lode o una pesante offesa , una forte risata o un periodo di sconforto , il conseguimento di un importante risultato o una insopportabile delusione , si ha immediatamente una quantità di lacrime per esprimere le proprie emozioni .

  6. Le lacrime rendono più facile la comunicazione soprattutto quando il groppo in gola impedisce l’espressione verbale. Noi arrivate in Italia dal Marocco e dalla Romania abbiamo pianto lasciando la nostra patria , i nostri affetti , i nostri amici , le nostre abitudini , il nostro clima , la comunicazione continua con la nostra lingua . Il distacco inizialmente è stato drammatico ,sentivamo di essere sempre guardate con sospetto. Tutte queste sensazioni non facevano che acutizzare il nostro dolore perché il senso di disadattamento che avvertivamo era troppo forte. E a casa, specialmente di notte, sole con i nostri pensieri , spesso le lacrime erano l’unica nostra compagnia. Pensavamo che saremmo rimaste sempre sole e che la nostra vita si sarebbe fermata e quel futuro migliore che credevamo di trovare era solo un’illusione. E dunque ogni lacrima che versavamo non era di gioia ma di dolore e i nostri cuori sognavano in segreto un miracolo d’amore e di amicizia . Ora le nostre lacrime sono simili a quelle dei nostri amici italiani e, quando il pianto ci assale , troviamo in loro appoggio e solidarietà e così diventano sempre più un lontano ricordo. Non ci sentiamo più spaesate ma parte integrante della società che ci ha accolte . Ora sappiamo che il futuro , anche con le difficoltà che interessano comunque tutti , non ci spaventa più e un sole radiosoillumina i nostri cuori.

  7. Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore. Charlie Chaplin

  8. Terra straniera All’estero in terra straniera dove tanti italiani viviamo andiamo tutti a lavorare con la speranza di guadagnare . Andiamo via senza parole Senza sapere l’avvenire Ma è questa un’avventura Vivere in terra straniera ? Il lavoro più duro è alla nostra cura e vecchie dimore abbiamo per dormire con il motto scritto sui muri “straniero vai fuori “ Noi vogliamo vivere sicuri per oggi e l’indomani noi vogliamo vivere umani è questo che chiediamo . A sera alle nostre case pensiamo alle nostre terre all’amore lontano . Madonna non farci avvilire ma dacci la forza di sperare . Mentre nel sonno le nostre madri vediamo il cuore si affanna di amore e dolore una voce ci dice : “ebbene viviamo, il nostro dì non è molto lontano “ Da “ Cuore d’emigrante “ di Vittorio Pesca

  9. Se guardi indietro potresti ricordare qualcosa che non tornerà più. Se guardi avanti potresti pensare a qualcosa che non arriverà mai. Chiudi gli occhi e riaprili solo quando avrai la forza di tornare indietro senza piangere e guardare avanti sorridendo. Anonimo GRAZIE PER L’ATTENZIONE Elena ,Sihame e Alexandra Classe 2B IPSSAR Castrovillari.

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