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“Le Chiese nel tempo” ad Assoro

Ricerca Storico - Religiosa. “Le Chiese nel tempo” ad Assoro. Presentazione. Noi alunni delle classi V A e B del Plesso “I. Riccioli” di Assoro, abbiamo partecipato alla ricerca “Le Chiese nel tempo ad Assoro” guidati dall’insegnante di religione Rosalba D’Amico.

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“Le Chiese nel tempo” ad Assoro

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Presentation Transcript


  1. Ricerca Storico - Religiosa “Le Chiese nel tempo” ad Assoro

  2. Presentazione Noi alunni delle classi V A e B del Plesso “I. Riccioli” di Assoro, abbiamo partecipato alla ricerca “Le Chiese nel tempo ad Assoro” guidati dall’insegnante di religione Rosalba D’Amico. Questa ricerca ha suscitato in noi interesse e curiosità. Le visite alle chiese ci hanno fatto scoprire i luoghi di culto ricchi di opere d’arte, realizzate da grandi artisti. Inoltre, conoscere le radici storico-religiose lasciateci dalle civiltà che si sono succedute nel nostro Paese ci ha fatto sentire orgogliosi di appartenere alla cultura sociale e religiosa di Assoro.

  3. Le origini millenarie “Assoro…prima e roma secunna” Assoro,si erge sul Monte "La Stella", a 900 metri di altitudine nella provincia di Enna, in Sicilia. Agli albori della storia assorina le abitazioni sorsero sulle colline, nelle zone "Seggio", "San Giuliano" e più in alto in zona "Rito", dove è stato costruito il castello. I Sicani, venuti dall'Africa, furono i primi abitanti, ma Assoro fu fondata probabilmente dai Siculi. Dopo il loro avvento, questo luogo divenne un crocevia di popoli, dai Greci ai Cartaginesi, ai Romani. Lo dimostrano anche i numerosi ed interessanti reperti archeologici rinvenuti nel territorio ed oggi custoditi nel museo di Siracusa. Lo storico Diodoro Siculo scrisse che Assoro fu l'unica città sicula che sostenne la potente Siracusa, dal 404 al 260 a.C., soprattutto quando questa combatté contro i Cartaginesi, gli Etruschi e i Greci. In cambio la città di Siracusa diede la possibilità ad Assoro di battere moneta propria. L'antica Assoro fu Stato indipendente con proprie leggi, culti e calendario religioso.

  4. Della storia di questa bella ed antica cittadina, scrisse molto anche Cicerone ne "Le Verrine", in cui racconta di un episodio che vide protagonisti gli “assorini" contro il pretore romano Verre. Questi, noto per i suoi innumerevoli furti di opere d'arte e divenuto governatore di Sicilia, tentò di rubare la statua del dio Chrisas dal Tempio di Assoro. Conoscendo il grande culto degli assorini per il dio, Verre non andò personalmente a rubare la statua, ma inviò i suoi uomini che, però, furono scoperti dalle guardie e costretti alla fuga. La frase "Viri Fortes et Fideles", riportata da Cicerone riferendosi agli assorini, è ancora oggi nello stemma di Assoro, caratterizzato da tre monti italici illuminati da una stella. Lo stesso è identico a quello dei padri Benedettini di Catania, che vissero ad Assoro per circa un millennio. Nell’ antica storia di questo centro si ricorda anche la rivolta contro i musulmani che avevano invaso il territorio, divenendone padroni. Nel 1061 Assoro accolse a braccia aperte il Conte Ruggero, il normanno.

  5. Guglielmo II, detto "il buono“ e discendente di Ruggero, con la zia Costanza, Signora di Assoro, decisero di dotare la cittadina di un nuovo tempio, la Chiesa di San Leone. Al periodo normanno succedette quello svevo e poi quello angioino contro i quali, per i torti e le angherie subiti, si scatenò in tutta l‘isola la famosa guerra dei Vespri siciliani, a cui gli assorini parteciparono attivamente. Cacciati gli angioini, in piena epoca aragonese Pietro I d'Aragona portò in Sicilia numerosi cavalieri e nobili famiglie spagnole al seguito, tra cui quella dei Valguarnera alla quale furono affidati tre feudi e il diritto di dimora nel Castello di Assoro. Il quartiere d'ingresso del paesino è "Piano di Corte" che, nonostante oggi sia il più nuovo, un tempo fu il primo insediamento della civiltà di Assoro. La cittadina ai giorni nostri conta circa 5.300 abitanti, di cui, circa un migliaio vive nella frazione San Giorgio, che si trova non lontano da Assoro e alle porte del piccolo paese di Nissoria.

  6. La basilica di San Leone È una delle chiese più belle della Sicilia, tanto da far dire ad un viaggiatore che “per visitarla vale la pena anche un viaggio dall’estero”. Sorta nel XII secolo ad opera di Costanza D’Altavilla come Cappella “regia”, a stile prevalentemente gotico con stilemi arabi e catalani. La chiesa ha forma di croce latina, ed è costituita da tre navate con transetto rialzato rispetto al pavimento; ad un livello ancora superiore si trovano un abside centrale e due laterali ed il tetto in legno con capriate. Ingresso lato Ovest della chiesa di San Leone

  7. La costruzione ebbe inizio, nell’attuale Piazza Marconi, nel 1186 ed ha subito nel corso dei secoli numerosi restauri che ne hanno modificato l’aspetto originario. Nel 1499 venne consacrata basilica e nel 1933 dichiarata monumento nazionale. All’interno si possono ammirare il tetto ligneo e due croci pensili con pitture, di cui una custodita in sacrestia, mentre l’altra adorna il Fonte Battesimale. Lato ovest (ingresso secondario)

  8. Meritano particolari attenzioni i sarcofagi dell’abside centrale risalenti al XV secolo. Sono situati nella parte sud, dove giace Jaymo Valguarnera; e nella parte nord si trovano i due fratelli del Vescovo Vitale e Ponzio Valguarnera. Inoltre si trovano all’interno della Basilica di San Leone: -La “Grata” in ferro battuto al “Sacramento”, con iscrizione a lettere greco-latine abbreviate ed intrecciate - dono del Vescovo di Malta Jaymo Valguarnera del 1496. -La “Cona” di Antonello Gagini, grandiosa superficie marmorea situata nella parete di fondo dell’Abside Maggiore, lavorata agli inizi del sec. XVI, a vari scompartimenti, con nel mezzo la Madonna, due statuette di Santi per ciascuno dei lati e molti busti. -La “ConaAssorina” è più piccola, ma di stessa ispirazione di quella che a Palermo aveva ordinato Giovanni Paternò, priore della Basilica di San Leone di Assoro.

  9. -Due Croci lignee “Pensili” con pitture, una attualmente custodita in sacrestia, l’altra pendente dall’Arco Trionfale del Transetto. -Opera pregevolissima è il grande “Crocifisso” professionale, anche questo del Gagini. È un capolavoro dalle armoniche linee rinascimentali: la perfezione anatomica, l’eccezionale naturalezza e la bellezza fisica ne sono le note predominanti. L’artistico Crocifisso è solennemente portato in processione, la notte del Venerdì Santo, da 72 confrati detti “Nudi” perché vanno a piedi scalzi, vestiti solamente di camice bianco allacciato ai fianchi con nastri multicolori, che tengono con venerazione il loro posto, tramandabile di padre in figlio. Ma l’opera più preziosa custodita in questa Chiesa è la Croce d’argento lavorata a smalto in rilievo, raffigurante Cristo Crocifisso da un lato, Cristo Risorto dall’altro e le Marie ai canti. Essa è tutta arricchita di bassorilievi in oro, con l’iscrizione: “OPERA DI MAESTRO VICENCENCIO ARCHIFEL”

  10. La Chiesa SS. degli Angeli Questa bellissima Chiesa e l'annesso convento furono eretti dai Padri Francescani Riformati nel 1622 e inglobarono la preesistente Chiesa di S. Margherita. Essa sorge nella via omonima ed è sormontata da una grande croce lapidea,della quale i frati ne furono in possesso fino al 1866. Dopo la chiesa ospitò una ricca biblioteca che passò al “circolo civili” e bruciò nei moti dello stesso anno. Successivamente fu adibita a carcere mandamentale fino alla seconda guerra mondiale, quando alcuni splendidi dipinti andarono progressivamente in rovina. Nei decenni a seguire fu sede di orfanotrofio e venne utilizzato dalla Parrocchia di San Leone come istituto scolastico a regime convittuale. Alla Chiesa si accede attraverso la monumentale scalinata, al centro della quale si erge una grande croce lapidea.

  11. All’interno si possono ammirare splendidi dipinti barocchi e, secondo quanto ci dice Paolo Orsi, vi è un colossale psalterium in carta bambagina, di grande bellezza, di ottima grafia con capilettere colorati, scritto da F.F. Gabrieli dei padri Minoriti di Palermo nel 1658. Sembra che vi fossero anche le tombe di Ponzio Valguarnera e dei Baroni del Ponzio di S. Andrea e di S. Lucia. Con l’avvento dell’unità d’Italia molte proprietà appartenenti al clero furono confiscate, tra cui anche il convento degli “angeli”. Infatti verso il 1866 il suddetto “convento” passò allo stato italiano e fu utilizzato come caserma militare. Recentemente è stato ristrutturato e adibito a sede di museo. Riguardo alla chiesa, va detto che essa è situata sulla parte alta del paese con la facciata rivolta verso ovest. Il suo interno è arricchito con affreschi del periodo tardo barocco, la cui stupefacente bellezza è stata ripristinata con un recente restauro.

  12. Di grande interesse la monumentale e scenografica scalinata bilaterale, attraverso la quale si accede alla chiesa. Tra gli altri tesori, appartenenti al complesso architettonico della Chiesa degli Angeli, si ha la massiccia croce monolitica posta all’inizio della suddetta scalinata e un crocifisso di indubbio valore artistico.

  13. La Chiesa dello Spirito Santo La chiesa dello Spirito Santo fu eretta nel XIII secolo in onore dello Spirito Santo, patrono di Assoro. Ha tre navate e conserva un notevole portale gallico-gotico con un portico esterno. All'interno della chiesa sono custodite due tele: nella prima è raffigurata la Pentecoste e il Cristo in Croce sorretto dal Padre Eterno; nella seconda si può ammirare la devozione all'Angelo Custode. Accanto alla chiesa c’era l'ospedale, al quale intorno al 1700 fu aggregato il convento delle suore Corradine.

  14. Queste suore aprirono la prima scuola femminile di lettere, musica e ricamo. Verso la fine del 1800 le suore dei Cappuccini presero il posto delle suore Corradine e si stabilirono nel Collegio di Maria annesso alla chiesa. Nel 1937 la chiesa fu affidata alle suore Francescane del Signore di Caltanissetta. Da ricordare, tra le suore di questo ordine, la Madre Superiora Suor Giustina, che si trova qui ad Assoro da più di 30 anni e che ha dedicato la sua vita al miglioramento della struttura del convento e del giardino annesso. Il terreno era in uno stato disastroso e lei, insieme alle altre, con pazienza ed amore lo ha trasformato in un giardino. Da qualche anno le suore ospitano donne anziane, sole e bisognose e si occupano di loro con amore e dedizione.

  15. Una particolare e suggestiva processione che parte da questa chiesa è: “L'Addolorata degli Angioletti”. La tradizione vuole che "un ruscello di cherubini" trasporti lentamente gli strumenti simbolo della Passione; oltre cinquanta bambini il giorno del Mercoledì Santo, vestiti da angeli, portano mestamente la croce, i chiodi, la lancia e la corona di spine dallo Spirito Santo alla chiesa Madre.

  16. La Chiesa di San Giuseppe La chiesa di San Giuseppe sorge nella zona omonima. Venne fatta costruire alla fine del ‘700 e poi venne presa in cura dagli zolfatai all’inizio del 1900. Chiesa di San Giuseppe e piazzale antistante

  17. Nel suo interno si trovano, poste sopra il piccolo altare: la statua di San Giuseppe che tiene in mano il Bambino Gesù; alla sua sinistra la statua della Madonna che prega e alla sua destra la statua di Sant’Antonio, che tiene in braccio Gesù Bambino e un giglio nell’altra mano. Il pavimento è in ceramica e sulla sinistra si trova una piccola acquasantiera che, riprende il motivo del pavimento. La zona dove si trova la chiesa, adesso piena di case, era fino a pochi decenni fa campagna e gli zolfatai, tra la fine del mese di maggio e l’ inizio del mese di giugno, vi celebravano la festa campestre di “San Giuseppe in campagna”.

  18. Chiesa della Misericordia Essa fu eretta nel secolo XV presso l’antico Monte di Pietà, attuale via Peculio. La sua Confraternita esisteva già presso la Chiesa della Beata Vergine all’Arcivu e nel ‘600 ospitò la Confraternita di San Marco. Dal 1797 è chiesa sacramentale.

  19. Chiesa Madre del Carmine La Chiesa del Carmine sorse nel 1422 nel sito dove si trova l’ingresso dell’attuale Camposanto, come ampliamento della chiesa di Santa Petronilla. Aveva in alto stemmi e per terra tombe di Conti.

  20. Unico e importante avanzo è il sarcofago “d’u Palatinu” opera di allievi di Domenico Gagini. Quest’opera che ora si trova nella cappella del cimitero, è stata ricomposta con sufficiente accuratezza, ma mancano talune parti, rubate da un sindaco del tempo, Gaetano Accascina, che si sarebbe portato via le parti terminali del Padre Eterno e l’Annunziata. Sul prospetto del sarcofago vi è lo stemma dei Valguarnera fra due putti. Nello sfondo vi è invece la Madonna fra due gruppi di oranti. Al di sopra del sarcofago vi è un arco con vaso e teste di angeli.

  21. Nel 1511 la chiesa era retta da De Stefano, economo della Basilica di San Leone. Nel 1534 vi si erano insediati i frati carmelitani. La chiesa ebbe infatti un convento carmelitano, che nel 1565 vi introdusse la devozione alla Madre del Carmine. I frati vi rimasero fino a tutto il XVIII secolo. Ai Carmelitani assorini era affidata la cura della chiesa di Tavi, attuale Leonforte, dove portarono il culto della Madonna del Carmine, che tuttora viene solennemente venerata come Patrona il 15 agosto. La chiesa carmelitana è stata in gran parte distrutta. Di essa restano la facciata barocca con colonne arabescate del XVII secolo e la bellissima torre campanaria del XVI secolo con le sue aperture a bifora. Facciata con colonne arabescate del XVII sec. Torre campanaria del XVI sec. Con apertura a bifora

  22. Chiesa di Santa Caterina Costruita nel 1209 presentava tre navate ed in seguito i templari la adibirono ad ospedale per i pellegrini. Nel 1700 fu eretta a Matrice di Assoro e tale rimase fino a quando i Carmelitani e gli Agostiniani non lasciarono la città. Ad essa fa capo la Confraternita “Cateriniana” dei Burgenses o dei Massari. Nel 1966 la chiesa di Santa Caterina venne abbattuta e oggi rimangono solo il Campanile e i resti architettonici adiacenti ad una piccola area di relax.

  23. Oratorio rupestre di SS. Maria La Medica La storia di Santa Maria La Medica è legata ad un miracolo: - Un giorno alcuni bambini giocavano a palla ma questa finì dentro una grotta. Entrò nella grotta per recuperare la palla una bambina, che aveva una malattia che non permetteva la crescita dei capelli. Entrata nella grotta le apparve la Madonna che le disse “ Da oggi tu guarirai”. La bambina guarì e in quel luogo venne eretto il Santuario intitolato a Santa Maria La Medica, che si trova lungo la panoramica che conduce al castello e al parco urbano.

  24. Sulla parete centrale del Santuario è posto un dipinto in tre pannelli risalenti al XVI -XVII secolo. Al centro si erge la statua della Madonna Immacolata e a destra si trova una figura che potrebbe raffigurare San Leone Taumaturgo, Vescovo e titolare della Basilica di Assoro.

  25. Chiesa Madonna dell’Aiuto L’attuale moderno edificio, la cui costruzione è iniziata nel 1997 e completata nel 2000, grazie ai fondi della CEE, sorge laddove fu costruita al tempo dei Normanni (XII sec.) la chiesa S. Maria de Iesu (Aiutu). In essa si praticava il culto della Madonna dell’Aiutu ed era andata completamente in rovina nel sec. XIX .

  26. Conclusione Ho ritenuto importante far ricercare agli alunni il patrimonio storico e religioso del territorio dove vivono, per farli innamorare e invogliarli a custodire la ricchezza presente in questa cittadina dell’entroterra della Sicilia, stimolandoli a salvaguardare le caratteristiche ancora presenti e vive. Infatti far loro ripercorrere i luoghi, dove si trovano queste antiche testimonianze del passato, ha destato stupore e meraviglia, perché la visione paesaggistica dà il senso profondo della cultura, dei popoli approdati in questo territorio in cui hanno lasciato tracce indelebili. Un ringraziamento va alla Parrocchia di San Leone e al Comune di Assoro che hanno messo a disposizione dei ragazzi materiale a cui attingere attraverso i loro siti.

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