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Andiamo a Messa

Andiamo a Messa. I - parte. Il Concilio Vaticano II ci insegna:. “Il nostro Salvatore nell’ultima Cena, la notte in cui fu tradito,. RENATO GUTTUSO. istituì il Sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue. SALVADOR DALI’. onde perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno,

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Presentation Transcript


  1. Andiamo a Messa I - parte

  2. Il Concilio Vaticano II ci insegna: “Il nostro Salvatore nell’ultima Cena, la notte in cui fu tradito, RENATO GUTTUSO

  3. istituì il Sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue SALVADOR DALI’

  4. onde perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il Sacrificio della Croce ". (Sacrosantum Concilium, n. 47) SALVADOR DALI’

  5. CELEBRAZIONE EUCARISTICA o SANTA MESSA non è un ricordo,

  6. perché attualizza l'unico sacrificio di Cristo Salvatore e comprende anche l'offerta della Chiesa.

  7. Rinnova il gesto di Gesù nell'Ultima Cena quando il Signore ha istituito l’Eucaristia e il sacramento dell’Ordine per perpetuare nella storia il suo unico Sacrificio sul Calvario. LEONARDO

  8. La Celebrazione Eucaristica si svolge in due grandi momenti che formano un solo atto di culto: LA LITURGIA DELLA PAROLA, che comprende la proclamazione e l'ascolto della Parola di Dio;

  9. LA LITURGIA EUCARISTICA, che comprende la presentazione del pane e del vino, la preghiera o anafora che contiene le parole della consacrazione, e la comunione.

  10. perchè la Liturgia e i nostri gesti non siano una semplice formalità. Prendiamo coscienza dei momenti e dei gesti I gesti e gli atteggiamenti del corpo assumono ciascuno un particolare significato.

  11. STARE IN PIEDI: posizione dell’uomo risorto, vivo, pronto a rispondere al Signore. E' una posizione di attenzione e di cosciente consapevolezza. STARE SEDUTI: posizione del riposo. Esprime la disponibilità all’ascolto. É un atteggiamento di accoglienza della parola.

  12. STARE IN GINOCCHIO: posizione di adorazione e obbedienza. L’uomo riconosce la grandezza di Dio e la sua totale di dipendenza da Lui. CHINARE IL CAPO: segno di venerazione e di adorazione; espressione di pentimento e richiesta di perdono; disponibilità ad accogliere la grazia di Dio.

  13. I GESTI DELLE MANI esprimono gioia, lode, ringraziamento, obbedienza. Le mani elevate sono segno di preghiera e di domanda. Le mani giunte sono segno di raccoglimento ed invocazione.

  14. L’Eucaristica domenicale è una festa. Come ogni festa, si esprime anche nel canto. Il CANTO NELLA MESSA Il canto permette ai fedeli di pregare con un cuore solo.

  15. La Liturgia, traslitterazione del greco λειτουργία, LA SANTA MESSA letteralmente " azione del popolo ", inizia con i Riti di introduzione.

  16. Scopo di questi riti è di fare in modo che i fedeli radunandosi insieme formino una comunità e si dispongano convenientemente ad ascoltare la parola di Dio e a celebrare degnamente l'Eucrestia.

  17. ANTIFONA DI INIZIO Quando il popolo si è radunato, il Sacerdote con i ministri si reca processionalmente all'altare mentre si esegue normalmente un canto adatto alla celebrazione.

  18. Il celebrante, giunto all'altare, si inchina e lo bacia in segno di venerazione: è il luogo dove si rinnova il sacrificio Eucaristico.

  19. SALUTO DEL CELEBRANTE Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. È opportuno che il Sacerdote, o altra persona idonea, presenti con brevi parole la liturgia del giorno. Colui che presiede invita quindi l'assemblea a un atto di interiore pentimento.

  20. ATTO PENITENZIALE Quello che caratterizza l’atto penitenziale è il suo aspetto ecclesiale: insieme, oltre che a Dio, chiediamo perdono ai nostri fratelli.

  21. Le invocazioni dell’atto penitenziale o il “confesso” sono introdotte dal Sacerdote. Chiediamo la conversione dl cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.

  22. IL GLORIA Nel GLORIA “esplode” la lode della Chiesa per la grandezza di Dio. CORREGGIO

  23. GENTILE DA FABRIANO ... perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

  24. ai miei genitori defunti, che mi hanno trasmesso la fede.

  25. musica: "SANCTUS - AGNUS DEI " da: Messa di Requiem di: Giuseppe Verdi elaborazione: marcello abbondi supervisione: la mia prof.

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