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INFERMIERISTICA AREA CHIRURGICA (Specialistica)

INFERMIERISTICA AREA CHIRURGICA (Specialistica). OCULISTICA. Maria Grazia Davanzo. CAUSE DEL DISTACCO DI RETINA. Separazione dell’epitelio pigmentato delle retina dallo strato sensoriale: 1. Regmatogeno (il più comune) 2. Trazione 3. Essudativo 4. Combinazione regmatogeno e trazione.

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INFERMIERISTICA AREA CHIRURGICA (Specialistica)

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Presentation Transcript


  1. INFERMIERISTICA AREA CHIRURGICA (Specialistica) OCULISTICA Maria Grazia Davanzo

  2. CAUSE DEL DISTACCO DI RETINA Separazione dell’epitelio pigmentato delle retina dallo strato sensoriale: • 1. Regmatogeno (il più comune) • 2. Trazione • 3. Essudativo • 4. Combinazione regmatogeno e trazione

  3. DISTACCO DI RETINA • Nel distacco regmatogeno, nella retina sensoriale si sviluppa un foro, o lacerazione, che permette a parte del liquido vitreo di filtrare attraverso la retina sensoriale e di distaccarla dall’epitelio pigmentato della retina.

  4. FATTORI DI RISCHIO • 1. Miopia grave • 2. Afachia dopo intervento di cataratta • 3. Traumi • 4. Retinopatia proliferativa associata alla neovascolarizzazione diabetica

  5. MANIFESTAZIONI CLINICHE • Visione di un’ombra o tendina davanti all’occhio • Luci chiare lampeggianti • Sensazione di vedere delle onde luminose • Assenza di dolore

  6. ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DIAGNOSTICA • Oftalmoscopia indiretta: mostra una retina grigiastra od opaca, la retina normale è invece trasparente • Lampada a fessura (offre immagini ingrandite della lesione) • Gonioscopia a tre specchi (offre immagini ingrandite della lesione)

  7. ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DIAGNOSTICA • Nel caso venga evidenziata una rottura retinica il trattamento sarà con laserterapia • Nel caso la rottura retinica abbia provocato sollevamento il paziente verrà sottoposto ad intervento chirurgico

  8. ASSISTENZA IN LASERTERAPIA • luci abbassate • silenzio • eventuale telefono con suoneria bassa • la porta dell’ambulatorio verrà tenuta chiusa e chi dovesse eventualmente entrare viene pregato di mantenere le stesse condizioni ambientali,

  9. Il TRATTAMENTO LASER ACCENDIAMO IL LASER già dalla prima mattina per averlo pronto all’occorrenza e controllare che tutto funzioni. Contemporaneamente si accende la LUCE ROSSA ALL’ESTERNO dell’ambulatorio per avvisare chiunque voglia entrare che è In corso un trattamento, quindi di usare gli opportuni accorgimenti (OCCHIALI PROTETTIVI). L’oculista controlla i parametri, inserisce la leva “READY” e inizia il trattamento. Il paziente così preparato è pronto per un eventualeTERAPIA LASER.

  10. SUPPORTO INFERMIERISTICO • Tiene adeguatamente la testa in posizione per ostacolare un eventuale spostamento riflesso del capo • Osserva il pz, che potrebbe avere, specie nei soggetti più giovani, una lipotimia da stimolazione vagale, dovuta alla compressione della lente sul bulbo. • Si sistemano e/o si variano i parametri del laser su indicazione dell’oculista, correggendo potenza, eimingbeem, posizione del pz, ecc. • A fine trattamento, si disinserisce la leva del “Ready”, si lava l’occhio del pz pulendolo anche con una garza bagnata per togliere ogni residuo di gel.

  11. LAVAGGIO E DISINFEZIONE • Si procede al lavaggio e disinfezione della lente • Si disinfettano con Neoxinal o Amuchina al 10% la mentoniera e l’appoggiafronte della lampada a fessura

  12. C O N C L U S I O N E CONGEDIAMO IL PAZIENTE • FISSANDO UN NUOVO APPUNTAMENTO • CHIARENDO LA TERAPIA • CONCLUDENDO LE PRATICHE • BUROCRATICHE SE NECESSITA DI RICOVERO PER INTERVENTO Lo accompagniamo in Segreteria, per le pratiche burocratiche e organizzative necessarie.

  13. L’INTERVENTO • DUE TIPI: AB-EXTERNO VITRECTOMIA FONDAMENTALE IN ENTRAMBI LA MIDRIASI Da ricordare l’importanza della midriasi durante tutto l’intervento che permette al chirurgo di avere una buona visibilità della retina.

  14. M I D R I A S I • ATROPINAda 0,5 % a 1%; mantiene la dilatazione fino a 7 giorni (instillandola dalle 2 alle 4 volte al giorno). • 2.CICLOLUXda 0,5% a 1%; ha una durata di 24 h. • 3.VISUMIDRIATIC1%; ha una durata di 5-6 h. • 4 VISUMIDRIATIC con Fenilefrina; potenzia l’effetto midriatico, ma talvolta provoca sofferenza epiteliale corneale, incidendo negativamente sulla trasparenza corneale.

  15. Anestesia generale locale Nei casi di patologie sistemiche che rendano rischiosa l’anestesia generale Nella maggiorparte dei casi

  16. L’ANESTESIA LOCALE • Subtenoniana: prevede lo scollamento della congiuntiva • per cui viene fatta con l’aiuto del microscopio in campo sterile, quando • il paziente è già in sala operatoria. Si prepara una miscela di • MARCAINA 0,5% 1,5ml + LIDOCAINA 4% 1,5ml in una siringa con • cannula di Greenbaum (ago piatto curvo a punta smussa 19G) • Parabulbare: eseguita con appositi aghi diretti verticalmente • a lato del bulbo, con anestetici di vario tipo MARCAINA 0,5% • in quantità variabile. • Retrobulbare: eseguita con aghi di lunghezza maggiore, • diretti verso l’apice orbitarlo,con i medesimi anestetici. Idealmente • dovrebbe essere iniettato nel cono muscolare.

  17. Ab-externo o VIA EPISCLERALE • favorire il riaccollamento retinico infossando la parete sclerale con apposite bande di silicone che “cerchiano” l’equatore del bulbo oculare creando un suo avvicinamento alla retina

  18. VITRECTOMIA • avvicinare la retina alla parete sclerale creando tre ingressi attraverso la sclera: uno per l’infusione continua, uno per le fibre ottiche, uno per il vitrectomo • strumenti molto delicati: • micropinze, microforbice e spatolinevitreali • utilizzo dell’apparecchio per vitrectomia • l’infusione è ottenuta mediante una cannula infissa nella parete sclerale collegata ad una boccia di BSS.

  19. Sostanze utilizzate SOSTANZE UTILIZZATE PERFLUORO CARBONATO ESAFLUORURO di zolfo OLIO DI SILICONE ARIA

  20. OLIO DI SILICONE • Sostanza inerte ad alta viscosità • Di varia densità a seconda della necessità • Potrebbe provocare ipertono oculare • Importante la posizione col capo reclinato in avanti

  21. PERFLUORO CARBONATO • Solitamente viene usato solo durante l’inervento per mantenere la retina accollata durante le manovre di pulizia • Al termine dell’intervento viene sostituito da olio di silicone

  22. ESAFLUORURO DI ZOLFO • È un gas che ha la proprietà di espandersi all’interno del bulbo mantenendo schiacciata la retina alla sclera • Viene usato in casi di distacchi lievi o nei fori maculari • Viene fisiologicamente sostituito da soluzioni organiche nel giro di 10-20 giorni • Il paziente deve mantenere la posizione a testa in giù

  23. ARIA • Come per il gas viene usata quando non c’è bisogno di un sostituto molto persistente • Viene fisiologicamente sostituito nel giro di una settimana circa • Il paziente deve mantenere la posizione a testa in giù

  24. Antibiotici intraoculari ANTIBIOTICI INTRAOCULARI SÌ CONSULTAZIONE DI TABELLE RISCHIO DI NECROSI RETINICA NO DILUIZIONI A MEMORIA (seguire una check list di riferimento)

  25. INTERVENTI INFERMIERISTICI • Il pz. operando è sempre in una posizione psicologica particolare e debolissima. L’infermiere può e deve fare molto per rassicurarlo, incoraggiandolo e cercando di entrare in empatia con lui • Cercare di comprendere le sue difficoltà rispondendo ai suoi ulteriori dubbi e perplessità

  26. INTERVENTI INFERMIERISTICI • Assicurarsi che abbia compreso la terapia da seguire e la posizione da mantenere • Assicurarsi che svolga una vita di riposo per almeno un mese dall’intervento e un’attività moderata per 2-3 mesi successivi

  27. POSTOPERATORIO i sintomi che indicano una recidiva del distacco sono corpi mobili, sensazione di lampi, insorgenza di ombre progressive. Se questi segni compaiono raccomandare al paziente di rivolgersi al curante

  28. Grazie a tutti

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