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UN’ESPERIENZA DI DIDATTICA LABORATORIALE IL METODO DELLA RICERCA E L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE FORMAZIONE

UN’ESPERIENZA DI DIDATTICA LABORATORIALE IL METODO DELLA RICERCA E L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE FORMAZIONE DOCENTI “FARSI IL PROPRIO SAPERE” (I-II) Marina Bolletti, Silvia Desideri, Annamaria Matteucci Liceo Cornaro, 10 e 16 Marzo 2011. Perché insegnare a fare ricerca?.

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UN’ESPERIENZA DI DIDATTICA LABORATORIALE IL METODO DELLA RICERCA E L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE FORMAZIONE

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  1. UN’ESPERIENZA DI DIDATTICA LABORATORIALE IL METODO DELLA RICERCA E L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE FORMAZIONE DOCENTI “FARSI IL PROPRIO SAPERE” (I-II) Marina Bolletti, Silvia Desideri, Annamaria Matteucci Liceo Cornaro, 10 e 16 Marzo 2011

  2. Perché insegnare a fare ricerca? Il fisico Carlo Bernardini si interroga sulle potenzialità degli insegnamenti impartiti nella scuola Una matematica francese ha simpaticamente dimostrato che lo studio dell’aritmetica elementare nelle scuole del suo paese porta a separare le regole del far di conto dal contesto in cui vengono usate. In suo libro Sara Baruk, la matematica in questione, dice di aver proposto ad alcune centinaia di studenti elementari parigini il quesito: “Una nave trasporta 32 pecore e 18 montoni, Qual è l’età del capitano?” L’80% dei bambini, che aveva appena imparato a fare le somme, avrebbe risposto “50”, senza esitazioni. Era semmai il 20% indeciso a provare qualche sconcerto: “...il problema è stato dato dalla maestra e deve perciò avere un senso; ma quale?” Fui colpito da questo esperimento e proposi ad alcuni bravi maestri di ripeterlo in una scuola elementare italiana. Il campione fu più esiguo, la risposta fu “50” per il 100% dei bambini. Ce ne fu perfino uno, il più vispo, che, interrogato, disse che “aveva pensato che il capitano venisse da una famiglia di pastori in cui era consuetudine regalare una pecora o un montone a ogni compleanno”. … Una volta un bambino di quattro anni mi disse che era sicuro che il Sole fosse più lontano delle nuvole perché “non aveva mai visto una nuvola dietro il Sole”. Mi sembrò di avere incontrato il Galilei dei bambini. Poi però mi venne il doloroso pensiero che il numero degli adulti in grado di formulare così una congettura induttiva è probabilmente assai esiguo. Chi e che cosa ha menomato il loro cervello? Non potrebbe essere che il gioco dei linguaggi, il “perbenismo del parlato”, abbia in sé proprietà tossiche, in parte paralizzanti e in parte allucinogene? Non potrebbe essere che il pensiero normativo, essendo di così facile rappresentazione verbale, domini la didattica scolastica proprio perché è, a un tempo, rassicurante in quanto perentorio; con il risultato che accantona il problema dei significati come se fosse secondario? (Bernardini - De Mauro, 2003, pp. 70-71)

  3. La critica principale che si può e si deve rivolgere alla nostra scuola forse è proprio quella di tramandare e perpetuare forme di passività dell’insegnamento/apprendimento, che ostacolano lo sviluppo del senso critico nei discenti, o, peggio, li abituano a rinunciare alla volontà di pensare, di fare ipotesi e verificarle, perché l’autorità informativa (la lezione dell’insegnante, il libro di testo) è, comunque, ritenuta sufficiente ed esaustiva.

  4. Un punto di riferimento: la maieutica nell’insegnamento di Danilo Dolci Stavo giocando con il mio bambino di 6 anni, un gioco per insegnargli a fare di conto, con dei dolcetti. A un certo punto gli ho chiesto: “Quanto fa 3 meno 8?”. Ma il bambino ha continuato a giocare, senza rispondere. Dopo 10 giorni circa, una mattina il bambino mi ha detto: “Papà, non si può fare 3 meno 8, perché ne mancano 5” . Racconto di Francesco Cappello, allievo di Danilo Dolci, nella trasmissione radiofonica su D.D. del 26/02/2011 • L’apprendimento di un concetto a livello profondo può avvenire solo attraverso una domanda, che il soggetto si pone, su cui riflette e indaga per il tempo che gli è necessario, e a cui trova una confacente risposta. • Muovendo dalla distinzione fra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci ha evidenziato i rischi di involuzione democratica della società connessi al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione capillare dei mass-media.

  5. Le abilità di utilizzo dell’informazione nella “Dichiarazione di Alessandria” (2005) Information Literacy lies at the core of lifelong learning. It empowers people in all walks of life to seek, evaluate, use and create information effectively to achieve their personal, social, occupational and educational goals. It is a basic human right in a digital world and promotes social inclusion of all nations. Lifelong learning enables individuals, communities and nations to attain their goals and to take advantage of emerging opportunities in the evolving global environment for shared benefit. It assists them and their institutions to meet technological, economic and social challenges, to redress disadvantage and to advance the well being of all. National Forum on Information Literacy. Adopted in Alexandria, Egypt at the Bibliotheca Alexandrina on 9 November 2005 <http://www.ifla.org/en/publications/beacons-of-the-information-society-the- alexandria-proclamation-on-information-literacy>, 2005

  6. L’esperienza del Liceo Cornaro Nell’anno scolastico 2008/2009 il Progetto di Didattica della ricerca e utilizzo delle informazioni ha coinvolto: - nella fase di formazione dei docenti:la bibliotecaria, 5 docenti esperti, 18 docenti di diverse discipline;- nella fase di realizzazione: 10 docenti, la bibliotecaria, un esperto di informatica, 7 classi seconde.Un gruppo formato dalla bibliotecaria e da alcuni docenti “esperti” ha elaborato e redatto la guida didattica EDUCAZIONE ALLA RICERCA E ALL’UTILIZZO DELLE INFORMAZIONINell’anno scolastico 2009/2010 ha coinvolto:-7 nuovi docenti nella II fase di formazione (9 ore); - 12 docenti, la bibliotecaria, 3 classi prime; 4 classi seconde; 1 classe terza; 1 classe quarta in varie attività didattiche.Nell’anno scolastico 2010/2011:- tutte le classi IIhanno aderitoal Progetto.

  7. Il percorso di Educazione alla ricerca e all’utilizzo dell’informazione del Liceo Cornaro mira a favorire nei giovani studenti al termine dell’istruzione obbligatoria l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza, sulla base Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione (DM 139/2007), che recepisce esplicitamente la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente.(testo integrale in Appendice)

  8. Il percorso consiste nella proposta di uno stile di apprendimento inteso come processo di ricerca da utilizzare lungo tutto l’arco della vita. • Esso vuole offrire agli studenti la “chiave” per imparare a recuperare, leggere criticamente e valutare l’informazione nei diversi campi del sapere e pertanto non si basa sulla trasmissione passiva di contenuti disciplinari, ma sullo sviluppo nei discenti diabilità e competenze autonomedi apprendimento. • Centrale in questo percorso è l’uso attivo e consapevole della biblioteca scolastica e dei moderni strumenti di comunicazione.

  9. INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO DEL PROCESSO DI RICERCA COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA NELL’AMBITO DELL’ISTRUZIONE OBBLIGATORIA

  10. COSA RESTA • (O DOVREBBE RESTARE) • AGLI STUDENTI • DI QUESTA ESPERIENZA? • L’apprendimento di un metodo rigoroso di lavoro. • La consapevolezza che questo metodo può essere utile nelle altre situazioni di studio e anche nella vita. • L’approccio critico nell’uso di tutte le fonti di informazione. • L’abitudine ad autovalutare il proprio lavoro ed a saperne render conto ad altri (insegnanti, compagni). • L’attitudine a considerare i risultati di un proprio lavoro in termini di processo e non solo di contenuto (come sono arrivato a questo risultato?). • L’abitudine a lavorare e confrontarsi in gruppo.

  11. 2009/2010 ATTIVITÀ SVOLTE CON LE CLASSI • IC: percorso base - Indagine sulla sfruttamento minorile – Geografia – ore 6. • IE: percorso base; mappe concettuali; spoglio riviste – Storia e Geografia – ore 17 • IF: brainstorming e spoglio riviste sulla Preistoria - Lettere - ore 28 • IIB: percorso ricerca a gruppi: La pena di morte - Lettere - ore 10 • IIE: percorso introduttivo; valutazione fonti e Internet; brainstorming; ricerca – Lettere - ore 11 • IIF: percorso ricerca pluridisciplinare: Il fuoco – Lettere - ore 18 • IIG: percorso di ricerca a gruppi su: Sport e apartheid; Formula 1; Woodstock; Il grande dittatore (C. Chaplin); Albert Schweitzer; Fumetti Marvel; U2 - Lettere - ore 20 • IIIC: percorso ricerca pluridisciplinare: L’alimentazione – Lettere e Scienze - ore 6 • IVD: percorso in biblioteca e laboratorio di informatica; ricerche individuali: Espressioni culturali durante l’Illuminismo – Lettere e Storia - ore 9 • Il lavoro di preparazione degli studenti al percorso di ricerca è stato svolto nelle classi con la collaborazione della bibliotecaria prof.ssa Marina Bolletti. • Le ore indicate corrispondono solo a quelle svolte in orario curricolare; non sono calcolate quelle dedicate dai docenti e dalla bibliotecaria alle correzioni e quelle impiegate dagli studenti per l’esecuzione del lavoro di ricerca.

  12. Valutazione del Progetto 2009/2010(questionario per gli studenti coinvolti) • Il 35% degli studenti intervistati valuta il percorso efficace e utile per il miglioramento del metodo di studio. • Più della metà degli studenti è disposta a continuare il lavoro in futuro. • Fra le attività valutate più significative troviamo: • utilizzo critico di Internet; • utilizzo degli strumenti di consultazione e libri di testo; • svolgimento della ricerca. • La maggior parte degli studenti afferma che questa attività didattica non ha interferito negativamente sulla normale attività didattica.

  13. CONDIZIONI FONDAMENTALI • Formazione continua dei docenti. • Collaborazione attiva tra docenti del CdC. • Chiarezza ed esplicitazione degli obiettivi. • Addestramento progressivo degli studenti. • Ripresa delle stesse esperienze in tempi successivi (esplicita). • Proposta di argomenti interessanti. • Disponibilità di biblioteca, laboratorio, strumenti multimediali, ecc.

  14. PUNTI CRITICI • Resistenze al cambiamento del metodo di insegnamento/apprendimento da parte di docenti e studenti: • non sempre c’è consapevolezza che il metodo della ricerca dovrebbe diventare un habitus mentale abituale, funzionale ad un apprendimento attivo in ogni area disciplinare e situazione di studio; • è ancora dominante la visione strettamente disciplinare dell’attività scolastica; • si fa fatica a considerare il percorso come INTERNO al normale curricolo scolastico e non come qualcosa “in più” da fare o una perdita di tempo. • Per gli studenti in particolare risulta difficile: • organizzare i tempi di lavoro; • fare sintesi del lavoro compiuto; • autovalutare le proprie abilità e competenze e condividere le proprie valutazioni. • Limiti strutturali del sistema scolastico: • mancanza di flessibilità nell’organizzazione scolastica (orari, discipline): per i docenti è effettivamente difficile coordinarsi e collaborare tra loro; • mancanza di uno standard di valutazione e certificazione delle competenze “trasversali” alle discipline. • Rapidissima evoluzione del mondo della comunicazione e dell’informazione (necessità di aggiornamento continuo).

  15. METTIAMOCI ALLA PROVA

  16. SIMULAZIONE • brainstorming di gruppo • analisi e discussione delle domande • riorganizzazione e distribuzione delle domande • individuazione di parole-chiave • ricerca

  17. Il brainstorming MAFIA?

  18. Le domande • La mafia e le sue parti… • La mafia è la meno violenta delle organizzazioni criminali? • Quando nasce la mafia e perché? • Qual è la provenienza sociale dei mafiosi? • In quali luoghi si organizza meglio? • Come la mafia si infiltra nell’economia? • Che cosa distingue la mafia dalla criminalità comune? • Qual è il rapporto tra la mafia come organizzazione e il comune cittadino? • Com’è cambiata la mafia rispetto alle sue origini? • Come si diventa mafiosi? • Cosa dobbiamo aspettarci dopo la cattura di Riina e Provenzano? • Come si è evoluta la struttura mafiosa? • Quanti processi per mafia in Italia e con quali esiti? • Può un politico locale non farsi condizionare dalla mafia? • Ramificazioni della mafia al Nord? • Mafia nel mondo? • La mafia si può definire un fenomeno parastatale? • La potenza dei legami di sangue e del pentitismo • Quale utilizzo viene fatto dei beni confiscati alla mafia e tu cosa ne faresti? • Qual è il ruolo delle donne nella mafia? • Che interessi economici ha la mafia? • Andreotti ha avuto rapporti con la mafia? • Di quali affari si occupa la mafia? • Banche e mafia • Segni e simboli mafiosi • Ѐ quantificabile il fatturato della mafia? • Mafia e politica oggi in Italia

  19. NOTE SUL LAVORO SVOLTO NEL BRAINSTORMING • Restringere il campo della ricerca iniziale. • Non porre più di un quesito nella stessa domanda (per es. quando e perché). • Restringere la singola domanda, perché il bisogno informativo non dev’essere formulato in termini enciclopedici: importante è considerare il processo della ricerca e non il contenuto. • Le domande devono essere mirate, “piccole”.

  20. CHE COS’È LA MAFIA? Quando nasce la mafia e perché? Che cosa distingue la mafia dalla criminalità comune? La mafia è la meno violenta delle organizzazioni criminali? La mafia e le sue parti… Come si diventa mafiosi? Qual è la provenienza sociale dei mafiosi? In quali luoghi si organizza meglio? Potenza dei legami di sangue. Qual è il ruolo delle donne nella mafia? Come si è evoluta la struttura mafiosa ? Com’è cambiata la mafia rispetto alle sue origini? Segni e simboli mafiosi. QUALE RAPPORTO TRA MAFIA E POLITICA? Mafia e politica oggi in Italia. Può un politico locale non farsi condizionare dalla mafia? La mafia si può definire un fenomeno parastatale? Andreotti ha avuto rapporti con la mafia? LOTTA ALLA MAFIA (GIUSTIZIA) La potenza dei legami di sangue e del pentitismo Che utilizzo viene fatto dei beni confiscati alla mafia e tu cosa ne faresti? Cosa dobbiamo aspettarci dopo la cattura di Riina e Provenzano? Quanti processi per mafia in Italia e con quali esiti? QUALE RAPPORTO TRA MAFIA ED ECONOMIA? Come la mafia si infiltra nell’economia? Che interessi economici ha la mafia? Di quali affari si occupa la mafia? È quantificabile il fatturato della mafia? Banche e mafia Ramificazioni della mafia al Nord? Che utilizzo viene fatto dei beni confiscati alla mafia? Sono cambiati gli ambiti di interesse economico della mafia nel tempo? Qual è il ruolo delle donne nella mafia Qual è il rapporto tra la mafia come organizzazione e il comune cittadino? Qual è la provenienza sociale dei mafiosi? Riorganizzazione e distribuzione delle domande

  21. Consegne per i gruppi • Ciascun gruppo si organizza al suo interno; vengono distribuiti i compiti da svolgere e vengono individuati, in particolare, un coordinatore e un segretario. • Sceglie una sola domanda tra quelle di un singolo argomento individuato dopo aver riordinato e raggruppato le domande iniziali in base ad associazioni logico-tematiche (v. Guida p. 67). • Individua con precisione termini interni alla domanda, che permettano di inserirla in un ambito circoscritto. • Procede al brainstorming sulla singola domanda per specificarla nel modo più dettagliato possibile (v. Guida p. 68). • Individua le parole-chiave per la ricerca. • Individua almeno tre monografie e almeno un sito specificatamente pertinenti per rispondere alla domanda. • Relaziona sul percorso svolto secondo le indicazioni della traccia (v. Guida, p. 65).

  22. Gruppo I • I domanda Qual è il rapporto tra la mafia come organizzazione e il comune cittadino? • Parole chiave Omertà Pizzo • II Domanda Quale connivenza del cittadino col sistema mafioso? …

  23. Gruppo II • I domanda Quale rapporto tra Mafia ed economia? • II domanda Mafia al Nord? • III domanda In Lombardia? - Milano? - Bergamo - Brescia In Veneto? FONTI INDIVIDUATE: <www.libera.it> Associazione Libera Guerretta, Danilo – Zornetta, Monica, A casa nostra. Cinquant'anni di mafia e criminalità in Veneto, Baldini & Castoldi, 2006 Ciconte, Enzo, ‘Ndrangheta padana, Rubbettino 2010 Dalla Chiesa, Nando, La convergenza. Mafia e politica nella Seconda Repubblica, Melampo 2010 A. Caponnetto, Io non tacerò, Melampo 2010 …

  24. Gruppo III • Domanda Donne e mafia? • Parole chiave Pentite Donne Mafia • FONTI INDIVIDUATE Vitale, Giusy – Costanzo, Camilla, Ero cosa loro. L'amore di una madre può sconfiggere la mafia, Mondadori,2009 Felicia Bartolotta Impastato, La mafia in casa mia, a cura di Anna Puglisi e Umberto Santino, La Luna, Palermo 2003 (biografia della madre di P. Impastato rintracciata nel sito www.peppinoimpastato.com) Nomi delle donne di mafia (?) …

  25. Gruppo IV • Domanda Segni e simboli mafiosi • FONTI INDIVIDUATE Greco, G., I segni della mafia, 27 agosto 2000, in <www.supereva.it> Santoro, Marco – Sassatelli, Roberta, Gli angeli, la mafia e l’analisi culturale. Una risposta, POLISπóλις, XVI, 2, agosto 2002, pp. 245-260, in <http://www.sociol.unimi.it/docenti/sassatelli/Articoli%20pdf/ Sassatelli %20e%20Santoro%20%20Angeli%20mafia%20 analisi%20culturale.pdf> Bianconi, Giovanni, La Bibbia del boss, “Corriere della sera”, 20/9/2007 Sales, Isaia, I preti e i mafiosi, Dalai, 2010 <http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Sgarbi:-Oliviero-Toscani-ha- registrato-il-marchio-Mafia/1568537> …

  26. APPENDICE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (ISTRUZIONE OBBLIGATORIA) Ministero dell’Istruzione, Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, 2007 Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio Europeo sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, 2006

  27. 1. IMPARARE AD IMPARARE Organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.

  28. 2. PROBLEM SOLVING Affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

  29. 3. AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità

  30. 4. COLLABORARE E PARTECIPARE Interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.

  31. 5. PROGETTARE Elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.

  32. 6. INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI Individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.

  33. ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’ INFORMAZIONE Acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.

  34. 8. COMUNICARE 1)comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico)e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali) 2) rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali).

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