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Linee di indirizzo regionali sul tema della prevenzione e riduzione dei danni e dei rischi

Linee di indirizzo regionali sul tema della prevenzione e riduzione dei danni e dei rischi. Mila Ferri Regione Emilia-Romagna. Documento ancora in corso di elaborazione Gruppo di lavoro regionale Successivi passaggi tecnici ed istituzionali Integrazione sociosanitaria. L’ambito.

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Linee di indirizzo regionali sul tema della prevenzione e riduzione dei danni e dei rischi

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Presentation Transcript


  1. Linee di indirizzo regionali sul tema della prevenzione e riduzione dei danni e dei rischi Mila Ferri Regione Emilia-Romagna Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  2. Documento ancora in corso di elaborazione • Gruppo di lavoro regionale • Successivi passaggi tecnici ed istituzionali • Integrazione sociosanitaria Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  3. L’ambito • Azioni di RdD propriamente dette: • tossicodipendenti in condizioni di grave rischio individuale • già trattati senza successo • che non abbiano ancora sviluppato la consapevolezza della necessità di curarsi o • che non abbiano i titoli per l’accesso ai Servizi per le Tossicodipendenze. • strumenti di tipo sanitario e sociale caratterizzati dalla bassa soglia d’accesso. • Azioni di Riduzione dei rischi: • consumatori saltuari e/o abituali, i quali allo stato attuale non necessitano di un trattamento e risultano socialmente integrati. • Strumenti: tutti quelli che possono contribuire all’affermarsi di stili di consumo meno rischiosi. Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  4. Target • i consumatori, le persone dipendenti in trattamento e le persone dipendenti non in trattamento • Spesso si intercettano anche altre situazioni di marginalità. Queste problematiche debbono essere intercettate e accolte con un mandato che va verso l’invio e la costruzione di percorsi con i servizi specialistici. Occorre strutturare modalità organizzative di rete e di collaborazione tra servizi che legittimi i progetti di RDD in questa funzione e che attivi eventuali percorsi di presa in carico. Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  5. Obiettivi specifici • Prevenzione delle ricadute • Riduzione delle malattie a trasmissione sessuale • Riduzione delle overdoses • Monitoraggio del territorio • Azioni di mediazione di comunità • Attivazione di sistemi di allerta rapido rivolti alla tutela dei consumatori e al controllo del mercato Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  6. I Servizi • Servizi finalizzati alla tutela della salute individuale e pubblica e dell’incolumità personale • Servizi di prossimità e\o finalizzati alla promozione del benessere e delle competenze • Servizi finalizzati al soddisfacimento dei bisogni primari Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  7. I servizi di RDD/RDR fanno parte del sistema dei servizi e sono una porta di accesso allo stesso • Le funzioni di RDD sviluppate attraverso l’attivazione di unità di strada devono esistere almeno in ogni comune capo provincia ed avere il territorio provinciale come oggetto dell’intervento. • Le strategie locali di Riduzione del Danno rispondono ai principi etici, di tutela della salute e di garanzia della dignità della persona Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  8. Le strategie in funzione delle modificazioni nei contesti • Tempi di lavoro non fissati e immodificabili; • Possibilità di avvalersi di professionalità specifiche • Luoghi di intervento individuati in funzione del raggiungimento del target di riferimento e in funzione degli spostamenti dello stesso; • Orari e tempi di accesso ai servizi di cura, consulenza e riabilitazione adeguati alla motivazione dell’utente e concordati con gli operatori dei servizi di RDD/RDR; • Strumenti (siringhe, profilattici, materiali informativi, ecc) modificabili in funzione della realtà dei consumi e dei comportamenti ad esso collegati. • Gestione dei casi critici (abbandono di percorso comunitario, scarcerazione, maxi eventi): fare circolare le informazioni. • attivare sistemi di allerta rapido sulle sostanze, sui comportamenti, ecc. Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  9. Aspetti metodologici • Analisi del contesto • integrando fra loro i dati rilevati dagli Osservatori Epidemiologici, dei Servizi Demografici, dei Pronto Soccorso, dei Carceri e delle Questure, dai protocolli di ricerca, dagli operatori delle agenzie che forniscono servizi alla persona in contatto con le fasce più marginali e a rischio. • Rapporto con le altre strategie di intervento • Armonizzazione con le altre azioni di contrasto (Prevenzione, Repressione e Terapia/Reinserimento), costituendo un sistema coerente. Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  10. Bassa soglia di accesso • Non esistono “pazienti a bassa soglia”, esistono servizi a bassa soglia • L'accesso ai servizi di rdd del danno è libero, spontaneo, senza vincoli di invio e nel rispetto dell’anonimato • Va determinato un minimo di regole irrinunciabili necessarie a garantire il buon funzionamento del servizio • Le regole valide per tutte le progettazioni sono: compatibilità ambientale, rifiuto di azioni di violenza, no spaccio e consumo Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  11. Il ruolo dei servizi pubblici • I SerT hanno il dovere ed il mandato di garantire i trattamenti rivolti alla tutela della salute, dell’incolumità e della dignità della persona: • a tutti coloro che consumano sostanze stupefacenti e che ne facciano richiesta; • a tutti i TD già trattati ripetutamente senza successo; • a quanti versano in condizioni di rischio sul territorio di loro competenza indipendentemente dallo status anagrafico e della condizione sociale e nazionalità, permesso di soggiorno • Il mancato possesso di permesso regolare di soggiorno non può precludere l’accesso all’ intervento sanitario, ivi compreso quello farmacologico con farmaci agonisti. Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  12. Gli strumenti • I dispositivi protettivi • strumenti oggettivabili • Strumenti relazionali Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  13. Strumenti oggettivabili • Beni di prima necessità • Dispositivi di Harm-Reduction : • 1.Scambio di siringhe • 2.Disponibilità di profilattici • 3.Intervento medico-sanitario • Allestimento di un servizio permanente di screening sierologico delle principali patologie correlate: MTS,TBC, epatiti B-C-D e infezione da HIV. Possibilità di vaccinazioni (es. antiepatite B, ..) all'interno dei servizi. • Possibilità di effettuare piccole medicazioni e/o ricevere consulenze sulle pratiche iniettive. • consegna di naloxone fiale e informazioni sulle modalità d'uso Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  14. Cinque iniziative specifiche di prevenzione della mortalità per overdose • informazione tra i tossicodipendenti e tra i giovani, sulla prevenzione delle overdoses • incentivare, in assenza di una volontà di interruzione dell'uso di sostanze stupefacenti, comportamenti a basso rischio • Fornire informazione tempestive sulle sostanze presenti sul mercato locale • Rendere ampiamente disponibile trattamento a mantenimento con metadone e buprenorfina • Sviluppare in carcere forme di attenuazione dei rischi, anche con l'utilizzo di farmaci sostitutivi o antagonisti in prossimità della scarcerazione Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  15. La centralità dei farmaci agonisti e parzialmente agonisti • programmi terapeutici a bassa soglia • postazioni fisse e ambulatori mobili • programma facilmente accessibile • breve lista di attesa e rapido accesso • flessibilità degli orari • apertura del servizio per tutti i giorni • attitudini positive e stabilità dello staff • adeguatezza del dosaggio della terapia Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  16. Strumenti relazionali • Il Colloquio Motivazionale • L’ espressione empatica (il mostrare di capire , sentire ed essere vicini all’esperienza dell’altro) accompagna l’ascolto e la riflessione dell’altro. • Supportare l'auto efficacia della persona nel pensare che “potrà riuscire “ a risolvere o a modificare ciò che ritiene prioritario in quel momento. • Evitare argomentazioni, discussioni, porsi in ascolto delle resistenze del paziente al cambiamento ed evitare qualsiasi modalità giudicante. • Facilitare la lettura da parte del paziente della frattura interiore tra ciò che la persona desidererebbe e cio’ che invece si evidenzia con i suoi comportamenti. Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  17. Elementi del Counseling nella prevenzione delle morte da overdose e riduzione di tali rischi • Il rischio di usare sostanze in solitudine • Il rischio di usare stupefacenti dopo un periodo di astinenza • L‘effetto dannoso del mixare eroina ad altre sostanze depressogene • Il riconoscere i segni di una possibile overdose in altri soggetti che usano stupefacenti • L’insegnare la respirazione bocca–bocca , cardio-pulmonary resuscitation (CPR). • Avvisare il 118 quando si assiste una persona che non respira ed è incosciente. Prepararsi ad un possibile intervento delle forze dell’ordine, e quando arriva l’ambulanza riportare con esattezza ciò che la persona ha fatto. • Uso del Naloxone come antidoto per oppiacei • Il Naloxone può provocare la sindrome astinenziale Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  18. GLI OPERATORI DELLA RDD: CARATTERISTICHE E FORMAZIONE • Area sanitaria • Area socio-educativa • Operatori pari • Almeno i 2/3 degli operatori con pregresse esperienze di lavoro con i tossicodipendenti • Supporters • Lo scambio di operatori fra servizi ed i soggiorni di studio all’estero Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  19. L’ACCOGLIENZA E LO STILE DI LAVORO • Nei servizi di RdD l’accoglienza è per definizione incondizionata e la presa in carico non dipende dalla valutazione della domanda • L’atteggiamento dell’operatore deve essere sempre rispettoso degli obbiettivi che l’utente si è dato ma soprattutto dello stadio motivazionale in cui l’utente si trova Reggio Emilia 18 febbraio 2010

  20. IL PROBLEMA DELLA COMPATIBILITÀ’ AMBIENTALE • Garantire il massimo grado di compatibilità ambientale, in luoghi idonei e dignitosi. • Un servizio che reca disturbo al vicinato o che sia portatore di tensioni è meno efficace, ha vita più breve e provoca un danno alla Comunità mentre una sede non idonea può indurre negli utenti comportamenti poco rispettosi e può creare difficoltà agli operatori nel mantenimento dello lo stile del servizio. • Facilmente raggiungibili, in prossimità ma non in corrispondenza di luoghi di spaccio e di consumo, in zone della città con scarsa concentrazione di attività commerciali e produttive (ma mai isolate) e lontano da parchi, giardini, cantieri ed altri luoghi in cui sia possibile appartarsi. • I supporter e gli operatori pari possono contribuire all’instaurazione e al mantenimento dello stile positivo di lavoro del servizio di RDD. Reggio Emilia 18 febbraio 2010

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