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LE ALLERGIE RESPIRATORIE

"2° Corso ECM per Farmacisti”. LE ALLERGIE RESPIRATORIE. Roma (Provider Federfarma)10) Reggio Calabria Bari Napoli (2) Genova Bologna (2) Torino (2) Milano (3) Cagliari Firenze Catania Brescia Trieste Venezia Perugia Ancona Messina Verona Bergamo Varese Padova Udine.

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LE ALLERGIE RESPIRATORIE

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Presentation Transcript


  1. "2° Corso ECM per Farmacisti” LE ALLERGIE RESPIRATORIE • Roma (Provider Federfarma)10) • Reggio Calabria • Bari • Napoli (2) • Genova • Bologna (2) • Torino (2) • Milano (3) • Cagliari • Firenze • Catania • Brescia • Trieste • Venezia • Perugia • Ancona • Messina • Verona • Bergamo • Varese • Padova • Udine

  2. "2° Corso ECM per Farmacisti” CURA E AUTOCURA DELLE ALLERGIE RESPIRATORIE OGGI 48% Si Autocurano 22% Non si curano 30% Si curano tramite la prescrizione Prodotto senza consiglio Prodotto con consiglio dati kk Research 2002

  3. "2° Corso ECM per Farmacisti” CURA E AUTOCURA DELLE ALLERGIE RESPIRATORIE DOMANI 48% Si Autocurano 22% Non si curano 30% Si curano tramite la prescrizione Prodotto con consiglio Prodotto con consiglio

  4. "2° Corso ECM per Farmacisti” RAZIONALE Molti pazienti allergici non riconoscono i sintomi per cui non si rivolgono al medico o ricorrono temporaneamente all’ automedicazione con modalità spesso inadeguate e senza consultare un esperto.

  5. "2° Corso ECM per Farmacisti” I FARMACI DI AUTOMEDICAZIONE Farmaci che per la loro natura e obiettivo terapeutico sono concepiti e destinati all’uso autonomo da parte del cittadino, senza obbligo di intervento di un medico per la diagnosi, la prescrizione o la sorveglianza durante il trattamento Decreto Legislativo 539/1992 art.3, comma 1

  6. "2° Corso ECM per Farmacisti” AUTOMEDICAZIONE • L’automedicazione è un comportamento piuttosto diffuso in Italia utilizzata da 1 italiano su tre, con una durata del trattamento breve (3 gg e mezzo) (dati Eurisko 2003) • In particolare chi soffre di allergie, nel 48% dei casi si autocura, il 30% non si cura e solo il 22% consulta un medico (dati kk Research 2002) Cause principali dell’automedicazione: • Il paziente allergico trascura i sintomi • Scarsa disponibilità di informazioni sui sintomi allergici, pertanto vengono confusi con banali raffreddori infettivi • I pazienti non sono soddisfatti dei farmaci di automedicazione di vecchia generazione per i loro marcati effetti collaterali (Dati Research 100 2001)

  7. "2° Corso ECM per Farmacisti” FATTORI CHE CONDIZIONANO LO SVILUPPO DELL’AUTOMEDICAZIONE • FATTORI SOCIOECONOMICI: Crescita del livello culturale medio, vasto accesso alle informazioni, maggiore interesse generale verso la salute, maggiore partecipazione alle decisioni riguardanti la propria salute • STILI DI VITA: La sollecitazione ripetuta a correggere alcuna abitudini nocive (fumo di sigaretta ad esempio)innalza l’impegno individuale verso la prevenzione e l’autocura. • ACCESSIBILITA’ : Tende a preferire medicinali di facile accesso, privi di attese o burocrazie. • CONTINUITA’ NELLA CURA: L’automedicazione rende più facile la continuità terapeutica o la cura di esacerbazioni

  8. "2° Corso ECM per Farmacisti” AUTOMEDICAZIONE RESPONSABILE Implica che: • I farmaci siano di sicurezza, qualità ed efficacia dimostrate • Destinati a malattie e sintomi di facile riconoscibilita’ e autodiagnosi • Ciascun prodotto fornisca chiaramente informazioni su: modalita’ di assunzione, effetti collaterali, efficacia terapeutica, possibili interazioni, precauzioni d’uso, durata della terapia, quando rivolgersi al medico

  9. "2° Corso ECM per Farmacisti” AUTOMEDICAZIONE e PROMOZIONE DELLA SALUTE • L’automedicazione implica una responsabilita’ da parte del cittadino e dei farmacisti in un rapporto di reciproca collaborazione, integrazione e fiducia. • La corretta evoluzione dei principi di automedicazione responsabile comporta un significativo progresso nei livelli medi di salute e di prevenzione.

  10. "2° Corso ECM per Farmacisti” RAZIONALE • Il farmacista quindi gioca un ruolo fondamentale grazie alla sua immediatezza, familiarita’ e competenza nell’educazione all’automedicazione del paziente allergico: • Nel riconoscere le allergopatie e la loro severità • Nell’iniziare un appropriato trattamento sintomatico • - Nell’offrire i primi consigli educazionali • - Nel proporre adeguate misure preventive • Nel riconoscere e segnalare gli effetti collaterali • e ottimizzare i benefici della farmacoterapia • - Nel riconoscere i casi da rinviare al medico

  11. "2° Corso ECM per Farmacisti” PROGRAMMA • Le allergie respiratorie: inquadramento, epidemiologia ed impatto sulla qualita’ della vita ed economico • Congiuntivite, rinite, rinosinusite ed asma: caratteristiche cliniche, similitudini e differenze • Ruolo delle allergie nella patogenesi delle malattie rino-bronchiali: diagnosi, prevenzione e trattamento immunoterapico • Il trattamento farmacologico della rinite e delle patologie respiratorie correlate • Videoanimazione e discussione su casi simulati sul tema: i sintomi e la gestione delle allergie respiratorie e sindromi correlate (ruolo del paziente, del farmacista e del medico) • Conclusioni

  12. "2° Corso ECM per Farmacisti” MODULO 1: LE ALLERGIE RESPIRATORIE: INQUADRAMENTO, EPIDEMIOLOGIA ED IMPATTO SULLA QUALITÀ DELLA VITA ED ECONOMICO

  13. Inquadramento allergie respiratorie COS’E’ L’ALLERGIA? E’ UNA FORMA DI IPERSENSIBILITA’ DI CUI SI CONOSCONO 4 FORME Tipo I: IgE mediata (es. Rinite allergica) Tipo II: Citolitica-citotossica (es. Immunocitopenie da farmaci) Tipo III: Da immunocomplessi (es. Vasculiti allergiche) Tipo IV: Cellulo-mediata (es. Eczema da contatto) ALLERGIA: “…è stata prevalentemente identificata con l’ipersensibilità di tipo I secondo Gell e Coombs e di conseguenza la malattia allergica è stata pressochè riferita alle condizioni potenzialmente dovute ad un meccanismo IgE mediato…” C.Zanussi, “Trattato Italiano di Allergologia 2002”

  14. Inquadramento allergie respiratorie ALLERGOPATIE RESPIRATORIE IgE MEDIATE • Rinocongiuntivite 2) Asma Bronchiale

  15. Inquadramento allergie respiratorie LA FASE PRECOCE DELLA REAZIONE ALLERGICA LACRIMAZIONE PRURITO Legame allergene-IgE RINORREA PRURITO STARNUTAZIONI OSTRUZIONE BRONCHIALE Istamina EDEMA PRURITO ARROSSAMENTO

  16. Inquadramento allergie respiratorie Reazione Precoce Linfocita B IL-4 Linfocita Th2 Mast cell IL-5 Vasodilazione Molecole di adesione Istamina Fase ritardata dell’infiammazione allergica Leucotrieni Eosinofili

  17. Inquadramento allergie respiratorie REAZIONE ALLERGICA IgE MEDIATA • Le allergie respiratorie sono di tipo I, cioè IgE mediate, ed implicano che in soggetti geneticamente predisposti a produrre IgE specifiche, il contatto con l’allergene aerodisperso determini l’insorgenza di manifestazioni cliniche quali: la rinite, la congiuntivite e l’asma bronchiale attraverso la liberazione di istamina e altri mediatori. Istamina Ecco perche’ vengono prescritti gli antistaminici

  18. Inquadramento allergie respiratorie IL CONCETTO DI INFIAMMAZIONEMINIMA PERSISTENTE Sintomi Soglia dei sintomi Infiammazione stimolo

  19. Inquadramento allergie respiratorie IL CONCETTO DI INFIAMMAZIONE MINIMA PERSISTENTE Isintomi non possono essere considerati il solo parametro né il solo bersaglio di un trattamento L’infiammazione allergica, come ad esempio nella rinite allergica, persiste infatti sino a che vi è persistenza dell’esposizione all’allergene. In tal caso un trattamento continuo è preferibile ad un trattamento all’occorrenza

  20. Epidemiologia delle allergie respiratorie PREVALENZA DELLA RINITE TRA I 13 E I 14 ANNI Studio ISAACStrachan et al, Pediatr Allergy Immunology 1997 20% 10-20% <10%

  21. Epidemiologia delle allergie respiratorie PREVALENZA DELLE MALATTIE ALLERGICHE NEL MONDO • >20% della popolazione nelle nazioni altamente industrializzate (USA, GB, Scandinavia e Nuova Zelanda) • 10-20% nell’Europa Occidentale e Mediterranea • <10% nell’Europa Centro-Orientale e Balcanica, Messico, Etiopia, India, Cina e Indonesia • In Italia il 15% della popolazione presenta una manifestazione allergica • 100-150 milioni di individui nel mondo sono affetti da asma: GB (30.4%), USA (12%), Italia (9-10%). C. Zanussi “ Trattato Italiano di Allergologia” - 2002

  22. Epidemiologia delle allergie respiratorie EPIDEMIOLOGIA DELLA RINITE ALLERGICA La rinite allergica rappresenta un problema di salute pubblica . E’ una malattia a diffusione mondiale che colpisce il 15% della popolazione e la prevalenza e’ in aumento . Sebbene non si tratti di una malattia grave condiziona la vita sociale , la performance scolastica e la produttività lavorativa causando un notevole costo sanitario De Marco et al J Allergy Clin Immunol. 2003 Jun;111(6):1232-8

  23. Epidemiologia delle allergie respiratorie EPIDEMIOLOGIA DELLA RINITE ALLERGICA L’incidenza della rinite allergica è aumentata parallelamente al diffondersi della industrializzazione e dell’urbanizzazione e oggi è stimabile attorno al 15% in Italia. Le forme stagionali, la cui incidenza è del 60-65%, interessano principalmente le aree urbane e per spiegare questa apparente contraddizione, c’è una duplice motivazione: • L’irritazione causata dall’inquinamento urbano favorisce la sensibilizzazione ai pollini • La mancanza di un costante contatto con basse concentrazioni di polline (presenti invece in ambiente rurale) non consente una “naturale” iposensibilizzazione. Skoner et al. J Allergy Clin Immunol. 2001 Jul; 108:s2-8; De Marco et al J Allergy Clin Immunol. 2003 Jun;111(6):1232-8

  24. Epidemiologia delle allergie respiratorie EPIDEMIOLOGIA DELLA RINITE ALLERGICA AUMENTO DELLA PREVALENZA DI RINITE CON L’ETÀ Studio 1: bambini di 7-17 anni, studiati a distanza di 6 anni - Aumento della rinite dal 15 al 22% - Spesso associata con sensibilizzazione IgE Ulrik CS, von Linstow ML, Backer V.Allergy. 2000 Nov;55(11):1019-24. Studio 2: adulti di 15-41 anni studiati a distanza di 8 anni: - Aumento della rinite dal 25 al 32% - Spesso associata con sensibilizzazione IgE Linneberg et al, J Allergy Clin Immunol 2000 Aug;106(2):247-52.

  25. Epidemiologia delle allergie respiratorie EPIDEMIOLOGIA DELLA RINITE ALLERGICA IN ITALIA La rinite allergica è sottodiagnosticata In Italia 1 paziente su 6 presenta rinite allergica

  26. Epidemiologia delle allergie respiratorie EPIDEMIOLOGIA DELL’ASMA BRONCHIALE L’asma è una delle patologie più diffuse al mondo L’asma e’ diffusa in tutti i paesi ma varia in modo considerevole da nazione a nazione e può mostrare variazioni anche all’interno della stessa nazione La variazione geografica e’ confermata anche dalla distribuzione dell’atopia e della reattivita’ bronchiale La variazione geografica e’ simile per bambini e adulti In Italia la prevalenza di asma è più bassa rispetto a quella di molte altre nazioni, soprattutto dei paesi anglosassoni, sia nella popolazione infantile sia negli adulti

  27. Epidemiologia delle allergie respiratorie DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLA PREVALENZA DELL’ASMA IN ATTO - ECRHS ECRHS – Eur Respir J 1996; 9: 687-95

  28. Epidemiologia delle allergie respiratorie AUMENTO DELLA PREVALENZA DI ASMA IN BAMBINI/ADOLESCENTI { 1966 Finlandia (Haahtela et al) 1989 { 1979 Svezia (Aberg et al) 1991 { 1982 Giappone (Nakagomi et al) 1992 { 1982 Scozia (Rona et al) 1992 { 1989 UK (Omran et al) 1994 { 1982 USA (NHIS) 1992 { 1975 Nuova Zelanda (Shaw et al) 1989 { 1982 Australia (Peat et al) 1992 0 5 10 15 20 25 30 35 Prevalenza (%)

  29. Epidemiologia delle allergie respiratorie PERCHÉ LE ALLERGIE SONO IN AUMENTO? Le ipotesi che spiegano l’aumento della prevalenza delle allergie nei paesi occidentali sono: • Esposizione allergenica 2. Riduzione delle infezioni (“ipotesi igienica”) 3. Sistema di vita “occidentale” 4. Riduzione degli individui del nucleo familiare 5. Accuratezza nella diagnosi

  30. Epidemiologia delle allergie respiratorie 1.ESPOSIZIONE ALLERGENICA • L’esposizione ad alte concentrazioni di allergene durante l’infanzia è cruciale per la sensibilizzazione e lo sviluppo dei sintomi allergici (minor scambio di aria in ambienti interni, uso della moquette, maggior tempo in ambienti chiusi) • Determina il mantenimento della flogosi. • Se viene ridotta, vi è un miglioramento dei sintomi • E’ ben dimostrata la correlazione tra allergeni in ambiente di lavoro e allergopatie professionali

  31. Epidemiologia delle allergie respiratorie 2.RIDUZIONE DELLE INFEZIONI • E’ stata definita “Ipotesi Igienica”: le infezioni rinforzerebbero la risposta immunitaria Th1, quindi il miglioramento delle condizioni igieniche e le campagne di vaccinazione (TBC) hanno portato alla riduzione delle infezioni comuni, favorendo lo sbilanciamento della risposta Th1>Th2 nei paesi occidentali. (Strachan, Thorax, 2000, 55 suppl 1: s2-10 Guy B. J All Clin Immunol , march 2003, 437-645)

  32. Epidemiologia delle allergie respiratorie 3. SISTEMA DI VITA OCCIDENTALE • Maggior igiene (diminuiscono le infezioni di origine oro-fecale, aumentano le vaccinazioni e l’uso di antibiotici) • Differente alimentazione (conservanti) • Urbanizzazione (esposizione ad inquinanti e vita indoor) • Viaggi piu’ frequenti con esposizione a nuovi allergeni Esempio tipico è quello della Germania dell’Est dove si e’ verificato un aumento delle allergopatie correlato alla progressiva occidentalizzazione (Von Mutius, Am Crit Care Med, 1994, 149: 358-64 Von Mutius, Lancet, 1998, 351:862-6 )

  33. Epidemiologia delle allergie respiratorie 4. NUMEROSITÀ DEL NUCLEO FAMILIARE • E’ dimostrato che avere una famiglia numerosa ha un valore protettivo nei confronti delle allergopatie, poiché i fratelli si trasmettono infezioni comuni (aumento della difesa Th1). • Maggiore è il numero di fratelli, minore è il rischio di allergopatie. • I primogeniti sono più a rischio rispetto ai nati successivamente . (Diaz-Sanchez, Allergy, 1997, 52: 52-6)

  34. Impatto sulla qualità della vita QUALITÀ DELLA VITA DEL PAZIENTE ALLERGICO Qualità della Vita correlata alla salute (Health Related Quality of Life, HRQL) può essere definita come “ l’impatto della malattia e della conseguente terapia sulla vita del paziente, così come il paziente stesso la percepisce” Schipper, Oncology (Huntingt). 1990 May;4(5):51-7; discussion 70.

  35. Impatto sulla qualità della vita QUALITÀ DELLA VITA DEL PAZIENTE ALLERGICO BRINDIAMO AL NOSTRO AMORE Ecco il suo pollo signora…ETCIUU’ etciùù! VITA SOCIALE LAVORO STAI STUDIANDO ??? STUDIO

  36. Impatto sulla qualità della vita QUALITÀ DELLA VITA DEL PAZIENTE ALLERGICO • La rinocongiuntivite allergica ha dei costi sia diretti sia indiretti correlati alle complicanze (asma, sinusite…) e alle manifestazioni extra-nasali (astenia, scarsa concentrazione, irritabilità e quindi scarso rendimento scolastico-lavorativo) • Inoltre c’è l’imbarazzo dell’apparire malati (relazione con il pubblico nella vita privata e lavorativa).

  37. Impatto sulla qualità della vita QUALITÀ DELLA VITA DEL PAZIENTE ALLERGICO La storia della qualità della vita è cronologicamente breve, tuttavia la letteratura è ricca di articoli che prendono in considerazione la qualità della vita in pazienti asmatici e rinitici QoL e rinite allergica - Med Line 1990-2003 (286 articoli)

  38. Impatto sulla qualità della vita

  39. Impatto sulla qualità della vita

  40. Impatto sulla qualità della vita 60 p<0.001 p<0.001 controlli (N=448) p<0.001 p<0.001 50 rinite (N=297) rinite + asma (N=76) 40 punteggio medio 30 20 10 0 Items fisici Items mentali QOL NELLO STUDIO EPIDEMIOLOGICO ECRHS Leynaert et al, Am J Respir Crit Care Med. 2000 Oct;162(4 Pt 1):1391-6.

  41. Impatto sulla qualità della vita IMPROVEMENT OF QUALITY OF LIFE BY TREATMENT WITHCETIRIZINE IN PATIENTS WITH PERENNIAL ALLERGIC RHINITIS AS DETERMINATED BY FRENCH VERSION OF THE SF-36 QUESTIONNAIREJ.BOUSQUET ET AL. JACI 1996 Dopo una settimana di trattamento i punteggi di QoL dei pazienti trattati con cetirizina confrontati con quelli trattati con placebo, risultano migliorati.

  42. Impatto sulla qualità della vita EPIDEMIOLOGIA ED IMPATTO SOCIO-ECONOMICO DELLA RINITE World Health Organization Initiative  Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma-  (ARIA 2/2001) La Rinite è una patologia diffusa in tutto il mondo con una prevalenza stimata attorno al 10-20% della popolazione degli USA, GB, Germania, Svizzera e Finlandia. Nel 1994 è stato stimato che 39 milioni di persone negli USA soffrivano di rinite allergica con una spesa sanitaria totale di 1.2 bilioni di dollari. Malone DC, J Allergy Clin Immunol 1997;99:22-7

  43. Impatto sulla qualità della vita EPIDEMIOLOGIA ED IMPATTO SOCIO-ECONOMICO DI RINITE ED ASMA La Rinite aumenta i costi dell’ Asma. La presenza di rinite nel paziente asmatico aumenta i costi diretti ed indiretti del 46% rispetto ai cosati sanitari del paziente soo asmatico Yawn BP, J Allergy Clin Immunol 1999;103:54-9

  44. Impatto sulla qualità della vita EPIDEMIOLOGIA ED IMPATTO SOCIO-ECONOMICO DELLA RINITE Costi Indiretti • Assenze dal lavoro e da scuola (anche della famiglia del bambino con allergia respiratoria) • Scelte professionali condizionate dalla malattia e ritiro prematuro dal lavoro

  45. Impatto sulla qualità della vita EPIDEMIOLOGIA ED IMPATTO SOCIO-ECONOMICO DELLA RINITE Impatto della rinite sulla attività lavorativa La rinite allergica è una malattia che causa sia perdita di giorni di lavoro sia riduzione della produttività. Inoltre, l’impiego di antistaminici anti-H1 (1’ generazione) riduce ulteriormente la produttività in ambito lavorativo. Negli Stati Uniti la rinite allergica si traduce in 811.000 giornate di lavoro perse, 824.000 giorni di scuola persi e 4.230.000 giorni con attivita’ ridotta. Questi dati indicano che la rinite allergica può avere un importante impatto sulla produttività. World Health Organization Initiative Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma- (ARIA 2/2001)

  46. Impatto sulla qualità della vita EPIDEMIOLOGIA ED IMPATTO SOCIO-ECONOMICO DELL’ASMA • L’asma è una delle patologie più diffuse al mondo • La prevalenza dell’asma è in aumento in molti paesi, soprattutto nei bambini • L’asma è una delle cause principali di assenza dal lavoro o da scuola • Un aumento generale della gravità dell’asma porta all’aumento del numero di pazienti a rischio di vita

  47. Impatto sulla qualità della vita EPIDEMIOLOGIA E IMPATTO SOCIO-ECONOMICO DELL’ASMA • Considerevole spesa sanitaria • Nei paesi industrializzati si prevede una spesa per l’asma pari all’1-2% della spesa sanitaria totale. Nei paesi in via di sviluppo è probabile che la domanda in questo settore aumenti • L’asma mal controllata è costosa: gli investimenti nei farmaci preventivi potrebbero portare, in futuro, a minori costi per gli interventi d’emergenza

  48. Impatto sulla qualità della vita COSTI INDIRETTI DELL’ASMA: STUDIO AIRE Vermeire J - Respir Med 2002;96 : 142-149

  49. Impatto sulla qualità della vita COMPONENTI DEL COSTO MEDIO ANNUALE DI UN PAZIENTE ADULTO ASMATICO IN ITALIA(STUDIO ISAYA) Fonte: ISAYA

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