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SECONDO LIVELLO DI PREVENZIONE PRIMARIA

SECONDO LIVELLO DI PREVENZIONE PRIMARIA Correzione del rischio biologico. Prof.ssa Maria Teresa Tenconi. Malattie infettive in seno alla collettivit. Possono presentarsi in forma sporadica: Quando si manifestano raramente nella collettivit (rari casi).In genere l'agente etiologico non presen

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SECONDO LIVELLO DI PREVENZIONE PRIMARIA

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Presentation Transcript


    1. SECONDO LIVELLO DI PREVENZIONE PRIMARIA Correzione del rischio biologico Correzione del rischio comportamentale Correzione del rischio ambientale

    2. SECONDO LIVELLO DI PREVENZIONE PRIMARIA Correzione del rischio biologico Prof.ssa Maria Teresa Tenconi

    3. Malattie infettive in seno alla collettivitŕ Possono presentarsi in forma sporadica: Quando si manifestano raramente nella collettivitŕ (rari casi). In genere l’agente etiologico non č presente e non sopravvive nell’ambiente in cui vive la popolazione e la malattia non viene trasmessa in modo diretto, ma appartiene alle patologie da importazione (es. malaria in Italia)

    4. Endemica: Malattia costantemente presente in un determinato territorio. La malattia č endemica quando l’agente etiologico č presente nell’ambiente o in soggetti portatori (es. epatite virale B, C, tubercolosi) Si possono distinguere malattie a bassa e ad alta endemia

    6. Endemo-epidemica: Se vi č un’esacerbazione epidemica dell’endemia (es. tifo addominale nella stagione estiva, morbillo) Epidemica: Quando la malattia colpisce un numero eccessivo di soggetti rispetto ai casi attesi in un tempo limitato (es. influenza, colera, raffreddore); i casi attesi sono quelli medi relativi ai due anni precedenti. Pandemica: Malattia a fortissima diffusione tale da propagarsi, contemporaneamente o successivamente, a diversi Paesi (es. influenza, SARS)

    7. Andamento temporale di un’epidemia a trasmissione interumana(linea piena) e di epidemia a trasmissione da unica sorgente (linea tratteggiata)

    9. EPIDEMIE da unico serbatoio (es. epidemie da acqua contaminata: tifo, epatite A, colera) Contagio interumano ( es. epidemie di morbillo)

    10. Epidemia a sorgente comune

    12. 2) Modalitŕ di trasmissione dell’agente etiologico. Spesso le epidemie originano da una sorgente unica o comune (es. acqua, alimenti) che viene a contatto con molte persone 3) Stato immunitario della popolazione Si definisce immunitŕ di gruppo (herd immunity) la resistenza di un gruppo di soggetti all’invasione e alla diffusione di un agente infettivo basata sull’immunitŕ di un’elevata percentuale di soggetti appartenenti al gruppo (es. morbillo).

    14. Casi di epatite virale a Lake County, aprile-maggio 1968

    15. From Eickhoff, T.C.: Immunization against influenza: Rationale and recommendations. J. Infect Dis., 123: 446, 1971

    16. Prevenzione del rischio infettivo Sorveglianza Notifica delle malattie e loro registrazione Indagini sulle ev. epidemie, dati demografici e ambientali, indagini immunologiche ecc. Controllo= insieme delle misure che bloccano le vie di propagazione dell’ infezione nella comunitŕ Eliminazione ed eradicazione della malattia

    17. Prevenzione del rischio infettivo (II) Diagnosi clinica e trattamento Notifica dei casi all’ autoritŕ sanitaria Isolamento selettivo del malato Disinfezione (ev. disinfestazione) Sorveglianza dei portatori di germi Controllo dell’ ambiente (acqua, alimenti) Indagine epidemiologica

    18. Notifica o denuncia delle malattie In relazione al DM 15/12/1990 le malattie infettive soggette a notifica sono state divise in 5 classi: Classe I: malattie per cui si richiede segnalazione immediata (entro 12 ore) Classe II: Malattie rilevanti per elevata frequenza e passibili di interventi di controllo (segnalaz. entro 48 ore) Classe III: Malattie per le quali sono richieste particolari documentazioni (segn. entro 48 ore)

    19. Notifica o denuncia Classe IV: malattie per le quali esiste obbligo di denuncia solo in caso di focolai epidemici (entro 24 ore) Classe V: Malattie inf. e diffusive non comprese nelle classi prec., zoonosi La segnalazione deve avvenire per la prima classe per telefono o telegramma, per la seconda e le altre con spedizione dei modelli appositi. Le segnalazioni dall’ ASL vengono trasmesse direttamente al Ministero (I Classe), mentre per le altre classi alla Regione, al Ministero della Salute, all’ ISS e all’ ISTAT.

    20. Accertamento diagnostico Le indagini di laboratorio, oltre ai dati clinici, danno l’ opportunitŕ di avviare le misure di controllo della malattia infettiva sia a livello individuale (terapia) che collettivo. I laboratori di analisi, pubblici e privati accreditati, sono tenuti a eseguire, con tecniche dirette (osservazione al microscopio ecc.) o indirette (rilevazione degli anticorpi nel siero dei soggetti colpiti). Pertanto: per la raccolta il materiale patologico deve essere sufficiente, messo e trasportato in adeguati contenitori, correttamente identificato e deve essere analizzato nel piů breve tempo possibile.

    21. Isolamento e contumacia Le misure contumaciali rappresentano l’ insieme dei provvedimenti che mirano a impedire la trasmissione dei patogeni da una sorgente (malato o portatore) ai soggetti sani. L’ isolamento puň essere ospedaliero (HBV, HIV) o domiciliare. Per contumacia si intende l’ obbligo per i portatori accertati o per i conviventi sani di un soggetto ammalato di permanere in un determinato luogo per un certo periodo indicato dall’ autoritŕ sanitaria, osservando le prescrizioni imposte. Esiste un’altra tipologia di isolamento, quello protettivo per pazienti gravemente immunocompromessi.

    22. Precauzioni generali per evitare la trasmissione di malattie infettive Le precauzioni standard comprendono l’ uso dei dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari nei confronti di tutti i pazienti (igiene delle mani, uso di guanti, mascherine, occhiali protettivi, camice ecc.). Le misure di igiene respiratoria all’ interno di servizi sanitari (es. Pronto soccorso) da applicarsi a ogni persona con segni di infezione delle vie respiratorie. Le precauzioni aggiuntive vengono riservate a pazienti infetti da malattie altamente contagiose e consistono in precauzioni da contatto (es. infezioni gastroenteriche), per malattie a trasmissione aerea (es. infezioni da Neisseria meningitidis, tubercolosi).

    23. Indagine epidemiologica La conoscenza della catena epidemiologica di trasmissione permette di fare ipotesi circa le cause del focolaio epidemico e prevenire ulteriori casi di malattia. Consiste nell’ utilizzazione dei dati raccolti per il confronto dell’ esposizione tra casi e non casi e tra esposti e non esposti ai fattori di rischio.

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