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La costruzione di prove oggettive corso base

La costruzione di prove oggettive corso base. Il concetto di valutazione.

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La costruzione di prove oggettive corso base

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Presentation Transcript


  1. La costruzione di prove oggettivecorso base

  2. Il concetto di valutazione “L’atto del valutare può considerarsi come una vera e propria operazione di attribuzione di «valore» a fatti, eventi, oggetti e simili (non a persone), in relazione agli «scopi» che colui che valuta intende perseguire.” G. Domenici, Manuale della valutazione scolastica, Bari, Laterza, 1993

  3. …. non sono sempre e solo i docenti a valutare... • “Come è andato il primo incontro del corso di aggiornamento?” • “Potrei dire qualcosa se avessi delle “prove”. Siete in grado di attribuire un «valore» a quell’incontro, in relazione agli «scopi» che intendevate perseguire. • Probabilmente, arrivereste a valutare differentemente ….

  4. … il sistema di discriminazione “Un evento ritenuto positivo in rapporto a certi scopi e in determinati contesti, può infatti rivelarsi negativo in relazione ad altri scopi e in altre situazioni: il giudizio di positività o negatività può essere formulato solo in forza del sistema di discriminazione elaborato e scelto”. G. Domenici, Manuale della valutazione scolastica, Bari, Laterza, 1993

  5. Questioni fondamentali • Quali “fatti, eventi, oggetti…” devono essere oggetto di valutazione • Quali aspetti di questi “fatti, eventi..” vanno presi in considerazione • Quando (in che periodi) acquisire informazioni su di essi • Come acquisirle (con quali tempi, con quali strumenti)

  6. Valutazione ? Osservazione? Autovalutazione? Verifica ? Condivisione ? ATTIVITA’ DI APPRENDIMENTO? Criteri ? prova ? Per ESITI APPR. Esame ? Processi ? Per livelli di apprendimento in uscita/ entrata ? Competenze ? Prove comuni ? Per livelli di competenza ? P nazionali,intern. conoscenze ? strategie ?

  7. Quale valutazione innanzitutto: privilegiare una valutazione implicita o una esplicita? Valutazione è implicita se si procede ad una valutazione soggettiva che ha come riferimento l’esperienza personale e la propria sensibilità, senza necessariamente dichiarare i criteri ai quali ci si intende riferire. Valutazione è esplicita quando invece i criteri dell’apprezzamento sono preventivamente definiti e devono essere resi pubblici.

  8. Gli strumenti della valutazione • osservazione sistematica • prove di apprendimento di tipo tradizionale • prove di apprendimento a carattere oggettivo: • strutturate • semistrutturate

  9. L’osservazione sistematica E’ la sistematicità dell’osservazione (e non l’occasionalità) che può fornire informazioni utili al docente. Il singolo episodio, se non collocato all’interno di un contesto di osservazione, non può essere utilizzato ai fini della comprensione di una determinata situazione cognitiva e/o affettivo-relazionale.

  10. …. • L’osservazione può essere efficace se è ben definito l’oggetto della nostra attenzione. • La registrazione dell’osservazione in tempo reale consente di non perdere o di non inquinare il dato rilevato. Si possono utilizzare delle semplici griglie appositamente studiate. • Questo strumento, se adottato in forma collegiale, permette di comunicare su qualcosa di più solido e consente azioni collegiali.

  11. Le prove tradizionali: stimolo aperto – risposta aperta • Interrogazioni • Temi • Relazioni su esperienze • Redazione di verbali • Redazione di articoli, lettere

  12. Le prove tradizionali: stimolo aperto – risposta chiusa • L‘insegnante propone una questione, la sviluppa e si accontenta che l’allievo completi di tanto in tanto il suo pensiero, oppure approvi con convinzione quanto egli afferma. La risposta è apparente o consiste solo in una adesione affettiva.

  13. Le prove oggettive “Si definiscono oggettive le prove che consentono di predeterminare, rispetto al momento della loro somministrazione, e senza dar adito alla pur minima ambiguità interpretativa, l’esattezza delle risposte. Inoltre, a tutti i soggetti cui la prova viene somministrata si richiede l’esecuzione delle stesse prestazioni nello stesso tempo.”

  14. Le prove oggettive a carattere strutturato (stimolo chiuso – risposta chiusa) • Vero/Falso • Completamenti • Corrispondenze • Scelte multiple

  15. Le prove oggettive a carattere semi-strutturato (stimolo chiuso – risposta aperta) • Domande strutturate • Saggi brevi • Rapporti di ricerca • Riassunti • Colloquio strutturato • Colloquio semistrutturato • Riflessione parlata (G. Domenici, Manuale della valutazione, 1993)

  16. Progettazione di prove di valutazione

  17. Come realizzare una prova oggettiva • problemi nella pianificazione delle prove oggettive: • Chi sono i destinatari ? • Quali obiettivi? • Cosa valutare? Quando? • Che tipo o forma degli elementi di prova? • In che modo inserirli all'interno della prova oggettiva? • Il feed-back

  18. Quale prova per quale obiettivo • Per indicare un “obiettivo” didattico occorre far riferimento a verbi come: • riconoscere • distinguere • imitare • ricordare • produrre • identificare • comparare • elaborare • ……………

  19. B. Vertecchi (Manuale della valutazione) • “Disporre di una tavola di obiettivi ben organizzata concorre a rendere sistematica la valutazione, a non trascurare aspetti importanti dell’apprendimento”. • “La tassonomia di Bloom va da abilità inferiori ad abilità superiori e ciò agevola l’analisi dell’apprendimento conseguito dagli allievi: chi non è in grado di effettuare generalizzazioni, è improbabile che riesca a risolvere un problema”.

  20. Gli obiettivi cognitivi secondo la tassonomia di B.S. Bloom • Conoscenza (di termini, criteri, metodologie, teorie..) • Comprensione (traduzione, interpretazione, estrapolazione) • Applicazione • Analisi (di elementi, di relazioni, di principi organizzativi) • Sintesi • Valutazione

  21. I criteri per una prova che vuole misurare gli apprendimenti

  22. Validità delle prove oggettive di apprendimento • Attraverso la definizione degli obiettivi (obiettivo = manifestazione dell’attività di apprendimento) viene stabilito con esattezza che cosa si vuole sottoporre a verifica. • La prova è VALIDA se è in grado di sollecitare prestazioni direttamente connesse agli obiettivi di apprendimento.

  23. Attendibilità delle prove di apprendimento • La prova è ATTENDIBILE quando le informazioni che si ottengono non sono ambigue e possono essere rilevate in modo uniforme da diversi osservatori e per diversi allievi, secondo criteri stabili nel tempo e seguendo modalità accuratamente definite.

  24. Pregi e difetti delle prove tradizionali e delle prove oggettive

  25. Pregi delle prove tradizionali stimolo aperto – risposta aperta • Sollecitano le capacità verbali • Dialettiche • Argomentative

  26. Limiti delle prove tradizionali • Soggettività, da parte dell’alunno, di interpretare lo stimolo aperto • Soggettività, da parte del docente, nella valutazione • Disparità nella prova (interrogazioni) • Impossibilità (stimolo aperto) di verificare obiettivi precisi • Impossibilità di comparazioni e di percorsi di continuità.

  27. G. Domenici (Manuale della valutazione) • “Le prove di accertamento delle conoscenze che abbiamo definito tradizionali hanno il grave limite di costringere sia l’allievo sia il docente a compiere una mediazione troppo soggettiva che talvolta può diventare persino arbitraria, nella interpretazione, rispettivamente delle domande e delle risposte.

  28. Con la conseguenza che una certa prestazione, oltre a non rispecchiare necessariamente le reali abilità possedute da chi l’ha offerta o quelle che si volevano rilevare, può venire giudicata favorevolmente o negativamente non solo da più docenti ma persino dallo stesso docente in momenti diversi”.

  29. Limiti e pregiudizi delle prove oggettive • Si limita l’espressione degli studenti e il dialogo con gli insegnanti • Occorre troppo tempo per la costruzione • Casualità nelle risposte ????? • Misurazione solo di alcuni aspetti dell’apprendimento • Misurazione del prodotto e non del processo (G. Benvenuto, Mettere i voti a scuola, Carocci, 2003)

  30. Pregi delle prove oggettive • Oggettività • Risparmio di tempo per la valutazione • Simultaneità delle misurazioni • Recupero individualizzato • Riferimento a vaste aree di contenuti • Stimolo, per il docente, ad uno studio continuo

  31. (G. Domenici, Manuale della valutazione) • “I quesiti rappresentano un’adeguata campionatura delle conoscenze relative a uno o più ambiti disciplinari e a un livello di complessità determinato, in modo da permettere la collocazione delle diverse prestazioni su una identica scala di misura”.

  32. Le prove oggettive, meglio se costruite autonomamente, ci guidano • nella definizione degli obiettivi didattici relativi al processo di insegnamento/apprendimento; • nella ricerca della strutturazione di uno strumento di verifica valido, attendibile.

  33. Le prove oggettive, ai fini della continuità, ci consentono di • ragionare con i colleghi, in orizzontale e in verticale, in merito al nostro modo di procedere; • costruire insieme un percorso; • formare gruppi omogenei di apprendimento; • avvalerci di informazioni precise, utili ad una valutazione meno approssimativa.

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