1 / 29

Panorama internazionale

Panorama internazionale. LA SCUOLA DELL’OBBLIGO IN EUROPA Maria Rita Salvi. Grafici eurydice. I grafici sono stati elaborati dalla Rete Eurydice e rappresentano la situazione attuale di ciascun paese dell’Unione europea.

sunila
Download Presentation

Panorama internazionale

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Panorama internazionale LA SCUOLA DELL’OBBLIGO IN EUROPA Maria Rita Salvi

  2. Grafici eurydice • I grafici sono stati elaborati dalla Rete Eurydice e rappresentano la situazione attuale di ciascun paese dell’Unione europea. • L’anno di riferimento di tutti i grafici è l’a.s. 2006/07, ad eccezione di: Belgio (francese), Bulgaria, Germania, Grecia,Irlanda, Malta, Portogallo, Ungheria (a.s. 2005/06), Slovenia (2004/05) e Lussemburgo (2002/03).

  3. I SISTEMI SCOLASTICI E LA PRODUTTIVITA’ (O.C.S.E.) • Esigenza di comparare i sistemi scolastici per individuare il modello maggiormente efficace • La comparazione è effettuata dall’OCSE sulle competenze in uscita degli alunni di 15 anni (termine medio dell’obbligo e comunque fase di “passaggio” nella maggior parte dei sistemi scolastici) • La comparazione dei titoli di studio e delle qualifiche è premessa indispensabile per garantire il libero mercato europeo (mobilità delle persone, delle idee e del lavoro) • NON E’ VERO CHE IL MODELLO E’ NEUTRO RISPETTO AI RISULTATI

  4. quattro indicatori • DURATA DELL’OBBLIGO • STRUTTURA DEL MODELLO SCOLASTICO DELL’OBBLIGO • COLLOCAZIONE DEL PASSAGGIO AL SEGMENTO NON OBBLIGATORIO • POST OBBLIGO

  5. DURATA DELL’OBBLIGO • NELLA MAGGIOR PARTE DEI PAESI L’ISTRUZIONE DURA 9/10 ANNI FINO AL 15/16 ANNO DI ETA’ • I PERCORSI SCOLASTICI SONO EQUIVALENTI, FINO ALLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO, CHE SI CONCLUDE INTORNO AI 14/15 ANNI (16 ANNI IN SPAGNA, POLONIA, REGNO UNITO, ROMANIA)

  6. DURATA E TERMINE DELL’OBBLIGO

  7. MODELLO • A STRUTTURA UNICA • A STRUTTURA BIPARTITA • A STRTUTTURA TRIPARTITA

  8. Collocazione del passaggio • IN GENERE LA FINE DELL’OBBLIGO COINCIDE CON IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO A QUELLA DI II GRADO • IN ALCUNI PAESI SI PASSA ALLA SECONDARIA DI II GRADO PRIMA DI AVER CONCLUSO L’OBBLIGO (BELGIO, FRANCIA, IRLANDA, PAESI BASSI, AUSTRIA, SLOVACCHIA, REGNO UNITO, BULGARIA)

  9. Post obbligo • ESISTE IN ALCUNI PAESI L’OBBLIGO DI COMPLETAMENTO DEL CICLO DI FORMAZIONE ALMENO A TEMPO PARZIALE, PER ALTRI 1 O 2 ANNI (BELGIO, UNGHERIA, POLONIA, GERMANIA, PAESI BASSI)

  10. DUE MODELLI DI SVILUPPO DELL’AREA DELLA FORMAZIONE A CONFRONTO: IL MODELLO INGLESE (fortemente decentrato) IL MODELLO FRANCESE (fortemente centralizzato) (dati Eurydice)

  11. MODELLO INGLESE • Gli Inglesi si sono posti queste due domande: • Come far raggiungere alla loro nazione il primato nella capacità di apprendimento diffuso delle COMPETENZE DI BASE • Come mantenere il più a lungo possibile i giovani nel canale formativo, sia dell’istruzione che della formazione

  12. Riforma del 2007: nuovo disegno di legge su istruzione e competenze • L’innalzamento del tempo di permanenza dentro i canali dell’istruzione e della formazione produce un guadagno del 2,4, ml di sterline per fascia di età, migliora le competenze dei giovani e gli assicura un livello maggiore di occupabilità • Livelli più alti di competenze DIFFUSE = benefici apportati alla società e alla economia • (e’ esattamente il concetto opposto a quello del secolo scorso)

  13. Punti chiave del programma • - innalzamento dell’età di permanenza all’interno dei corsi di istruzione e formazione fino a 17 anni nel 2013 e a 18 nel 2015 • Nuove possibilità di accesso alla formazione, quali DIPLOMI PROFESSIONALI, FORMAZIONE A TEMPO PARZIALE parallela all’impiego, APPRENDIMENTO SUL POSTO DI LAVORO • NUOVE STRUTTURE E FORME DI “ACCRESCIMENTO DEI SAPERI”, NON SOLO LA CLASSICA VECCHIA SCUOLA (formazione diffusa che coincide con la società)

  14. Ancora.. • Riconoscimento del diritto degli adulti a conseguire COMPETENZE DI BASE ED INTERMEDIE che dovranno essere misurabili • LEARNING SKILL COUNCIL: • adeguata offerta di corsi gratuiti per l’afabetizzazione letteraria e numerica di base • NATIONAL INTERNAZIONAL FRAMEWORK che stabilisce i Livelli relativi alle QUALIFICHE dal LIVELLO ENTRY al LIVELLO 8 • inserimento nelle scuole di SERVIZI PER L’ORIENTAMENTO E LA CARRIERA, con tanto di standard sui servizi da offrire

  15. Un progetto comune • Far conoscere i reali benefici che conseguono al permanere nel percorso formativo oltre i 16 anni • Far crescere le aspettative delle famiglie nei confronti del sistema e dei figli • Aumentare il numero dei giovani che conseguono DIPLOMI e QUALIFICHE sia a scuola sia nel mondo del lavoro (apprendistato, tempo parziale..) • Impegno dei genitori, delle scuole, dei datori di lavoro e delle autorità locali affinché un giovane di 16 anni non percepisca che fuori della scuola non c’è niente che lo aspetti (IL VERO SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO)

  16. LA FRANCIA • Settore in trasformazione, negli ultimi anni sono state individuate alcune priorità per la riforma dei sistemi di istruzione e formazione: • DEFINIZIONE DELLO ZOCCOLO DURO • PROGRAMMI PERSONALIZZATI PER IL SUCCESSO SCOLASTICO • LIBRETTO DELLE COMPETENZE • RILANCIO DELL’EDUCAZIONE DI BASE • LA PROMOZIONE DELL’APPRENDISTATO • LA FORMAZIONE DEI DOCENTI

  17. DEFINIZIONE DELLO ZOCCOLO DURO • La formazione scolastica deve garantire a tutti gli alunni il cosidetto “soclecommun”, conoscenze e competenze indispensabili per ogni persona. Stabilito con decreto l’11 luglio del 2006, è strutturato in 7 pilastri, che sono poi il riferimento per la costruzione dei Programmi scolastici nazionali: • Padronanza nella lingua francese • Pratica di una lingua straniera moderna • Cultura matematica, scientifica e tecnologica • Padronanza delle tecnologie e dell’informatica della comunicazione • Cultura umanista • Competenze sociali e civiche • Autonomia e iniziativa

  18. PROGRAMMI PERSONALIZZATI PER IL SUCCESSO SCOLASTICO • Devono obbligatoriamente essere attuati per quegli alunni che hanno difficoltà nell’apprendimento dello zoccolo duro. Si dividono in: • Precise forme di aiuto da realizzarsi all’interno della scuola e durante il tempo scolastico • Proposte alle famiglie in orario extrascolastico L’obbligo diventa sempre più per tutti non solo l’obbligo di frequentare quanto quello di apprendere.

  19. LIBRETTO DELLE COMPETENZE • Gestito dall’equipe pedagogica, supportata dai corpi ispettivi. • Questo strumento serve per ridisegnare il percorso di ogni alunno, fin dalla scuola primaria, e permettergli di conoscere i suoi punti di partenza e gli obiettivi che si deve porre per raggiungere lo zoccolo duro • INSERIMENTO DEL VOTO DI VITA SCOLASTICA (livello college): l’educazione civica e l’apprendimento di condotte responsabili sono apprendimenti primari. Il voto di vita scolastica è una componente essenziale della valutazione degli alunni

  20. RILANCIO DELL’EDUCAZIONE DI BASE • Mira a rafforzare l’azione educativa laddove l’insuccesso scolastico è più alto • Vuole correggere gli effetti negativi delle diseguaglianze sociali, non lascia la scuola da sola di fronte a quello che è un compito sociale • Il PIANO si distingue in due livelli di azione: • LE 249 RETI “AMBISSION REUSSITE” • LE ALTRE RETI “REUSSITE SCOLAIRE” • Il primo livello di reti è costituto dalle scuole e dai college che accolgono ragazzi con gravi difficoltà. Questo tipo di rete ha molte risorse in più, es. 1000 docenti in più, 3000 assistenti pedagogici, più risorse economiche

  21. LA PROMOZIONE DELL’APPRENDISTATO • È al centro delle politiche per la mobilità lavorativa e la coesione sociale. Si sono posti l’obiettivo di aumentare, entro il 2010, il 50% del numero dei giovani che preparano il loro futuro attraverso l’apprendistato • Fa parte di queste politiche anche l’inserimento degli alunni H nelle scuole, soprattutto secondarie, e nei canali di formazione professionale • Per ogni alunno H è istituito un DOCENTE REFERENTE che lo segue per tutta la carriera formativa • Sono state create circa 200 UNITA’ PEDAGOGICHE PER L’INTEGRAZIONE

  22. LA FORMAZIONE DEI DOCENTI • Affidata alle Università con corsi speciali • Il Governo ha emanato il “Cahier des charges” che, dal 2007/08 precisa quali debbano essere le 10 competenze professionali dei docenti: • Agire come dipendenti dello Stato in maniera etica e responsabile • Padroneggiare la lingua francese per insegnare • Padroneggiare le discipline ed avere una buona cultura generale • Avere padronanza del metodo di insegnamento della propria disciplina • Saper organizzare il lavoro per la classe • Porre attenzione alla diversità dell’alunno • Saper valutare gli alunni • Padroneggiare le TIC • Lavorare in equipe e cooperare con i genitori e con i partner della scuola • Formarsi ed innovare

  23. Si insiste molto sulla formazione professionale in ALTERNANZA, e sulla valutazione del docente • Si affida a tutti e tre i segmenti dell’istruzione (école, collége, lycée) il compito di accogliere i nuovi professori e i tirocinanti. • In ogni scuola ci deve essere UN AMBIENTE DI SOSTEGNO per i tirocinanti e i nuovi assunti. E’ proprio una forma istituzionalizzata di sostegno alla professione, che coinvolge tutte le figure della scuola, a partire dal D.S., ma anche funzioni ad hoc, tipo il maestro formatore, il docente tutor, il referente, ecc..

More Related