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Indirizzi innovativi per la programmazione sociale e sanitaria

Prendersi cura della comunità: l’esperienza della provincia di Bologna Lizzano in Belvedere 24 e 25 marzo 2009. Indirizzi innovativi per la programmazione sociale e sanitaria. Massimo Annicchiarico Direttore Sanitario AUSL di Bologna. Il sistema di protezione sociale.

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Indirizzi innovativi per la programmazione sociale e sanitaria

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Presentation Transcript


  1. Prendersi cura della comunità: l’esperienza della provincia di Bologna Lizzano in Belvedere 24 e 25 marzo 2009 Indirizzi innovativi per la programmazione sociale e sanitaria Massimo Annicchiarico Direttore Sanitario AUSL di Bologna

  2. Il sistema di protezione sociale Settore sanitario <------> Settore sociale Sanità Previdenza Assistenza Programmazione e controllo delle Aziende Pubbliche

  3. La programmazione partecipata negli interventi sociali • Il processo di programmazione partecipata richiede di assumere un’ ottica progettuale e strategica, e allo stesso tempo di porsi in un atteggiamento di ricerca, di attenzione all’efficacia e ai risultati di ogni specifico intervento, in una logica di accountability e di ricerca dell’utilità comune.

  4. L. 328/00 • Dà grande rilievo alla integrazione istituzionale (intese e coordinamenti) • Richiama la integrazione gestionale che si realizza tramite le Reti integrate dei servizi • Richiama la integrazione professionale nel dispiegarsi dei progetti di assistenza individualizzati • Sancisce l’opportunità della coincidenza dei territori fra le “Associazioni intercomunali” e i Distretti

  5. L. 328/00 • Sancisce la unitarietà programmatoria in relazione ai servizi socio-sanitari • Stabilisce, in analogia a quanto previsto negli interventi sanitari, livelli essenziali delle prestazioni socio-assistenziali da erogarsi in modo integrato con quanto previsto in materia di integrazione socio-sanitaria per realizzare pienamente la Rete dei servizi

  6. Il sistema programmatorio previsto dalla L. 328/00 • Piano nazionale degli interventi e servizi sociali (art. 18) • Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali (art. 18) • Piano di Zona (art. 19) • Fondo nazionale dei servizi sociali FNPS (art. 21) • Sistema informativo dei servizi sociali (art. 21)

  7. Le innovazioni del sistema • Il PN, il PR ed il PdZ sono strumenti strategici per governare le politiche sociali • Il compito del PdZ è quello di organizzare, a livello territoriale, soggetti diversi, con interessi specifici rispetto alla posta in gioco, che intervengono sui bisogni e sulla domanda sociale, per la costruzione di una “politica integrata di comunità”

  8. Obiettivi del PdZ • Favorire la creazione di una rete di servizi e interventi flessibili, stimolando le risorse della Comunità locale • Qualificare la spesa attivando anche risorse locali • Ripartire la spesa tra i soggetti firmatari • Prevedere formazione, aggiornamento e progetti di sviluppo dei servizi (leggi di settore)

  9. La programmazione del PdZ • Obiettivi, priorità, strumenti e mezzi • Organizzazione dei servizi socio-assistenziali, risorse e requisiti di qualità • Rilevazione dei dati nell’ambito del sistema informativo (monitoraggio e controllo) • Modalità per garantire integrazione fra i servizi e prestazioni

  10. Gli attori coinvolti • Attori istituzionali: - Comuni - ASL - Provincia • Attori della società civile: - Terzo settore - Volontariato - Associazioni di tutela

  11. Governo Comitato di Distretto/forme governo associate Committenza Distretto AUSL Ufficio di Piano Supporto allaProgrammazione e all’attuazione del PdZ accreditamento Servizi ASP Coop. sociale Produzione Diretta AUSL e Comuni Privato sociale profit Associazioni Org. volontariato

  12. La zona sociale è il livello territoriale più adeguato: • Per la programmazione sociale e socio-sanitaria • Per organizzare la distribuzione dei servizi e l’accesso • Per ottimizzare l’impiego delle risorse • Per regolare/organizzare gli affidamenti di servizi

  13. Le funzioni in ambito sanitario: Distretto sanitario: Il Distretto governa la domanda di salute della popolazione del suo territorio (corrispondente al territorio di uno o più comuni), garantisce l’erogazione dei servizi sanitari di assistenza primaria e l’accesso ad una rete integrata di servizi sanitari e socio-sanitari (questi ultimi in stretta connessione con i Comuni).E’ la sede della definizione e della programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari necessari per rispondere ai bisogni di salute della popolazione di riferimento. Dipartimento cure primarie Dipartimento salute mentale Dipartimento sanità pubblica Dipartimenti ospedalieri

  14. Le principali aree di intervento dei PdZ • Anziani • Disabili • Famiglie • Minori e adolescenti • Immigrazione • Povertà – esclusione sociale • Dipendenze • Salute mentale *

  15. L’ Accordo di Programma • È l’accordo tra gli Enti con cui essi assumono come proprio il contenuto del documento “PdZ”, entrando a far parte di un soggetto unico e plurimo chiamato a gestire i servizio socio-assistenziali di un territorio • È il prodotto di un processo di costruzione di identità complessiva e integrata; l’accordo di programma deve definire il ruolo di ciascuno, i doveri e i diritti di ogni soggetto e i sistemi di regolazione interna delle regolazioni reciproche

  16. Quale ruolo per l’Azienda Sanitaria Locale nella programmazione • I princìpi di universalismo, dell’equità, della risposta al bisogno, vengono tradotti dall’Azienda Asset aziendali Valori/Principi Imperativi categorici Utilità

  17. Quale ruolo per l’Azienda nella programmazione • I ruoli possibili per l’Azienda Sanitaria Locale: • Contributo alla estensione dell’offerta di servizi attraverso l’esercizio di scelte gestionali che massimizzino l’efficienza (miglior rapporto input/output) • Scelte mercato/gerarchia (insourcing vs outsourcing, sussidiarietà orizzontale e verticale) • Contributo alla definizione dei “profili di comunità” in riferimento alla struttura demografica, alla salute della popolazione, agli stili di vita, alla condizione socio-economica, all’assetto del mercato del lavoro e della struttura produttiva, ai rapporti di genere • Identificazione della tipologia dei bisogni, costruendo modelli di servizio orientati all’appropriatezza, alla proporzionalità, alla integrazione dei servizi • Partecipazione alla costruzione dei sistemi di verifica e controllo dell’impianto programmatorio • Contributo alla creazione di alleanze in grado di ridefinire gli spazi di collaborazione inter-istituzionale

  18. Quale ruolo per l’Azienda nella programmazione • I ruoli possibili per l’Azienda Sanitaria Locale: • Partecipazione del management nel diffondere i principi e le esperienze della responsabilità gestionale: • Accountability - rendicontazione • Accreditamento • Verifica della qualità • Ricerca della produzione di valore in una logica di “supply chain management” • Passaggio da una logica di “erogazione di servizi” ad una logica di “integrazione di reti di servizio” • Iniziativa nell’individuazione di nuovi spazi di azione, e di ridefinizione di quelli esistenti

  19. La scelta delle priorità: il rischio dell’esclusione • Accesso: soggetti destinatari di copertura assicurativa (il “chi” della protezione sociale) • Partecipazione finanziaria: quota di contribuzione alla spesa in forma fissa o variabile, a carico degli utenti, a seconda della tipologia di servizi e prodotti sanitari richiesti (il “quanto” della protezione sociale) • Comprensività: restrizione della gamma di prestazioni assistenziali garantite (il “cosa” della protezione sociale)

  20. La scelta delle priorità: il rischio dell’esclusione • Comprensività • Quali “criteri” adottare per circoscrivere le garanzie offerte ai cittadini ? • Ridefinire i confini assistenziali del sistema di protezione sociale • Trade/off dichiarato fra utilità sociale e diritto individuale • Dare per scontato l’avvenuto recupero di efficienza

  21. Piano strategico 2009-2011 II parte

  22. Aree Strategiche… Area 1:Lo sviluppo della rete ospedaliera della Provincia di Bologna nel contesto competitivo nazionale Area 2: I nuovi modelli di assistenza ospedaliera: la ricerca di maggiore qualità ed efficienza attraverso lo sviluppo organizzativo e tecnologico Area 3: I nuovi modelli organizzativi per le emergenze individuali e collettive Area 4:La nuova governance del territorio Area 5:L’innovazione e la gestione del percorso dei pazienti fragili e cronici con l’utilizzo del Fondo per la non autosufficienza, promuovendo la coesione e il valore sociale Area 6:La prevenzione come funzione diffusa e consapevole in tutta l’Azienda USL Area 7:I sistemi di accesso e la partecipazione dei cittadini Area 8: Lo sviluppo del capitale umano Area 9: La ricerca, l’innovazione e la gestione strategica del cambiamento come risorse per la crescita delle persone e il miglioramento dei servizi nel contesto competitivo del welfare

  23. Area 4. La nuova governance del territorio • Garantire risposte ai bisogni espressi • Ricerca dei bisogni emergenti attraverso la valorizzazione degli stakeholders locali e l’empowerment della domanda individuale e collettiva • La messa in rete dei servizi territoriali

  24. Area 5. L’innovazione e la gestione del percorso dei pazienti fragili e cronici con l’utilizzo del FRNA, promuovendo la coesione e il valore sociale • Rendere esplicita la definizione della rete di offerta dei servizi sanitari e sociosanitari per pazienti fragili, cronici e disabili. Adottare un modello integrato di presa in carico al fine di aumentare l’appropriatezza del contesto di cura • Sviluppare percorsi strutturati per pazienti fragili e disabili volti a superare le disuguaglianze d’accesso

  25. Area 5. L’innovazione e la gestione del percorso dei pazienti fragili e cronici con l’utilizzo del FRNA, promuovendo la coesione e il valore sociale • La gestione unitaria dell’accertamento e della valutazione della disabilità da parte delle Commissioni Mediche intesa come percorso integrato nell’ambito dell’offerta della presa in carico socio-sanitaria dei pazienti fragili e cronici favorendo l’appropriatezza e la razionalizzazione degli interventi da parte dell’Azienda • Investire sulla promozione del capitale e del valore sociale del territorio promovendo il benessere sociale e qualità di vita, prendendo in considerazione le nuove fasce di marginalità

  26. Area 6. La prevenzione come funzione diffusa e consapevole in tutta l’Azienda USL • Sviluppare la prevenzione collettiva diffusa • Sviluppare la prevenzione individuale per i cittadini a rischio di malattie acute • Sviluppare la prevenzione individuale selezionando i cittadini per cluster di rischio epidemiologico per cronici • Partecipazione dell’AUSL allo sviluppo di una cultura di sostenibilità ambientale

  27. Area 7. I sistemi di accesso e la partecipazione dei cittadini • Promuovere e sostenere un cittadino attivo • Migliorare il rapporto tra domanda e offerta, promuovendo efficienza, trasparenza ed equità nei meccanismi di accesso alle prestazioni • Semplificare l’accesso del cittadino ai servizi • Mantenere i doppi canali di accesso e di erogazione per evitare l’esclusione sociale dovuta al divario di conoscenza tecnologiche individuali

  28. La programmazione partecipata negli interventi sociali Le scelte dell’integrazione e della partecipazione portano a fare interagire modelli di conoscenza dati, con la conoscenza che si determina nell'incontro con e tra i soggetti e le organizzazioni che vivono la situazione, per sviluppare co-responsabilità e coesione sociale….

  29. La scelta delle priorità:la negoziazione inter-istituzionale • L’unitarietà di scopo non è un elemento “dato” nel sistema. • La costruzione delle intese in questo ambito si gioca sulla fiducia nella reciprocità, sulla ricerca degli interessi comuni, sulla capacità di attirare il contributo degli stakeholders

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