LA CONSULTAZIONE

1. LA CONSULTAZIONE PROPOSTA DELLA COMMISSIONE * Obbligatorio, ma non vincolante * Obbligo per il Consiglio di motivare la scelta di discostarsi dal parere * Obbligo di riconsultazione se l’atto si discosta dalla proposta PERO’ Il parere deve essere fornito in un termine ragionevole (v. sentenza Parlamento c. Consiglio, causa C-65/93) PARERE DEL PE ADOZIONE DELL’ATTO DA PARTE DEL CONSIGLIO

2. IL PARERE CONFORME PROCEDURA INTRODOTTA CON L’ATTO UNICO EUROPEO (ART. 300.3 PAR. 2 TCE; ART. 49 TUE; ART. 7 TUE) PROPOSTA DELLA COMMISSIONE PARERE OBBLIGATORIO E VINCOLANTE (VETO) PARERE DEL PARLAMENTO EUROPEO ADOZIONE DELL’ATTO DA PARTE DEL CONSIGLIO

3. COOPERAZIONE PROCEDURA INTRODOTTA DALL’ATTO UNICO EUROPEO 1ª FASE: POSIZIONE COMUNE DEL CONSIGLIO SU PROPOSTA DELLA COMMISSIONE, SENTITO IL PE 2ª FASE: LA POSIZIONE COMUNE E’ TRASMESSA AL PE, CHE ENTRO 3 MESI PUO’ Proporre emendamenti Rigettarla (il Consiglio può adottare l’atto solo all’unanimità) Riesame da parte della Commissione Approvarla (adozione dell’atto a MQ) Adotta l’atto Il Consiglio Modifica Non si pronuncia

4. CODECISIONE INTRODOTTA CON IL TRATTATO DI MAASTRICHT 1ª FASE:LA COMMISSIONE PRESENTA UNA PROPOSTA AL PE E AL CONSIGLIO. IL CONSIGLIO, A MAGGIORANZA QUALIFICATA E PREVIO PARERE DEL PE, SE APPROVA GLI EMENDAMENTI PROPOSTI DAL PE O SE IL PE NON PROPONE EMENDAMENTI, ADOTTA L’ATTO PROPOSTO O L’ATTO PROPOSTO COSI’ EMENDATO. ALTRIMENTI, ADOTTA UNA POSIZIONE COMUNE E LA COMUNICA AL PE 2ª FASE: ENTRO 3 MESI IL PE PUO’ Proporre emendamenti Approvare la posizione comune o non pronunciarsi (l’atto è adottato) La Commissione formula un parere Respingere la posizione comune: l’atto NON è adottato Se entro 3 mesi il Consiglio non approva tutti gli emendamenti Convocazione di un comitato di conciliazione Entro 6 settimane approvazione del progetto comune da parte di PE e Consiglio

5. LA BASE GIURIDICA DEGLI ATTI COMUNITARI SENTENZA CHERNOBYL (1990, C-70/88) SENTENZA ERASMUS (1989, C-242/87) Unanimità anziché maggioranza qualificata Consultazione del parlamento anziché codecisione SCOPO DELL’ATTO

6. LE RISORSE PROPRIE DELLA COMUNITA’ A) PRELIEVI AGRICOLI B) DAZI DOGANALI C) IVA COMUNITARIA D) ALIQUOTA SUL PIL DEGLI STATI LIMITI: * LE VOCI A) E B) RAPPRESENTANO SOLO UNA PERCENTUALE MINIMA * LE ENTRATE SONO DECISE SULLA BASE DI UN ACCORDO TRA GLI STATI * LE SOMME SONO RISCOSSE DAGLI ORGANI DEGLI STATI

7. LA PROCEDURA PER L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO Art. 272 TCE PROGETTO PRELIMINARE DI BILANCIO ELABORATO DALLA COMMISSIONE E TRASMESSO AL CONSIGLIO ENTRO IL 1. SETTEMBRE PROGETTO DEFINITIVO ELABORATO DAL CONSIGLIO E TRASMESSO AL PE ENTRO IL 5 OTTOBRE ENTRO 45 GIORNI IL PE PUO’ APPROVARLO O NON PRONUNCIARSI MODIFICARE A M.A. LE SPESE OBBLIGATORIE EMENDARE A M.S. LE SPESE NON OBBLIGATORIE Il Consiglio può accettare emendamenti e modifiche, o respingere a m.q. le modifiche a spese obbligatorie che non aumentino il volume globale di spese di un’istituzione, oapprovare a m.q. le modifiche che comportino tale aumento, o modificare a m.q. gli emendamenti alle spese non obbligatorie Sulle spese non obbligatorie, seconda lettura del PE entro 15 gg.

8. IL BILANCIO NEL TRATTATO CHE ADOTTA UNA COSTITUZIONE PER L’EUROPA ABOLITA LA DISTINZIONE TRA SPESE OBBLIGATORIE E NON OBBLIGATORIE SI ACCRESCE IL RUOLO DEL PARLAMENTO EVENTUALE CONVOCAZIONE DI UN COMITATO DI CONCILIAZIONE + PROCEDURA LEGISLATIVA SPECIALE (RUOLO PREPONDERANTE DEL CONSIGLIO)PER L’ADOZIONE DEL QUADRO FINANZIARIO