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STATO DI SALUTE IN AFRICA

STATO DI SALUTE IN AFRICA. Mortalit à Neonatale. Fonte: Danny Dorling, Worldmapper: The Human Anatomy of a Small Planet, PLoS Medicine , January 2007: Volume 4, Issue 1, e1. Viviamo in un mondo ineguale L’effetto coppa di champagne.

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STATO DI SALUTE IN AFRICA

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Presentation Transcript


  1. STATO DI SALUTE IN AFRICA

  2. Mortalità Neonatale Fonte: Danny Dorling, Worldmapper: The Human Anatomy of a Small Planet, PLoS Medicine, January 2007: Volume 4, Issue 1, e1

  3. Viviamo in un mondo inegualeL’effetto coppa di champagne La distribuzione delle ricchezze avviene in modo molto ineguale • Le entrate delle 500 persone più ricche delle terra superano quelle di 416 milioni di poveri • Per battere la povertà estrema basterebbero 300 miliardi di dollari. Meno del 2%delle entrate del 10% più ricco della popolazione mondiale!

  4. Indicatori di Base

  5. Alimentazione

  6. Le ragioni storiche • Almeno 300 anni di schiavismo con più di 5 milioni di deportati (con una mortalità anche del 70% nelle navi negriere). • Il colonialismo ed il saccheggio. • La distruzione delle culture e delle tradizioni. • La stesura di confini per esigenze di spartizione fra le grandi potenze.

  7. La decolonizzzione Anni 60-70: processo di decolonizzazione. In alcuni paesi avviene pacificamente (Uganda), in altri a seguito di guerre (Kenya, Zimbabwe, Mozambico …. ) Tunisia 1956 Ghana 1957……………………………….Namibia 1990 PROBLEMI APERTI: • Assenza di “quadri” formati • Strutturazione di sistemi burocratici, economici e socio-sanitari • Diffusione di movimenti nazionalisti e socialisti (paesi non- allineati) • Nuove teorie dello sviluppo sulla crescita socio-economica a lungo termine

  8. Sanità in Africa • Sistemi sanitari estremamente deboli, con risorse molto scarse • La maggior parte degli ospedali apparteneva alle congregazioni missionarie • Rete di dispensari, centri di salute e maternità • Non esiste una rete di medicina di base • Situazioni igieniche ed abitative molto precarie • Campagne vaccinali grazie all’ UNICEF

  9. L’Africa senza pace • Attualmente ci sono ancora 18 Paesi con guerre civili, conflitti interetnici o guerriglie croniche in atto. • Attualmente 7.200.000 Africani sono rifugiati o sfollati nei loro Paesi. • Tra i problemi maggiori ci sono quelli dei militari e dei guerriglieri “disoccupati” dopo i conflitti e quello dei bambini soldati. • Ci sono persone che sono nate in guerra e che non sanno come si vive senza la guerra. • Ci sono ancora 18.000.000 di mine in attesa di un potenziale obbiettivo.

  10. Guerra e mortalità infantile • Dal secondo conflitto mondiale in poi, oltre il 90% dei caduti nelle guerre sono civili, in metà dei casi bambini. • Nell'ultimo decennio, l'impatto della guerra sui bambini è stato più brutale che mai: vittime di attacchi contro le scuole e di rapimenti per costringerli a combattere come soldati, per ridurli a schiavi sessuali o in condizioni di servitù. E nelle zone di conflitto la loro vulnerabilità è spesso accresciuta dal fatto che la violenza colpisce la loro naturale linea di difesa, i genitori. • Uccisione o mutilazione di bambini: almeno 1/3 delle vittime di residuati bellici sono bambini.

  11. Guerra e mortalità infantile • Arruolamento e utilizzo di bambini soldato: nel 2002, l'arruolamento illegale di bambini veniva segnalato in 18 paesi in guerra; nel 2004 tale pratica veniva registrata in 43 paesi. • Sfollamento forzato di popolazioni: ai bambini che muoiono per i combattimenti se ne aggiungono molti altri che perdono la vita per malattie e malnutrizione, effetto diretto delle condizioni disastrose in cui sono costrette a vivere le popolazioni colpite dalla guerra: nel 2006, 18,1 milioni di bambini sono stati costretti ad abbandonare le proprio comunità, 5,8 milioni ridotti alla condizione di profughi e 8,8 milioni sfollati all'interno dei confini dei loro paesi.

  12. AFRICA Negli ultimi 20 anni: mortalità infantile speranza di vita alla nascita esplosione pandemia di AIDS morbilità e mortalitàper malattie infettive C’ è posto per l’ Africa nel 21° secolo?

  13. Di che cosa muoiono i bambini in Africa ? Nel sud del mondo si muore soprattutto di: • malaria • tubercolosi • diarrea • morbillo • infezioni respiratorie • AIDS

  14. La Trappola della Povertà    CIBO POVERTA’ ISTRUZIONE MALATTIE  IGIENE  

  15. La trappola medica della povertà Nonostante le raccomandazioni: diminuisce la quota di PIL destinata alla spesa sanitaria (2-3 $/pro capite contro i 14$ raccomandati dal pacchetto degli interventi essenziali) dilaga la privatizzazione dilaga l’uso indiscriminato di farmaci Le due tendenze che si diffondono sono: User fees nei servizi pubblici Out-of-pocket expenses nei servizi privati Rappresentano la trappola medica della povertà

  16. SPESA SANITARIA PRO-CAPITE in USD

  17. Spesa sanitaria, livello di reddito e stato di salute

  18. Indicatori del livello di vita • alimentazione(razione giornaliera di calorie, razione media di proteine animali) • stato sanitario(mortalità infantile, n° ospedali, n° medici, accesso a medicinali, condizioni igieniche, accesso a fonti di acqua potabile, costo del servizio medico-sanitario) • grado di istruzione : % alfabetizzazione, % alfabetizzazione femminile, tasso di scolarità (N° studenti ogni 1.000 abitanti), tasso di scolarità femminile, tasso di scolarità rurale • stato della donna nella società (accesso all’istruzione e all’impiego) • stato giudiziario “Lo sviluppo umano e i diritti umani vanno di pari passo e si rinforzano l’un l’altro, al fine di assicurare il benessere e la dignità di tutte le persone” • accesso alle tecnologie informatiche e di telecomunicazione (numero telefono/radio/televisione per 100 o 1000 abitanti,numero provider sul territorio nazionale, numero reti televisive / quotidiani).

  19. HDI Human Development Index Dal 1990 UNDP produce annualmente lo Human Development Report: analisi globale dello stadio di avanzamento dello sviluppo. Il Rapporto presenta lo Human Development Index, un indicatore composito creato ad hoc per definire il grado di sviluppo dei paesi, integrando 3 indicatori: • PIL • alfabetizzazione • speranza di vita L’HDI o, in italiano, ISU (Indice di sviluppo Umano) ha valori compresi tra 1 (Massimo) e 0.

  20. L’Indice di Sviluppo Umano

  21. CIRCOLO VIZIOSO Incapacità di generare risorse Maggior prevalenza di malattie Scarsa risposta al bisogno di salute Macroeconomics and Health

  22. I servizi non giungono ai poveri per 4 ragioni principali • I non poveri fruiscono della maggior parte delle spese governative • I finanziamenti non raggiungono le periferie • Medici e infermieri assenti dai servizi • I poveri “chiedono poco” (lack of demand)

  23. Personale sanitario in Africa

  24. Inequities Europe, N. America (150 to 940 per million) Asia (10 to 70 per million) medici / milione di persone Africa (1 to 30 per million) Diseguaglianze personale sanitario – variazione di 100 volte di medici per milione di popolazione Source: WHO/HST/GSP/94.1 (1994)

  25. A livello macroeconomico, lo stato di salute sembra spiegare una parte importante delle differenze nei tassi di crescita economica. Infatti, nel periodo 1965-1994, la crescita economica dei paesi con tassi di mortalità infantile inferiori è stata più alta di quella dei paesi con una mortalità più elevata; le analisi statistiche disponibili mostrano che per ogni 10% di crescita nella speranza di vita alla nascita si registra un aumento della crescita economica annua di almeno lo 0,3-0,4% anche controllando per le variabili macroeconomiche standard.

  26. Nei paesi con alti tassi di mortalità infantile e di quella dei bambini sotto in cinque anni le famiglie, per compensare le morti precoci cercano di avere molti figli nella speranza che qualcuno di essi sopravviva fino alla vecchiaia dei genitori. Tuttavia, l’aumento del numero di figli riduce la capacità delle famiglie di investire nella salute e nell’istruzione dei figli stessi.

  27. La malattia ha effetti negativi anche sugli investimenti domestici e stranieri in attività produttive e su quelli in infrastrutture. Indipendentemente dalla produttività individuale, la malattia crea un alto turn over della forza lavoro ed ha effetti sui profitti delle imprese. Nei paesi poveri, infatti, l’elevata prevalenza di malattie frena lo sviluppo di interi settori industriali come l’agricoltura, il settore minerario, manifatturiero e turistico. Questi effetti negativi sull’economia mettono i crisi anche la capacità dei governi nazionali di rispondere al bisogno di assistenza sanitaria; l’effetto combinato delle minori capacità di generare risorse da destinare al settore sanitario attraverso la fiscalità generale, causate dalla diminuzione dell’attività economica, e dell’aumento della domanda di assistenza e quindi di risorse causate dal peggioramento dello stato di salute, generano un deficit di bilancio che, a sua volta, rischia di avere ulteriori effetti negativi sull’economia.

  28. Infine nei paesi poveri i segmenti della popolazione più poveri raramente sono assicurati contro la malattia e, quindi, quando incorrono in malattie gravi sono costretti a vendere i propri, già scarsi, fattori produttivi come, ad esempio, l’attrezzatura agricola e il bestiame o ad ipotecare i terreni per sopravvivere alla perdita di reddito dovuta alla malattia e per pagare l’assistenza sanitaria: da questa situazione di miseria spesso non escono più.

  29. CMH - 2001

  30. Malnutrizione • Ogni anno malattie e malnutrizione uccidono quasi 10 milioni di bambini di età inferiore a 5 anni, e in metà dei casi i decessi si concentrano nelle prime settimane di vita. • In alcuni paesi dell'Africa subsahariana, la mortalità infantile è talmente elevata che un quinto dei bambini muoiono prima di compiere cinque anni: un tasso cinquanta volte superiore a quello che si registra in Italia! • Molti, fra i bambini che sopravvivono alle malattie, crescono con ritardi fisici o mentali, senza riuscire a sviluppare appieno le proprie potenzialità.

  31. Malnutrizione • Sette volte su dieci, cause della mortalità infantile sono malattie banali, come la diarrea, o facilmente curabili, come il morbillo, la malaria o le infezioni dell'apparato respiratorio. In metà dei casi, gli effetti della malattia sono resi letali da uno stato di debilitazione complessiva dovuto alla malnutrizione o a carenze vitaminiche. • Dal 1990 al 2000 la mortalità infantile nei Paesi in via di sviluppo è calata del 14%, la polio è quasi stata debellata, le disfunzioni da carenza di iodio sono state ridotte di due terzi grazie alle massicce campagne di iodurazione del sale da cucina, i tassi di copertura vaccinale si sono stabilizzati al di sopra del 70% della popolazione infantile globale

  32. Malnutrizione • La malnutrizione è una emergenza invisibile. Proprio come in un iceberg, la sua minaccia reale giace non vista, sotto la superficie. • Ogni anno essa incide all'incirca per il 40% della mortalità infantile globale (pari a 10,6 milioni di decessi annui fra i bambini da 0 a 5 anni), cifra alla quale vanno aggiunti un milione e mezzo di morti per conseguenze legate al mancato allattamento al seno. • A differenza di quanto ritiene la maggioranza delle persone, solamente una piccola frazione delle morti per malnutrizione consiste in vere e proprie morti per fame, a seguito di eventi catastrofici come una carestia o una guerra.

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