1 / 79

Principali strumenti internazionali per la RSI

Cecilia Brighi Dipartimento Internazionale CISL 30 settembre 2010. Principali strumenti internazionali per la RSI. % di rischio per i diritti umani. Tendenze dell’economia globalizzata post crisi economica e finanziaria. Crescente liberalizzazione e integrazione mercati.

Download Presentation

Principali strumenti internazionali per la RSI

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Cecilia Brighi Dipartimento Internazionale CISL 30 settembre 2010 Principali strumenti internazionali per la RSI

  2. % di rischio per i diritti umani

  3. Tendenze dell’economia globalizzata post crisi economica e finanziaria Crescente liberalizzazione e integrazione mercati. Libera circolazione capitali- Investimenti diretti esteri Scambi e cooperazione Sud - Sud Rapida crescita ICT Produzione flessibile e globalizzata Nuove forme di impresa e di org. Del lavoro Invecchiamento manodopera Aumento migrazioni, partecipazione donne precarizzazione lavoro Outsourcing e subappalto Cambiamenti veloci qualità consumi Riduzione ruolo sindacale – riduzione diritti del lavoro

  4. Internazionalizzazione: perchè Per: conquistare dei nuovi mercati per i loro prodotti o servizi un accesso privilegiato alle materie prime ridurre i costi dei fattori: lavoro, capitale, approfittare delle condizioni vantaggiose (tasse, aiuti, ecc.) e/o finanziamenti vincere la concorrenza a livello globale creare delle nuove sinergie ecc.

  5. Investimenti Diretti Esteri nel mondo 2010 1970 $13.3 miliardi - 2007 1.9 trilioni (+150%) 2009 riduzione di <41% paesi industriali, <35 PVS 2010: 1.2 trilioni $ 5.900 Trattati su investimenti rete di 80,000 multinazionali e 800.000 affiliate Metà delle 6 maggiori destinazioni nei PVS e paesi in transizione. Cina al 2° posto.

  6. Internazionalizzazione La crisi non ferma l’internazionalizzazione produttiva: c’è riduzione più limitata di quella economica. affiliate straniere nel PIL globale + 11% 2009:80 milioni lavoratori (1990 erano 24.5 milioni) con quota maggiore nei PVS pari al 28% su 82.000 TNC (+2%)

  7. Diritti del lavoro negati 60% lavoratori senza questo diritto. (USA, Cina,Brasile, India, Iran, Giordania, Vietnam, Laos, Marocco etc… non hanno ratificato la Convenzione ILO 87 es. EPZ BANGLADESH: “La legge proibisce formazione sindacati nelle 2. autorità EPZ amministra probl lavoro. Molti Paesi simbolo della violazione dei diritti umani nel lavoro: Bielorussia, Cina, Thailandia, Birmania, Egitto, Zimbabwe,….

  8. FDI per paese (dati OCSE)

  9. FDI per settore dati OCSE

  10. Ruolo della Responsabilità sociale delle imprese secondo Prof Ruggie Le imprese : hanno impatti positivi e negativi sui diritti umani in generale e sul lavoro. Hanno la responsabilità di rispettare i diritti umani lì dove operano. Mentre le imprese responsabili non sempre beneficiano dell’ impegno sociale, quelle che violano i diritti non sono adeguatamente sanzionate.

  11. Responsabilità imprese madri Spesso le aziende madri e le sussidiarie sono costituite come entità legali distinte: non responsabili dei comportamenti scorretti della sussidiaria. i governi, per attrarre investimenti possono esentare le imprese straniere da alcuni obblighi o evitare di adottare gli standard.

  12. GLI ATTORI della RSI Istituzioni internazionali: ONU/ ILO/ /OMC/ UNCTAD / UNIDO- IFI (FMI. Banca Mondiale); Banche regionali; OCSE - G8 /G20 UE Governi: leggi regolamenti etc.. CAMERE COMMERCIO- Agenzie di credito all’esportazione (ICE- SACE-SIMEST ) Imprese – sindacati : Reti, (GRI, CEPAA (Council of Economical Priorities Accreditation Agency) standard SA8000, ISO 26000, aziende di certificazione..) Ong

  13. RSI imbroglio o strumento positivo? No a filantropia No a immagine formale No a sostituzione legislazione No a sostituzione contrattazione Si a partecipazione e centralità lavoratori Si come strumento di democrazia economica

  14. CES presentava tre illusioni: che i rapporti di potere non esistano più, diluizione delle responsabilità: l’impresa diviene un entità virtuale non identificata in termini di potere;  che tutti gli attori che ruotano intorno all’impresa siano uguali : imprenditori, sindacati, ong, poteri pubblici, consumatori, azionisti etc. che il metodo volontario sia il meglio per evoluzione sociale delle imprese, basato su buona volontà ed buon esempio, superando le relazioni contrattuali con i sindacati.

  15. Principali eventi mondiali sulla Responsabilità Sociale e sostenibilità 1987 rapporto Brutland: definizione di sviluppo sostenibile 1992 Conferenza sull’ambiente di Rio de Janeiro 1998 Dichiarazione ILO sui diritti e principi fondamentali del lavoro 1999 Conv. ILO sulle forme peggiori di lavoro minorile 2000Linee Guida OCSE sulle multinazionali Consiglio Europeo di Lisbona UN Global Compact lanciato a Davos dopo fallimento Seattle 2001 Libro Verde UE sulla CSR 2002 Vertice su sviluppo sostenibile i Johannesburg 2003 Raccomandazioni OCSE su ambiente e Agenzie di credito export 2004 Bozza Norme ONU su responsabilità delle multinazionali sui diritti umani 2004 Linee Guida Ocse su Corporate Governance 2006 La UE lancia l’Alleanza Europea per la CSR 2007 ILO risoluzione sulle imprese sostenibili 2010 ISO 26000 Guida sulla Responsabilità sociale N.88 ACCORDI QUADRO

  16. Norme possibili: esempio Francia Obbligo relazione bilancio anche informazioni su conseguenze sociali e i ambientali attività, indicazione contenuti minimi rendicontazione Contenuto qualitativo e quantitativo impatto occupazione etc.. Informazioni su impatto ambientale,es. consumo risorse ,materie prime

  17. Norme possibili USA: OX Act dopo gli scandali Enron, etc. Disciplina operato imprese, amministratori e responsabilità, regole di governo, controlli , trasparenza per assicurare mercati e azionisti ma anche: Volontarietà codici etici ma se adottati obbligo informazione pubblica e in caso di non rispetto sanzioni.

  18. UK COMPANIES ACT Obblighi di rendicontazione Bilancio con relazione agli azionisti su ambiente, dipendenti, problematiche sociali. Giustificazione di eventuale assenza informazioni Indicatori di prestazione sociali e ambientali

  19. Ruolo sindacale :Mappare l’impresa globale mappare la struttura dell’impresa: dove e come e’ presente, come si internazionalizza. Dipendenti e struttura impresa, org. del lavoro, struttura salario, orari etc Ricostruzione della catena del valore: Outsourcing,fornitori, appalti, subappalti... Contatti sindacali

  20. accordi quadro Sfera di riferimento: tutti gli stablimenti, ricostruire la catena del valore: appalti, fornitori, joint ventures etc.. Contenuti: diritti umani, del lavoro, ambiente. Salari, orari, salute e sicurezza, maternita’ ambiente, territorio Rispetto linee guida OCSE Multinazionali Sanzioni

  21. Gestire accordi quadro Collaborare con sindacati altri stabilimenti. Formazione congiunta. Promozione sindacati indipendenti. Sviluppare relazioni industriali e contrattazione. Progetti mirati: es. Salute, decentramento, subappalto.

  22. leLinee Guida OCSE sulle Imprese Multinazionali Sono: Raccomandazioni dei governi alle imprese multinazionali che operano nei o dai seguenti paesi: : i 30 paesi OCSE più Argentina, Brasile, Cile, Estonia, Lituania, Slovenia e Israele Si attuano a tutte le attività delle imprese nel mondo

  23. DICHIARAZIONE TRIPARTITA OIL SULLE MULTINAZIONALI Guida le imprese multinazionali, i governi, gli imprenditori ed i lavoratori in settori quali: l'impiego, la formazione, le condizioni di lavoro e di vita e le relazioni professionali. Le disposizioni della Dichiarazione sulle IMN si fondano sulle clausole di tutta una serie di convenzioni e di raccomandazioni internazionali in materia di lavoro, che le parti sociali sono espressamente invitate a tener presenti e ad applicare in tutta la loro estensione. In caso di contrasto circa l'applicazione della Dichiarazione, le parti possono, grazie ad una procedura messa a punto nel 1981, chiedere all'Ufficio internazionale del Lavoro come interpretare le sue disposizioni.

  24. GUIDA ISO 26000 RESPONSABILITA’ SOCIALE La Responsabilità sociale è la volontà di una organizzazione di incorporare le considerazioni sociali e ambientali nelle procedure decisionali e di essere responsabili per l’impatto delle sue decisioni e attività sulla società e ambiente. Avere un comportamento trasparente ed etico per lo svil. Sost. In attuazione delle leggi e norme internazionale….

  25. GUIDA ISO 26000 La filantropia o le donazioni caritatevoli non usate come sostituto alla integrazione della responsabilità sociale nella organizzazione. NON PUO’ ESSERE FINALIZZATA per la CERTIFICAZIONE, AZIONI LEGALI, DENUNCE ETC.. E non è un sistema di gestione, ne una condizione contrattuale È complementare e non sostituisce altri strumenti e NON IMPEDISCE LA DEFINIZIONE DI STANDARD NAZIONALI specifici o più vincolanti E’ conforme alle convenzioni e trattati internazionali alle leggi applicabili. Non e’autorità dei governi sulla RSI NON SOSTIENE O ATTRIBUISCE STATUS SPECIALE A QUALUNQUE INIZIATIVA O STRUMENTO. ed è integrata in tutta l’organizzazione e praticata nelle sue relazioni anche con gli stakeholders .

  26. IlGlobal Compact E’ una iniziativa di carattere volontario Ha come obiettivo la promozione della cittadinanza responsabile delle imprese Può aiutare a realizzare la visione del Segretario Generale: una economia globale più sostenibile e inclusiva

  27. Global Reporting Initiative e GR3

  28. SOCIAL ACCOUNTABILITY 8000

  29. leLinee Guida OCSE sulle Imprese Multinazionali Sono: Raccomandazioni dei governi alle imprese multinazionali che operano nei o dai seguenti paesi: : i 30 paesi OCSE più Argentina, Brasile, Cile, Estonia, Lituania, Slovenia e Israele Si attuano a tutte le attività delle imprese nel mondo

  30. LINEE OCSE II POLITICHE GENERALI 2. «Rispettare i diritti umani di coloro che sono interessati dalle attività della azienda, in linea con gli obblighi e gli impegni internazionali dei governi ospitanti.» 10. «far si, ogni qual volta possibile, che i partners, compresi i fornitori e i subappaltatori, adottino principi di comportamento della impresa compatibili con le Linee Guida.»

  31. Il Rapporto ONU del Prof. Ruggie evidenzia: Ampliamento significativo dei diritti legali delle transnazionali incoraggiando investimenti e flussi commerciali creato squilibri tra imprese e stati a detrimento per i diritti umani. Gli oltre 2.500 accordi bilaterali sugli investimenti dimostrano: “Forniscono una legittima protezione agli investimenti e permettono di portare gli stati ad arbitrati internazionali vincolanti, anche per i danni risultanti dalla attuazione della legislazione per migliorare gli standard sociali e ambientali nazionali. Anche quando la legislazione si applica senza discriminazione a tutte le imprese sia straniere che nazionali”

  32. Il Rapporto Onu del Prof. Ruggie definisce tre principi generali: PROTEGGERE: dovere dello stato di proteggere tutti i diritti umani dagli abusi commessi da o che coinvolgono le imprese. (Dimensione politica e legale. Prevenire investigare, punire gli abusi e accesso al risarcimento) RISPETTARE: Responsabilità delle imprese di rispettare i diritti umani RISARCIRE : le vittime devono avere accesso a soluzioni efficaci.

  33. Le imprese secondo il Rapporto ONU del Prof. Ruggie dovrebbero: adottare politiche sui diritti umani e del lavoro effettuare valutazione di impatto preventiva: Approccio proattivo integrare le politiche attraverso la struttura di impresa effettuare monitoraggio e un auditing lungo tutta la filiera del valore. Valutare la sfera di influenza e la complicità. Complicità: coinvolgimento indiretto delle imprese in abusi. Aumentare la trasparenza: rendere obbligatorio il Reporting sulla CSR informare correttamente stakeholders e consumatori gli appalti pubblici devono favorire le imprese responsabili. inserire condizionalità sociali nelle Agenzie di Credito export

  34. Ruggie e Catena del decentramento Nella valutazione della condotta dei partner si deve superare il nesso di investimento come definizione della sfera di influenza, ma valutare la diligenza obbligatoria nella catena del decentramento. Due diligence. Passi che una persona ragionevole e prudente prenderebbe per conoscere e gestire i rischi potenziali o esistenti per mitigare il loro impatto e evitare danni in un contesto dato

  35. Revisione Linee Guida Assicurare il mantenimento del ruolo di strumento internazionale principale per la promozione della condotta responsabile di impresa. Le imprese dovrebbero rispettare i diritti umani di coloro su cui impattano le attività attraverso quelle di terzi in modo consistente con leggi, regolam e obblighi internazionali e gli impegni con i paesi in cui operano e con gli strumenti internazionali sui diritti umani.

  36. Revisione Linee Guida definizione catena decentramento e catena del valore supply chain: Per valutare la catena di organizzazioni che collaborano a trasformare le materie prime in prodotti o servizi finiti per i consumatori. Flussi di materiali che sono trasformati, trasportati da organizzazioni verso prodotti a maggior valore aggiunto. Catena del valore Attività come logistica interne o esterna, marketing, vendita e servizi sostenuti da attività infrastrutture, gestione di risorse umane, tecnologie e appalti; è parte di un sistema più ampio che include catene del valore di fornitori e clienti e canali verso l’alto e verso il basso

  37. Ruolo imprese Rafforzare le relazioni industriali. Riconoscere le rappresentanze sindacali anche nelle consociate estere adottare politiche negoziate sui diritti umani e del lavoro effettuare valutazione di impatto preventiva: Approccio proattivo integrare le politiche attraverso la struttura di impresa in tutte le unità a qualsiasi titolo controllate e nella catena del valore effettuare monitoraggio e auditing lungo tutta la filiera del valore. Valutare sfera di influenza e complicità: coinvolgimento indiretto in abusi includere programmi mirati per aumentare professionalità, produttività e competitività di particolare settori e gruppi di imprese Sviluppo di infrastrutture, sviluppo di prodotto, infrastrutture di testing, trasferimento tecnologico. Programmi per lo sviluppo del fornitore per aiutare le imprese nei PVS ad integrare in modo sostenibile le imprese della catena. Usare le catene del valore a livello nazionale e internazionale per mettere in collegamento gli oltre 1.3 miliardi di working poor nella economia informale, verso opportunità di lavoro più produttive

  38. Premesse per RSI e impresa sostenibile Cambiare e arricchire la cultura sindacale Non confondere contrattazione e RSI Cambiare la Cultura di impresa. Cambiare lo scenario e le priorità della Politica macroeconomica: incentivi disincentivi, regole. cambiare le regole del Commercio e integrazione economica sostenibile Definire Normative guida .

  39. RSI e sostenbilità sfida per il sindacato Imprese sostenibili hanno bisogno di società sostenibili Lavorare per leggi regolamenti a sostegno che incidano sulla delimitazione di RSI e sulla responsabilità. Definire regole univoche per controllori indipendenti Includere nelle decisioni strategie impresa e pratiche in tutte le unità a qualsiasi titolo controllate. Le clausole, le norme, i divieti, raccomandazioni e obblighi contenuti negli accordi o convenzioni

  40. SINDACATO RAFFORZARE RIFLESSIONE SU RSI, CAMBIAMENTO CULTURA. NON ESCLUDERE IL CONFLITTO E IL NEGOZIATO MA AGGIUNGERE LA PARTECIPAZIONE COSTRUIRE ALLEANZE: AMBIENTALISTI, CONSUMATORI, MANTENERE IDENTITA’ DI RUOLI E FUNZIONI.

  41. Internazionalizzazione Italia finanziamenti per costituzione di joint venture Simest deliberato 988 progetti di partecipazione in società estere, con 950 milioni di euro e approvati 3.950 progetti di incentivazione imprese. Attuazione deleghe su commercio internaz., incentivi, razionalizzazione enti e strumenti di incentivazione, introdurre Condizionalità fondo rotativo per internazionalizzazione

  42. Questioni aperte Ruolo lavoratori . Chiarezza obiettivi RSI controllo investimenti responsabili Regole vincolanti Confrontabilità indicatori Confrontabilità procedure controllo e audit Come?

  43. Ruolo parlamenti approvare leggi, regolamenti sulla delimitazione di RSI e sulla responsabilità. Rendere obbligatorio il Reporting sulla CSR sulla base delle norme internazionali e regole per informare stakeholders e consumatori regole univoche per controllori indipendenti. LINEE GUIDA OCSE: rafforzamento anche dei PNC. condizionare LE IMPRESE CHE RICEVONO SOSTEGNI al rispetto delle Linee Guida OCSE e principi internaz. diritti VERIFICA PERIODICA SU SPESA PUBBLICA PER INTERNAZIONALIZZAZIONE: QUALITA’ SOCIALE E AMBIENTALE AL SOSTEGNO INTERNAZIONALIZZAZIONE. RICHIEDERE A ICE / SACE /SIMEST inserimento Linee Guida e MONITORARE QUALITA’ FONDI BANCHE REGIONALI DI SVILUPPO E COOPERAZIONE ECONOMICA Promuovere cooperazione economica responsabile

  44. Appendice sugli strumenti internazionali Dettagli

  45. LINEE OCSE Principi Generali 4. «Incoraggiare la formazione di capitale umano, in particolare attraverso la creazione di opportunità di lavoro e agevolando le opportunità di formazione per i dipendenti.»

  46. LINEE OCSE Diffusione della informazione garantire la diffusione di una informazione costante, puntuale, affidabile e precisa relativamente ad attività, strutture, situazione finanziaria e performance Adottare standard di alta qualità per la diffusione, la verifica, l’audit e per le informazioni non finanziarie come pure per la rendicontazione sociale

More Related