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La teoria della Dissonanza Cognitiva

A Theory of Cognitive Dissonance, ha esercitato un'ampia e feconda influenza nei settori interdisciplinari della ricerca sulla comunicazione e l'influenza sociale. La teoria della Dissonanza Cognitiva.

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La teoria della Dissonanza Cognitiva

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Presentation Transcript


  1. A Theory of Cognitive Dissonance, ha esercitato un'ampia e feconda influenza nei settori interdisciplinari della ricerca sulla comunicazione e l'influenza sociale. La teoria della Dissonanza Cognitiva La discordanza tra elementi cognitivi (intendendo per elemento cognitivo ogni conoscenza, opinione o credenza che un individuo o un gruppo ha su se stesso o sul mondo che lo circonda) venne dato il nome di dissonanza cognitiva. esiste in ogni persona, in presenza di una dissonanza, una pressione tendente a ridurla, tanto maggiore quanto più forte è la dissonanza. La riduzione può ottenersi aggiungendo nuovi elementi consonanti (le voci di prossime sciagure); potrebbe però aversi, a seconda delle circostanze, anche cambiando gli elementi dissonanti o diminuendone l'importanza. Secondo Leon Festinger, questo accade perché ogni incoerenza percepita tra i vari aspetti della conoscenza, dei sentimenti e del comportamento instaura uno stato interiore di disagio - dissonanza cognitiva - che la gente cerca di ridurre tutte le volte che le è possibile  

  2. Azioni irrazionali Spesso agiamo, effettuiamo azioni che sono irrazionali o comunque contrarie a ciò che affermiamo rispetto a principi logici, di comportamento sociale, di adeguamento alle norme, di rispetto alla media del comune sentire, di adeguamento alla morale mediamente condivisa • Semplificando: • so bene che il fumo fa male, ma continuo a fumare. • So bene che il casco è un elemento protettivo, ma non lo metto. • So bene che andare troppo forte è rischioso, ma non diminuisco la velocità. • Se smetto di fumare ingrasso. Il casco mi fa troppo sudare e non ci vedo bene e poi mi slittano le dita sui freni. Sono così bravo e abile che posso andare a qualsiasi velocità,

  3. Quando percepiamo una dissonanza tra conoscenze e comportamenti, siamo motivati a ristabilire l’equilibrio La dissonanza consiste nel conoscere i livelli di rischio che corro e, contemporaneamente, non attivare la volontà per prevenire le conseguenze che la rischiosità accettata può produrre. Si accetta e si fa propria una condotta irrazionale, a volte la si esibisce. Ciò genera un conflitto dentro di noi a cui cerchiamo di dare delle spiegazioni spesso paradossali. • Cognizione • Comportamento • Cognizione • Dissonanza • Disagio • Desiderio di riportare l’equilibrio

  4. Nascita della teoria Dopo la morte di Lewin, tra behaviorismo declinante e un nascente interesse per il mondo cognitivo, si sviluppano delle “mini teorie”, ossia modelli costruiti attorno a particolari aspetti dell’attività psichica in relazione a particolari modi comportamentali. La teoria della dissonanza cognitiva di Leon Festinger si è sviluppata a partire dagli anni ’50 ed ha costituito il cuore stesso della psicologia sociale fino agli anni ’70. • Essa ha riportato all’attenzione: • il problema della motivazione come elemento centrale della cognizione; • il ruolo che il comportamento può esercitare sui processi cognitivi

  5. Coerenza tra pensare ed agire Questa teoria nasce da una constatazione del senso comune: l’uomo tende in generale ad esserecoerente con se stesso nel modo di pensare e di agire • Così, la persona che continua a fumare , pur sapendo che ciò fa male, può dirsi: • che fumare è piacevole e questo gli basta; • che le probabilità di danno alla salute non sono poi così serie come si vorrebbe far credere; • che non si può vivere evitando sempre ogni possibile pericolo In genere, la persona “incoerente” cerca, con più o meno successo, di operare delle razionalizzazioni

  6. Disagiopsicologico Ma ci sono persone che non sono in grado di dare a se stesse una spiegazione esauriente o di razionalizzare le proprie incoerenze. Per l’una o per l’altra ragione, tentativi di raggiungere la coerenza possono fallire: l’incoerenza allora continua semplicemente ad esistere. In tali circostanze, cioè in presenza di un’incoerenza, si verifica uno stato di disagio psicologico. Nella teoria elaborata da Festinger, l’incoerenza è definita dissonanza.

  7. Dissonanza Secondo Festinger: l’esistenza della dissonanza, provocando un disagio psicologico, spingerà l’individuo a tentare di ridurla quando la dissonanza è presente, l’individuo oltre a cercare di ridurla eviterà attivamente situazioni e conoscenze che aumenterebbero probabilmente la dissonanza La dissonanza si riferisce a relazioni che esistono tra coppie di elementi appartenenti alla cognizione di un determinato individuo. La cognizione è ogni conoscenza, opinione, credenza che riguardi l’ambiente, la propria persona, il proprio comportamento

  8. Elementi cognitivi Gli elementi cognitivi di una persona corrispondono a ciò che essa fa o sente o a ciò che esiste nel suo ambiente. Alcuni di questi elementi rappresentano la consapevolezza di se stessi Altri elementi di consapevolezza riguardano il mondo in cui si vive

  9. Relazioni Tra le coppie di elementi possono esserci tre tipi di relazioni: Relazioni non attinenti Relazioni attinenti (dissonanza e consonanza) • Relazioni attinenti: dissonanza e consonanza. • Due elementi sono dissonanti se per una ragione o per l’altra sono incongruenti. In particolare, due elementi sono in una relazione dissonante se l’inverso di un elemento segue dall’altro Relazioni non attinenti: due elementi possono semplicemente non avere nulla a che fare l’uno con l’altro. Cioè in circostanze in cui un elemento cognitivo non implica proprio nulla che riguardi altri elementi, questi due elementi non sono reciprocamente attinenti

  10. CATTOLICO PRATICANTE Mi sono sposato in chiesa Mi sono sposato in municipio Sono andato in vacanza con amici CONSONANZA (nessuna azione) DISSONANZA (tendenza a ridurla) NESSUNA CONSONANZA (nessuna azione)

  11. Secondo Festinger, due elementi possono essere dissonanti per motivi di: • logica interna; • contrasto con norme culturali; • in contrasto con precedenti esperienze personali La discordanza tra due cognizioni non è di per sé sufficiente a produrre il fenomeno della dissonanza: occorre che esse siano messe in azione nel mondo concreto dell’esperienza personale nell’ambito di una decisione.

  12. Decisione L’individuo sperimenta una dissonanza in concomitanza con una decisione. La produzione di stati di dissonanza è in stretta connessione con tutte quelle situazioni post-decisionali in cui la persona si sente responsabile direttamente delle sue azioni e delle conseguenze che ne derivano Consideriamo ciò che accade quando si deve scegliere fra due alternative: • prima della decisione si considerano le caratteristiche di ciascuna alternativa e le si pongono a confronto • nel momento della decisione si sceglie una delle due alternative e contemporaneamente si rifiuta l’altra • gli aspetti attraenti dell’alternativa respinta sono ora in uno stato di dissonanza con la decisione compiuta

  13. L’esistenza quotidiana abbonda di situazioni conflittuali determinate dalla necessità di scegliere tra alternative più o meno tutte gradevoli. Conflitto e dissonanza sono due realtà differenti. • La grandezza della dissonanza sarà in funzione: • importanza dell’oggetto su cui la decisione è presa • potere di attrazione dell’alternativa rifiutata Il conflitto sorge in una fase pre-decisionale, quando dobbiamo scegliere tra due possibili tipi di azione, quando si è spinti in due diverse direzioni nello stesso tempo. La decisione è un atto che mette fine alla situazione conflittuale, sblocca l’indecisione e fa imboccare una strada su cui si incanala poi la nostra azione futura La dissonanza insorge nel momento post-decisionale, perché il soggetto continua a possedere, a livello cognitivo, elementi che riflettono le caratteristiche favorevoli delle alternative rifiutate e le caratteristiche sfavorevoli delle alternative prescelte. Il soggetto ora si muove in una sola direzione e tenta di ridurre la dissonanza cognitiva

  14. L’esistenza della dissonanza origina pressioni tendenti a ridurla. La forza delle pressioni per ridurre la dissonanza è in funzione della grandezza della dissonanza: quanto maggiore è la dissonanza, tanto maggiore sarà l’intensità dell’azione per ridurla e la volontà di evitare situazioni che potrebbero accrescerla • Se esiste dissonanza tra due elementi, essa può venir eliminata cambiando uno dei due elementi: • cambiare il proprio comportamento • produrre un cambiamento nell’ambiente • modificare il proprio mondo cognitivo • Il cambiamento di comportamento: 3. Il cambiamento nel proprio mondo cognitivo 2. Il cambiamento nell’ambiente: Quando la dissonanza si colloca tra qualche conoscenza relativa all’ambiente e il proprio comportamento, essa si può eliminare cambiando il comportamento dissonante. Non è sempre possibile eliminare la dissonanza cambiando la propria azione, poiché le difficoltà che si oppongono al cambiamento del comportamento possono essere troppo grandi La dissonanza può essere ridotta cambiando la propria opinione ed atteggiamento attraverso l’apertura verso informazioni e conoscenze che portano ad aumentare la consonanza, evitando le fonti favorevoli alla dissonanza. Cambiare la situazione che produce dissonanza è molto più difficile che cambiare il proprio comportamento, perché è raro avere un grado sufficiente di controllo sul proprio ambiente

  15. La dissonanza che si origina in seguito ad una scelta tra due alternative può essere ridotta: a livello comportamentale, revocando la decisione appena presa; • a livello cognitivo, • rivalutando le alternative • stabilendo una sostanziale sovrapposizione tra le alternative Tuttavia l’individuo può incontrare delle difficoltà nel tentativo di cambiare sia il suo comportamento, sia la sua consapevolezza. Questa è la ragione per cui la dissonanza, una volta formata, può persistere: non ci sono garanzie che la persona sia in grado di ridurla o rimuoverla. La dissonanza può originarsi non soltanto in situazioni di libera scelta, ma anche in condizioni di accordo forzato, ossia quando si è costretti a sostenere un comportamento non coerente con le nostre opinioni personali

  16. Una persona può essere influenzata o spinta a cambiare le proprie opinioni; ciò può condurre a modificare il comportamento o l’espressione verbale delle proprie opinioni senza un effettivo mutamento dell’opinione personale (acquiescenza). Questa situazione induce dissonanza. • L’acquiescenza può essere ottenuta attraverso: • l’offerta di una ricompensa (venti euro per una menzogna) • la minaccia di punizioni (giocattolo proibito)

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