1 / 17

Fatturato

Dimensione della chimica. Incidenza della chimica. sull’industria manifatturiera. in Italia, anno 2009. miliardi di euro. Industria. Chimica . Industria. Chimica. (salvo diversa indicazione). chimica. e farmaceutica. chimica. e farmaceutica. Produzione. 45,5. 70,5. Fatturato.

kineks
Download Presentation

Fatturato

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Dimensione della chimica Incidenza della chimica sull’industria manifatturiera in Italia, anno 2009 miliardi di euro Industria Chimica Industria Chimica (salvo diversa indicazione) chimica e farmaceutica chimica e farmaceutica Produzione 45,5 70,5 Fatturato 5,6% 8,1% Esportazioni 17,8 30,0 Valore aggiunto 4,1% 7,0% Importazioni 25,6 41,8 Addetti 2,7% 4,2% Saldo commerciale -7,8 -11,8 Investimenti 5,7% 8,1% Domanda Interna 53,3 82,3 R&S (**) 6,3% 11,1% Imprese (numero) 2866 3522 Intensità dell’attività di R&S nella chimica e nell’industria Occupati (.000) 119,1 184,7 Investimenti (*) 1,8 2,8 Industria Industria Innovazione (*) 1,2 2,1 chimica manifatturiera R&S (**) 0,4 0,7 Spese R&S/valore aggiunto (%) 3,4 2,8 Personale R&S/addetti (%) 3,6 1,5 Note: (*) anno 2006 (**)R&S intra muros strutturata, anno 2006 Fonte: Elaborazioni su Istat, 2010

  2. Sensibilità dei settori industriali al fattore energia Meccanica Tessile/Abbigliamento Chimica e farmaceutica (quota % esportata) Esposizione alla concorrenza internazionale Metallurgia Min. non metalliferi Estrattivo Alimentare Costruzioni Intensità energetica (GWh per unità di fatturato) Fonte: elaborazioni su Istat e Ministero dello Sviluppo Economico, 2004

  3. Energia nell’industria chimica • 􀂃 La chimica è un settore ad elevata sensibilità per l’energia: • consuma il 16% del fabbisogno energetico di tutta l’industria italiana. • Rispetto ad altri settori ad elevata intensità energetica, la chimica è • fortemente esposta alla concorrenza internazionale, di conseguenza • un elevato costo dell’energia penalizza la gravemente competitività. • 􀂃 In Italia il costo dell’elettricità per le imprese industriali è circa il • 30% in più della media europea. Nonostante la liberalizzazione, il • divario è andato ampliandosi negli anni e raggiunge addirittura il • 50% con la confinante Francia. • 􀂃 La chimica in Italia ha fortemente migliorato la sua efficienza • nell’utilizzo dell’energia. I consumi per unità di prodotto sono stati • ridotti del 27% tra il 1990 e il 2007. Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  4. Energia nell’industria chimica • Reazioni endotermiche • Processi di separazione e purificazione • Condizioni di reazione ottimali • Operazioni di trasporto di fluidi o solidi • Sistemi di comunicazione e controllo • Ambiente di lavoro gradevole e soddisfacente • Energia: meccanica, termica, elettrica • Risorse:combustibili fossili, sottoprodotti • Fossili: alta qualità ma talora insufficiente Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  5. Energia nell’industria chimica • elettrica efficiente al punto di utilizzo • Chimica termica meccanica elettrica • Perdite nei fumi, perdite per attrito, ciclo di Carnot • Max 38%, con trasporto, 33-34% • Consumo di energia Tab.8.1 • Consumo di energia dell’industria chimica (5,2 mtoe, 14,1% del totale industriale): Tab. (8.2) e Tab. (8.3) • 1 mtoe (megatonnellata equivalente di petrolio) = 41,868x 109 J (41,868 GJ) • Combustibili fossili anche materia prima per l’industria chimica: • (5,9 mtoe da petrolio) di cui (3,1 mtoe) nafta. • 3% del totale (2,0 mtoe) di gas naturale è usato per l’industria chimica (idrogeno per ammoniaca, metanolo e idrogeno) • 2,5 mtoe di GPL per deidrogenazione del propano a propene Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  6. Energia nell’industria chimica • Fonti di energia nel mondo Fig. 8.4 • Produzione combinata (cogenerazione); in GB 5% del totale : 31% dell’elettricità co-prodotta e 38% dell’energia termica co-prodotta sono generate nell’industria chimica • Costo dell’energia (Tab. 8.5) mutevole nel tempo: • uso del carbone nei periodi di alto prezzo del petrolio • Alto prezzo del gas • Alto prezzo dell’energia elettrica (efficienza di produzione) Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  7. Energia nell’industria chimica • Fattori ambientali: zolfo (figura reazioni) • Direttiva emissioni: 20% 1993, 40% 1998, 60% 2003, rispetto al 1980 se > 50 MW • Diverse situazioni per gas (solo H2S, DEA), petrolio (desolforazione) e carbone (media 1,6%, ½ piriti, ½ difficile, rimozione a valle (figura reazioni)) • Incremento dell’uso del gas (elettricità): dallo 0,6% (1960) al 9,9% (1993) • Proprietà dei combustibili: • Potere calorifico: carbone 26 GJ/ton, petrolio 42 GJ/ton, gas 52 GJ/ton • trasportabilità • Utilizzabilità • eterogeneità Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  8. Energia nell’industria chimica • Tipi di energia: Chimica, termica, elettrica, meccanica, radiante, potenziale e cinetica. • Reazioni chimiche e operazioni fisiche: energia di legame chimico, energia di vaporizzazione, di fusione (Tab. 8.6), per riscaldamento; 1 ton alluminio processo elettrochimico (228 GJ per reazione e 42 GJ per la purificazione) • Reazioni endotermiche: normalmente termica, talvolta elettrica • Elettricità: motori: compressori, macinatori; pompe e agitatori; ma anche per precipitatori elettrostatici, essiccamento, illuminazione, controllo e comunicazione • Differenti ordini di grandezza per varie operazioni (tabella 8.2.1) Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  9. Energia nell’industria chimica • Reattori discontinui (batch): coloranti, farmaceutici specialità • 1-20 m3 • Acciaio rivestiti di vetro, gomma, o resina • Agitatori, serpentina (o camicia) scambio termico (positivo o negativo) • Versatili; multiproduzioni • Reattori continui: petrolchimica • grandi capacità • Varie tipologie: normali o catalitici a letto fluido (scambiatore integrato), a letto fisso, a stadi adiabatici sia con reazioni endotermiche che esotermiche • Reattori elettrochimici: funzionamento batch • Solo per applicazioni particolari (costosi) Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  10. Energia nell’industria chimica • Modi di trasferimento di energia: • indiretto: vapore, olii diatermici, acqua • diretto: fiamma, elettricità (alta temperatura) • Preparazione e separazione • Compressione di gas. Problemi termici(stadi in serie con raffreddamento) • Macinazione, comminuzione, abrasione • vaporizzazione • Concentrazione evaporativa • Essiccamento(previa rimozione meccanica del liquido) • Distillazione (costosa, calore latente) Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  11. Energia nell’industria chimica • Mezzi per trasferire calore • induzione • Convezione e conduzione: vettore termico • Vapore acqueo: alto contenuto di energia, facilità di distribuzione e controllo, non combustibile, non tossico e non corrosivo, dall’acqua (economica e abbondante); anche fonte di energia meccanica; cogenerazione (necessità). 10, 15 e 40 bar. • Acqua: torri di raffreddamento • Olii da petrolio: fino a 315°C • Dowtherm: 12°C a 370-400°C • Hygrotherm: 355°C • Brina: ghiaccio, cloruro di sodio, cloruro di calcio (-40°C), etilene, propilene, ammoniaca, clorofluorometani (banditi), idrofluorometani-etani Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  12. Energia nell’industria chimica • Uso efficiente dell’energia: grossi consumi • Molte reazioni esotermiche ma poche industrie chimiche esportano energia. • Contenimento della temperatura: • possibili reazioni runaway • Termodinamica sfavorita • Energia termica anche rilevante ma di basso pregio (acqua calda) • preriscaldamento • Soluzione: massima integrazione di stadi di reazione e separazione. • Produzione di ammoniaca da CH4 • CH4 +H2O → CO + 3H2 (endotermica) 700°C • N2 + 3H2 → 2NH3 (esotermica) 400-500°C X=0,15 • Teoricamente il processo produce 34KJ/mol di NH3 ma in pratica assorbe 240 KJ/mol. Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  13. Energia nell’industria chimica • I gas in uscita dalla prima reazione (e a valle dello stadio di ossidazione di CO ed immissione di azoto) servono a produrre vapore per muovere le turbine accoppiate: • al compressore per l’aria • al compressore per gas di sintesi • e al compressore per il ricircolo dei gas • Il vapore esausto (bassa P) è usato per estrarre la CO2 nella colonna di rigenerazione e per altri usi. • I vecchi sistemi usavano ancora l’elettricità per le macchine Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  14. Energia nell’industria chimica • Ossidazione parziale di idrocarburi: esotermica ma temperature basse per prevenire formazione di sottoprodotti indesiderati • In genere la produzione di vapore comporta un buon utilizzo dell’energia • Processi esportatori netti di energia • ossidazione della nafta per produrre acido acetico • Produzione di acido solforico da S • Ossidazione di ammoniaca ad acido nitrico Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  15. Energia nell’industria chimica Processi di separazione • Distillazione: purezza, riflusso, numero di stadi (fig 7.33, 7.34 e tab 7.4) • evaporatori: semplici, a multiplo effetto (Fig. 19.14). • Essiccazione: preceduta da filtri pressa, centrifuga. • Precipitazione elettrostatica: energy intensive ma utile • Minimizzazione delle perdite: da superficie liscia a 325°C 8400 W/m2 • isolamento (30-200mm (ottimale)), MgO, CaSiO3 lana di roccia, polistirene (pareti fredde) (100 mm, 200 W/m2) • Problemi di costo dell’investimento e di ritorno del capitale: prima del ’73 e dopo • Se continuo conviene, se intermittente no Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  16. Energia nell’industria chimica • Perdite di fluidi • Fornaci: • Le perdite non possono essere sempre eliminate: ingresso aria, bruciatori, alimentazione, prelievi, espansione termica. • Operazione in depressione: ingresso di aria fredda • Flange, valvole, guarnizioni • Vapore acqueo: Φ=3mm, 20 atm → 60Kg/h 10 ton/sett (28GJ) Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

  17. Energia nell’industria chimica • futuro • Processi continui + vantaggiosi di quelli discontinui. • Operare tutti i recuperi possibili per energia da utilizzare nei processi di separazione • Impianti altamente integrati • Buona progettazione e costruzione dell’impianto (perdite) • Processi che richiedono meno energia • Obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 e di contenimento dei consumi energetici. Università di Salerno – Corso di Principi di Chimica Industriale A.A. 2010-2011

More Related