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Psicologia. Anno Accademico 2004-2005. Anna M. Borghi annamaria.borghi@unibo.it Sito web: http://gral.ip.rm.cnr.it/borghi. La memoria. 1. I compiti più usati per studiare la memoria 2. I processi di memoria a. Codifica b. Ritenzione c. Recupero d. Oblio 3. I sistemi di memoria

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  1. Psicologia Anno Accademico 2004-2005 Anna M. Borghi annamaria.borghi@unibo.it Sito web: http://gral.ip.rm.cnr.it/borghi Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  2. La memoria 1. I compiti più usati per studiare la memoria 2. I processi di memoria a. Codifica b. Ritenzione c. Recupero d. Oblio 3. I sistemi di memoria La memoria a breve termine come memoria di lavoro La Memoria a Lungo Termine Memoria episodica, memoria semantica – conoscenza procedurale e dichiarativa Memoria retrospettiva e prospettica 4. Una visione nuova: oltre i sistemi di memoria -> la memoria per agire 5. Memoria e immagini mentali Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  3. Compiti per studiare la memoria: rievocazione e riconoscimento 2 classi di compiti:  a.rievocazione (libera, seriale o guidata) • libera, senza cue (=indizi, stimoli) ; effetti di posizione seriale: effetto di priorità ed effetto di recenza. • seriale: ripetizione di una serie di items dopo la loro presentazione: usata per cogliere lo “span” di memoria (cioè quanti elementi contiene la memoria) • guidata: uso di cues di natura semantica, fonemica ecc. in genere va meglio della rievocazione libera. b.riconoscimento (a scelta multipla o sì/no). piu’ facile della rievocazione guidata: maggiore sostegno del contesto di recupero. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  4. Altri compiti e misure per studiare la memoria Oggi anche altre misure: questionari, diari e altre misure implicite. Esempi: • test sulla conoscenza concettuale (es. categorizzare stimoli), lessicale (es. decisione lessicale) e percettiva (es. riconoscimento di volti, denominazione di figure) • test sulla conoscenza procedurale (es. soluzione di problemi, prove di abilità motoria) Misure: • primarie: es. accuratezza dell’informazione ricordata. Ma problema: omissione considerata errore, ma non necessariamente vuoto di memoria. • secondarie: es. tempo per fornire la risposta. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  5. I processi di memoria: le diverse fasi La memoria non consiste di un singolo processo. Fasi nei processi di memoria: codifica (registrazione) ritenzione recupero oblio (eventuale) Analogia con il computer: Inserire dati tramite la tastiera Salvare files sul disco fisso Aprire i files e mostrare i dati sul monitor Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  6. I processi di memoria: la codifica (encoding) Codifica = processo consistente di un insieme di regole e operazioni che convertono l’informazione proveniente dall’esterno in una traccia che può essere conservata La ripetizione semplice non aiuta a codificare e mantenere informazioni nella memoria a lungo termine (reiterazione di mantenimento) E’ piu’ efficace ripetere l’informazione associandola a qualche forma di significato(reiterazione elaborativa) Particolarmente utili le associazioni con informazioni che riguardano noi stessi che attivano immagini visive Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  7. I processi di memoria: la codifica e la teoria dei livelli di elaborazione Teoria dei livelli di elaborazione (Craik & Tulving): distinzione tra codifica superficiale / profonda (semantica): Codifica superficiale Caratteristiche fisiche dello stimolo Codifica intermedia Caratteristiche fonetiche Codifica profonda Caratteristiche semantiche Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  8. La codifica: come migliorarla Modalita’ di organizzazione del materiale che facilitano la codifica: • chunking: gli items si ricordano meglio se in blocchi; • associazione dell’informazione a rime o ritmi; • mnemotecniche a carattere immaginativo; Caratteristiche che facilitano comprensione e codifica, ad es. di un brano: • esempi esplicativi; • figure; • domande aggiunte; • organizzatori anticipati: sommari in forma verbale o visiva che precedono il brano. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  9. I processi di memoria: il mantenimento (storage) La traccia di memoria permane? Punto controverso. a. La traccia resta se la codifica e’ profonda b. La memoria è un processo ri-costruttivo Elizabeth Loftus, studi sulla testimonianza oculare: se informazioni fuorvianti durante l’intervallo di ritenzione il ricordo viene distorto. • se immaginazione vivida di un evento, difficile ricordare se effettivamente successo o no. • si accettano informazioni fuorvianti se i ricordi dell’evento originale non sono perfetti. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  10. I processi di memoria: il mantenimento (storage) Confronto tra medie. Scala 1-3 punti: Quanto sei certo/a di..? Clinico che interpreta un sogno come prova di un evento traumatico prima dei 3 anni. False credenze. Items critici: perso in un luogo pubblico, abbandonato dai genitori, abbandonato e perso in luogo non familiare. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  11. I processi di memoria: il mantenimento (storage) Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  12. I processi di memoria: il recupero (retrieval) Principio della specificita’ di codifica: la traccia dell’evento e il cue devono essere compatibili per un recupero migliore. I soggetti apprendono delle parole sott’acqua o sulla terra. Si ha un ricordo libero (non un riconoscimento) migliore se il contesto di codifica e di recupero e’ lo stesso. Effetto del contesto esterno. Effetto anche di alcool, droghe, stato d’animo: recupero migliore se stesse condizioni durante la codifica e il recupero. Effetto del contesto interno. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  13. I processi di memoria: l’oblio - Ebbinghaus Curva dell’oblio di Ebbinghaus (1885): calo iniziale, poi più ridotto. Grandi variazioni per forma e quantità dell’oblio: molto dipende dal tipo di informazione che va ritenuta, dal tempo per apprenderla, dalle condizioni di recupero, dalla motivazione ecc. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04 Slide 21 of 58

  14. I processi di memoria: l’oblio – La legge del disuso 1.il tempo deteriora i ricordi: legge del disuso o teoria del decadimento della traccia. Apprendimento di sillabe senza senso. Soggetti testati dopo 1, 2, 4, 6, 8 ore. 2 condizioni: veglia, sonno Se teoria del decadimento, le due condizioni NON dovrebbero differire Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  15. I processi di memoria: l’oblio – La teoria dell’interferenza 2.Competizione tra tracce simili.Teoria dell’interferenza, più recente. La causa dell’oblio non è il tempo ma ciò che intercorre tra apprendimento e recupero. Interferenza retroattiva: la nuova informazione inibisce il recupero di informazioni vecchie. Anche interferenza proattiva: le informazioni vecchie inibiscono il recupero di materiale appreso di recente. Disegni sperimentali per studiare l’interferenza: Retroattiva: Gruppo Interferenza    Studio A    Studio B   Test A Gruppo Controllo      Studio A       -      Test A Proattiva: Gruppo Interferenza    Studio A    Studio B   Test A Gruppo Controllo      -     Studio B Test B Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  16. I processi di memoria: l’oblio – La teoria dell’inesistenza dell’oblio 3.l’oblio non esiste: traccia non persa ma temporaneamente inaccessibile. Bahric (84): permastore, sistema di memoria permanente. Informazioni temporaneamente non ricordate possono riemergere con modificazioni del contesto e del compito: es. compagni di classe, lingue straniere. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  17. I sistemi di memoria. Il registro sensoriale Detto anche memoria ICONICA Funzione – trattiene l’informazione finche’ non viene processata Capacita’ - ampia Durata – Breve (250-300 msec informazione visiva, 2-3 sec uditiva) Codifica – copia (pre-categoriale) Modalita’ – magazzino separato per ogni modalita’ sensoriale Dimenticanza – decadimento Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  18. I sistemi di memoria. Il registro sensoriale Gli esperimenti di Sperling Resoconto completoConcentrati sulla "x" al centro dello schermo. La "x" sara’ seguita da un gruppo di lettere. Cerca di ricordarle tutte. Resoconto parzialeConcentrati sulla "x" al centro dello schermo. La "x" sara’ seguita da un gruppo di lettere e da un suono. Se senti un tono alto devi riportare le lettere nella fila in alto, se un tono intermedio le lettere della fila al centro, se un tono basso le lettere nella fila in basso. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  19. I sistemi di memoria. Il registro sensoriale Evidenze a favore del registro sensoriale M N X L R T S P K Y G B Matrice di lettere presentata per 50 msec. I soggetti ricordano solo 4-5 lettere. Se stimolo acustico indicante una fila la percentuale di ricordo aumenta. Cala pero’ in funzione dell’intervallo tra stimolo e tono. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  20. I sistemi. Memoria a breve e lungo termine, MBT e MLT Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  21. Evidenze a favore della distinzione MBT-MLT Anni ’60. Capacita’ limitata MBT: studi sullo “span” di memoria e sugli effetti di posizione seriale. Miller (1956): magico numero 7 +-2. Raggruppamento (chunks). Effetti di recenza (MBT) e di priorita’ (MLT). Evidenze: Magico numero 7: presentazione per breve tempo di elementi in numero crescente: quanti se ne ricordano? SPAN (ESTENSIONE) della memoria. Paradigma diBrown-Peterson: 3 consonanti da rievocare dopo un intervallo variabile (fino a 18 sec.), poi compito distraente (contare all’indietro per tre), poi ripetizione lettere: prestazioni scarse. Oblio in MBT dovuto al decadimento della traccia e non all’interferenza (numeri diversi dalle lettere). Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  22. Modelli del doppio magazzino: Atkinson e Shiffrin Un esempio: il Modello di Atkinson e Shiffrin (68): i. I magazzini sensoriali elaborano l’informazione in parallelo ii.la mandano nel magazzino a breve termine che la mantiene accessibile temporaneamente - MBT iii.poi la trasferisce nel magazzino e a lungo termine. Trasferimento nella MLT funzione del tempo trascorso nella MBT. MLT Attenzione! I 3 magazzini di memoria non sono visti come strutture anatomiche cerebrali ma come tipi di memoria distinti funzionalmente. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  23. Il modello di Atkinson e Shiffrin Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  24. I sistemi di memoria: oggi Studi recenti: l’idea dicotomica (MBT/MLT) della memoria viene messa in crisi. 3 direzioni: A.accento sui processi di codifica in MLT e importanza della natura dell’elaborazione. Es. teoria dei livelli di elaborazione: mantiene la differenza tra MBT e MLT ma si concentra sui processi. Un unico magazzino, memoria primaria parte consapevole, secondaria il resto. B.non distinzione tra sistemi: immagazzinamento nelle stesse unità neuronali che hanno codificato l’informazione; il successo del recupero dipende dal fatto che i cues riattivino le tracce formatesi durante la codifica. C.approccio multicomponenziale (Baddeley; Shiffrin): la MBT include tanti sottosistemi da non essere più unica. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  25. La MBT come memoria di lavoro Memoria di lavoro (working memory) = sistema deputato al mantenimento e elaborazione temporanea dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi. Baddeley: Compito: apprendere una lista di parolepresentate visivamente e ricordare cifre presentate uditivamente: c’è lieve decadimento ma buona prestazione: Evidenze: doppio compito: se codifica acustica non interferenza di un compito visivo-spaziale. Basi neurali. Compito: prestare attenzione solo alla posizione di lettere in un quadrante o solo all’identita’ delle lettere. PET. Informazione spaziale: emisfero destro, verbale: emisfero sinistro. Quindi: la MBT non e’ un sistema unitario. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  26. I sistemi della memoria di lavoro Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  27. I sistemi della memoria di lavoro Sistema esecutivo centrale (SED): sistema attentivo piu’ che di memoria, a capacita’ limitata. Controlla diversi sottosistemi: ·       Loop articolatorio: 2 sottosistemi: a) magazzino fonologico (circa 2 secondi); b) componente di natura articolatoria: es. ripetizione numero di telefono. Emisfero sinistro. ·       Taccuino visuo-spaziale: memoria di lavoro visiva, per spiegare i processi di immaginazione. Componente passiva (magazzino visivo) e processo attivo di ripetizione.  Emisfero destro. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  28. Memoria procedurale, episodica e semantica Conoscenza dichiarativa (accessibile direttamente): memoria episodica e semantica(Tulving, 1972) Conoscenza procedurale (accessibile solo svolgendo l’azione): memoria procedurale es. Andare in bicicletta Van den Bergh & al. (90): i dattilografi preferiscono scegliere coppie di lettere che si battono con dita differenti: quindi parte della codifica delle lettere è in termini di programmi motori. La prima a svilupparsi nell’infanzia Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  29. Il sistema biologico della memoria corteccia prefrontale: codifica e recupera informazione; Ma codifica emisfero sinistro, recupero emisfero destro Ippocampo e corteccia temporale: immagazzina ricordi episodici e semantici. Ippocampo: ruolo di consolidamento, connessione con conoscenze precedenti. cortecce associative e sensoriali: aspetti della memoria percettiva implicita; altre aree corticali e sottocorticali: apprendimento motorio implicito; memoria procedurale. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  30. Memorizzazione Memoria = frutto di qualche modificazione inizialmente temporanea (MBT), poi permanente (MLT) delle sinapsi. Regola di Hebb, psicologo canadese, 1949: la coincidenza temporale di un neurone presinaptico con uno postsinaptico ne rafforza la connessione. Es. 2 input deboli, A e B, associati ad uno forte, C. Se A e C sono temporalmente vicini, si rafforza il nesso tra A e C e non tra B e C. Plasticità sinaptica. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  31. Evidenze a favore dell’esistenza di sottosistemi: amnesia Amnesia = deficit della memoria in seguito a lesioni cerebrali, traumi psicologici, malattie, alcolismo, elettroshock etc. Danni al sistema limbico (ippocampo) Studi delle “doppie dissociazioni”: evidenza dell’esistenza di sottosistemi. L’amnesia può riguardare: conoscenze nuove o precedenti, memoria a lungo o breve termine, memoria episodica, conoscenza procedurale. Casi di amnesia anterograda: incapacita’ di acquisire informazioni nuove. Casi di amnesia retrograda: incapacita’ di ricordare quanto avvenuto prima del danno. Casi di amnesia transiente: scomparsa in 24-48 ore. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  32. Evidenze a favore dell’esistenza di sottosistemi: amnesia Amnesici: memoria implicita (riconoscimento) ma incapacita’ di far uso della memoria esplicita (ricordo). Ma dati controversi: anche per i controlli il riconoscimento va meglio del ricordo. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  33. Evidenze a favore dell’esistenza di sottosistemi: amnesia Amnesici: studi con priming. Memoria implicita (riconoscimento) preservata ma incapacita’ di far uso della memoria esplicita (ricordo). Ma dati controversi. Compiti: Studio di una lista di parole. Poi radici delle parole: devono completarle (memoria implicita) o dire la prima parola che viene loro in mente che inizia con quella radice (memoria esplicita). Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  34. Memoria episodica e semantica • Memoria episodica: • Memoria di episodi di vita di una persona • Riferimento al se’ (autobiografia) • Organizzata in base a spazio e tempo • Memoria semantica: • Memoria di parole, concetti, regole,idee • Conoscenza generale (enciclopedia, dizionario) • Organizzata per un recupero veloce Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  35. Memoria episodica e semantica: due sistemi distinti? • Visione tradizionale (ma ancora dominante). Sistemi separati nella MLT. Tulving (72): memoria episodica = riferita a esperienze specifiche (memoria autobiografica) con informazioni spazio-temporali su dove è stato l’evento; memoria semantica = trascende dalle condizioni in cui è stata formata. Evidenze: amnesia che intacca la memoria episodica, non quella semantica. • Visione alternativa: non distinzione episodico / semantico: sistema unico.Es. non ricordiamo dove e quando abbiamo appreso che Parigi è la capitale francese a causa dell'interferenza di diversi ricordi episodici. Le memorie differiscono per frequenza, contenuto, accessibilità ecc. ma ciò non implica sistemi separati. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  36. Memoria semantica: come studiarla • Compiti di associazione • Es. Cane – coda, abbaia, ne ho uno, mi piace - codifica • Compiti di generazione di caratteristiche • Es. Uccello – piume, coda, canta, cinguetta, zampe - codifica • Verifica di frasi (sentence verification) • Es. Il canarino e’ un uccello? - RT + errori • Verifica di categoria (category verification) • Es.canarino-uccello (si’) / canarino-nido (no) - RT + errori • Verifica di proprieta’ • Es. Canarino-zampe (si`) / canarino-coperchio (no) - RT + errori • Decisione lessicale • Parola – non parola - RT + errori Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  37. Alcuni disturbi della memoria: Alzheimer I Ss affetti da morbo di Alzheimer presentano un deterioramento della memoria semantica.  Hodges, Salmon e Butters (1992): batteria di test di memoria semanticasottoposti a pazienti e soggetti di controllo: - denominare il maggior numero di membri di una categoria - denominare l’oggetto rappresentato da un disegno - generare definizioni di parole I pazienti avevano prestazioni peggiori in tutti i test rispetto ai Ss di controllo. Le prestazioni in un test correlavano con quelle riportate negli altri test. Ciò suggerisce che l’Alzheimer non comporta l’incapacità di recuperare conoscenze esistenti, ma il deterioramento di conoscenze preesistenti.  Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  38. Alcuni disturbi della memoria: Alzheimer Esempi di test di memoria semantica per pazienti con Alzheimer e controlli: Denominazione Inclusione in categorie Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  39. I modelli a rete - Hierarchical semantic network – Collins e Quillian, 1969 Assunti sulla modalita’ di rappresentazione • Organizzazione gerarchica dei concetti • Principio di economia cognitiva: proprieta’ codificate al livello piu’ alto possibile Verifiche sperimentali a) Effetto di grandezza di categoria: es. un pettirosso e’ un uccello / e’ un animale b) Economia cognitiva: es. un uccello ha le piume / ha la pelle Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  40. Come funziona il modello Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  41. Problemi del modello di Collins e Quillian a) Limiti dell’assunzione gerarchica 1) opposto dell’effetto della grandezza di categoria • Un cane e’ un mammifero vs. E’ un animale • Un pettirosso vs. Uno struzzo e’ un uccello b) Limiti dell’economia cognitiva: Esempio      Distanza    RT         Esempio      Associazione  RT (msec) Banjo-strings     0     1100   goldfish-mouth   debole          1210 goose-wings      1     1150  elm-roots           media      1110 orange-edible    2     1060 orange-edible      alta         1060 RT legati piu’ al tasso di associazione che alla distanza nella gerarchia c) RT di frasi negative non previsti dal modelloFrasi non plausibili: RT(msec) A leopard is a snail.                               1500 Frasi plausibili:                 RT(msec)A tiger has a mane.                               1700 RT piu’ veloci per le frasi non plausibili. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  42. I modelli a rete - Il modello della diffusione dell’attivazione (Collins e Loftus, 1975) • Assunzioni: • Non gerarchico:la lunghezza dei legami rappresenta il grado di relazione. Il tempo di ricerca dipende dalla lunghezza delle connessioni • Diffusione dell’attivazione (Spreading Activation):l’attivazione di uno dei legami porta ad attivare parzialmente i nodi connessi. Il grado di attivazione cala con la distanza. • L’attivazione decresce con il tempo. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  43. Come funziona il modello Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  44. Previsioni del modello della “spreading activation” Previsioni: a. Effetti di tipicita’ : Un pettirosso e’ un uccello vs. Una gallina e’ un uccello. b. Priming Semantico: Compito di decisione lessicale (parola/non parola): prime    target    RT    bread      butter     600 nurse      butter     670 Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  45. I modelli a rete – Propositional network models – Anderson, 1983 • Assunzioni: • La conoscenza e’ rappresentata in reti. Le connessioni tra reti hanno la forma di proposizioni. • Es.The tall lawyer believed the men were from Mars. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  46. Modelli di confronto tra tratti (feature comparison models) Assunzione: Concetti rappresentati come insiemi di tratti Cane Cane da caccia [vivente [vivente coda coda abbaia ..... .... ottimo fiuto .....] .....] Tratti definienti vs. Tratti caratteristici:es. Relazioni tra concetti calcolate in base agli attributi comuni Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  47. Previsioni e problemi dei modelli di confronto tra tratti Previsioni: 1. Effetto dell’ampiezza di categoria: • Un pettirosso e’ un uccello vs.  E’ un animale. 2. Effetti di tipicita’ • Un pettirosso e’ un uccello vs.  Un pinguino e’ un uccello. 3. Rifiuto veloce di frasi false: • Un pipistrello e’ un uccello         vs. Una matita e’ un uccello • Problemi: • Tratti definitori? • Priming semantico (relazioni concettuali)? Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  48. Conclusioni sulla memoria semantica • Due questioni principali: • rappresentazione: rete o lista di tratti? • elaborazione : intersezione, attivazione di percorsi, confronto tra tratti? • Modelli attuali: • Reti neurali:modellate riprendendo la struttura del sistema nervoso.  • Mantengono molti degli assunti dei modelli di “spreading activation”. Ma livello sub-simbolico, non simbolico. Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  49. Macrostrutture della conoscenza: gli schemi Anni ‘70-’80: memoria semantica: Necessita’ di strutture piu’ ampie dei semplici “nodi concettuali” – schemi, frames, script – Riscoperta degli studi di Bartlett Riproduzioni ripetute: “Guerra di fantasmi” (Bartlett, Remebering, 1932) (lettura) Tendenza ad ogni riproduzione a rievocare peggio Ricordo migliore delle proposizioni importanti Omissioni, razionalizzazione, ricerca di un senso: Bartlett introduce il concetto di “schema” “il ricordo non è una rieccitazione di tracce isolate, fisse e senza vita, ma una costruzione immaginativa costruita dalla relazione del nostro atteggiamento verso un’intera massa attiva di reazioni passate organizzate e verso qualche dettaglio di rilievo che emerge sul resto, apparendo in forma di immagine sensoriale o in forma verbale.” Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

  50. Macrostrutture della conoscenza: schemi, frames, scripts Caratteristiche comuni a schemi/frame/script (Schank e Abelson, Minsky, Rumelhart, Bower) • Strutture con cui la nostra conoscenza e’ organizzata • Riguardano oggetti/eventi/situazioni • Utili per la comprensione: creano aspettative • Sono strutture generali, che incorporano informazioni su esemplari o eventi specifici • Influenzano il modo in cui interpretiamo e ricordiamo oggetti ed eventi Anna Borghi - Anno accademico 2003-04

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