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Il Piano Unitario di Valutazione della Regione Campania

Il Piano Unitario di Valutazione della Regione Campania. La valutazione delle politiche di sviluppo delle risorse umane 2007-2013 nei Piani di Valutazione. Federica Bertamino Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici Regione Campania. 25 Marzo 2009.

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Presentation Transcript


  1. Il Piano Unitario di Valutazione della Regione Campania La valutazione delle politiche di sviluppo delle risorse umane 2007-2013 nei Piani di Valutazione Federica Bertamino Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici Regione Campania 25 Marzo 2009

  2. L’approccio alla valutazione del QSN: differenze con il passato • Nel 2000-2006 le attività di valutazione erano definite da stringenti disposizioni regolamentari e caratterizzate da scadenze prescrittive. • Il QSN per il 2007-2013 prevede: • libera decisione delle Amministrazioni nella definizione delle attività di valutazione, della tempistica, del modo di condurle; • che ciascuna amministrazione, in funzione delle proprie esigenze conoscitive, possa intraprendere contemporaneamente più valutazioni (ciascuna diversa per tipologia, oggetto, tempistica, metodo e destinatari), ognuna affidata ad un diverso team di valutatori, interni o esterni; • la valutazione deve consentire di valutare gli effetti congiunti di diverse azioni, anche afferenti a diversi programmi.

  3. L’approccio alla valutazione del QSN: nuove sfide per le Amministrazioni • Nuova organizzazione per la funzione di valutazione: la redazione del Piano di Valutazione e la sua attuazione. • Nuova consapevolezza di quali valutazioni sono utili e necessarie per la programmazione e attuazione, individuazione degli aspetti critici dei programmi. • Confronto tra i molteplici soggetti responsabili della programmazione e dell’attuazione per la definizione di valutazioni unitarie, sugli effetti congiunti prodotti dalle politiche pubbliche, finanziate anche da fonti diverse (dunque anche nell’ambito di programmi diversi).

  4. Il Piano di valutazione della Regione Campania • Il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici ha avuto il compito di redigere il Piano di valutazione unitario 2007-2013. Il direttore del Nucleo è il Responsabile del Piano. I principali soggetti coinvolti: • Il Responsabile delle attività di valutazione • Il Gruppo di Coordinamento Strategico per la programmazione unitaria • Il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici • Il Partenariato istituzionale, sociale ed economico

  5. Approccio partecipativo per la definizione delle attività valutative • Coerentemente con il QSN, il Nucleo ha utilizzato un metodo iterativo e partecipativo per l’elaborazione del Piano, finalizzato ad assicurare la considerazione delle esigenze conoscitive: • dei programmatori e degli attuatori; • del partenariato istituzionale, sociale ed economico.

  6. Il processo per la definizione delle valutazioni unitarie del Piano della Regione Campania Il processo è stato organizzato in due fasi: • la prima faseha riguardato l’ascoltodei fabbisogni conoscitivi e la ricezione delle proposte provenienti dai soggetti che hanno un ruolo di rilievo nella programmazione e nell’attuazione delle politiche di sviluppo: • per quanto riguarda la Regione: l’Autorità di Gestione (FESR, FSE, FAS, PSR, FEP), l’Autorità ambientale, l’Autorità di genere, l’Esperto in legalità e sicurezza; • il Partenariato economico e sociale • La seconda faseè stata caratterizzata da un’attività di istruttoria del Nucleo che ha riorganizzato le domande di valutazione, riconducendole a una lista di attività di valutazione unitarie, approvate poi dal Comitato Strategico per la programmazione unitaria.

  7. Prima faseIl processo di ascolto dei Responsabili regionali • Al fine di facilitare gli incontri e stimolare le domande di valutazione, il Nucleo ha definito delle matrici di pianificazione delle attività valutative relative ai Programmi FESR, FSE, PSR, FEP e FAS. • Ciascuna matrice prevedeva informazioni su: • l’oggetto della valutazioneele relativedomande; • una prima ipotesi di tipologia di valutatore(interno e/o esterno); • le risorsedestinate e l’annoin cui era necessariorealizzare la valutazione.

  8. Prima faseRuolo del Nucleo • Le matrici sono state accompagnate da una nota esplicativa del processo di valutazione previsto dal QSN, nella quale venivano anche suggeriti alcuni criteri per l’individuazione dei temi oggetto di valutazione e delle relative domande di valutazione quali, ad esempio (cfr. “Orientamenti” del SNV): • evidente rischio di inefficienza e/o di scarsa efficacia della spesa (messi in luce, p.e., da evidenza pregressa), • necessità di assumere decisioni in alcuni campi, per cui bisogna disporre tempestivamente di dati ed informazioni; • interventi riproposti in modo analogo in più periodi di programmazione senza evidenti effetti positivi; • temi rilevanti per la strategia regionale (gli ambiti strategici del Documento Strategico Regionale, gli obiettivi di servizio); • temi trasversali rilevanti a livello nazionale e comunitario, in particolare quello relativo alle pari opportunità e non discriminazione e ai principi di sviluppo sostenibile.

  9. Prima faseRuolo del Nucleo • Il Nucleo, per guidare il processo e supportare i referenti regionali nell’esplicitazione delle domande di valutazione, ha fatto delle proposte di temi e di domande frutto di un’attenta analisi dei programmi regionali 2000-2006 e 2007-2013. Programmazione 2000-2006: • ha analizzato i risultati della valutazione intermedia 2003 e dell’aggiornamento della valutazione intermedia del 2005, traendone spunti per l’individuazione di possibili domande di valutazione da sottoporre alla discussione. Programmazione 2007-2013: • ha analizzato gli aspetti critici e di particolare rilevanza evidenziati dalle valutazioni ex ante dei programmi, con particolare riferimento agli interventi già oggetto dei programmi 2000-2006 e nuovamente proposti nella nuova programmazione. Prima proposta di attività di valutazione e relative domande da discutere con il partenariato economico e sociale.

  10. Prima fase Il processo di ascolto del Partenariato economico e sociale • Con il partenariato economico e sociale ci sono stati due incontri. In tale processo il Nucleo ha fatto da tramite fra le esigenze espresse dal partenariato e quelle espresse dai responsabili regionali. Primo incontro: • sono state presentate al partenariato le attività valutative proposte dai referenti regionali. Il tavolo di partenariato regionale in questa occasione ha avuto la possibilità di interagire sulle proposte regionali, nonché di presentarne di proprie. • Le proposte provenienti dagli organismi partenariali sono state esaminate, approfondite e tenute in adeguata considerazione. Secondo incontro: • sono state illustrate le tavole aggiornate del Piano di valutazione, nelle quali erano state incluse le proposte presentate dal tavolo di partenariato regionale. • Coerentemente con quanto previsto dal QSN, il Piano prevede che venga coinvolto il partenariato economico e sociale, non solo nel processo di formulazione delle domande di valutazione, ma anche nella realizzazione delle valutazioni e nell’utilizzo dei loro risultati.

  11. Seconda faseDai fabbisogni conoscitivi alle valutazioni unitarie • A seguito degli incontri con i responsabili regionali e con il partenariato economico e sociale, il Nucleo ha avviato un’attività istruttoria per ricondurre le molteplici domande di valutazione espresse a un numero limitato di attività di valutazione unitarie, su temi particolarmente rilevanti per la Regione. • L’istruttoria compiuta dal Nucleo ha avuto come obiettivo: • quello di coordinare le attività di valutazione proposte, sia nei contenuti che nella tempistica; • quello di suggerire, in alcuni casi, domande valutative più circoscritte da un punto di vista settoriale e territoriale; • quello di riunire le domande di valutazione provenienti dai diversi attori regionali e dal partenariato, aggregandole sotto un comune “oggetto” di valutazione unitaria. Definizione di una lista di attività di valutazione unitarie approvate dal Comitato Strategico per la programmazione unitaria.

  12. Proposte di attività valutative relative al periodo di programmazione 2000-2006 • Politiche per la competitività delle impresee del territorio • Politiche per i servizi essenziali • Sostenibilità ambientale • Governance • Occupazione • Partenariato Pubblico - Privato • Progetti Integrati • Impatti macroeconomici

  13. Piano delle attività valutative relative al periodo di programmazione 2000-2006

  14. Gli aggiornamenti e/o le modifiche al Piano Il Piano è uno strumento flessibile. È un documento da aggiornare in fase di attuazione, al fine di tener conto dei mutamenti che avvengono e dei nuovi fabbisogni conoscitivi. Nel momento in cui si dà avvio ad una singola valutazione, è opportuno ripetere il processo partecipativo al fine di considerare adeguatamente i nuovi elementi emersi dalla conclusione della programmazione e dall’avvio dell’attuazione dei programmi 2007-2013.

  15. Alcune considerazioni sul nuovo approccio alla valutazione Il processoper la definizione delle valutazioni unitarie è un processo complesso che ha bisogno di essere guidato (ad esempio stimolando la domanda di valutazione e rendendo espliciti i fabbisogni conoscitivi, ecc); È utile che vi siaun soggetto terzo (nucleo, steering group, responsabile della programmazione unitaria) a guidare il processo, per poter condurre a unitarietà la visione parziale dei singoli attori, riferita al loro specifico campo di attività, rileggendo le singole domande di valutazione in un’ottica unitaria (ad esempio, alcune domande di valutazione espresse dalle AdG FSE e FESR sono state rilette dal Nucleo e ricondotte a temi unitari di valutazione; tale processo è stato applicato a tutte le domande di valutazione); Il processo di ascolto fornisce i migliori risultati quanto più sono ampi e articolati i gruppi coinvolti (ad esempio, l’Autorità di genere ha una buona struttura di supporto che ha dato rilevati contributi); E’ importante che tutte le valutazioni siano incluse nel Piano, affinché esso sia uno strumento efficace, che rende visibili le scelte sia ai soggetti esterni, sia alle componenti interne dell’amministrazione; che evita duplicazioni e anzi crea sinergie.

  16. Gestione delle valutazioni unitarie • Essendo previste valutazioni che riguardano più programmi, ogni Autorità di Gestionesi impegna ad attuare, attraverso i propri uffici amministrativi, valutazioni che riguardano i diversi programmi, in un’ottica di programmazione unitaria. • Ipotesi di una struttura di supporto all’AdG responsabile di una valutazione unitaria, composta anche da funzionari che lavorano sugli altri programmi oggetto della valutazione.

  17. Valutazioni a livello locale • Il Piano di valutazione della Regione Campania prevede che le attività valutative possano essere condotte anche a livello locale, coinvolgendo, ad esempio, i soggetti intermedi che beneficiano di una delega nella programmazione e/o nell’attuazione, quali ad esempio, le Province, i soggetti attuatori dei Piani Integrati di sviluppo Urbano, dei Piani di Zona Sociali, dei Parchi, i soggetti gestori degli Accordi di Reciprocità, ecc. • Tali soggetti potranno svolgere, anche con il sostegno del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Campania, le seguenti attività: • valutazioni su un territorio/tema di particolare interesse in vista dell’attuazione; • esercizi di autovalutazione per la programmazione e attuazione dei piani di sviluppo.

  18. Proposte di attività valutative relative al periodo di programmazione 2007-2013 Le valutazioni riferite alla programmazione 2007-2013 saranno realizzate nei prossimi tre anni e le domande di valutazione relative ai temi individuati potranno essere approfondite in seguito, anche grazie a successivi incontri con il Partenariato istituzionale, sociale ed economico

  19. Piano delle attività valutative relative al periodo di programmazione 2007-2013

  20. Il ruolo del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici Il Nucleo: sostiene l’Amministrazione nella redazione, aggiornamento ed attuazione del Piano Unico di Valutazione; partecipa al processo di ascolto delle esigenze conoscitive, all’interno e all’esterno dell’amministrazione; propone temi e domande di valutazione; istruisce le attività partenariali e di selezione delle valutazioni. Il ruolo del Nucleo prosegue anche nell’attuazione del Piano: esso svolge un ruolo di rilievo nel sostenere i responsabili dell’attuazione nei processi di autovalutazione e nel coordinamento della impostazione tecnico-metodologica di valutazioni esterne, dei processi di selezione dei valutatori. partecipa formalmente ad eventuali Steering Group delle singole valutazioni. Il Nucleo può condurre direttamente alcune valutazioni interne. Infine, il Nucleo partecipa alle attività a sostegno della qualità dei processi di valutazione e della costruzione di capacità di valutazione condotte dal Sistema Nazionale di Valutazione (SNV).

  21. Seconda faseL’istruttoria del Nucleo per la definizione delle attività di valutazione L’attività di istruttoria si è basata su due criteri principali: quello della rilevanza per le politiche di sviluppo 2007-2013: data la limitatezza delle risorse disponibili per le attività di valutazione, sono state considerate prioritarie, ad esempio, le valutazioni ex post dei programmi 2000-2006 su temi/strumenti/territori strategici per il 2007-2013; quello della coerenza dei tempi e dei costi previsti con le attività da svolgere: ad esempio, si è data priorità a quelle attività di valutazione relative al 2000-2006, che si è ritenuto potessero produrre risultati in tempi utili per il loro utilizzo concreto nell’attuazione della programmazione unitaria 2007-2013. Definizione di una lista di attività di valutazione unitarie approvate dal Comitato Strategico per la programmazione unitaria.

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