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“Il nostro futuro: tornare a vincere con la forza delle donne”

“Il nostro futuro: tornare a vincere con la forza delle donne”. Dott.ssa Grazia Labate, lezione conclusiva Circolo del P.D. Via Cantore Sampierdarena 9 Giugno 2011. Conciliare i tempi di lavoro e i tempi di cura. Occupazione femminile: Italia in coda all’Europa.

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Presentation Transcript


  1. “Il nostro futuro: tornare a vincere con la forza delle donne” Dott.ssa Grazia Labate, lezione conclusiva Circolo del P.D. Via Cantore Sampierdarena 9 Giugno 2011

  2. Conciliare i tempi di lavoro e i tempi di cura • Occupazione femminile: Italia in coda all’Europa. • Secondo le ultime rilevazioni ISTAT, il lavoro femminile è tornato ai livelli del 2006, negli ultimi 2 anni, evidenziando una dinamica di lento peggioramento. • Il tasso di occupazione delle donne senza figli tra i 25 e i 54 anni è pari al 63,93 contro il 75,8 della media europea. A fare peggio di noi c’è solo Malta. Francia e germania vedono l’81,8% ed il 78,8% di donne occupate. • I dati diventano ancor più disarmanti quando si tratta di madri che lavorano: in Italia il loro tasso di occupazione si ferma al 59% contro una media europea del 71,3%. Scende di 5 punti percentuali, 54,1% il tasso di occupazione delle mamme con 2 figli, mentre in Europa la media è del 69,2%. Per le donne con 3 o più figli la situazione è disastrosa lavora solo il 41,3% contro una media UE del 54,7%

  3. La stranezza • La situazione italiana è paradossale, se si considera che le ragazze sono il 60,1% dei laureati, secondo Alma Laurea, finiscono prima gli studi e con maggiore profitto, (voto medio di laurea 104,2 contro il 101,4 dei maschi). • Alla luce di questi dati è ancor più difficile spiegare il GAP salariale tra maschi e femmine che varia tra il 10 ed il 25% crescendo al crescere dei livelli di studio. • Un ulteriore problema dell’universo del lavoro delle donne è l’occupazione precaria, che vede le donne titolari del 60% dei contratti a progetto. • 18.000 donne chiedono assistenza legale per estorsione di finte dimissioni, nel contempo si stima che il 25% delle dimissioni sono connesse quasi sempre alla maternità.

  4. Lavoro, vita e maternità, un trinomio da risolvere una volta per tutte • Se si vuole correggere la grande anomalia italiana, per la quale essere lavoratrice, madre e far fronte ai compiti di cura, impattando contro un organizzazione sociale, che ha tempi e modi schizzofrenici con la vita reale delle persone, si deve proporre un piano straordinario perché la grande ricchezza nazionale, rappresentata dalle donne di questo nostro paese possa entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro, trovi una società accogliente per i compiti di cura, si riorganizzi in tempi e metodi per trovare una conciliabilità umana che non spezzi gli equilibri familiari, lavorativi e di rapporto tra adulti e bambini, tra uomini e donne. • Sostegno alle donne con figli che lavorano, credito d’imposta alle imprese per l’assunzione di lavoratrici, maternità come diritto universale a carico della fiscalità generale, costruzione di una rete robusta e moderna di asili nido da quelli di territorio a quelli aziendali e di condominio, sostegno e cure domiciliari e di prossimità per gli anziani a carico o lontani dai figli che lavorano, utilizzo delle farmacie di quartiere in accordo con i pediatri di libera scelta per effettuare le vaccinazioni obbligatorie per la prima infanzia in tempi rapidi e senza inutili attese nel proprio quartiere. Centri gioco , sportivi e didattico culturali di quartiere, da individuare per i bimbi entro la scuola dell’obbligo, funzionanti per il dopo scuola in caso di tempi di lavoro di entrambi i genitori non corrispondenti agli orari di chiusura di asili, materne, elementari e medie.

  5. Lavoro, vita e maternità, un trinomio da risolvere una volta per tutte • Congedi parentali da estendere obbligatoriamente anche al padre lavoratore per far crescere una cultura della genitorialità paritaria. • Sviluppo di tutte le moderne tecnologie on line per facilitare i rapporti con la burocrazia e con gli uffici nonché con la distrubuzione, non solo per la spesa a domicilio, ma anche con i produttori per acquisti collettivi , scorte, o richieste di pronto intervento in emergenze.

  6. Rompere il soffitto di cristallo • Vigilare su tutte le norme antidiscriminatorie, sia nel lavoro pubblico che privato. Salari e stipendi, mansioni funzioni dirigenziali, nomine nei cda o nelle strutture dirigenziali in tutti i settori pubblici. • Formare e qualificare permanentemente le donne ad assumere posizioni di comando a tutti i livelli. • Inaugurare una nuova stagione paritaria, nelle giunte che si stanno formando dopo l’ultimo voto amministrativo. • Preparare le donne ad assumere un pieno ruolo di governo per le prossime scadenze elettorali, in modo da costruire un valido ricambio delle classi dirigenti, che veda in atto l’enorme potenziale di competenze e talenti femminili presenti nel paese, cimentarsi con il governo della cosa pubblica per una nuova grande stagione di sviluppo economico, sociale e civile che non può continuare a tagliar fuori più della metà degli elettori che sono le donne.

  7. Un’Italia nuova che vada oltre il berlusconismo • Un idea più ricca ed inclusiva della società, della cittadinanza, dello sviluppo e della cultura, si potrà affermare solo se le donne potranno partecipare a pieno titolo alla vita del paese, nell’dea di una alternativa che è di governo, ma è anche di valori, di relazioni umane e sociali, di investimento nelle risorse rappresentate dal capitale umano delle persone e dalla fiducia che nutriamo in loro. • Merito, autonomia, rispetto della persona e della dignità delle donne sono l’anello forte di una convivenza civile che possa sfidare la complessità dei problemi del 3° millennio. • La nostra parola chiave deve essere democrazia paritaria, non per tutelare una debolezza, ma per far esprimere tutta la forza che le donne hanno già e per quella potenziale, che non può rimanere soffocata.

  8. Stare insieme è un modo per costruire forza ed autorevolezza • La politica è capacità di mediazione per un bene più grande dell’interesse individuale. E’ una grande esperienza umana, fatta di scambio, condivisione, critica, ma anche amicizia e rispetto reciproci. Va combattuta e cambiata nei suoi aspetti deteriori e dunque il primo cambiamento è quello di affermare la piena titolarità delle donne fuori dai giochi di potere, dalla logica delle yes woman, dalla partecipazione acritica. • La nostra politica nel P.D. deve essere quella di contribuire paritariamente a costruire un’altra idea di società, una nuova cultura politica riformatrice a partire dalle categorie politiche che le donne e i loro movimenti hanno elaborato in tanti anni di difficili lotte, conquiste, arretramenti e nuovi progressi.

  9. Stare insieme è un modo per costruire forza ed autorevolezza • Libertà, senso del limite, laicità, inclusività, democrazia partecipata e paritaria, tutela dei beni pubblici e della natura, sviluppo sostenibile, procreazione responsabile sono le categorie con cui vogliamo reinterpretare le sfide della globalizzazione e proporci nel partito e nella politica come attrici e protagoniste della costruzione democratica di un nuovo rinascimento dell’Italia. La risposta, alla deriva populista, mercantile e senza dignità e rispetto dell’altro,che il berlusconismo ha inflitto al paese, non può non trovare le donne pronte al riscatto di se medesime e dell’intera società.

  10. Vogliamo tornare a vincere • La nostra presenza attiva in ogni luogo per affermare: • Le donne sale della democrazia, • le donne “a beautiful mind” per la crescita dell’intera società italiana.

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