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SOCIOLOGIA URBANA E RURALE

SOCIOLOGIA URBANA E RURALE. Docente: dr. Alessandro Mongili, DRES. Viale S. Ignazio, 78, II piano. 0706753767 mongili@unica.it Materiali sul corso: ftp://spol.unica.it/didattica/mongili/urbana rurale Ricevimento: Giovedì 12-14.

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SOCIOLOGIA URBANA E RURALE

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Presentation Transcript


  1. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE • Docente: dr. Alessandro Mongili, DRES. • Viale S. Ignazio, 78, II piano. • 0706753767 • mongili@unica.it • Materiali sul corso: ftp://spol.unica.it/didattica/mongili/urbana rurale • Ricevimento: Giovedì 12-14. • Esami: giovedì 26 settembre, alle ore 9.30, ex-teatro dei ciechi (via Nicolodi); sabato 5 ottobre, alle ore 9.30, ex-teatro dei ciechi (via Nicolodi).

  2. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE • AVVISO RELATIVO ALL’ESAME DEL 5 OTTOBRE L’ESAME DEL II APPELLO DELLA SESSIONE AUTUNNALE, ORIGINARIAMENTE PREVISTO PER IL SABATO 5 OTTOBRE, E’ STATO RIPORTATO AL GIOVEDI’ 10 OTTOBRE, ALLE ORE 10.00, PRESSO L’AULA 10B (EX-ISTITUTO DEI CIECHI, VIA NICOLODI). SI RINGRAZIANO GLI STUDENTI PER LA COMPRENSIONE.

  3. SOCIOLOGIA URBANA E RURALEProgrammi dei moduli e del corso MODULI FONDAMENTALI • La possibilità di una sociologia degli ambiti territoriali, dr. A. Mongili. Testo: Ulf Hannerz, Esplorare la città. Antropologia della vita urbana, Il Mulino, Bologna 1992 (compresa l’Introduzione all’edizione italiana di A. Bagnasco, escl. il Cap. V). • Metodi qualitativi e quantitativi di analisi territoriale, dr. Aide Esu. La dispensa: L’analisi del territorio nella programmazione degli interventi di sviluppo. Guida all’uso degli indicatoriè disponibile on-line presso il sito www.inea.it, oppure all’indirizzo web ftp://spol.unica.it/didattica/mongili/urbana rurale/analisi del territorio(il II capitolo della dispensa è però scaricabile unicamente dal sito Inea). MODULI SEMINARIALI O LAVORI GUIDATI • Il vicinato come ambito di analisi sociologica: problemi teorici e un’analisi del quartiere di S. Elia a Cagliari, dr. Enrico Piras. Testi: M. Bulmer, Neighbours. The Work of Philip Abrams, Cambridge University Press, Cambridge 1986, pp. 17-26, E.M. Piras, Sant’Elia tra appartenenza ed isolamento, CUEC, Cagliari 2001, pp. 48-69, 89-100. • I progetti di sviluppo locale UE: una simulazione guidata, dr. Sara Ferrari. • Stategie locali per l’occupazione: difficoltà e opportunità in contesti urbani e rurali, dr. M. Letizia Pruna.

  4. SOCIOLOGIA URBANA E RURALEL’esame e il corso • L’esame è scritto. Esso si articola in una serie di risposte offerte a 3 quesiti scritti, che lo studente sceglierà fra 5 quesiti proposti. I quesiti riguarderanno essenzialmente il materiale esposto nel corso dei primi due moduli fondamentali. Sono da escludere quesiti riguardanti la simulazione progettuale guidata dalla dott.ssa Ferrara. • Gli studenti non frequentanti - indipendentemente dalla facoltà di appartenenza - dovranno presentare all’esame i testi indicati sulla presentazione (pagina) precedente. Gli studenti che frequenteranno i moduli in cui sono previsti lavori diretti dai docenti, potranno portare all’esame un programma ridotto. • Gli studenti-frequentanti vedranno riconosciuto il loro impegno nei moduli seminariali o nei lavori guidati in sede di valutazione finale. • Dopo lo svolgimento della prova scritta, gli studenti devono informarsi sul giorno in cui si terrà la correzione pubblica dei compiti e la registrazione del voto sul registro degli esami. • I materiali del corso sono disponibili presso la copisteria della facoltà di scienze politiche.

  5. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE • I MODULO: La possibilità di una sociologia degli ambiti territoriali. • I. La nascita della sociologia urbana a Chicago. • II. Concettualizzare lo spazio urbano. • III. Problemi di teoria. • IV. La vita quotidiana nelle città.

  6. LA SCUOLA DI CHICAGO • UNA GRANDE CITTA’ IN FUSIONE • 1886: 1° MAGGIO, HAYMARKET SQ. • 1892: PRIMO DPT. DI SOCIOLOGIA: NASCONO LE INDAGINI EMPIRICHE SISTEMATICHE.

  7. LA SCUOLA DI CHICAGO:WILLIAM I. THOMAS • Il contadino polacco in Europa e in America (con F. Znaniecki), 1918-20. • Impiego di documenti personali (lettere, autobiografie, archivi privati). • Informazioni soggettive: la definizione della situazione definisce la realtà sociale.

  8. LA SCUOLA DI CHICAGO:WILLIAM I. THOMAS • I valori sociali condivisi condizionano gli atteggiamenti. • Le tendenze e le condizioni sono vissuti alla luce di una definizione della situazione condivisa dagli attori. • Nella Chicago industriale le norme sociali tradizionali vengono meno  disorganizzazione sociale.

  9. LA SCUOLA DI CHICAGO:ROBERT E. PARK • Influenza di G. Simmel  città come luogo della modernità; ruolo del denaro; fenomeno della moda; la figura dello straniero. • Influenza del lavoro giornalistico: osservare le persone ordinarie durante le attività ordinarie.

  10. ROBERT E. PARK: la città moderna • Quartieri come aree con caratteristiche proprie. • Caratterizzazione: la divisione del lavoro contro il sistema della parentela. • Relazioni impersonali e differenziazione. • Contagio sociale e mondi sociali (‘regioni morali’): identità segmentali e subculture.

  11. ROBERT E. PARK: l’ecologia umana • Diversità spaziale e ordine ‘biotico’, sotteso alla mediazione simbolica. • L’ordine biotico si fonda sulla competizione per lo spazio, controllato o contrastato dagli obblighi morali. • L’ecologia umana studia la città privilegiando dati quantitativi.

  12. ROBERT E. PARK: l’ecologia umana • La competizione per lo spazio è la principale regolazione sociologica dello spazio, misurabile attraverso il prezzo dei suoli e l’analisi della dominanza, della simbiosi e della successione dei diversi gruppi sociali nel medesimo spazio.

  13. ROBERT E. PARK: Gli allievi • E. Burgess e il suo diagramma idealtipico della città. • Aree naturali: zone socialmente caratterizzate che si sviluppano senza progetto. • Zone di transizione: aree socialmente indeterminate.

  14. ROBERT E. PARK: Il ruolo dell’antropologia • Il metodo etnografico entra in sociologia: • Osservazione nell’ambiente naturale • Interviste informali • Inchieste • Documenti personali, storie di vita.

  15. RICERCHE A CHICAGO:The Hobo, 1923 • Nels Anderson: osservazione partecipante, grande ricchezza etnografica. • Studio delle zone di transizione e degli accampamenti abusivi degli hoboes. • Tipologia dei vagabondi: (lavoro e migrazione) lav. stagionali, l. migranti, girovaghi, guardiani, barboni.

  16. RICERCHE A CHICAGO:The Gang, 1927 • Frederic Thrasher: osservazione diretta, dati non comparabili fra di loro, psicologismo esplicativo. • Gangland: territorialità e omogeneità etnica nelle zone di transizione. • Banda come gruppo conflittuale: importanza del gruppo dei pari e delle strategie d’adattamento. • Disorganizzazione sociale.

  17. RICERCHE A CHICAGO:The Ghetto, 1928 • Louis Wirth: storia sociale comparata dei quartieri ebraici in Europa e in America. • Ebrei tedeschi e dell’Europa orientale: integrazione o ghetto come area naturale. • Residenza come indicatore degli stili di vita.

  18. RICERCHE A CHICAGO:The Gold Coast and the Slum, 1929 • Harvey Zorbaugh: studio del quartiere eterogeneo di Lower East Side. • Documenti soggettivi, autointerviste, ricca descrizione etnografica ma povera analiticamente. • Le sei aree naturali: Gold Coast, Appartamenti in affitto, Bohemia, North Clark st., lo Slum, Little Sicily.

  19. RICERCHE A CHICAGO:The Taxi Dance-Hall, 1932 • Paul Cressey: la descrizione di un mondo sociale, di una carriera morale. • Valori, norme e linguaggi propri, separati. Anonimato, bisogni esterni. • Proprietari, ragazze a noleggio, clienti. • Socializzazione delle ragazze. • Carriera discendente.

  20. RICERCHE A CHICAGO:I temi • Ghetti etnici, bande, occupazioni devianti: moralismo e il concetto di disorganizzazione sociale. • Pregiudizio assimilazionista e moralismo etico. • Concettualizzazione del mondo sociale come esito della differenziazione. • Oggettivismo ecologico.

  21. La società urbana:Urbanesimo come modo di vita • Louis Wirth (1938): città come insediamento ampio, denso, eterogeneo, permanente. • DIMENSIONE, DENSITA’, ETEROGENEITA’: prossimità fisica, distanza sociale. • Privacy e solitudine: sensibilità a segni significativi (moda).

  22. La società urbana:Urbanesimo come modo di vita • Rapporti fra ruoli, non più fra persone. • Rapporti impersonali: gli altri come mezzi > razionalità strumentale. • Mondi sociali giustapposti, uniti solo da routines condivise. • Tolleranza e accettazione dell’insicurezza e dell’incertezza.

  23. La società urbana:Urbanesimo come modo di vita L’influenza di Georg Simmel (La metropoli e la vita mentale, 1903) • Intensificazione della vita nervosa come reazione agli stimoli. • Sofisticazione e atteggiamento blasé. • Importanza del denaro e della considerazione strumentale dei rapporti sociali. • Il ruolo dello straniero.

  24. La società urbana:Urbanesimo come modo di vita • Superamento dell’oggettivismo ecologico. • Enfasi sulle relazioni sociali e le visioni del mondo: importanza delle relazioni faccia a faccia e della formazione delle identità personali nei contesti urbani. • I mondi sociali.

  25. Urbanesimo come modo di vitaLe critiche principali • La città come modello chiuso. • La città modella la società contemporanea. • L’urbanizzazione della campagna è scarsamente considerata. • Confusione fra capitalismo, industrialismo e urbanesimo: la dimensione e la densità producono divisione del lavoro e eterogeneità.

  26. R. PARK E LA SCUOLA DI CHICAGO: HUMAN ECOLOGY • Obiettivo: studiare le determinazioni spaziali dei processi sociali. • Storia naturale della città: equilibrio  crisi  equilibrio. • Visione naturalistica che si rifà all’ecologia e al darwinismo: cooperazione competitiva, equilibri fra specie.

  27. R. PARK E LA SCUOLA DI CHICAGO: HUMAN ECOLOGY • Nelle società umane l’ordine simbiotico (ecologico), campo della competizione, interagisce con l’ordine sociale (culturale), campo della comunicazione. • Pensare insieme società e spazio • L’adattamento all’ambiente  costitutivo delle società.

  28. HUMAN ECOLOGYOrdine simbiotico o biotico • Non più attori sociali ma membri di popolazioni. • I membri reagiscono a stimoli comuni (impulsi biotici): raggrupparsi fra simili, distanziarsi dagli altri (fisicamente, simbolicamente). • Nell’ordine simbiotico si generano i comportamenti collettivi (panico, folla, pubblico)

  29. HUMAN ECOLOGYL’adattamento all’ambiente • Città  concentrazione e distribuzione della popolazione. • Maggiore densità  maggiore differenziazione funzionale. • Processi di selezione e segregazione spaziale. • Valore dei suoli  funzioni diverse in aree diverse.

  30. HUMAN ECOLOGYSelezione/Segregazione • Aree: economia, cultura, figure sociali. • Economia: divisione del lavoro, classi sociali • Cultura: processi politici, governo, istituzioni preposte alla socializzazione e al controllo sociale. • I membri delle popolazioni seguono impulsi biotici costanti, formali.

  31. HUMAN ECOLOGYConsiderazioni critiche • L’opposizione analitica fra simbiotico e sociale è indistinguibile empiricamente • Non aree naturali, ma definibili secondo parametri storico-sociali. • La pianificazione urbana si scontra con le sue conseguenze inattese. • Ma Alcune popolazioni hanno caratteri formali indipendenti dai dati sociali (residenti, pendolari, abitanti delle periferie, city users, met businessmen).

  32. La società rurale:il modello della folk-society • Robert Redfield: la non-città  una comunità isolata, autosufficiente. • Cultura oralecoesa, norme e valori condivisi: culture del sacro. • Relazioni parentali come cardine di ogni relazione, anche economica. • Ostilità al profitto, etica della convinzione

  33. Georg Simmel (1858-1918)La metropoli e la vita mentale, e Lo spazio e gli ordinamenti spaziali della società (1903) • Vita quotidiana come dato sociologico fondamentale. • Studiare la città è studiare la società moderna. • La vita quotidiana nelle metropoli è dominata dall’intellettualizzazione. • Le relazioni sociali si formano spazialmente.

  34. Georg Simmel (1858-1918)La metropoli e la vita mentale, e Lo spazio e gli ordinamenti spaziali della società (1903) • I ruoli sociali, le routines organizzative, le forme espressive tendono ad avere una vita culturale autonoma. • La spazializzazione delle istituzioni sociali come forma di naturalizzazione. • Proprietà formali dei confini: Il contatto fra mondi sociali può avvenire solamente in un luogo: le strutture sociali influenzano le determinazioni spaziali.

  35. Georg Simmel (1858-1918)La metropoli e la vita mentale, e Lo spazio e gli ordinamenti spaziali della società (1903) • Condizioni dell’intellettualizzazione: l’economia monetaria. • Ambiguità degli esiti: impersonalità, solitudine, autonomia individuale, tendenze all’individuazione. • L’esperienza dell’altro come straniero: colui che arriva e rimane: lo sradicamento che produce vicinanza/lontananza, indifferenza/impegno, insomma distacco.

  36. Max Weber • Città come insediamento di mercato, luogo di produzione e di scambio: la città di consumatori e la città di produttori. • La città di consumatori > le rendite. • La città di produttori > industriale o commerciale, presenta industrie o connessioni con i mercati esterni alla città. • La città regola la sua economia

  37. Max Weber • La città è un gruppo, una comunità che raggiunge la sua completezza nella città occidentale, nel comune, che usurpa il proprio potere al Signore. • Il patto degli armati e la città come raggruppamento di difesa (coniuratio). • Nessun vincolo magico-religioso familiare ma borghesia come insieme di cittadini > importanza del Cristianesimo.

  38. ALTRE FORME DI URBANESIMO • Gidéon Sjoberg, La città preindustriale (1960), forme urbane feudali. • Tecnologia umana/animale vs. meccanica. • Centralizzazione sociale (l’élite) e spaziale (centro/palazzi/mura). • Differenziazione spaziale dei gruppi sociali.

  39. ALTRE FORME DI URBANESIMO:SJOBERG • Visibilità degli status (deferenza, leggi suntuarie, ecc.) • Marginalità del commercio e presenza delle corporazioni. • Significatività delle reti di parentela e delle divisioni per le élites. • Cultura popolare carnevalesca.

  40. ALTRE FORME DI URBANESIMO:PAUL WHEATLEY • The Pivot of the Four Quarters (1971). • Le città antiche come forme di insediamento legate al contado. • Cittadini: proprietari terrieri e guerrieri. • Controllo del simbolismo e del sacro. • Controllo delle eccedenze agricole.

  41. MAX WEBERDie Stadt (1921) • Città occidentale > antica e orientale • La città medievale come nuovo fenomeno urbano opposto al contado. • Mercato, mura, statuti, corporazioni, amministrazione autonoma, unità culturale. • Crogiuolo della civiltà occidentale.

  42. Tipo di insediamento e relazioni sociali • Unico carattere originale dell’urbanesimo: diversità sociale e accessibilità fra gruppi diversi. • Nuovi processi originati dalla coscienza della diversità: muta la vita quotidiana • Diversificazione dei ruoli e incremento dei repertori e inventari di ruolo.

  43. Tipo di insediamento e relazioni sociali: i ruoli • Ambiti di ruolo: parentela, economia, vicinato, ricreazione, traffico. • Manca la conoscenza personale (anonimato, incertezza sui comportamenti altrui, tolleranza) • Individualità come bricolage di ruoli: role set e crescita del numero di ruoli

  44. Tipo di insediamento e relazioni sociali: le norme • Diminuisce la cogenza normativa. • Aumentano le routine condivise. • Segmentazione delle relazioni sociali (differenziazione degli ambiti e dei ruoli). • Trasformazioni di relazioni di traffico in rapporti personali, valore dell’intimità • Crescita delle subculture per contagio sociale.

  45. Comunità o società locale? • Comunità e società come forme di relazione sociale. • Forme di comunità presenti nelle relazioni societarie (parentela, amicizia, comunità di luogo - villaggio, ma anche quartiere). • Le comunità locali vivono immerse in rapporti di scambio e segmentati, societari. • La sociologia studia dunque società locali.

  46. Studi di società locali:princìpi metodologici • Riconducibilità di condizioni e strutture spazio-temporali concrete a condizioni e strutture spazio-temporali astratte, tipiche. • Dalla sociografia alla sintesi ed alla modellizzazione. • Ricostruire un modello di comunità rispetto a un problema (sviluppare un punto di vista rilevante).

  47. Studi di società locali:la tradizione weberiana • Studiare la città in rapporto allo sviluppo della modernità. • Trovare un punto di accesso al problema (in Weber, il problema del potere, la politica). • Sviluppare su questa base un modello che comprenda le relazioni economiche e culturali. • Distinguere analiticamente le variabili endogene (es.: culturali) da quelle esogene (es.: economiche e politiche).

  48. Concettualizzare le società locali: Anthony Giddens • Struttura e azione sociale (mutamento) • Le strutture sociali come risorse per i modelli stabili di comportamento (sistemi sociali). • Sistemi sociali caratterizzati dalla loro ripetibilità spazio-temporale. • Necessità della compresenza e rituali dell’interazione come condizione dell’integrazione sociale.

  49. Anthony Giddens:città come luogo di estensione cronotopica delle relazioni sociali • Luogo di collegamento fra integrazione sociale e dei modelli di comportamento. • Località: spazi fisici per relazioni sociali tipiche. • Regionalizzazione del cronotopo: zone e tempi speciali per pratiche sociali specifiche. • La città e la società come intersezioni di mondi sociali diversi e luogo di confine e negoziazione di norme e routine.

  50. CARATTERI ESCLUSIVI DELL’URBANESIMO • Relazioni di traffico e di approvvigionamento: accessibilità e segmentazione dei ruoli sociali, controllo e gestione delle informazioni. • Quattro modi di esistenza urbana: incapsulamento (chiusura dentro 1-2 ruoli); segregazione (si vivono 2 o più ruoli senza mischiare le reti); integrazione (si creano legami fra mondi sociali); isolamento o solitudine (nessuna relazione sociale: nelle città è necessario coltivare le relaz. sociali).

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