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Prima lezione

Prima lezione. STORIA DELLA ROSA E TECNICHE DI COLTIVAZIONE. Storia e specie principali. Le sue origini sono antichissime, le rose erano conosciute da Assiri, Egizi, Babilonesi …. e coltivate per il fiore, per estrarne il profumo e per le qualità commestibili (frutto ricco vitamina C)

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Presentation Transcript


  1. Prima lezione STORIA DELLA ROSA E TECNICHE DI COLTIVAZIONE Manola Carollo, Agronomo

  2. Storia e specie principali Le sue origini sono antichissime, le rose erano conosciute da Assiri, Egizi, Babilonesi …. e coltivate per il fiore, per estrarne il profumo e per le qualità commestibili (frutto ricco vitamina C) Anche i greci e i romani apprezzarono molto la rosa; utilizzavano i petali allo stato naturale come una specie di confetti e ne ottenevano profumi sotto forma di essenza e di acqua di rosa. Le rose si svilupparono in prevalenza nel clima del lontano oriente e nelle fertili aree dell’Asia Minore. Un primo gradino evolutivo ha dotato questa specie di spine, favorendone la sopravvivenza contro i predatori e lo sviluppo del profumo e del colore costituì un’attrazione per gli insetti, importanti per l’impollinazione Manola Carollo, Agronomo

  3. STORIA E SPECIE PRINCIPALI Le rose antiche (fioritura unica estiva) Gallica, Damascena, Alba, Centifolia e Moscata. • Le rose gallica e damascena sono state trasportate in Europa dai crociati e coltivate nei giardini dei ricchi mercanti che utilizzavano i petali per fare profumi; rose rustiche e resistenti • La gallica ha un portamento fitto, molto ramificato, produce fiori profumati sui getti del legno del secondo anno, adatta come siepe • La damascena è una rosa arbustiva aperta, fusti spinosi, fiori profumati prodotti sui getti del legno del secondo anno, a volte in autunno sui getti dell’anno, ideale per una bordura • Le rose Alba: Esistevano già nell’Europa medievale • Discendenti della R. Canina o Gallica • Rose di forte costituzione e buon profumo • Tutte di tonalità pastello, dal bianco al rosa chiaro • Grandi rose arbustive, molto ramificate con fusti poco spinosi, fiori profumati prodotti sui getti del legno del secondo anno • Molto rustiche, adatta per bordura, siepe o esemplare isolato Manola Carollo, Agronomo

  4. La Centifolia è nata tra il XV ed il XVI sec in Europa • È un ibrido, fiori grandi a forma di coppa o di rosetta e quasi sempre possiedonouna ricca fragranza • La Muscosa è una variazione gemmaria della Centifolia, nata nel XVIII sec • Rose lasse e spinose, fioriscono sui getti del legno del secondo anno • Le Rose Portland apparvero in Francia a fine XVIII sec • Origini oscure • Fioritura continua • Incrocio R. damascena (rifiorenza) e R. gallica o. (portamento compatto e ordinato) • Rose arbustive compatte ed erette, fioritura ripetuta principalmente sui getti del legno del secondo anno • Ideale per bordura o aiuola Manola Carollo, Agronomo

  5. Esempi di rose gallica e damasco Gallica Officinalis Gallica Versicolor Celsiana Quatre Saison Blanc Mousseux Manola Carollo, Agronomo

  6. Esempi di Rosa Alba Regina di Danimarca Alba Maxima Manola Carollo, Agronomo

  7. Esempi di rose gallica e damasco Rose de Rescht Conte de Chambord Manola Carollo, Agronomo

  8. Esempi di rose centifolie Muscosa Fantin Latour Chapeau de Napoleon Manola Carollo, Agronomo

  9. Le Rose Bourbon • Originarie dell’isola di Bourbon • Incrocio tra Old Blush (cinese) e Quatre Saison (damasco) • Poche spine, rami fini e sottili (der. Cinesi) • Rami spinescenti e rigidi (der. Damasco) • I fiori sono portati su corti getti del legno del secondo anno e sul legno nuovo • Allevate anche come rampicanti Manola Carollo, Agronomo

  10. Souvenir de la Malmaison Louise Odier Variegata di Bologna Manola Carollo, Agronomo

  11. Le Rose Noisette • Originarie dell’America • Incrocio tra rosa cinese e rosa Moschata • Rose di forte natura • Crescita libera e infiorescenze portate su corimbi • Fioriscono tardi nella stagione e molte ripetono la fioritura • Fiori portati sui getti del legno del secondo anno, talvolta anche sul legno nuovo • Coltivare in un posto riparato Manola Carollo, Agronomo

  12. Crepuscule Allister Stella Gray Manola Carollo, Agronomo

  13. Ibridi Perpetui • Unione tra R. Bourbon e altre • Fortissima ibridazione • Rose arbustive molto ramificate • Fioritura ripetuta e fiori portati sui getti del legno del secondo anno e sul legno nuovo • Ideali per aiuola o bordura Manola Carollo, Agronomo

  14. Baroness Rotschild Baronne Prevost Paul Neyron Baron Girod De L’Ain Manola Carollo, Agronomo

  15. Le Rose Cinesi • Giunte in Europa dal Bengala • Continua rifiorenza e grande ricchezza di colori che aumentano d’intensità quando il fiore invecchia • Cespugli di aspetto leggero con rami sottili Hermosa Chinesis Mutabilis Manola Carollo, Agronomo

  16. Le rose dal profumo di tè Le rose Ibride di tea • Derivano da un incrocio tra una Tea ed un Ibrido Perpetuo • Portamento eretto o cespuglioso • Adatte per siepi, aiuole oppure per fiori recisi Manola Carollo, Agronomo Origine in Oriente, prodotto di lunghe ibridazioni Arrivarono in Europa agli inizi dell’Ottocento Introdussero il colore giallo Rose arbustive e rampicanti, fioritura continua

  17. Le Floribunda • Derivano da incroci tra R. Multiflora, Ibridi cinesi e ibridi di Tea • Si originarono negli anni venti • Abbondanti infiorescenze a grappolo prodotte sui getti corti del legno del secondo anno e sul legno nuovo • Adatte per un’aiuola, bordura, siepi o vasi Manola Carollo, Agronomo

  18. Manola Carollo, Agronomo

  19. Le ibride Moschata • Incrocio del XX secolo tra R. Moschata e R. Multiflora con selezioni di Tea, ibridi di Tea e Ibridi Perpetui • Rose ad arbusto dalla lunga fioritura Manola Carollo, Agronomo

  20. R. Moschata Manola Carollo, Agronomo

  21. Felicia Ballerina Buff Beauty Pax Manola Carollo, Agronomo

  22. Rose inglesi di David Austin • Incrocio di varietà antiche e moderne • Forme e profumi delle rose antiche • Rifiorenza • Ampia gamma di colori Manola Carollo, Agronomo

  23. Le rose nel paesaggio • No rose antiche con eriche o conifere • Coabitano bene con piante erbacee perenni, meglio se le rose si fondono con il bordo (colore, forma) • Utilizzare arbusti dalla crescita eretta nelle zone più alte e quelle pendule nelle zone più basse • Colori rosa chiaro, porpora e bianco, ok con piante dal fogliame grigio • Colori giallo opaco, crema e magenta, ok con piante dal fogliame verde scuro • Colori rosso e giallo brillante, ok piante con foglie verde brillante e variegato • Gruppi minimo di tre/cinque per varietà, la densità dipende dalle dimensioni finali di ogni specie Manola Carollo, Agronomo

  24. Le piante di rosa, in base alla forma vegetativa, si distinguono in due classi • In base alla loro attitudine vegetativa possono essere rifiorenti e non rifiorenti Manola Carollo, Agronomo

  25. Le rose nel paesaggio • No rose antiche con eriche o conifere • Coabitano bene con piante erbacee perenni, meglio se le rose si fondono con il bordo (colore, forma) • Utilizzare arbusti dalla crescita eretta nelle zone più alte e quelle pendule nelle zone più basse • Colori rosa chiaro, porpora e bianco, ok con piante dal fogliame grigio • Colori giallo opaco, crema e magenta, ok con piante dal fogliame verde scuro • Colori rosso e giallo brillante, ok piante con foglie verde brillante e variegato • Gruppi minimo di tre/cinque per varietà, la densità d’impianto dipende dalle dimensioni finali di ogni specie Manola Carollo, Agronomo

  26. Le rose anche per creare siepi • Eccellenti allo scopo, per siepi regolari, sono le floribunde • Utilizzare varietà dalla crescita eretta • Se filare singolo, intrafila di 60/80 cm • Se filare doppio, piante alterne, intrafila di 80 cm e interfila di 40 cm • Per rose antiche, distanza da 80 a 100 cm • Potare molto il primo anno per stimolare crescita basale Manola Carollo, Agronomo

  27. Utilizzo delle rose rampicanti • Necessitano di sostegni (strutture singole, reti, muri, pergolati) • Per i muri è consigliato tirare dei fili di ferro paralleli al terreno a circa 30 cm tra loro, tenuto a circa 2,5 - 3 cm dal muro e le viti distanziate tra loro di circa 90 cm • Utilizzare un cordino morbido per fissare i rami al muro • Ideali sono i muri rivolti a est e ovest con minimo 4/6 ore di sole al giorno • Per muri a nord, rose bianche ed appositamente indicate (Felicitè et Perpetuè) Manola Carollo, Agronomo

  28. Utilizzo delle rose rampicanti • Affinchè i rami possano fiorire per tutta la loro lunghezza, la linfa deve essere distribuita con uniformità e non correre velocemente verso l’apice della pianta. Far assumere una posizione orizzontale od arcuata, a zig zag o avvolgerli a spirale attorno ad una supporto destinato alla decorazione • Su reti o recinzioni i rami vanno legati a ventaglio, tagliare alla base i rami che hanno fiorito più di due anni Manola Carollo, Agronomo

  29. Messa a dimora di piante di rosaPer qualsiasi impianto è importante preparare bene il terreno • Scelta luogo: soleggiato, aperto e leggermente ventilato • Rivoltare bene il terreno (vangatura) • Concimare con sostanza organica (letame matura o stallatico) • Eventuale pulizia da malerbe o radici di vecchie rose (attenzione gramigna, equisetum) • Terreno ben drenato, fresco, no fenomeni di ristagno, leggermente acido (6 - 6,5) • Mai piantare rose su rose, tenere a riposo il terreno per un anno o cambiare il terreno per 50 – 80 cm • Le rose non amano entrare nelle scarpe degli altri Manola Carollo, Agronomo

  30. L’impianto rose a radice nuda • I rosai a radice nuda possono essere piantati da novembre a febbraio • Immergere le rose per 24 ore in acqua • Preparare una buca profonda almeno 40 cm • Porre sul fondo del concime minerale organico e ricoprire con un fine strato di terra • Ridurre leggermente le estremità delle radici • Posizionare la pianta nella buca in modo che la base dei rami (colletto) sia a livello del suolo Manola Carollo, Agronomo

  31. L’impianto rose a radice nuda • Riempire la buca con terra e ammendante compostato misto • A metà riempimento scrollare leggermente la pianta così che la terra s’infili bene tra le radici • Pigiare alla base della pianta ed innaffiare abbondantemente • Ricoprire la base dei rami per almeno 15 cm con della terra umida, in primavera scoprire i rami e innaffiare abbondantemente (accorgimento per luoghi con inverni rigidi) Manola Carollo, Agronomo

  32. L’impianto rose in vaso • I rosai in vaso possono essere piantati tutto l’anno, tranne quando il terreno è gelato • Preparare una buca di almeno 40 cm di profondità e interrare sul fondo lo stallatico • Bagnare la pianta prima dell’impianto, togliere il vaso tenendo la pianta capovolta • Posizionare la zolla in modo che il punto d’innesto sia sopra il livello del terreno • Riempite la buca con terra fine, pressatela e bagnate abbondantementeOccorre innaffiare con regolarità nei periodi siccitosi, evitando ristagni di acqua e di bagnare le foglie Manola Carollo, Agronomo

  33. La concimazione delle roseMacro NPK e microelementi • AZOTO N: elemento più importante – proteine acidi nucleici e altro • assorbito dalle piante prevalentemente sotto forma di ione nitrato facilmente dilavabile • Ciclo azoto : gassoso (aria 78%) – ammonio – nitrito – nitrato – piante – animali – decomposizione o denitrificazione quindi ritorno al terreno o nell’aria • La carenza si manifesta con un lento accrescimento dei germogli, sviluppo stentato della pianta e colorazione verde pallido delle foglie Manola Carollo, Agronomo

  34. La concimazione delle roseMacro NPK e microelementi Manola Carollo, Agronomo

  35. La concimazione delle roseMacro NPK e microelementi • FOSFORO P: elemento basilare legato alla formazione dei fiori, sviluppo delle radici e struttura dei germogli, assorbito sotto forma di ione fosforico • Nel suolo è presente come minerale (ione fosfato) o nella componente organica • Facilmente è intrappolato da altri elementi e si formano dei sali insolubili (es. retrogradazione: fosfato e calcio →fosfato tricalcico ) • Attenzione suoli argillosi e alcalini • Carenza: scarso sviluppo vegetativo, rami poco lignificati, foglie piccole con colorazione bronzea, fioriture scarse e tardive Manola Carollo, Agronomo

  36. La concimazione delle roseMacro NPK e microelementi • POTASSIO K: contribuisce ad aumentare la consistenza dei tessuti, la sostanza dei fiori e a fissarne le tinte, nel terreno poco mobile • MAGNESIO: esso costituisce l'atomo centrale della clorofilla ed assume pertanto un ruolo importante nella fotosintesi. I sintomi che si manifestano, in caso di carenza dell'elemento, sulle nostre piante sono un iniziale ingiallimento internervale delle foglie più vecchie, successivamente tali tessuti diventano necrotici e la foglia cade anticipatamente, i fiori si presentano piccoli e poco colorati. I sintomi possono comunque variare secondo la specie.FERRO: La carenza di ferro induce nella pianta una tipica sintomatologia denominata clorosi ferrica. La clorosi si manifesta con ingiallimento internervale delle foglie, con svolgimento basipeto, avente cioè progressione dall'apice (foglie più giovani) alla base (foglie più vecchie). Nei casi più gravi si ha anche sbiancamento fogliare, necrosi apicale e marginale delle foglie fino al totale indebolimento della pianta con scarsa o nulla produzione. Manola Carollo, Agronomo

  37. La concimazione delle roseATTENERSI SEMPRE ALLE DOSI INDICATE • Inizia al momento dell’impianto con concimi organici • Dopo la potura, concimazione organica • In aprile concimare con concimi di sintesi specifici • Ripetere all’inizio dell’estate (rosa rifiorente) • Se la rosa non è rifiorente no • Le rose coltivate in vaso vanno concimate anche in settembre • Utilizzare concimi specifici formulati per rose • Alghe sciolte in acqua e cenere di legno (K) Manola Carollo, Agronomo

  38. L’irrigazione • Le rose moderne sono più esigenti rispetto le antiche • Se non piove nel periodo primaverile, iniziare ad irrigare in aprile ogni 7-8 giorni e ogni 2-3 giorni nelle settimane più calde • Non bagnare mai le foglie • Quando le foglie tendono ad ingiallire dal margine è il primo sintomo di un’eccessiva irrigazione Manola Carollo, Agronomo

  39. Il controllo delle malerbe • Le malerbe sono dannose perché entrano in competizione con la pianta sia per le sostanze nutritive che per la disponibilità idrica • Liberare bene il terreno prima dell’impianto con diserbo chimico o manuale, cercando di asportare tutte le radici • Durante il periodo colturale, tenere sempre il terreno libero (zappatura) • Si possono utilizzare erbicidi specifici solo per le malerbe • Utilizzo telo pacciamante o altri materiali es. corteccia etc. Manola Carollo, Agronomo

  40. Propagazione della rosa • Innesto a gemma • La pianta che fornisce l’apparato radicale è definita portinnesto, mentre la pianta che si vuole riprodurre è definita nesto • Effettuato da giugno ad agosto • La gemma prelevata viene inserita tra la corteccia del portinnesto, facendo in modo che il cambio dei due soggetti combaci • Legare la ferita ed attendere che le due porzioni si uniscano Manola Carollo, Agronomo

  41. Manola Carollo, Agronomo

  42. Talea • Prelevare un pezzo di ramo dalla pianta che si vuole riprodurre, piantarlo nel terreno ed attendere che emetta radici • Le talee vanno prese in inverno, quando il legno è duro e maturo • La talea dovrebbe essere lunga circa 15 cm con le estremità tagliate vicino ad una gemma • Le foglie devono essere rimosse • Piantare la talea a metà della sua altezza Manola Carollo, Agronomo

  43. Si possono prendere talee da fine giugno in poi • Mantenere una lunghezza di 10 cm • Rimuovere tutte le foglie tranne due foglioline all’estremità superiore • Mettere le talee in vaso, bagnare abbondantemente e coprirle con un sacchetto di plastica • In seguito bagnare poco dato che si forma umidità all’interno del sacchetto Manola Carollo, Agronomo

  44. Manola Carollo, Agronomo

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