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Infermieristica in area chirurgica specialistica

Infermieristica in area chirurgica specialistica. CHIRURGIA MAXILLO – FACCIALE Dott.ssa Désirée Vallone. CLASSIFICAZIONE DELLE PATOLOGIE TRATTATE IN CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE. Neoplasie benigne-maligne: Cavo orale (labbra,bocca,gengive), faringe,scheletro della faccia.

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Infermieristica in area chirurgica specialistica

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Presentation Transcript


  1. Infermieristica in area chirurgica specialistica CHIRURGIA MAXILLO – FACCIALE Dott.ssa Désirée Vallone

  2. CLASSIFICAZIONE DELLE PATOLOGIE TRATTATE IN CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE Neoplasie benigne-maligne: Cavo orale (labbra,bocca,gengive), faringe,scheletro della faccia Post –traumatiche(traumi cranio-facciali): fratture del terzo superiore f. terzo medio f. terzo inferiore Dismorfismi : mascellari,mandibolari, dento alveolari (in difetto o eccesso) Malformazioni cranio-facciali congenite: Cranio-stenosi Neoplasie benigne-maligne: Cavo orale (labbra,bocca,gengive), faringe, scheletro della faccia

  3. NEOPLASIE DEL CAVO ORALE • Possono colpire qualsiasi regione della bocca o della gola; • Le neoplasie maligne sono forme molto aggressive, recidivanti e metastatiche; • Si presentano sotto forma di lesioni ulcerose o di una massa non dolente che non guariscono; • Sono associate all’uso di tabacco e alcool, oppure carenze dietetiche o consumo di carni affumicate.

  4. TRATTAMENTO MEDICO • In relazione al tipo di lesione, sede, dimensione; • Chemioterapia, radioterapia talvolta come terapia adiuvante o neoadiuvante; • Resezione chirurgica.

  5. Una lesione di piccole dimensioni può essere asportata senza problemi; • Le lesioni di dimensione maggiore spesso sono infiltranti e il rischio di recidive è molto alto. • IL TIPO DI TRATTAMENTO CHIRURGICO E’ IN RELAZIONE ALLA DIMENSIONE E ALLO STADIO DELLA NEOPLASIA

  6. ASSISTENZA ALLA PERSONA CON NEOPLASIA DEL CAVO ORALE

  7. OBIETTIVI FORMATIVI Identificare e pianificare le fasi fondamentali dell’assistenza pre e post operatoria al paziente affetto da neoplasie benigne o maligne del cavo orale

  8. IL RICOVERO • Non è sempre programmato, talvolta è necessario organizzarlo in tempi brevi; • Gli esami diagnostici di base, necessari per lo studio della neoplasia, vengono effettuati in Day hospital oppure direttamente al ricovero per l’intervento; • Sono persone molto preoccupate, che spesso cominciano ad avere importanti problemi di alimentazione e igiene del cavo orale.

  9. ACCERTAMENTO MIRATO Indagare in merito: • Alla condizione e alle abitudini igieniche del cavo orale; • Uso di dentiere o protesi parziali; • Abitudini alimentari, assunzione di alcool, alimenti irritanti ; • Uso di tabacco; • Esame fisico mirato all’ispezione delle labbra, delle gengive, della bocca, odore dell’alito.

  10. Diagnosi infermieristiche più frequenti • Alterazione della mucosa del cavo orale dovuta ad una condizione patologica, infezione,trauma meccanico o chimico; • Alimentazione insufficiente per l’impossibilità di ingerire la necessaria quantità di cibo e liquidi a causa della neoplasia o della condizione del cavo orale; • Rischio di infezione legato al processo patologico e al tipo di trattamento; • Disturbi legati all’alterazione della percezione dell’immagine corporea per la presenza di una lesione orale sfigurante o in seguito a terapia ricostruttiva; • Interferenza del trattamento in atto con la comunicazione verbale; • Paura dell’isolamento sociale a causa del cambiamento fisico; • Informazione insufficiente in merito al percorso clinico e chirurgico. • Dolore Brunner,Suddarth.Nursing medico chirurgico.Ed Casa editrice ambrosiana 2006

  11. INTERVENTI Cura del cavo orale: • Educazione all’igiene; • Controllo della xerostomia (secchezza delle fauci) causata dalle terapie adiuvanti o dal trattamento chirurgico; • Controllo e trattamento di eventuali stomatite o mucosite conseguenti alla radioterapia o alla chemioterapia.

  12. CONTROLLO DELLA XEROSTOMIA • Evitare: • Cibi asciutti; • Tagliati in pezzi grossi; • Alimenti o bevande irritanti; • Alcolici e tabacco. • Aumentare l’assunzione di liquidi e se possibile umidificare la stanza durante il sonno. • Consigliato l’uso di “saliva artificiale” o Gel umidificante, assunzione di caramelle o chewingum senza zucchero (sialogoghiaspecifici).

  13. CONTROLLO DELL’INFIAMMAZIONE ORALE • Evitare traumi di tipo meccanico sulle mucose (cibi duri), preferire diete semiliquide e tiepide, togliere le protesi mobili nella fase acuta; • Evitare tabacco, alcool e cibi speziati che risultano irritanti; • Eseguire una accurata igiene orale con spazzolino morbido o addirittura una garza arrotolata sul dito e imbevuta di clorexidina nella fase acuta della mucosite, effettuare sciacqui frequenti con bicarbonato di Na.

  14. PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO • Interventi generali (doccia,digiuno,consenso..); • Tricotomia solo se necessario, rasatura della barba e delle zone di possibile prelievo; • Protezione delle zone di possibile prelievo, avambraccio, gamba..; • Test di Allen • Igiene del cavo orale.

  15. TEST DI ALLEN  • Il test di Allen serve a verificare la presenza di un’ efficace circolazione arteriosa della mano, sia da parte dell'arteria radiale che da parte di quella ulnare. • Un test di Allen positivo garantisce che il circolo arterioso radiale verrà compensato da quello dell'arteria ulnare e quindi che sarà possibile eseguire il prelievo del lembo arterioso necessario per l’innesto. • Si esegue comprimendo manualmente le due arterie del polso (radiale e ulnare) con la mano del paziente chiusa e possibilmente in posizione rialzata o comunque oltre l'altezza del cuore.A questo punto si apre la mano, il suo palmo apparirà bianco in quanto non irrorato, si rilascia quindi la sola arteria ulnare e si valuta la ripresa di circolo in questo modo: • Se la mano diventa rosea in un tempo compreso tra i 6-7 secondi ci troviamo in presenza di un circolo collaterale ulnare efficace = Test di Allen Positivo • Se la mano riprende il colorito roseo in un tempo compreso tra gli 8 e i 14 secondi siamo in presenza di un risultato dubbio, il consiglio è di verificare l'altro arto. • Se la mano riprende colorito in un tempo di 14 secondi il circolo collaterale ulnare è assolutamente inefficace e mette a rischio il paziente di complicazioni sopra accennate = Test di Allen Negativo

  16. Interventi nel post operatorio Controllo nell’immediato post operatorio il Pz. è critico per le prime 48 ore, generalmente è sorvegliato in Terapia Intensiva. • Monitoraggio dei parametri vitali; • Sanguinamento dai drenaggi e dalle ferite chirurgiche; • Vitalità degli innesti effettuati e delle zone di prelievo; • Dolore.

  17. RITORNO IN REPARTO Ripresa dell’alimentazione molto lenta in relazione al tipo di intervento. Dieta liquida e morbida a temperatura controllata; Nutrizione enterale tramite sondino e parenterale nel caso di ricostruzioni importanti.

  18. ATTENZIONE ALL’USO DELL’APIRATORE NEL CAVO ORALE NEL CASO FOSSE STATO EFFETTUATO UN INNESTO DI LEMBO RADIALE NEL CAVO ORALE

  19. LA DIMISSIONE Avviene dopo parecchi giorni di degenza, le persone operate dovranno seguire un regime alimentare, igienico e farmacologico controllato.Il percorso clinico sarà ancora lungo e non sarà da escludere un altro intervento. Ma soprattutto dovranno imparare a convivere con il loro nuovo aspetto fisico che non sempre sarà del tutto soddisfacente.

  20. MESH TERMS Oralsurgery procedure Maxillofacial Nursing

  21. BIBLIOGRAFIA • Brunner – Suddart, “ Nursing medico-Chirurgico”, volume n. 1 e 2, Ed Ambrosiana, Milano, 2001 • Sandra M. Nettina, “Il manuale dell’infermiere” II edizione, Vol. 1, Ed. Piccin, 2006. • O. Chiara.”Protocolli per la gestione intraopedaliera del trauma maggiore”.Ed.Masson 2008. • R.Brusati,E.Sesenna.”Chirurgia delle deformità mascellari”.Ed. Masson. • G.Ficarra.”La terapia odontostomatologica del paziente in terapia antineoplastica”.Journal of Palliation & Pain Medicine”;n.3-2001.

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