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Elementi di percezione

Elementi di percezione. Teoria della detezione del segnale e psicofisiologia del sistema visivo umano. Dott. Roberto Arrighi. Tipi di soglia.

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Elementi di percezione

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Presentation Transcript


  1. Elementi di percezione Teoria della detezione del segnale e psicofisiologia del sistema visivo umano Dott. Roberto Arrighi Vinci 2009

  2. Tipi di soglia • Soglia assoluta (Inglese absolute threshold, Tedesco Reiz Limen): la più piccola quantità di energia dello stimolo necessaria a produrre una sensazione cioè il più piccolo stimolo rivelabile • Soglia differenziale (Ing. difference threshold, Ted. Differenz Limen): la variazione in uno stimolo necessaria a produrre una differenza appena percepibile nello stimolo (JND, just noticeable difference), cioè la più piccola differenza discriminabile tra due stimoli Vinci 2009

  3. Metodi utilizzabili • Stimoli costanti • Limiti • Aggiustamento • (Metodi adattivi) Vinci 2009

  4. Teoria della detezione del segnale (Signal Detection Theory):Teoria psicofisica che quantifica la risposta di un osservatore alla presentazione di un segnale in presenza di rumore. Vinci 2009

  5. Signal Detection Theory Vinci 2009

  6. Signal Detection Theory Vinci 2009

  7. Signal Detection Theory Vinci 2009

  8. Signal Detection Theory Vinci 2009

  9. Receiver Operating Characteristics (ROC) Vinci 2009

  10. Sistema su cui applicare i metodi psicofisici Ora che abbiamo passato in rassegna i principali metodi psicofisici dobbiamo studiare le proprietà fisiologiche del sistema percettivo umano che è il sistema su cui vogliamo applicare le tecniche psicofisiche. Vinci 2009

  11. The Twelve Cranial Nerves Vinci 2009

  12. Organizzazione del sistema visivo nell’uomo. • La struttura della retina: • Nella retina ci sono 5 principali classi di cellule: • Fotorecettori • Cellule orizzontali • Cellule bipolari • Cellule amacrine • Cellule gangliari Vinci 2009

  13. The Retina Vinci 2009

  14. Organizzazione del sistema visivo nell’uomo. La struttura della retina: 120 milioni di bastoncelli 6 milioni di coni Zoom Solo 1 milione di cellule gangliari Al centro della fovea questo rapporto scala sino a 1:1 Vinci 2009

  15. Organizzazione del sistema visivo nell’uomo. L’acuità visiva è massima nella fovea: Vinci 2009

  16. The “regola del pollice”

  17. Curve di assorbimento dei coni. Vinci 2009

  18. Organizzazione del sistema visivo nell’uomo. Le molecole di pigmento sono create nel segmento interno e poi sistemate in quelo esterno per catturare la luce. Il pigmento visivo consiste di una opsina che determina quali lunghezze di onda della luce vengono catturate e un cromoforo che cattura i fotoni della luce Vinci 2009

  19. La membrana delle lamelle contiene le molecole di fotopigmento (rodopsina): un singolo bastoncello umano ne contiene 100 milioni. Le molecole sono così fortemente raggruppate che la distanza tra l’una e l’altra è di soli 20 nm, e costituiscono l’80% delle proteine di membrana. Ogni molecola di fotopigmento consiste di due parti: l’opsina (una proteina) e il retinale (un lipide) sintetizzato dal retinolo (vitamina A) e legato all'opsina mediante una base di Schiff. Il retinale è una molecola a lunga catena che può esistere in due forme (o isomeri), una forma a catena dritta (retinale tutto-trans) ed una forma ripiegata (retinale 11-cis). Il retinale 11-cis è l’unica forma che può legarsi all’opsina. Quando il retinale 11-cis assorbe un fotone di luce, la catena si raddrizza in forma tutto-trans, un processo chiamato fotoisomerizzazione, e la molecola di fotopigmento si scinde, infine, nelle sue due parti costitutive. Quando questo succede, essa cambia colore: dal rosa diviene giallo pallido. In questo caso si dice che il pigmento è stato sbiancato. Vinci 2009

  20. In condizioni di oscurità, i bastoncelli ed i coni hanno un potenziale di membrana a riposo di –40 mV, considerevolmente differente dal tipico valore del potenziale pari a –80 mV misurato in altri neuroni. Questo perchè una continua corrente al buio fluisce nel segmento esterno quando gli ioni sodio (Na+) si spostano lungo il loro gradiente elettrochimico attraverso l’apertura dei canali cationici. La luce causa la iperpolarizzazione della membrana cellulare, chiudendo indirettamente i canali cationici nella membrana del segmento esterno. Questa variazione di potenziale è opposta a quella che si manifesta in altri recettori e neuroni, i quali si depolarizzano in seguito a stimolazione. Vinci 2009

  21. Organizzazione del sistema visivo nell’uomo. L’iperpolarizzazione chiude i canali calcio riduce la concentrazione di calcio all’interno della cellula.L’abbassamento del livello di calcio abbassa a sua volta il livello del neurotrasmettitore (Glutammato) a livello della terminazione sinaptica. E’ questo il segnale per la cellula bipolare che il fotorecettore ha catturato la luce! Vinci 2009

  22. Organizzazione del sistema visivo nell’uomo. Il livello di glutammato presente a livello della sinapsi fra fotorecettore e cellula bipolare è inversamente proporzionale al numero di fotoni che vengono catturati dal fotorecettore. Questo significa che a differenza di molti altri tipi di neuroni del corpo umano, fotorecettori e cellule bipolari comunicano attraverso potenziali graduati non attraverso la classica modalità tutto o nulla Vinci 2009

  23. An action potential (firing) of a neuron

  24. Layout orizzontale e verticale Le cellule orizzontali e quelle amacrine fanno entrambe parte del layout orizzontale del sistema percettivo visivo. Questo vuol dire che questi sistemi giaccioni perpendicolari alla posizione dei fotorecettori Le cellule orizzontali svolgono un ruolo fondamentale nei processi di inibizione laterale come mostrato dall’organizzazione centro periferia che vedremo dopo. Il ruolo delle cellule amacrine è invece ancora da chiarire completamente. Vinci 2009

  25. Layout orizzontale e verticale Il layout verticale è invece formato da fotorecettori, cellule bipolari e cellule gangliari Esistono molti tipi diversi di cellule bipolari che si differenziano per la loro morfologia e per il loro ruolo funzionale Diffuse bipolar cells: ricevono inputs da circa 50 fotorecettori, integrano questa informazione e la passano alle cellule gangliari Caratteristiche del percorso dei bastoncelli e del percorso dei coni alla periferia della retina Vinci 2009

  26. Layout orizzontale e verticale Midget bipolar cells: Nella fovea ricevono inputs da un solo fotorecettore e la passano ad una sola cellula gangliare Quale sistema secondo voi ha la sensibilità più alta? Quale invece produce la migliore acuità visiva? N.B. Ogni recettore è connesso a due midget bipolar cells una che risponde ad un aumento della luce catturata dal cono (cellula bipolare ON) e l’altra ad una diminuizione (cellula bipolare OFF) Vinci 2009

  27. Layout orizzontale e verticale Anche delle cellule gangliari esistono molti tipi diversi. Basti sapere che cellule midget bipolari comunicano con cellule midget gangliari (70%) mentre le diffuse bipolar cells con le cellula gangliari parasole (8-10%) Differenze in risoluzione spaziale- Midget cell hanno campi recettivi più piccoli (quindi maggior acuità) Parasol cells ricevono segnali da più fotorecettori (maggior sensibilità) Vinci 2009

  28. Layout orizzontale e verticale Differenze di risposta circa le caratteristiche temporali degli stimoli Midget ganglion cells hanno risposte sostenute durante tutta la presentazione degli stimoli Parasol ganglion cells sono più sensibili ai cambiamenti. Si attivano alla comparsa e alla scomparsa dello stimolo e rimangono quasi silenti nel periodo in cui lo stimolo è presente. Vinci 2009

  29. Alcuni esempi di cellule gangliari Vinci 2009

  30. Organizzazione centro periferia delle cellule gangliari Vinci 2009

  31. Organizzazione centro periferia delle cellule gangliari Vinci 2009

  32. Organizzazione centro periferia delle cellule gangliari Vinci 2009

  33. Conseguenze funzionali dell’organizzazione centro -periferia Le cellule gangliari sono più sensibili alle differenze di illuminazione fra il centro e la periferia. Questo permette a queste cellule di non essere molto sensibili ai cambiamenti dei livelli di illuminazione a livello generale (livelli che cambiano in maniera drastica da condizione a condizione ambiantale) ma di poter discriminare il CONTRASTO (differenza di luminanza) di zone adiacenti! Vinci 2009

  34. La frequenza spaziale dei Gabor patches Vinci 2009

  35. Conseguenze funzionali dell’organizzazione centro - periferia Vinci 2009

  36. Conseguenze funzionali dell’organizzazione centro - periferia Il ruolo della fase Vinci 2009

  37. Adattamento alla luce Gli umani possono vedere in un range di illuminazione veramente impressionante! Vinci 2009

  38. Adattamento alla luce Prima strategia, variare la grandezza della pupilla Vinci 2009

  39. Adattamento alla luce Altre strategie comprendono la diversa sensitività di coni e bastoncelli con i primi più attivi a livelli di illuminazione fotopica e gli altri a livelli scotopici E il limite di fotoni acquisibili determinato da il tempo di rigenerazione del fotopigmento Vinci 2009

  40. Le due vie del sistema visivo Fin dalla retina diviene evidente la distinzione del sistema visivo in due o più vie. Per esempio il 90% delle cellule gangliari si divide in M e P Le cellule P sono selettive per le lunghezze d’onda le alte frequenze spaziali e hanno una risposta tonica (slow sustained profiles) Le cellule M al contrario hanno un alta selettività per le basse frequenze spaziali, non distinguono le lunghezze d’onda hanno profili di risposta transienti e veocità di conduzione più alta. Vinci 2009

  41. Segnali retinici verso la corteccia visiva primaria Gli assoni delle cellule gangliari si riuniscono a formare il nervo ottico. Blind spot Vinci 2009

  42. Segnali retinici verso la corteccia visiva primaria Vinci 2009

  43. Il Nucleo Genicolato Laterale (LGN) E’ grande come una carta di credito ma 3 volte più spesso. Si trova bilateralmente E’ composto da 6 strati ognuno dei quali riceve inputs da un solo occhio: Strato 2,3 e 5 dall’occhio ipsilaterale Strato 1,4 e 6 da quello controlaterale Le cellule degli starti 1 e 2 sono più grandi delle altre, questi due layers sono allora chiamati magnocellulari (M) e gli altri parvocellulari (P) Vinci 2009

  44. Il Nucleo Genicolato Laterale (LGN) Gli strati magnocellulari ricevono afferenze dalle cellule parasole della retina Gli strati parvocellulari ricevono invece afferenze dalle midget ganglion cells A livello funzionale il sistema magnocellulare risponde meglio ad oggetti grandi e al loro movimento mentre il sistema parvocellulare sembra sintonizzato sulla percezione dei dettagli fini di oggetti statici Vinci 2009

  45. Il Nucleo Genicolato Laterale (LGN) Vinci 2009

  46. L’Organizzazione topografica del LGN Vinci 2009

  47. La corteccia visiva primaria Anche detta corteccia striata per le sue caratteristiche morfologiche o V1 si trova nella zona occipitale ed è la prima area corticale a cui afferiscono le informazione del Nucleo Genicolato Laterale Vinci 2009

  48. La corteccia visiva primaria Organizzazione topografica Vinci 2009

  49. La corteccia visiva primaria Magnificazione corticale Vinci 2009

  50. Proprietà dei campi recettivi della corteccia visiva primaria La maggior parte di quello che sappiamo sui campi recettivi di V1 lo dobbiamo al lavoro di Hubel e Wiesel Fecero una scoperta sensazionale anche se in maniera abbastanza casuale.Stimolando direttamente le cellule di V1 si accorsero queste non rispondevano tanto a punti di luce ma più a linee o bordi. Una delle lezioni fondamentali apprese da Hubel e Wiesel è che il sistema visivo fa analisi sempre più complesse ad ogni stadio successivo di analisi. Vinci 2009

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