1 / 64

MINISTERO DELL INTERNO GIUNTA DELLA REGIONE TOSCANA

2. Nel 1912 venne istituito a Firenze l'Istituto Superiore Forestale per l'istruzione degli Ufficiali del Reale Corpo delle Foreste. Nel 1913 venne istituita a Vallombrosa la Scuola per Agenti Forestali Graduati". Nel 1914 venne istituita la Scuola per Allievi Guardie-Forestali". 3. R.D.L. del

Download Presentation

MINISTERO DELL INTERNO GIUNTA DELLA REGIONE TOSCANA

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


    1. 1 MINISTERO DELL’INTERNO GIUNTA DELLA REGIONE TOSCANA SEMINARIO SULLA TUTELA DEL TERRITORIO “Esperienze operative del Corpo Forestale dello Stato per la tutela del territorio” Massa 9 marzo 2005

    2. 2

    3. 3 R.D.L. del 30 dicembre 1923 n. 3267 “Riordino e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani”

    4. 4

    5. 5 2. “Il Corpo forestale dello Stato svolge attivitŕ di polizia giudiziaria e vigila sul rispetto della normativa nazionale e internazionale concernente la salvaguardia delle risorse agroambientali, forestali e paesaggistiche e la tutela del patrimonio naturalistico nazionale, nonché la sicurezza agroalimentare, prevenendo e reprimendo i reati connessi. E’ altresě struttura operativa nazionale di protezione civile”.

    6. 6

    7. 7

    8. 8

    9. 9

    10. 10

    11. 11 SUPERFICI FORESTALI TOSCANA sup. forestale 1.086.160 ha sup. territoriale 2.299.824 ha coeff. di boscositŕ = 47,2 % MASSA – CARRARA sup. forestale 77.520 ha sup. territoriale 115.520 ha coeff. di boscositŕ = 67 %

    12. 12 L. R. del 21 marzo 2000 n. 39 “Legge forestale della Toscana” - D.P.G.R. 8 agosto 2003 n. 48/R “Regolamento forestale della Toscana”

    13. 13 art. 47 bis taglio colturale Per taglio colturale s’intende il taglio che rientra nell’ordinaria attivitŕ silvana e che č condotto con modalitŕ tali da assicurare la rinnovazione e la perpetuazione del bosco, senza comprometterne le potenzialitŕ evolutive, favorendo la biodiversitŕ e tutelando l’assetto idrogeologico. Per tagli colturali si intendono in particolare quelli di seguito indicati, purché non comportanti trasformazione del bosco ai sensi dell’art. 41 e non siano eseguiti in totale difformitŕ dalle disposizioni previste dal regolamento forestale…. Sono eseguiti in difformitŕ sostanziale…

    14. 14 art. 41 trasformazione del bosco Costituisce trasformazione del bosco ogni intervento che comporti l’eliminazione della vegetazione forestale, al fine di utilizzare il terreno su cui la stessa č insediata per destinazioni diverse da quella forestale. La trasformazione del bosco riveste carattere di eccezionalitŕ ed č consentita esclusivamente nei casi e secondo la disciplina previsti dalla presente legge.

    15. 15 Art. 42 autorizzazione alla trasformazione dei boschi e dei suoli La trasformazione del bosco č subordinata ad autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico e ai fini del vincolo paesaggistico. L’autorizzazione ai fini del vincolo paesaggistico č rilasciata dal Comune …

    16. 16 Normativa L. 1497/1939 - vincolo paesaggistico inteso in senso puramente estetico e visivo del paesaggio tutelato L. 431/85 - vincolo paesaggistico-ambientale - intendendo l’ambiente come ecosistema Decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali ed ambientali” Decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” art. 131 … per paesaggio si intende una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni…. L. 308/04 art. 1 - comma 36 e seg. integrano e modificano gli artt. 167 e 181

    17. 17 Decreto legislativo n. 42/2004 deriva da delega del Parlamento a Governo per formulazione di Testo Unico abroga tutte le previgenti disposizioni in materia beni culturali e ambientali Parte II beni culturali Parte III beni paesaggistici

    18. 18 PARTE III art. 134 – individuazione dei beni paesaggistici a) tutela specifica - artt. 136/141 individuati selettivamente dalle Regioni con elenchi a base provinciale, approvati da Regioni e con possibilitŕ di integrazione dal Ministero; b) tutela generale “ope legis” - art. 142

    19. 19 art.. 142 – aree tutelate per legge “1. …sono comunque sottoposti alle disposizioni di questo titolo per il loro interesse paesaggistico: a) i territori costieri compresi in una fascia della profonditŕ di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare; b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profonditŕ di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sui laghi; c) i fiumi, i torrenti ed i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;

    20. 20 d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; e) i ghiacciai e i circhi glaciali; f) i parchi e le riserve naturali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento; h) le aree assegnate alle universitŕ agrarie e le zone gravate da usi civici; i) le zone umide incluse nell’elenco previsto dal D.P.R. 13.03.76 n. 448 l) i vulcani m) le zone di interesse archeologico. …

    21. 21 art. 146 - Autorizzazione 1. “I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili e aree… (beni paesaggistici a tutela individuale o generale) …non possono distruggerli né introdurvi modificazioni, che rechino pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione.” 2. “ … hanno l’obbligo di sottoporre alla regione o all’ente locale al quale la regione ha affidato la relativa competenza i progetti delle opere che intendano eseguire, corredati della documentazione prevista, al fine di ottenere la preventiva autorizzazione ”…

    22. 22 Opere soggette ad autorizzazione Tutte le attivitŕ che comportano alterazione rilevante sotto il profilo paesaggistico-ambientale opere edilizie e costruzioni (manufatti per cui necessita concessione edilizia) possibili anche opere soggette a sola autorizzazione o a DIA altri interventi non soggetti a normativa urbanistica (a volte l’autorizzabilitŕ non esclude la sanzionabilitŕ)

    23. 23 Interventi non soggetti ad autorizzazione art. 149 a) gli interventi di manutenzione straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici; b) gli interventi inerenti l’esercizio dell’attivitŕ agro-silvo-pastorale che non comportino alterazione permanente dello stato dei luoghi con costruzioni edilizie ed altre opere civili e sempre che si tratti di attivitŕ ed opere che non alterino l’assetto idrogeologico del territorio; c) il taglio colturale, la riforestazione, le opere di bonifica, antincendio e di conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste indicati dall’art. 142, c. 1 lett. g), purchč previsti ed autorizzati in base alle norme vigenti in materia.

    24. 24 Taglio colturale dei boschi Legge forestale Regolamento forestale Tutela del bosco come bene di rilevante interesse pubblico da conservare e valorizzare in relazione alle sue funzioni ambientali, paesaggistiche, sociali, produttive e culturali D.L.vo 42/04 Tutela del territorio coperto da bosco sotto l’aspetto paesaggistico

    25. 25 Vigilanza art. 155 “Le funzioni di vigilanza sui beni paesaggistici tutelati da questo titolo sono esercitate dal Ministero e dalle regioni” Si intende in questo caso di vigilanza in senso generale come attivitŕ di monitoraggio preventivo in relazione alla prassi amministrativa L’azione penale č di competenza di tutta la polizia giudiziaria

    26. 26 REATI AMBIENTALI Competenza obbligatoria di tutta la polizia giudiziaria prevista dall’art. 55 del C.P.P. che non esclude dal suo dettato i reati ambientali “l’art. 55 C.P.P. consente di ritenere che i reati in materia ambientale sono di competenza di tutta la polizia giudiziaria, senza distinzione di competenze selettive o esclusive per settori, anche se in punto di fatto esistono delle specializzazioni. Naturalmente la P.G. potrŕ avvalersi di “persone idonee” nella qualitŕ di “ausiliari” e l’accertamento tecnico che ne consegue deve considerarsi atto della stessa P.G.” (Cass. Pen. Sez. III – 27/09/91 – n°1872 – Rel. Postiglione – Pres. Gambino)

    27. 27 art. 181 Opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformitŕ da essa modificato dalla L. 308/2004 1. “Chiunque, senza la prescritta autorizzazione o in difformitŕ da essa, esegue lavori di qualsiasi genere sui beni ambientali č punito con le pene previste dall’art. 20 della legge 28.02.85, n. 47. 1. bis “La pena č della reclusione da uno a quattro anni qualora i lavori di cui al comma 1:… 2. Con la sentenza di condanna viene ordinata la rimessione in pristino dello stato dei luoghi a spese del condannato. Copia della sentenza č trasmessa alla regione e al comune nel cui territorio č stata commessa la violazione”

    28. 28 Le modifiche apportate all’art. 167 introducono, nel caso di applicazione della sanzione ripristinatoria non ottemperata da parte del trasgressore e quando l’autoritŕ amministrativa non provveda d’ufficio, decorsi 180 giorni dall’accertamento dell’illecito, il potere sostitutivo da parte della Regione che, previa diffida all’autoritŕ comunale, procede alla demolizione. Le modifiche apportate all’art. 181 tendono da un lato ad inasprire le pene, trasformando il reato da contravvenzionale a delitto, e in alcuni casi e per altro verso a depenalizzare le condotte minori, su richiesta del proprietario, possesore o detentore a qualsiasi titolo dell’immobile o dell’area interessati. Inoltre prevede una limitata sanatoria per gli illeciti penali previo accertamento di compatibilitŕ paesaggistica da parte dell’autoritŕ preposta alla gestione del vincolo e per lavori compiuti entro il 30/09/2004.

    29. 29 CONCESSIONE IN SANATORIA PER ABUSI IN AREE VINCOLATE “Il comune non puň rilasciare la concessione in sanatoria per opere edilizie realizzate in violazione di legge in territori soggetti a vincolo paesaggistico-ambientale” (Corte costituzionale - ordinanza 21 febbraio-6 marzo 2001, n 46 Pres. Santosuosso) art. 146 comma 10 “L’autorizzazione paesaggistica…lett. c) non puň essere rilasciata in sanatoria succesivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi.”

    30. 30 Da evidenziare: 1) “Chiunque” in senso vero e nella varietŕ delle figure descritte nell’art. 146 2) reato di pericolo - non si punisce lo scempio o il deturpamento ma la mancanza dell’autorizzazione o la difformitŕ da essa 3) la P.G. deve quindi accertare la mancanza o la difformitŕ dall’autorizzazione e di conseguenza evidenziare la tipicitŕ delle conseguenze dell’attivitŕ sul bene interessato

    31. 31 REATI CONCORRENTI art. 734 C.P. “Chiunque, mediante costruzioni, demolizioni, o in qualsiasi altro modo, distrugge o altera le bellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dall’Autoritŕ, č punito con l’ammenda da due milioni a 12 milioni” - Reato di danno sia autonomo sia integrativo al reato di cui all’art. 181 del D.L.vo n. 42/2004 art. 20 lett. c) L. 47/85 per mancanza della concessione urbanistico-edilizia comunale Il rinvio a tale norma citato nell’art. 181 č solo “quod poenam” quindi nel caso di violazione ad entrambe le normative i capi d’imputazione saranno due distinti anche se con stessa pena.

    32. 32 art. 167 Ordine di rimessione in pristino o di versamento di indennitŕ pecuniaria due procedure assolutamente autonome: Iter amministrativo art. 167 riferito all’attivitŕ autonoma della pubblica amministrazione che dovrebbe essere espletato prima del termine dell’iter giudiziario Iter giudiziario art. 181 c.2 ordine di carattere giurisdizionale non demandabile alla pubblica amministrazione; organo promotore dell’esecuzione č il Pubblico Ministero si tratta di ripristino e non solo di demolizione della normativa urbanistica ha natura di sanzione amministrativa e non di pena accessoria, pertanto anche in sentenza di patteggiamento

    33. 33 METODOLOGIE INVESTIGATIVE

    34. 34 REATI AMBIENTALI Competenza obbligatoria di tutta la polizia giudiziaria prevista dall’art. 55 del C.P.P. che non esclude dal suo dettato i reati ambientali “l’art. 55 C.P.P. consente di ritenere che i reati in materia ambientale sono di competenza di tutta la polizia giudiziaria, senza distinzione di competenze selettive o esclusive per settori, anche se in punto di fatto esistono delle specializzazioni. Naturalmente la P.G. potrŕ avvalersi di “persone idonee” nella qualitŕ di “ausiliari” e l’accertamento tecnico che ne consegue deve considerarsi atto della stessa P.G.” (Cass. Pen. Sez. III – 27/09/91 – n°1872 – Rel. Postiglione – Pres. Gambino)

    35. 35 INDIVIDUARE IL PROBLEMA attivitŕ di PG definire l’OBIETTIVO valutare le STRATEGIE per evidenziare 1) caratteri oggettivi 2) profili soggettivi

    36. 36 L’individuazione del problema consiste nel conoscere : i vincoli presenti le autorizzazioni necessarie le opere realizzate (in assenza o in difformitŕ)

    37. 37 Definire l’obiettivo consiste nel determinare 1) sanzioni amministrative estremi delle violazioni da contestare 2) comunicazioni di notizie di reato estremi delle violazioni da contestare 3) profili di responsabilitŕ soggettiva

    38. 38 Valutare le strategie significa scegliere la tipologia e la cronologia dell’attivitŕ di PG da svolgere per evidenziare le caratteristiche oggettive del reato e i profili soggettivi.

    39. 39 ELEMENTI DA PROVARE A) PRESENZA VINCOLI la PG deve provare l’esistenza di tutti i vincoli esistenti su un territorio puntualizzando la fonte del vincolo : per provare č necessario 1) per il vincolo idrogeologico specificare la zona e la norma di riferimento 2) per l’urbanistico allegare copie di stralcio della cartografia e della relazione del PRGC e delle relative norme di attuazione 3) per il paesaggistico specificare se a tutela individuale -citare elenco, se a tutela generica -descrizione particolareggiata del bene 4) zona SIC citare la normativa riferimento, e allegare la planimetria della zona

    40. 40 B) TIPOLOGIA DELL’OPERA e CONSEGUENTE DANNO - descrizione particolareggiata della stessa con localizzazione, misurazione, materiali di costruzione, particolari - planimetria dell’area con inserimento dell’opera - schizzo planimetrico della stessa completa di misure e particolari - documentazione fotografica con didascalie dettagliate e riferimenti puntuali a quanto riportato negli altri documenti. In caso di difformitŕ, in ognuno dei documenti predetti dare particolare rilievo alle opere difformi rispetto a quanto autorizzato - accertamento concreto del danno e della distruzione C) PERIODO DI COSTRUZIONE D) RESPONSABILITA’ SOGGETTIVA in funzione della tipologia del reato (L. 47/85 - D.L.vo 490/99 - art. 734 CP - art. 323 CP)

    41. 41 Atti e attivitŕ di P.G. Massima importanza hanno gli atti irripetibili costituendo fonte di prova servono per cristallizzare la situazione. Fondamentale per i reati ambientali č il VERBALE DI ACCERTAMENTI E RILIEVI URGENTI (354 CPP) deve contenere quanto necessario per provare i punti A) e B) precedenti - ogni atto deve costituirne parte integrante

    42. 42 VERBALE DI ACQUISIZIONE ATTI da redigere in occasione di acquisizione di atti in copia autentica presso Comuni o altri Enti qualora manchi qualche atto (es. concessioni o autorizzazione) č bene acquisire dichiarazione dell’Ente ai fini probatori VERBALE DI ESCUSSIONE PERSONE INFORMATE SUI FATTI (351 CPP) Utile per definire: - epoca realizzazione opere - ditte e mezzi operanti - situazione precedente dei luoghi

    43. 43 SEQUESTRO 1) per impedire che il reato venga portato ad ulteriori conseguenze 2) per assicurare le fonti di prova permettendo di congelare la situazione per una corretta valutazione soprattutto nel caso di opere di grandi dimensioni che hanno recato un danno all’ambiente per cui si ritiene sussista anche la violazione all’art. 734 CP 1) e 2) possono concorrere per cui potrebbe essere sufficiente un unico verbale 3) puň essere eseguito da agenti di PG invocando gli artt. 352 e 354 per urgenza e necessitŕ con ulteriore motivazione delle possibili difficoltŕ operative dovute a zona isolata.

    44. 44 ANNOTAZIONE DI P.G. riassume l’attivitŕ svolta in ordine cronologico deve riportare gli elementi di fatto e di diritto a supporto della comunicazione della notizia di reato, ad esempio dettagliare i motivi tecnici e logici che hanno determinato la valutazione di sussistenza del reato ex art. 734 CP con riferimento alle condizioni di interesse naturalistico ed ambientale del bene descrive i profili dei soggetti interessati ed evidenzia eventuali contraddizioni rilevate durante le indagini

    45. 45 Contrasto agli incendi boschivi

    46. 46 Distribuzione geografica degli incendi boschivi 2004

    47. 47 REGIONE TOSCANA ORGANIZZAZIONE A.I.B. LOTTA ATTIVA Prevenzione Repressione articolazione struttura aerea struttura terrestre struttura di coordinamento

    48. 48 La Sala Operativa Unificata Permanente gestita dalla Regione Toscana – si raccorda con i Centri Operativi Provinciali e tiene rapporti con il Centro Operativo Aereo Unificato che coordina gli interventi dei mezzi aerei messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile. la SOUP nei periodi di chiusura dei COP gestisce direttamente il servizio di repressione degli incendi boschivi. in essa opera personale della Regione, dei VVF, del CFS e delle associazioni di volontariato (senza funzioni decisionali).

    49. 49 I Centri Operativi Provinciali la loro organizzazione č demandata alle Province in virtů della convenzione in atto tra Regione e CFS di norma sono localizzati c/o i Coordinamenti Provinciali del CFS ed il responsabile del COP č il Comandante Provinciale del CFS periodi ed orari di funzionamento sono definiti dal Piano Operativo Provinciale AIB, anche in relazione all’andamento statistico degli incendi boschivi (dal 15 luglio al 15 settembre per tutte le province toscane, dal 1 febbraio al 31 marzo per le province di Massa – Carrara e Lucca) i COP curano la rilevazione giornaliera degli incendi boschivi verificatisi nel proprio territorio

    50. 50 DIREZIONE DELLE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO il direttore delle operazioni di spegnimento č la figura che sul posto dirige e coordina l’attivitŕ di repressione connessa ad ogni singolo evento. in virtů della convenzione in atto tra Regione e CFS di norma questa funzione č attribuita al personale del CFS e in alternativa, al personale tecnico degli Enti competenti (Province e C.M.), dei Comuni e dei Parchi Regionali.

    51. 51 SQUADRE DI SPEGNIMENTO allo spegnimento da terra dell’incendio boschivo, compreso le operazioni di bonifica, provvedono le squadre AIB, costituite: dagli operai forestali degli Enti competenti, dagli operai dei Comuni, dal personale dei parchi Regionali, dai volontari, soci di associazioni convenzionate

    52. 52 MEZZI AEREI Gli elicotteri che operano nella prevenzione e nel supporto alle squadre AIB sono messi a disposizione dalla Giunta Regionale. Possono anche operare, nella lotta attiva oltre che squadre elitrasportate, mezzi aerei messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile, tramite il COAU, su richiesta della SOUP; oltre che mezzi aerei dei VVF e del CFS. Le segnalazioni comunque pervenute in merito ad incendi boschivi saranno sempre indirizzate ai COP o alla SOUP, in relazione ai rispettivi periodi ed orari operativi.

    53. 53 Competenze del CFS in materia AIB Sono regolate: DDPR n. 11/1972 DDPR n. 616/1977 Apposita convenzione Regione Toscana – CFS L. n. 353/2000 L.R. n. 39/2000 impiego del personale CFS c/o la SOUP con funzione di addetto e di responsabile operativo di sala gestione dei COP c/o i Coordinamenti Provinciali del CFS referente provinciale AIB direzione delle operazioni di spegnimento compilazione della scheda AIB/FN rispetto ad ogni singolo evento indagini per l’accertamento delle cause e per l’individuazione degli eventuali responsabili di incendi boschivi

    54. 54 Ditribuzione % degli incendi e superfici percorse dal fuoco 1985 - 2004

    55. 55 Distribuzione degli incendi boschivi per mese 1985 - 2004

    56. 56 Cause degli incendi 1985 - 2004

    57. 57

    58. 58

    59. 59

    60. 60

    61. 61 Atti e attivitŕ di P.G. Massima importanza hanno gli atti irripetibili costituendo fonte di prova servono per cristallizzare la situazione. Fondamentale per i reati ambientali č il VERBALE DI ACCERTAMENTI E RILIEVI URGENTI (354 CPP)

    62. 62 Verbale di accertamenti urgenti ex art 354 c.p.p. descrizione dell’area l’orografia e l’esposizione della zona bruciata; descrizione delle condizioni metereologiche al momento dell’evento ed antecedente; la viabilitŕ stradale e/o pedonale della zona e di raggiungimento alla stessa; la descrizione del tipo di soprassuolo interessato dall’incendio; la densitŕ e la tipologia vegetazionale; le eventuali presenze ed attivitŕ antropiche; le eventuali presenze di barriere naturali ed antropiche (corsi d’acqua, linee elettriche, ferrovie, ecc.); la tipologia di vincoli legislativi insistenti sulla zona – status della stessa; l’individuazione sull’apposita cartografia della superficie interessata dalle fiamme; la rappresentazione grafica dell’area interessata dalle fiamme e delle vie di accesso e della zona circostante la scena del crimine mediante un disegno a mano libera; l’incidenza e la distribuzione di incendi sull’area + cause ricorrenti;

    63. 63 descrizione dell’evento orario della segnalazione; generalitŕ del segnalante ed ogni dato relativo alla sua reperibilitŕ; orario di arrivo sul posto della P.G. operante; orario di arrivo, nominativi e automezzi del personale intervenuto nello spegnimento dell’incendio; individuazione e delimitazione del/i punto/i di insorgenza dell’incendio e descrizione dei percorsi per il loro raggiungimento -in tale operazione, per le misurazioni, bisogna utilizzare dei punti fissi limitrofi all’area, come eventuali strade o sentieri, alberature di una certa dimensione, muri o recinzioni di confine, edifici, casolari, ecc., in quanto potrebbero risultare utili in un’eventuale richiesta di incidente probatorio; catalogazione del modello di propagazione; descrizione dell’area di inizio con indicatori;

    64. 64 attivitŕ investigativa identificazioni di ogni persona presente sul luogo e/o nelle vicinanze; escussione a sommarie informazioni testimoniali ex art. 351 c.p.p. di tutti gli individui ritenuti testimoni utili al fine del proseguo delle indagini (se, mentre si procede all’escussione, nascono dei sospetti sulla persona escussa o su altre, č importante fare domande che vadano a cristallizzare con precisione gli eventi e gli atteggiamenti personali antecedenti, contestuali e susseguenti all’incendio ed č necessario fare dei successivi controlli incrociati. Chiedere orari, spostamenti, verbalizzare la tipologia e stato dei capi indossati,ecc.);

    65. 65 individuazione e classificazione della causa dell’incendio ricerca dell’eventuale ordigno/i incendiario/i; individuazione e descrizione del/i punto/i oggetto del ritrovamento; descrizione puntuale dell’ordigno/i incendiario/i a tempo e di sue parti o resti; sequestro penale ex art. 354 c.p.p. dell’ordigno incendiario, utilizzando le dovute precauzioni nel prelievo dello stesso (rilievi fotografici prima, durante e dopo il campionamento, utilizzare sempre guanti in lattice e contenitori non inquinati e precisare nel verbale di aver usato tali accorgimenti); descrizione del meccanismo e del tempo di accensione (se possibile); individuazione, descrizione e repertazione di eventuali tracce lasciate da mezzi e persone (impronte, ecc.); individuazione, descrizione e repertazione di qualsiasi oggetto rinvenuto sul posto, che risulti estraneo al contesto naturale sul quale si opera; individuazione della proprietŕ dei fondi interessati dall’incendio.

More Related