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IL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI

CORSO DI NEUROPSICOLOGIA LAUREA SPECIALISTICA in PSICOLOGIA DEI PROCESSI COGNITIVI E DEL RECUPERO FUNZIONALE. IL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI. a.a. 2008/09. Dott.ssa Marta Ponari. Introduzione.

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IL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI

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Presentation Transcript


  1. CORSO DI NEUROPSICOLOGIALAUREA SPECIALISTICA inPSICOLOGIA DEI PROCESSI COGNITIVI E DEL RECUPERO FUNZIONALE IL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI a.a. 2008/09 Dott.ssa Marta Ponari

  2. Introduzione Sebbene l’interpretazione e l’identificazione di un volto sembrino essere operazioni automatiche e molto rapide, esse richiedono che il nostro cervello risolva una serie di difficoltà, dovute ad esempio al fatto che uno stesso volto può essere percepito da più punti di osservazione, o presentare diverse espressioni facciali. Inoltre, la non omogeneità della superficie di un volto può provocare diverse risposte ai cambiamenti di illuminazione. Alcuni studi indicano che i volti costituiscono stimoli speciali e che il nostro cervello dispone di meccanismi specializzati unicamente nel loro riconoscimento

  3. Volti e oggetti • Farah (1998; 1999) • Volti: elaborazione olistica, globale; • Oggetti: anche elaborazione per parti. • Per riconoscere un volto non è sufficiente l’analisi dei singoli elementi, ma è necessaria un’elaborazione olistica che tenga conto anche delle relazioni spaziali tra le parti e della configurazione globale (elaborazione “configurale”). • Processo configurale: • Elaborazione delle relazioni di primo ordine; • Elaborazione delle relazioni di secondo ordine; • Integrazione olistica.

  4. Modello cognitivo di Bruce&Young (1986) ANALISI DELL’ ESPRESSIONE ANALISI DEL ‘LINGUAGGIO FACCIALE’ CODIFICASTRUTTURALE NODI DI IDENTITA’ PERSONALE (PIN) GENERAZIONE DEL NOME UNITA’ DI RICONOSCIMENTO DEI VOLTI (FRU)

  5.  Riconoscimento di espressioni facciali Riconoscimento di volti in diversa prospettiva Attore americano Conoscenze semantiche sulla persona ANALISI DELL’ ESPRESSIONE ELABORAZIONE PRECOCE ANALISI DEL ‘LINGUAGGIO FACCIALE’ CODIFICASTRUTTURALE NODI DI IDENTITA’ PERSONALE (PIN) GENERAZIONE DEL NOME UNITA’ DI RICONOSCIMENTO DEI VOLTI (FRU) Riconoscimento di volti nella stessa prospettiva Giudizio di familiarità Produzione del nome ? Brad Pitt

  6. Aree cerebrali implicate nella percezione e nel riconoscimento dei volti • Solco Temporale Superiore (‘fSTS’) • “Occipital Face area” (‘OFA’) • “Fusiform Face Area” (‘FFA’, > destra) Kanwisher, 1997

  7. core system extended system CONOSCENZA DELLA PERSONA CORTECCIA TEMPORALE ANTERIORE CINGOLO POSTERIORE GIIUNZIONE TEMPORO-PARIETALE Modello di Haxby e coll. (2001) SOLCO INTRAPARIETALE (DIREZIONE DELL’ATTENZIONE) ASPETTI VARIABILI DEL VOLTO [Solco Temporale Sup.] AMIGDALA/INSULA (EMOZIONI) PERCEZIONE CARATTERISTICHE VOLTO[Occipital Face Area] CORTECCIA UDITIVA (PERCEZIONE PRE-LESSICALE DEL LINGUAGGIO) ASPETTI COSTANTI DEL VOLTO[Fusiform Face Area]

  8. La prosopoagnosia (I) • La prosopoagnosia (Bodamer, 1947), è una condizione clinica per la quale un soggetto è incapace di riconoscere i volti in base ai soli caratteri fisiognomici. • I soggetti prosopoagnosici non presentano generalmente altri disturbi del riconoscimento. Essi restano in grado di riconoscere oggetti o anche parti del volto isolate, ma sono incapaci di riconoscere un volto nella sua totalità, anche quando questo appartiene a persone familiari.

  9. La prosopoagnosia (II) • Forma pura o associata ad altri disturbi (agnosia visiva o disturbi degenerativi tipo Alzheimer); • Appercettiva o associativa; • Forma acquisita [lesioni bilaterali (o destri) della corteccia temporo-occipitale]; • Forma infantile o evolutiva [danni cerebrali in età prenatale o perinatale, disordini dello sviluppo]; • Forma congenita [non associata ad alcuna lesione o disturbo; generalmente ereditaria, dovuta ad una mutazione genetica].

  10. Test per la valutazione dei disturbi di riconoscimento dei volti (I) • Test di riconoscimento di volti non familiari (es. Benton, 1983) • Riconoscimento di fotografie con la stessa prospettiva di fronte • Riconoscimento di fotografie prese di fronte con fotografie a tre-quarti • Riconoscimento di fotografie prese di fronte in diverse condizioni di illuminazione • Forma breve (13 item) • Forma lunga (22 item) • Il punteggio (convertito se viene usata la forma breve) viene corretto per età e scolarità. Punteggio massimo: 54. • Normale: 41-54; borderline: 39-40; deficit moderato: 37-38; deficit grave: <37.

  11. Test per la valutazione dei disturbi di riconoscimento dei volti (I) • Test di riconoscimento di volti non familiari (es. Benton, 1983)

  12. Test per la valutazione dei disturbi di riconoscimento dei volti (II) • Test di riconoscimento di volti familiari (es. Rizzo, Venneri, Papagno, 2002) • 100 foto a colori [50 famosi e 50 sconosciuti; 50 M e 50 F; 50 italiani e 50 stranieri; bilanciati sulla base del periodo di maggiore fama; rappresentano differenti categorie professionali (scienze/letteratura; sport; cinema/spettacolo; politica). • Procedura 1) vengono mostrate le 50 immagini di personaggi famosi, mescolate a 50 foto di persone sconosciute, e viene chiesto per ogni foto (a) un giudizio di fama, (b) la produzione del nome, (c) alcune informazioni semantiche sulla persona (in particolare: se è viva, se è italiana, qual è la sua professione); 2) viene pronunciato il nome dei 50 personaggi famosi, intervallati da 50 nomi sconosciuti, e viene richiesto anche qui un giudizio di fama e, se il soggetto ritiene che il nome appartenga ad un personaggio famoso, le stesse informazioni semantiche previste nella sessione I.

  13. Riconoscimento implicito • Alcuni pazienti con prosopoagnosia associativa, pur non riuscendo ad identificare e denominare esplicitamente volti familiari, mostrano una capacità implicita di recupero di alcune informazioni  risposta psicogalvanica. • Due ipotesi interpretative: • Interruzione parziale del flusso di informazioni tra le URV e i NIP; • Via alternativa a quella esplicita occipito-temporale, che proietta direttamente al sistema limbico ed è coinvolta nelle risposte emotivamente salienti.

  14. Sindrome di Capgras • Idea delirante secondo cui un congiunto del paziente è stato sostituito da un “sosia” • Dissociazione opposta a quella che si verifica nel riconoscimento implicito: la via ventrale di elaborazione esplicita è intatta, mancata attivazione del sistema limbico.

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