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LEZIONE 2: Storia della comunicazione - prima parte 60360 / 1° semestre / 3 ECTS

Pontificia Università Lateranense Istituto pastorale Redemptor Hominis Introduzione alle scienze della comunicazione sociale Prof. Dario Edoardo Viganò. LEZIONE 2: Storia della comunicazione - prima parte 60360 / 1° semestre / 3 ECTS. STORIA DELLA COMUNICAZIONE.

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LEZIONE 2: Storia della comunicazione - prima parte 60360 / 1° semestre / 3 ECTS

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Presentation Transcript


  1. Pontificia Università LateranenseIstituto pastorale Redemptor HominisIntroduzione alle scienze della comunicazione socialeProf. Dario Edoardo Viganò LEZIONE 2: Storia della comunicazione - prima parte 60360 / 1° semestre / 3 ECTS

  2. STORIA DELLA COMUNICAZIONE • La storia dell’uomo può coincidere con la storia delle trasformazioni dei suoi strumenti comunicativi. • Passaggio dal mondo dell’oralità primaria allo scenario dei digital media. • Tre importanti rivoluzioni nella storia della comunicazione: • rivoluzione chirografica; • rivoluzione gutenberghiana; • rivoluzione elettrica ed elettronica. Prof. Dario Edoardo Viganò

  3. STORIA DELLA COMUNICAZIONE • Quattro culture o epoche della comunicazione: • cultura orale o epoca dell’oralità; • cultura manoscritta (chirografica) o epoca della scrittura; • cultura tipografica o epoca della stampa; • cultura dei media elettrici ed elettronici o epoca dei media elettrici ed elettronici. • Avvento oggi di una nuova epoca, l’epoca dei digital media. Prof. Dario Edoardo Viganò

  4. L’ORALITÀ • Nella cultura orale (oralità primaria) il sapere, la tradizione, si fondano sulla memoria (attraverso dispositivi memorabili). • Il sensorio predominante nella cultura orale è l’orecchio. • La cultura orale privilegia l’uso della paratassi. • La ripetizione. • Lo stile agonistico. • Una cultura conservatrice e tradizionalista. • Una cultura omeostatica. • La poesia. Prof. Dario Edoardo Viganò

  5. LA SCRITTURA • Avvento della scrittura: • Sumeri in Mesopotamia nel IV secolo a.C. (scrittura cuneiforme). • Egizi nel 3000 a.C. (scrittura geroglifica). • Fenici (XV-XIV a.C.) inventano il “sillabario senza vocali. • Rivoluzione giunge con l’alfabeto greco nel VIII a.C. (vocali e consonanti). Prof. Dario Edoardo Viganò

  6. LA SCRITTURA • Caratteristiche: • “La memoria diviene una regina decaduta”. • Il primato della vista, ma anche l’orecchio mantiene un primato. • Il lessico comincia ad ampliarsi. • La nascita della filosofia, delle scienze, della logica e dell’etica. • Pensieri ed espressioni più analitici, più astratti e meno formulaici. • Il passato viene salvato dall’oblio, depositato negli archivi. • La nascita dell’”Io”. • Il poeta diviene artista. Prof. Dario Edoardo Viganò

  7. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI • PRINCIPALI • D. E. Viganò, La musa impara a digitare, Lateran University Press, Città del Vaticano 2009, pp. 29-53. • D. E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Approccio: M. Baldini, Storia della comunicazione, pp. 21-37. • APPROFONDIMENTI • M. Baldini, Storia della comunicazione, Newton Compton, Roma 1995. • W. J. Ong, Oralità e scrittura, Il Mulino, Bologna1986. • N. Postman, Technopoly, Bollati Boringhieri, Torino 1993. • D. E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Focus: D. Marucci, Poesia. Nascita e funzioni, pp. 38-43; G. De Veris, Cultura orale e civiltà della scrittura, pp. 43-46. Prof. Dario Edoardo Viganò

  8. Pontificia Università LateranenseIstituto pastorale Redemptor HominisIntroduzione alle scienze della comunicazione socialeProf. Dario Edoardo Viganò LEZIONE 3: Storia della comunicazione - seconda parte 60360 / 1° semestre / 3 ECTS

  9. LA STAMPA • Nel 1452 la prima Bibbia in 42 righe, la “Bibbia di Gutenberg”. • Nuove figure professionali: editori, stampatori, correttori di bozze e librai. • Pubblico: non solo ecclesiastici e intellettuali (già fruitori nella cultura amanuense), ma classe emergente borghese. • M. McLuhan: si afferma “l’uomo tipografico”. • La stampa rende il sapere a portata di tutti, ma il processo è lento, non facile. Costi elevati e basso livello di alfabetizzazione. Prof. Dario Edoardo Viganò

  10. LA STAMPA • La stampa privilegia: • sinteticità; • analiticità; • oggettività; • pensiero astratto; • maggiore creatività linguistica; • marginalizzazione del pensiero formulaico. • La stampa segna il trionfo della vista sugli altri sensi, determina la vittoria dell’occhio sull’orecchio. Prof. Dario Edoardo Viganò

  11. LA STAMPA • Caratteristiche: • Purificazione del latino e sviluppo delle lingue nazionali. • Riconoscimento dell’autore. • Lettore: accesso al sapere con maggiore facilità, se alfabetizzati. • Costi e tempi inferiori rispetto alle opere degli amanuensi. • Nascono le biblioteche private e pubbliche. • La censura. • Nascita del capitalismo e diffusione della Riforma protestane. • Testi scientifici, raccolta dati, mappe con un grado di precisione elevato. Prof. Dario Edoardo Viganò

  12. NASCITA DEL GIORNALISMO • Tappe dello sviluppo del giornalismo sono numerose e articolate. • Nuovi orizzonti sono stati aperti da Internet. • Il giornalismo è la prima vera industria culturale. • Un nuovo modello culturale grazie alla scoperta di Gutenberg, all’invenzione dell’orologio meccanico e al cannocchiale. • Un modello tecnocratico (N. Postman), un modello culturale che fa del dominio della tecnica la propria metafora interpretativa. • Focus di approfondimento: riflessione sull’oggettività del giornalismo, dell’informazione. Prof. Dario Edoardo Viganò

  13. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI • PRINCIPALI • D. E. Viganò, La musa impara a digitare, Lateran University Press, Città del Vaticano 2009, pp. 55-71. • D. E. Viganò, Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Approccio: M. Baldini, Storia della comunicazione, pp. 21-37. Focus: D. Antiseri, Oggettività dell’informazione, pp. 93-99. • APPROFONDIMENTI • D. E. Viganò, Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Ambiti: P. Peverini, M. Spalletta, P. Scandaletti, L. Ugolini, S. Peticca, in Approccio Storia della Comunicazione. • D. Forgacs, L'industrializzazione della cultura italiana (1880-2000), Il Mulino, Bologna 2000. • M. McLuhan, Galassia Gutenber, Armando, Roma 1976. Prof. Dario Edoardo Viganò

  14. Pontificia Università LateranenseIstituto pastorale Redemptor HominisIntroduzione alle scienze della comunicazione socialeProf. Dario Edoardo Viganò LEZIONE 4: Storia della comunicazione - terza parte 60360 / 1° semestre / 3 ECTS

  15. MEDIA ELETTRICI ED ELETTRONICI • Fine Ottocento, nuovo modo di comunicare: la comunicazione di massa, con i mass media e la società di massa. • Una nuova, profonda rivoluzione nel mondo della comunicazione. Si passa dalla cultura tipografica alla cultura dei media elettrici e, successivamente, elettronici. • 1844 è considerato convenzionalmente l’anno di inizio della rivoluzione elettrica ed elettronica: collegamento telegrafico tra Washington e Baltimora. • La Terra è divenuta “un villaggio globale” (M. McLuhan) e il senso predominante dell’uomo ripassa dall’occhio all’orecchio. Prof. Dario Edoardo Viganò

  16. ORALITÀ SECONDARIA • Si sviluppa la cultura dell’oralità secondaria. • Un’oralità simile alla precedente, ma più deliberata e consapevole, basata sull’uso della scrittura e della stampa. • Nel passaggio dall’oralità primaria a quella secondaria cambia il quadro cognitivo e spaziale: • una nuova spontaneità; • l’oralità secondaria arriva alla massa, a moltitudini incommensurabili, al villaggio globale. Prof. Dario Edoardo Viganò

  17. LA FOTOGRAFIA E IL CINEMA • Louis-Jacques Daguerre e la fotografia. • Studi precedenti di J. N. Nièpce. Brevetto nel 1848. • Successivi esperimenti: • E. Muybridge; • E. Marey; • A. Edison e W. Dickson. • 28 dicembre 1895, a Parigi, Louis ed Auguste Lumière proiettano i primi cortometraggi. Nasce il cinema. Prof. Dario Edoardo Viganò

  18. LA RADIO • Nell’Ottocento le scoperte di H. C. Oërsted, M. Faraday, H. R. Hertz, A. Righi, E. Brandly e O. Lodge. • Padre della radio è però Guglielmo Marconi, per la riuscita degli esperimenti di comunicazione a distanza senza fili (8 dicembre 1895). • Marconi progetta nel 1931 anche Radio Vaticana su indicazioni di Pio XI. • In Italia la radio arriva nel 1924 con l’URI, che in seguito diverrà EIAR e poi RAI. Ruolo centrale dello Stato. Prof. Dario Edoardo Viganò

  19. LA TELEVISIONE • Esperimenti iniziano già nell’Ottocento, ma i brevetti sono relativi al Novecento, al 1926, per le intuizioni Baird e Zworin. • Prime trasmissioni regolari dalla BBC in Inghilterra e nella Germania di Hitler, con le Olimpiadi di Berlino del 1936. • In Italia nasce il 3 gennaio del 1954, con concessione dello Stato alla Rai, unico soggetto autorizzato, sino agli anni 1975-77, apertura alla concorrenza a livello locale. • Prima fase Paleotelevisione (1954-1977). • Seconda fase Neotelevisione. Prof. Dario Edoardo Viganò

  20. L’EPOCA DEI DIGITAL MEDIA • Nascita di una nuova epoca comunicativa, quella dei new media. A livello teorico è corretto parlare di digital media. • Internet come leva per la transizione ad una nuova forma di società, la network society (M. Castells). • Grandi opportunità dallo sviluppo tecnologico, ma anche seri problemi nel rapporto tecnologia-antropologia. • Incontri aumentati, ma desomatizzati. • Viene insidiata l’integrità della persona. • Tempo continuamente presente. Epoca dell’ipertrofia del presente. Prof. Dario Edoardo Viganò

  21. IPERTESTO • Con l’ingresso dell’informatica nel mondo della comunicazione, cambia il modo di leggere e scrivere, perché cambia la forma dei testi. • Passaggio dal testo fisico al testo virtuale. • Soprattutto passaggio dal testo all’ipertesto. • Ipertesto come rete di informazioni collegate fra loro, prevedendo delle associazioni logiche del fruitore. • Brani di testo (lessìe) e collegamenti ipertestuali (link). Prof. Dario Edoardo Viganò

  22. WEB 2.0 • Rete sempre più orientata “socialmente” e comunemente interpretata come un ambiente capace di ospitare relazioni interpersonali e comunicative. • Questa sua caratteristica “vocazione sociale” si esprime: • costruzione di nuove relazioni sia “online” che “offline”; • nuovi ambienti sociali, in cui gli individui condividono con altre “persone in rete” il proprio personale spazio “offline”. • Rete diventa “ambiente comunicativo e relazionale” ed il Web 2.0 si presenta come la nuova “agorà telematica”. Rivoluzione generata dai Social Network. Prof. Dario Edoardo Viganò

  23. NODI PROBLEMATICI • Tre importanti nodi problematici: • problema antropologico; • problema ontologico; • problema epistemologico. Prof. Dario Edoardo Viganò

  24. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI • PRINCIPALI • D. E. Viganò, La musa impara a digitare, Lateran University Press, Città del Vaticano 2009, pp. 73-168. • APPROFONDIMENTI • M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano 1967. • J. Meyrowitz, Oltre il senso del luogo, Baskerville, Bologna 1995. • W. J. Ong, Oralità e scrittura, Il Mulino, Bologna1986 • M. Sorice, Sociologia dei massmedia, Carocci, Roma 2009. • D. E. Viganò, Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Ambito: P. Peverini, La multimedialità, pp. 125-132. Focus: S. Peticca, Manuel Castells e i valori della cultura di Internet, pp. 149-153. Prof. Dario Edoardo Viganò

  25. Pontificia Università LateranenseIstituto pastorale Redemptor HominisIntroduzione alle scienze della comunicazione socialeProf. Dario Edoardo Viganò LEZIONE 5: Sociologia della comunicazione 60360 / 1° semestre / 3 ECTS

  26. SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE • Campo di interesse della sociologia della comunicazione sono le implicazioni socio-culturali che nascono dall’uso dei mezzi di comunicazione di massa e dall’interazione tra i soggetti. • Studio di C. Shannon e W. Weaver (1949). Processo comunicativo si compone di sei elementi fondamentali: • Emittente • Ricevente • Codice • Canale • Contesto • Contenuto o messaggio Prof. Dario Edoardo Viganò

  27. APPROCCI ALLA SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE • Studio della Scuola di Paolo Alto, di P. Watzawick. • Dallo studio della Scuola di Palo Alto sono emersi dei nodi problematici del processo comunicativo. • Importanza di collegare lo studio del processo comunicativo con l’esperienza di vita sociale degli individui. Superamento del limite della teoria di Shannon e Weaver. • Due approcci di sociologia della comunicazione: • Studio della comunicazione come atto di interazione e cooperazione. • Studio della comunicazione come atto di trasmissione unidirezionale di informazioni, senza feedback. Prof. Dario Edoardo Viganò

  28. SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE • Concetto di informazione, rapporto comunicazione e informazione. • Approcci interdisciplinari: N. Negroponte, D. De Kerckhove, A. Wilden. • Comunicazione e linguaggio. • Comunicazione e relazioni sociali. Prof. Dario Edoardo Viganò

  29. RICONOSCIMENTO ACCADEMICO • Studi accademici di sociologia della comunicazione diffusi già negli anni ’70, all’interno delle facoltà di Scienze Politiche e di Sociologia. • Prime facoltà in Italia alla Sapienza e alla Federico II di Napoli. • Principali studiosi italiani: A. Abbruzzese, A. Amendola, G. Bechelloni, V. Codeluppi, D. De Masi, G. Fabris, M. Livolsi, M. Morcellini, M. Sorice, M. Wolf. Prof. Dario Edoardo Viganò

  30. PRINCIPALI PROSPETTIVE TEORICHE • Teoria dell’ago ipodermico (Hypodermic Needle Theory), detta anche Teoria del proiettile d’oro (Bullet Theory). • H. Lasswell, Teoria delle 5 W: Who, What, Where, Whom, What effects. • E. Katz e P. F. Lazarsfeld, Teoria del flusso di comunicazione a due stadi (Two Step Flow). • Teoria degli usi e delle gratificazioni, nella corrente dello struttural-funzionalismo. • K. Deutsch, Teoria del Modello a cascata (Cascade Model). • Teoria critica della Scuola di Francoforte: T. Adorno, H. Marcuse. Prof. Dario Edoardo Viganò

  31. PRINCIPALI PROSPETTIVE TEORICHE • E. Noelle-Neumann, Teoria della Spirale del Silenzio (Spiral of Silence). • Contributo dei Cultural Studies. • G. Gerbner, Teoria della coltivazione (Cultivation Theory). • M. McCombs, D. Shaw, Teoria dell’Agenda Setting. • Teoria del Differenziali di conoscenza. • Scuola di Toronto: H. A. Innis, M. McLuhan, E. Havelock, D. De Kerckhove. Prof. Dario Edoardo Viganò

  32. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI • PRINCIPALI • D. E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Approccio: M. Accorinti, Sociologia della comunicazione, pp. 581-597. • APPROFONDIMENTI • M. Sorice, Sociologia dei massmedia, Carocci, Roma 2009. • M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano 1985. • D. E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Ambito: E. Caporello, Evoluzione degli studi di comunicazione di massa, pp. 615-624. Focus: M. Accorinti, La sociologia delle comunicazioni di massa, pp. 624-629. Prof. Dario Edoardo Viganò

  33. Pontificia Università LateranenseIstituto pastorale Redemptor HominisIntroduzione alle scienze della comunicazione socialeProf. Dario Edoardo Viganò LEZIONE 6: Semiotica e comunicazione. Pragmatica 60360 / 1° semestre / 3 ECTS

  34. LA SEMIOTICA • Semiotica attenzione al senso. Semiotica è la disciplina che studia le condizioni della significazione. • Due tipi di fenomeni di significazione: diretti/naturali e mediati/artificiali. • Due tipi di condizioni di significazione: insiemi di conoscenze e insieme di azioni, processi. • La semiotica ha adottato differenti modelli e oggetti epistemologici per spiegare i fenomeni di significazione: • Segno, Testo, Esperienza. Prof. Dario Edoardo Viganò

  35. LA SEMIOTICA • Molte sono le semiotiche e i diversi ambiti di applicazione: • Semiotiche strutturaliste • Semiotiche testuali • Semiopragmatica Prof. Dario Edoardo Viganò

  36. PROSPETTIVA STRUTTURALISTA • Anni ’50, la Semiotica sviluppa una propria riflessione sistemica. • Prima questione: scomposizione del testo nei suoi elementi costitutivi, l’architettura interna del testo. • Il messaggio come un’opera. • Il lettore è il decodificatore. • Categoria chiave di queste semiotiche: concetto di struttura connesso con l’orientamento culturale del secondo Novecento dello strutturalismo. Prof. Dario Edoardo Viganò

  37. PROSPETTIVA STRUTTURALISTA • Teorie nella prospettiva strutturalista: • Teoria dell’autosufficienza dell’oggetto significante. • Messaggio totalmente comprensibile per sé. • Teoria della linearità del processo. • Tra Emittente e Ricevente un flusso di comunicazione lineare. • Le semiotiche strutturaliste introducono una novità rispetto alla linguistica, ma anche una debolezza che verrà evidenziata negli anni ’70 dalle semiotiche testuali. Prof. Dario Edoardo Viganò

  38. SEMIOTICHE TESTUALI • Anni ‘70, semiotiche testuali introducono riflessioni innovative: • non si accontentano più di comprendere la struttura del testo; • si interrogano sul suo funzionamento, come funzioni il testo. • L’analisi semiotica risente di tre filoni di ricerca: • Decostruzionismo; • Ermeneutica; • Teorie del lettore implicito. Prof. Dario Edoardo Viganò

  39. SEMIOTICHE TESTUALI • Le semiotiche testuali non accettano: • staticità del concetto di struttura; • fissità dell’idea di testo; • debolezza del lettore/spettatore come decodificatore. Prof. Dario Edoardo Viganò

  40. APPROCCIO PRAGMATICO • Dal distacco tra la semiotica strutturalista e quella testuale, si giunge a un approccio pragmatico. • Si vuole comprendere come un testo interagisca al suo contesto. • La visione delle semiotiche testuali viene arricchita da un’attenzione specifica al profilo dell’interlocutore, che il testo prefigura. • Il lettore/spettatore diviene dunque partner. • La nuova figura chiave è il contesto. Prof. Dario Edoardo Viganò

  41. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI • PRINCIPALI • D. E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Approccio: R. Eugeni, Semiotica e scienze dei linguaggi, pp. 441-457. • APPROFONDIMENTI • M. P. Pozzato, Semiotica del testo, Carocci, Roma 2001. • U. Volli, Manuale di semiotica, Roma-Bari, Laterza 2003. • D. E. Viganò (a cura di), Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009. Ambito: R. Eugeni, Semiotica dell’esperienza, pp. 551-558. Prof. Dario Edoardo Viganò

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