1 / 47

Piano di formazione per il personale docente ed educativo neo assunto a.s.2011/2012

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XII- UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI.

Download Presentation

Piano di formazione per il personale docente ed educativo neo assunto a.s.2011/2012

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XII- UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI Piano di formazione per il personale docente ed educativo neo assunto a.s.2011/2012 L’Autonomia delle Istituzioni scolastiche: l’evoluzione normativa 1 PARTE Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  2. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE Ufficio XII - Ufficio scolastico di Verona Il sistema scolastico Laura Donà 27 marzo 2012

  3. L’ordinamentoscolastico italiano Laurea specialistica Formazione Tecnica Superiore Laurea triennale esame di stato 5 4 Secondo ciclo Formazione professionale Apprendistato passaggi 3 3 2 2 1 1 esame di stato Scuola secondaria di I grado [3 anni] Primo ciclo Scuola primaria [5 anni] Scuola dell’infanzia [3 anni] 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32

  4. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XII- UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI Elementi storico-normativi Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  5. Come nasce l’autonomia scolastica con la L. 59 del ’97 art. 21 nel contesto generale di una riforma della PA già presente fin dal ’93 (cfr l.delega di riforma della PA per la semplificazione normativa- 537/’93) Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  6. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XII- UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI Significato di autonomia: da autòs+nomos ossia sé stesso+leggedarsi una legge, una regola, un criterio, un indirizzo Nel caso della scuola l’agire secondo regole indica la facoltà di realizzare le finalità istituzionali assegnate dallo Stato tramite le fonti del diritto ossia leggi, regolamenti, decreti… Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  7. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XII- UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI Le regole devono seguire alcune condizioni quali: essere conosciute e rese note ( trasparenza)condivise nelle finalità (coerenti con le norme generali)verificabili per valutare efficaciaobiettivo dell’Autonomia scolastica è fare tutto quello che permette di raggiungere i fini formativo-educativi esplicitati nei documenti di indirizzo (es. il POF) Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  8. Entriamo nel testo …. Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  9. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XII- UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI Legge 15 marzo 1997 n. 59 Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa(in Gazzetta Ufficiale n. 63 del 17 marzo 1997) Capo IV Art. 21 1. L'autonomia delle istituzioni scolastiche e degli istituti educativi si inserisce nel processo di realizzazione della autonomia e della riorganizzazione dell'intero sistema formativo. Ai fini della realizzazione della autonomia delle istituzioni scolastiche le funzioni dell'Amministrazione centrale e periferica della pubblica istruzione in materia di gestione del servizio di istruzione, fermi restando i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio nonchè gli elementi comuni all'intero sistema scolastico pubblico in materia di gestione e programmazione definiti dallo Stato, sono progressivamente attribuite alle istituzioni scolastiche, attuando a tal fine anche l'estensione ai circoli didattici, alle scuole medie, alle scuole e agli istituti di istruzione secondaria, della personalità giuridica degli istituti tecnici e professionali e degli istituti d'arte ed ampliando l'autonomia per tutte le tipologie degli istituti di istruzione, anche in deroga alle norme vigenti in materia di contabilità dello Stato. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche agli istituti educativi, tenuto conto delle loro specificità ordinamentali. Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  10. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI VERONA Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI Legge 15 marzo 1997 n. 59 Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa(in Gazzetta Ufficiale n. 63 del 17 marzo 1997) Capo IV Art. 21 2. Ai fini di quanto previsto nel comma 1, si provvede con uno o più regolamenti da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, nel termine di nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sulla base dei criteri generali e princìpi direttivi contenuti nei commi 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10 e 11 del presente articolo. Sugli schemi di regolamento è acquisito, anche contemporaneamente al parere del Consiglio di Stato, il parere delle competenti Commissioni parlamentari. Decorsi sessanta giorni dalla richiesta di parere alle Commissioni, i regolamenti possono essere comunque emanati. Con i regolamenti predetti sono dettate disposizioni per armonizzare le norme di cui all'articolo 355 del testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, con quelle della presente legge. Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  11. I Regolamenti emanati • DPR n.233 del 18/06/98per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti • DPR n.275 del 8/03/99 in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche • DM n.234 del 26/06/00 in materia di curricoli nell’autonomia delle istituzioni scolastiche in applicazione art. 8 dpr 275 • DM n. 44 del 1/02/01 concernente le Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  12. Progressiva assunzione di funzioni di gestione del servizio scolastico Attribuzione generalizzata della personalità giuridica Riconoscimento della flessibilità curricolare Ampliamento di competenze esercitabili dalle scuole senza autorizzazioni gerarchiche Vincolo: indirizzi generali dello Stato in materia di fruizione del diritto allo studio e dei livelli essenziali delle prestazioni scolastiche Cosa prevede l’autonomia scolastica Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  13. Autonomia richiede requisiti dimensionali regolati dal DPR 233/’98 che ha fissato parametri e procedure (livelli provinciale e regionale demandati agli enti locali territoriali: comuni –province-regione) L’autonomia è stata raggiunta al 31-12-2000 con un periodo di sperimentazione mediante i c.d. “ nuclei di supporto tecnico amministrativo all’autonomia” Il MIUR ha effettuato un monitoraggio sui POF delle singole scuole in quel periodo… Cosa prevede l’autonomia scolastica 2 Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  14. L.440/97 fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’OF L.449/97 per la stipula di contratti con esperti per particolari attività… D.lg.vo 59/98 sulla dirigenza scolastica L. 448/98 dispone il collocamento fuori ruolo di 400 unità di personale per compiti di studio e supporto all’AS L. 9/99 per l’elevamento dell’obbligo di istruzione con possibilità di sperimentare Autonomia did. e org. per azioni di orientamento agli studi e al lavoro ( oggi abrogata) sostituita dal DM 137/2007 L. 124/99 ridefinisce l’accesso ai ruoli del personale D.lgs. 233/99 riforma gli OO.CC. Territoriali D.lgs. 258 e 300 del 99 che riordina CEDE, BDP e IRRSAE D.P.R. 313/00 riordina INVALSI Le modificazioni giuridiche a seguito dell’AS Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  15. D.P.R. 275/99 regolamento dell’AS L. 30/00 sul riordino dei cicli L.62/00 sulla parità scolastica, diritto allo studio e istruzione D.M. 234/00 regolamento sui curricoli delle scuole autonome DPR 257//00 in tema di obbligo di istruzione ecc Le modificazioni giuridiche a seguito dell’AS Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  16. Le norme principali Dpr 8/3 n° 275/99 prevede • Autonomia didatticaossia regola con flessibilità i tempi di insegnamento e lo svolgimento delle discipline…nel rispetto della libertà di insegnamento, della libera scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali del sistema scolastico • Autonomia organizzativa, consentedi organizzare docenti, calendario scolastico e orario complessivo del curricolo nel rispetto degli obiettivi di ciascun tipo di indirizzo di studio, delle competenze regionali sul calendario, dell’articolazione settimanale delle lezioni non inferiori a 5 giorni e all’osservanza del monte ore annuale definito per ogni disciplina. L’utilizzo del personale è altresì vincolato ai CCNL Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  17. Dpr 8/3 n° 275/99 • 3 Autonomia di ricerca,sperimentazione e sviluppoossia la possibilità di sperimentare per singola scuola o in rete tra scuole innovazioni metodologiche e disciplinari nel rispetto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali, curando progettazione, aggiornamento e formazione professionale, ricerca valutativa, scambi documentali e di informazione con altri soggetti istituzionali ( es. ASL..) • 4 Trasferimento di funzioni amministrative e gestionali alle scuoleper la carriera scolastica e rapporti con alunni,stato giuridico-economico del personale , proposte e intese con EE. LL. per il dimensionamento… Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  18. Interessanti le possibilità offerte dal DM n. 234 del 26/06/04 sulla flessibilità del curricolo: Confermare gli assetti ordinamentali ( non introdurre variazioni) Realizzare compensazioni tra le discipline e le attività di insegnamento dei vari programmi (realizzare la quota naz. + la quota locale) Introdurre nuove discipline utilizzando i docenti in servizio nel proprio Istituto Possibilità di interventi di flessibilità didattica Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  19. Considerazioni • Le scuole autonome e con personalità giuridica non sono indipendenti in quanto sono amministrazioni pubblichepertanto soggette a vincoli derivanti dall’essere parte della PA con controlli, vigilanza, indirizzi …. • Nella recente L.133 /2008 si parla di Istituzioni scolastiche statali intese come unità locali del MIUR Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  20. Ulteriori novità per l’autonomia scolastica L. n.3 del 18/10/01di riforma del titolo V della Costituzione, ossia dell’art.117 Assegna allo STATO potestà legislativa esclusiva in materia di norme generali sull’istruzione Attribuisce alle Regioni potestà legislativa concorrente nella materia dell’istruzione “ salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell’Istruzione e della formazione professionale” Commento: L’autonomia scolastica viene assunta a livello costituzionale pertanto lo Stato ha competenza nel determinare i “livelli essenziali delle prestazioni” e nel dettare “norme generali e principi fondamentali” Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  21. Ruolo delle istituzioni scolastiche autonome le scuole scelgono l’articolazione dei programmi, assumono scelte in merito alle metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento ossia a tutto ciò che si riferisce all’organizzazione di un pubblico servizio. Commento: Importante il POF, i progetti collegati al POF, il regolamento interno, il patto di corresponsabilità, il programma annuale, il contratto di istituto oltre alle scelte organizzative interne di ogni scuola. Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  22. Ambiti collegati all’Autonomia Scolastica l’autonomia scolastica viene chiamata in causa anche per l’integrazione dei soggetti disabili con la recente CM 11/07 e le recenti linee guida per l’integrazione scolastica del 2009 in cui l’autonomia progettuale, organizzativa e didattica rappresenta una risorsa per costruire un responsabile progetto di integrazione scolastica Si parla anche di integrazione dei soggetti con DSA regolati dalla L. 170 del 8/10/2010 e dalle Linee guida del 12/07/2011 Per l’integrazione degli alunni stranieri con tutte le complessità gestionali collegate (cfr. C M n. 2 dell’8/1/010) Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  23. Gli strumenti • Il POF • Il piano annuale delle attività funzionali • Il contratto di istituto • Il programma annuale • Il regolamento del consiglio di istituto • Il patto di corresponsabilità • Il documento di valutazione dei rischi • Convenzioni, reti, ecc Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  24. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XII – UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI La progettazione per competenze Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  25. Lo storico • Si insegnava per contenuti su un piano di lavoro • Negli anni’70/80 si è iniziata la programmazione per unità didattiche • Negli anni ‘90 sono comparsi plurime modalità di progettazione( per mappe, per sfondo integratore, per situazioni-problema, per narrazione…) Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  26. Dal 2000 … • La società ha iniziato a chiedere esiti misurabili anche ai percorsi scolastico-formativi • UE è uscita con diversi documenti dal 2008 a tutt’oggi • Ci si è posti il problema di porre al centro il soggetto che apprende in ottica di lifelong learning Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  27. Il soggetto competente • Le conoscenze e le abilità che una persona consegue contribuiscono a costruire le competenze che non ne costituiscono la somma, ma implicano un valore aggiunto. Costituiscono “sapere agito” • Non esistono competenze cognitive o professionali in senso stretto, disgiunte da competenze di tipo personale, sociale, relazionale, disposizionale. Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  28. PERCHE’ INSEGNARE PER COMPETENZE? • PERCHE’ SONO IL SIGNIFICATO E LO SCOPO PER CUI SI APPRENDE • PERCHE’ SONO CIO’ CHE RESTA DOPO CHE SI E’ DIMENTICATO TUTTO CIO’ CHE SI E’ STUDIATO (libera elaborazione da Salvemini) • PERCHE’ PERMETTONO DI FAR FARE ESPERIENZA ALL’ALLIEVO • PERCHE’ E’ PER QUESTO CHE GLI ALLIEVI CI VENGONO AFFIDATI DALLA SOCIETA’ Laura Donà 27 marzo 2012

  29. Competenze e insegnamento • GLI ALUNNI ACQUISISCONO COMPETENZE TRAMITE IL CURRICOLO FORMALE ( scuola), IL CURRICOLO NON FORMALE (informazioni ed esperienze condotte in altri contesti educativi: casa, gruppi, agenzie, ecc.), IL CURRICOLO INFORMALE (le esperienze spontanee di vita) • Compito della scuola e’saldare il curricolo formale agli altri; partire dalle conoscenze spontanee per arrivare alle conoscenze “scientifiche” • Compito precipuo della scuola oggi e’organizzare, dare senso alle conoscenze e alle esperienze acquisite, fornire metodi e chiavi di lettura, permettere esperienze in contesti relazionali significativi Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  30. RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL CONSIGLIO DEL 18 DICEMBRE 2006 8 ambiti di competenze chiave • comunicazione nella madrelingua • comunicazione nelle lingue straniere • competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia • competenza digitale • imparare ad imparare • competenze sociali e civiche • spirito di iniziativa e imprenditorialità • consapevolezza ed espressione culturale Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  31. COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZAdal DM139 del 22 agosto 2007 • imparare ad imparare • progettare • comunicare • collaborare e partecipare • agire in modo autonomo e responsabile • risolvere problemi • individuare collegamenti e relazioni • acquisire ed interpretare l’informazione Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  32. COMPETENZE CHIAVE sono quelle di cui tutti hanno bisogno per: • la realizzazione e lo sviluppo personali • l’esercizio della cittadinanza attiva • l’inclusione sociale • l’occupazione devono essere perseguite per tutto l’arco della vita Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  33. competenze Indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. Laura Donà 27 marzo 2012

  34. IL RETICOLO DELLE COMPETENZE (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18-12-2006 (2006/962/CE) e DECRETO 22-08-2007, n. 139 per innalzamento dell’obbligo di istruzione) IMPARARE A IMPARARE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’ • Acquisire e interpretare • l’informazione Ideare e progettare Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni COMPETENZA MATEMATICA E IN SCIENZA E TECNOLOGIA COMPETENZA DIGITALE CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI Comunicare COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE COMUNICARE NELLA MADRELINGUA Collaborare e partecipare COMUNICARE NELLE LINGUE STRANIERE Agire in modo autonomo e responsabile

  35. LE COMPETENZE DELLE AREE DISCIPLINARI AL TERMINE DELL’OBBLIGO ASSE DEI LINGUAGGI PADRONANZA DELLA LINGUA ITALIANA • Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti •Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo • Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi UTILIZZARE UNA LINGUA STRANIERA PER I PRINCIPALI SCOPI COMUNICATIVI E OPERATIVI UTILIZZARE GLI STRUMENTI FONDAMENTALI PER UNA FRUIZIONE CONSAPEVOLE DEL PATRIMONIO ARTISTICO E LETTERARIO UTILIZZARE E PRODURRE TESTI MULTIMEDIALI Laura Donà 27 marzo 2012

  36. LE COMPETENZE DELLE AREE DISCIPLINARI AL TERMINE DELL’OBBLIGO ASSE MATEMATICO • Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica • Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi • Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni • Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico Laura Donà 27 marzo 2012

  37. LE COMPETENZE DELLE AREE DISCIPLINARI AL TERMINE DELL’OBBLIGO ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO • Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni, come approccio al processo di conoscenza della realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità • Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza • Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti e delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate Laura Donà 27 marzo 2012

  38. LE COMPETENZE DELLE AREE DISCIPLINARI AL TERMINE DELL’OBBLIGO ASSE STORICO-SOCIALE • Comprendere il presente, cogliendo il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. • Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente • Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio Laura Donà 27 marzo 2012

  39. L’impianto pedagogico La progettazione viene richiesta come trasformazione degli Obiettivi di apprendimento in Competenze tramite Tante U d A costituiscono i PSP Unità di apprendimentoU d A Composte da : Obiettivi di apprendimento, metodi e attività, verifiche

  40. I LIVELLI DI PADRONANZA • La competenza va descritta con brevi specificazioni che indicano come l’allievo possiede competenze e con che grado di autonomia e responsabilità mobilita conoscenze, abilità, capacità personali. • Si definiscono diversi livelli di padronanza dove collocare il grado di autonomia degli alunni al di là della classe (ancorandoli ai traguardi finali delle Indicazioni ministeriali) • Gli esempi possono essere:I livelli PISA • Il QCER europeo delle lingue • L’ EQF (European Qualification Framework o Quadro Europeo delle Qualifiche - QEQ) • Possiamo ipotizzare da 4 a 6 livelli da conseguire in tutto l’obbligo • Nel 2° ciclo si opera secondo i livelli EQF Laura Donà Verona 27 marzo 2012

  41. Gli strumenti di lavoro: le rubriche sezione A - traguardi formativi Definite nelle linee guida o nelle Indicazioni

  42. Gli strumenti di lavoro: le rubriche sezione B - Individuati dal gruppo di lavoro ( consiglio di classe, gruppo docente..., ) in funzione delle competenze specifiche o delle discipline coinvolte

  43. Gli strumenti di lavoro: le rubriche sezione C - Descrivono il progressivo raggiungimento della padronanza nell’utilizzo in autonomia e responsabilità dei saperi e delle abilità nella soluzione di problemi anche in contesti nuovi

  44. L’unità di apprendimento • Punti di forza: lavoro condiviso dal gruppo docente o dal Consiglio di classe, stimolo al confronto e alla collaborazione • Criticità: tempo necessario e difficoltà di interazione tra i docenti

  45. Format UdA Possono essere scelti format diversificati… In ogni caso occorre siano presenti gli elementi irrinunciabili Elementi irrinunciabili Titolo Compito-problema o compito unitario in situazione Obiettivi di apprendimento (abilità e conoscenze) Azioni didattiche Criteri e standard di valutazione Laura Donà 27 marzo 2012

  46. un format di UNITA’ DI APPRENDIMENTO • Denominazione • Compito-prodotto • Competenze mirateComuni/cittadinanza: Competenze chiave europee Competenze di indirizzo • Abilità Conoscenze • Utenti destinatari Classe … • Fase di applicazione • Tempi • Esperienze attivate • Metodologia • Risorse umane: interne/esterne • Strumenti • Valutazione Laura Donà 27 marzo 2012

  47. Andiamo a consultare il formatsi può consultare il sito: www.piazzadellecompetenze.net Laura Donà 17 marzo 2012

More Related